Un ritratto della Bonino
Inviato: 7 ago 2021, 23:45
Un ritratto di Emma Bonino dalla magica penna di Alceste:
"A largo Argentina mi accoglie un capanno del Nuovo Mondo. Qualche curioso vi si assiepa d’intorno mentre alcune telecamere ne frugano, occhiute, gli ospiti sotto le precarie frescure agostane: fra di loro riconosco l’Esuvia della Libertà Infinita: Emma Bonino. Liberi sino alla morte. Ella parla, senza empatia, meccanicamente; il consueto turbante, un pastrano raffazzonato, la voce sottile, ma ferma, arrogante senza esser sprezzante, di chi ha la sicumera del Potere. Solo la voce rileva, il Verbo. I giri parodici sulle libertà umane promanano con prosodie da carillon infernale; il naso lungo e livido pare l’unica consistenza materiale di questo corpo votato all’Utopia Definitiva e Suicidaria, sorta di esoscheletro insecchito impigliato fra i rami dell’albero di Giuda. Frattanto una celebrità del Nulla si approssima, timida, deferente: Toni Garrani, attore e doppiatore, già co-pilota di Michele Mirabella. La Mantide Omicida accoglie il discepolo con l’interesse con cui si resoconta un collo di melanzane ai Mercati Generali: per lei, che lo confonde col padre Ivo, è solo l’ennesimo chierichetto spendibile sul mercato. Nemmeno sa chi è, forse; d’altra parte solo l’Utopia conta. La Sacerdotessa non pone certo mente ai mattoni della Torre di Babele. Nel suo fanatismo estremo pare come risucchiata dal Vacuo tanto da esserne trasfigurata in immagine e somiglianza."
"A largo Argentina mi accoglie un capanno del Nuovo Mondo. Qualche curioso vi si assiepa d’intorno mentre alcune telecamere ne frugano, occhiute, gli ospiti sotto le precarie frescure agostane: fra di loro riconosco l’Esuvia della Libertà Infinita: Emma Bonino. Liberi sino alla morte. Ella parla, senza empatia, meccanicamente; il consueto turbante, un pastrano raffazzonato, la voce sottile, ma ferma, arrogante senza esser sprezzante, di chi ha la sicumera del Potere. Solo la voce rileva, il Verbo. I giri parodici sulle libertà umane promanano con prosodie da carillon infernale; il naso lungo e livido pare l’unica consistenza materiale di questo corpo votato all’Utopia Definitiva e Suicidaria, sorta di esoscheletro insecchito impigliato fra i rami dell’albero di Giuda. Frattanto una celebrità del Nulla si approssima, timida, deferente: Toni Garrani, attore e doppiatore, già co-pilota di Michele Mirabella. La Mantide Omicida accoglie il discepolo con l’interesse con cui si resoconta un collo di melanzane ai Mercati Generali: per lei, che lo confonde col padre Ivo, è solo l’ennesimo chierichetto spendibile sul mercato. Nemmeno sa chi è, forse; d’altra parte solo l’Utopia conta. La Sacerdotessa non pone certo mente ai mattoni della Torre di Babele. Nel suo fanatismo estremo pare come risucchiata dal Vacuo tanto da esserne trasfigurata in immagine e somiglianza."