Si, siamo solo noi "sapiens":ad avere il poliziotto misterioso in testa. I miei cani, con tutto l'amore che ho per loro, non credo che abbiano una coscienza che gli rimorde per aver troncato la vita di una lucertola. Al massimo possono essere "dispiaciuti" se io gli mostro la mia disapprovazione per un loro comportamento.heyoka ha scritto: ↑20 feb 2021, 7:04 Anche su questa strana "CREATURA", ci sono molti fili pendenti che non riesco ad annodare.
Prima fi tutto a COSA serve?
Siamo solo Noi umani che abbiamo questo poliziotto misterioso in testa, che ci dice cosa dobbiamo fare o non fare?
Quelli che non credono in una vita futura, perché si fanno tanti scrupoli e non dormono la notte, quando questa picchia duro nei loro PENSIERI?
Heyoka ...la coscienza è quella cosa che mi impedisce di assoldare un investigatore privato che mi rintracci l'abitazione di Sayonne e di assoldare poi due robusti romeni che me lo sistemino a dovere...(che lo usino come ariete per mura massicce e robuste.tanto per intendersi).heyoka ha scritto: ↑20 feb 2021, 7:04 Anche su questa strana "CREATURA", ci sono molti fili pendenti che non riesco ad annodare.
Prima fi tutto a COSA serve?
Siamo solo Noi umani che abbiamo questo poliziotto misterioso in testa, che ci dice cosa dobbiamo fare o non fare?
Quelli che non credono in una vita futura, perché si fanno tanti scrupoli e non dormono la notte, quando questa picchia duro nei loro PENSIERI?
Non ci ho capito una emerita minchia ma suppongo che sia vero....per Fede!!!heyoka ha scritto: ↑26 feb 2021, 15:53 Coscienza, Rimorso ed INTUIZIONE!!!!!
Ovidio ha scritto:
l'intuizione è un corto circuito del pensiero che ti porta ad una conclusione senza passaggio per la coscienza.
È successo anche a me nel calcolare con l'elettrodinamica quantistica i livelli atomici dell'atomo di idrogeno mesico.
Sapevo che un passaggio era giusto per impulso. Poi mi ci volle una settimana per provarlo!
Ci mancherebbe! Comunque, a me mi sembra di essere limpido e chiaro come l' acqua di un ruscello di alta montagna.
Possiamo in teoria costruire un computer che ricalchi il sistema nervoso.Shamash ha scritto: ↑1 mar 2021, 19:08 Provo a rispondere anch'io, visto che è colpa mia se in altra discussione ho gettato il sasso di questo argomento.
Il tema della coscienza ha interessato per secoli scienziati e filosofi (soprattutto questi ultimi, mentre i primi hanno affrontato la questione successivamente) e, ancora oggi, non vi è una definizione sola o un'ipotesi unica, bensì varie.
Differenziamo le cose. In neuroscienze, la coscienza viene associata alla consapevolezza, dove possono anche essere intese come sinonimi.
David Chalmers, filosofo dell'Università della California, nel 1995 ha distinto i problemi semplici della coscienza (fenomeni risolvibili con una metodologia neuroscientifica standard) dai problemi complessi della coscienza (come le emozioni, che non sono affatto semplici). Distinzione ancora valida.
Arriviamo quindi al concetto di correlati neurali della coscienza (CNC), dovuto a Christof Koch e Francis Crick (premio Nobel per gli studi sul DNA), ossia la minima quantità di eventi neuronali sufficienti per uno specifico percetto cosciente.
La psicologia cognitiva, d'altro canto, parla di coscienza descrivendola come uno stato mentale accompagnato da una certa fenomenologia, un'esperienza, la quale riflette alcuni tipi di elaborazione delle informazioni.
In ambito filosofico, invece, lo studio della coscienza è (per ragioni storiche) assai nutrito. Vi è, generalmente, una descrizione in due livelli: a livello più basso c'è la consapevolezza, a un livello più alto vi è la coscienza introspettiva.
Jung, che concepisce le immagini (in qualità di percezioni visive) come contenuti dell'anima, contempla con muta ammirazione tale fenomeno, descrivendolo come "l'occhio che accoglie", ossia che osserva l'immagine che si palesa allo sguardo muto, appunto contemplativo.
Si tratta, quindi, a mio avviso di un sistema assai complesso di percezioni, elaborazioni e dialogo interiore, che poi si mescola anche al lato culturale di ognuno di noi.
Ma, appunto, la questione è certamente aperta e le interpretazioni possono essere molte, anche alla luce dell'approccio disciplinare scelto. ;)