Caro Arcivescovo, ti sfido (sull'Eutanasia)

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Caro Arcivescovo, ti sfido (sull'Eutanasia)

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Lettera aperta all’arcivescovo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita, sul diritto all’eutanasia

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"... Il referendum, per il quale la raccolta di firme continua fino a tutto settembre (bisogna raccoglierne molte di più per evitare la cabala degli annullamenti) non si sogna minimamente di stabilire che “chi è nato e non è sano, deve morire”. Chiede che non sia più un reato l’aiuto che si offre a chi, vivendo la propria vita ormai solo come tortura, invoca che a quella tortura sia posto fine, senza dover ulteriormente soffrire di una forma di morte agghiacciante. È concesso perfino nelle esecuzioni. Si chiama, non a caso, colpo di grazia..." (CONTINUA NEL LINK)

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Re: Caro Arcivescovo, ti sfido (sull'Eutanasia)

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Sono pronto a firmare, ma necessiterei di qualche chiarimento in più. Per esempio, è prevista una differenza fra lo staccare la spina quando la persona incurabile è in stato di incoscienza rispetto a quando, sempre in caso di incurabilità, lo chiede a mente lucida? Dove potrebbe situarsi la responsabilità del medico, oltre quale limite? E quanto conta il volere dei parenti più prossimi?
Se non si conoscono certi dati essenziali, non si può firmare.
Ci saranno sempre degli Eschimesi pronti a dettar norme su come devono comportarsi gli abitanti del Congo durante la calura.
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Re: Caro Arcivescovo, ti sfido (sull'Eutanasia)

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albatros ha scritto: 26 ago 2021, 23:36 Sono pronto a firmare, ma necessiterei di qualche chiarimento in più. Per esempio, è prevista una differenza fra lo staccare la spina quando la persona incurabile è in stato di incoscienza rispetto a quando, sempre in caso di incurabilità, lo chiede a mente lucida? Dove potrebbe situarsi la responsabilità del medico, oltre quale limite? E quanto conta il volere dei parenti più prossimi?
Se non si conoscono certi dati essenziali, non si può firmare.
Che io sappia, il problema si pone solo nel malaugurato caso in cui tu sia in stato di incoscienza. In tutti gli altri casi, vale il principio per cui ogni persona può rifiutare delle cure mediche, ivi compreso il marchingegno della respirazione meccanica. Ti dirò di più, esiste anche questo...

Registro Nazionale del Testamento Biologico



Quanto poi questo possa avere una validità legale nel nostro sapere, questo non mi è dato di sapere... Di sicuro, se finisci imbalsamato e i tuoi parenti vogliono staccare la spina, avendo dato in tempi non sospetti il tuo ok, è molto difficile che qualcuno possa avere qualcosa da disquisire.

Ricordo anche che, vado a memoria, mi pare in Spagna sia obbligatorio dichiarare al Ministero della Sanità se si è a favorevoli o contrari alla donazione degli organi. Anzi, ora ricordo meglio, se non dichiari che non vuoi l'espianto degli organi, i medici possono prenderli da ogni persona che muore (per default). Questo ha fatto schizzare verso il cielo il numero di donatori. Alla stessa maniera si può fare con l'eutanasia: se non dici niente di contrario, i medici sono sempre autorizzati a spegnere l'interruttore dopo numero 'n' mesi.

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Re: Caro Arcivescovo, ti sfido (sull'Eutanasia)

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C'era pure la questione (fake news?) di persone che al massimo grado di depressione psicofisica si recano in Svizzera per l'eutanasia. Qui si parla di "irreversibilità della malattia"... https://www.agi.it/cronaca/come_funzion ... 017-02-27/
Ci saranno sempre degli Eschimesi pronti a dettar norme su come devono comportarsi gli abitanti del Congo durante la calura.
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