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"Estirpare le mafie è possibile e necessario. L'azione di contrasto comincia dal rifiuto di quel metodo che nega dignità alla persona, dal rifiuto della compromissione, della reticenza, dell'opportunismo".
Lo scrive il presidente Sergio Mattarella in una dichiarazione in occasione della "Giornata nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie".
Caro Sergio, perché non cominciare dalla magistrstura?
Alfa ha scritto: 21 mar 2021, 12:06
"Estirpare le mafie è possibile e necessario. L'azione di contrasto comincia dal rifiuto di quel metodo che nega dignità alla persona, dal rifiuto della compromissione, della reticenza, dell'opportunismo".
Lo scrive il presidente Sergio Mattarella in una dichiarazione in occasione della "Giornata nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie".
Caro Sergio, perché non cominciare dalla magistrstura?
......."perché non cominciare dalla magistrstura?"
Perchè al confronto, sconfiggere la mafia al confronto
é una passeggiata.
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro
La rigenerazione del potere giudiziario dopo l’incredibile degenerazione della magistratura così come esemplarmente mostrato dalle rivelazioni del caso Palamara, non è un problema di facile soluzione. La ricerca di eventuali ‘vincoli’ che in qualche modo circoscrivano l’autonomia dei magistrati finirebbe per intaccare una garanzia che, se correttamente esercitata, ridonda a favore dei cittadini, che nell’indipendenza del potere giudiziario hanno la sola possibilità di veder riconosciute le proprie ragioni contro chiunque, qualunque sia il suo potere ed il suo ‘peso’. Per cercare una via d’uscita bisogna innanzitutto analizzare le cause della degenerazione che, così mi sembra, sono riconducibili all’assunzione, da parte del sistema magistratuale, dei moduli tipici della infima e schifosa ‘politica’ (quella che bada non agli interessi generali ma soltanto alle carriere ed ai soldi). Quindi la soluzione del problema deve passare attraverso la rimozione, la ripulsa, dell’inquinamento 'politico'. Anche in questo caso, come in quello della degenerazione dei parlamentari eletti, non c’è riforma (come quella prospettata dal vicepresidente del Csm Ermini) che tenga se il sistema è marcio. E se il sistema è marcio non è emendabile in modo risolutivo o soddisfacente se non a seguito di eventi traumatici.
Salvo ha scritto: 21 mar 2021, 16:47
La rigenerazione del potere giudiziario dopo l’incredibile degenerazione della magistratura così come esemplarmente mostrato dalle rivelazioni del caso Palamara, non è un problema di facile soluzione. La ricerca di eventuali ‘vincoli’ che in qualche modo circoscrivano l’autonomia dei magistrati finirebbe per intaccare una garanzia che, se correttamente esercitata, ridonda a favore dei cittadini, che nell’indipendenza del potere giudiziario hanno la sola possibilità di veder riconosciute le proprie ragioni contro chiunque, qualunque sia il suo potere ed il suo ‘peso’. Per cercare una via d’uscita bisogna innanzitutto analizzare le cause della degenerazione che, così mi sembra, sono riconducibili all’assunzione, da parte del sistema magistratuale, dei moduli tipici della infima e schifosa ‘politica’ (quella che bada non agli interessi generali ma soltanto alle carriere ed ai soldi). Quindi la soluzione del problema deve passare attraverso la rimozione, la ripulsa, dell’inquinamento 'politico'. Anche in questo caso, come in quello della degenerazione dei parlamentari eletti, non c’è riforma (come quella prospettata dal vicepresidente del Csm Ermini) che tenga se il sistema è marcio. E se il sistema è marcio non è emendabile in modo risolutivo o soddisfacente se non a seguito di eventi traumatici.
Essendo essenzialmente irrecuperabilmente marci entrambe questi massimi poteri non vedo soluzione possibile .
.......o almeno non democratica .
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro
Alfa ha scritto: 21 mar 2021, 12:06
"Estirpare le mafie è possibile e necessario. L'azione di contrasto comincia dal rifiuto di quel metodo che nega dignità alla persona, dal rifiuto della compromissione, della reticenza, dell'opportunismo".
Lo scrive il presidente Sergio Mattarella in una dichiarazione in occasione della "Giornata nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie".
Caro Sergio, perché non cominciare dalla magistrstura?
Ottima proposta, e proprio Mattarella potrebbe farlo!