Shamash ha scritto: ↑6 mar 2021, 23:57
Il mio discorso verte sull'esigenza di non chiudere il proprio mondo unicamente nella disciplina che si desidera studiare. Sarebbe un errore gravissimo.
Nell'esempio che citi, pur essendo un'opera realizzata collegialmente, se i vari esperti di elettronica, meccanica e informatica
ignorassero completamente l'operato, le esigenze, le necessità degli altri, non arriverebbero mai da nessuna parte.
Bene, quindi, approfondire il proprio settore e specializzarsi al meglio, senza peraltro mai dimenticare il resto perché appunto la conoscenza non è settoriale. Viene "spezzettata" in tanti micro-settori per praticità, per approfondirli, tuttavia è fondamentale ricordarsi sempre che essi non costituiscono il tutto, ma solo una parte dell'insieme.
Ed infatti, recentemente, è nata una nuova figura tecnica, l'esperto in...
Meccatronica
"... La meccatronica è la disciplina che a sua volta studia il modo di far interagire tre sottodiscipline – la meccanica, l'elettronica e l'informatica – al fine di automatizzare i sistemi di produzione, semplificando e sostituendo il lavoro umano. È una scienza ingegneristica, con corsi di laurea in ingegneria meccatronica offerti in talune università italiane e nel mondo, connubio tra ingegneria meccanica, ingegneria elettronica e ingegneria informatica con specializzazioni nel ramo della robotica, elettronica, computer, telecomunicazioni, sistemi, controlli, e produzione.[1][2] Originariamente il nome stesso nasceva solo dall'unione dei termini meccanica e elettronica, solo successivamente venne aggiunta l'informatica nella definizione, e altre successive. Come la tecnologia avanza nel tempo, nascono nuove discipline tecniche che si adattano a ambiti specifici..." (CONTINUA NEL LINK)
... sono professionisti fortemente richiesti, perché per addivenire ad un '
androide'/'robot', devi per forza sporcarti le mani in tutte e tre le branche ingegneristiche. In nessuna delle tre potrai diventare un massimo esperto, ovvero non sarai mai un ingegnere elettronico capace di costruire da zero un
impianto hi-fi con un output sublime, ma ti limiterai solo a saper usare bene i componenti già pronti all'uso in commercio (transistor, condensatori, resistenze, motorini passo passo, etc), nella meccanica non potrai costruire una
centrale atomica, ma soltanto addentrarti bene nel funzionamento degli impianti ad aria compressa, o oleodinamici. Idem nell'informatica: potrai solo conoscere bene come programmare il piccolo
microcontrollore che, ieri sera, ha fatto fare a modino il 'Ciclo Colorati' alla tua sgargiante lavatrice Hotpoint Ariston. Ma, credimi, sarà già un bel prendere...
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Detto questo, da perfetto Dottor Divago quale sono, io ti confesso che le persone con cui sono sempre andato più d'accordo, quelli con cui ho sempre avuto più affinità, sono sempre stati quei tecnici iperspecializzati, bravissimi nel loro settore, ma con una grandissima passione per la letteratura. Gente che, come me, se fosse nata un po' meglio, se avesse potuto sedere su una rassicurante
rendita di, che so..., una quindicina tra
case e appartamenti di famiglia e/o un centinaio di
ettari di terreno, sia fabbricabile, sia no, beh, forse avrebbe dedicato il suo tempo a studi più stimolanti e più elevati.
Purtroppo, caro Shamarah, a me sarebbe piaciuto tanto prendere una Laura in Filosofie Orientali (nota come ti scodello sempre al momento giusto il buon Confucio...), ma sin da piccino era bene presente in me il monito del buon Ovidio:
Primum manducare, deinde philosophari