Ma quando passa alla "vera" cooperazione internazionale, disattesa a suo avviso da una imprecisata sinistra e tanto presente ai Fratelli , neppure un esempio concreto sul come muoversi per realizzarla, e in effetti si tratta di questione assai intricata.
La parte finale è dedicata a Enrico Mattei, presentato quale esempio da seguire. Partigiano, uomo di riferimento della Democrazia Cristiana nel CLN, fondatore dell'ENI... Occorrerebbe un articolato discorso per confrontare e distinguere tra i suoi e i nostri tempi. Vi chiederei comunque a leggere almeno Wiki (https://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Mattei): qualche spunto di riflessione verrà fuori di sicuro.
"metodo Mattei" per la realizzazione dei gasdotti, che considerava di massima urgenza per poter porre i politici dinanzi al fatto compiuto: poiché per gli attraversamenti dei terreni si doveva necessariamente pattuire l'istituzione di una servitù di passaggio con i rispettivi titolari, che in genere erano piccoli contadini o comuni, i tecnici dell'Agip e della Snam ricorsero a tutti gli espedienti di cui furono capaci per accelerare al massimo le "trattative".
Decine di chilometri di tubazioni furono stese nottetempo o sul far dell'alba, ufficialmente con la scusa di scavare una piccola traccia, "solo" per verificare l'idoneità del terreno, in realtà stendendo direttamente i tubi.
Mutatis mutandis, quel che continuano a fare i paesi citati da Giorgia.Intervistato su alcuni finanziamenti dell'ENI al Movimento Sociale Italiano, essendo sorto il dubbio che un'impresa statale così importante fosse eventualmente caduta in mano a un filo-fascista, Mattei candidamente rispose che usava i partiti allo stesso modo di come usava i taxi, «salgo, pago la corsa, scendo». Del come li finanziasse non parlò, poiché avrebbe dovuto rivelare che occultando in bilancio i guadagni dell'ente (soprattutto quelli del metano), era riuscito a creare una quantità di "fondi neri" impressionanti. Con questi effettuava tutte le operazioni che non sarebbe stato possibile effettuare scopertamente, quindi in pratica corrompeva, comprava servizi d'ordinario non comperabili, sebbene la giustificazione addotta fosse che si trattava di un lobbismo contrapposto all'altrettanto oscuro lobbismo delle "sette sorelle", ma stavolta condotto nell'interesse del Paese e supportato dalla benedizione di personaggi di cristallina distanza da simili traffici come La Pira.[50]