Salvo ha scritto: 1 feb 2021, 11:43
Nel fonema "radicalismo chic" il primo termine "radicalismo" non è sinonimo di estremismo (come, ad esempio, il "radicalismo" islamico) ma si aggancia alle tematiche dei radicali, costola dei liberali (Pannella e seguaci, per intenderci). I pronipoti di quella che fu la Sinistra italiana, dopo essersi arresi alla destra finanziaria, e non potendo evocare i temi classici della Sinistra, di cui non possono più ripetere gli slogan divenuti ' eversivi', si dànno una tinta di rossetto e di smalto alle unghie ripetendo gli slogan pannelliani meno liberisti e meno lontani dai temi civili della Sinistra. Nello sgabuzzino non è rimasto altro. Tanto per chiarire.
Bel commento. I radicali erano già, coi socialisti e poi i cattolici, nel primo Parlamento risorgimentale. Poi con la grande guerra tutto è degenerato: dai socialisti sono nati i comunisti (oggi tuttora entusiasticamente celebrati nel loro centenario), mentre i radicali, sempre partitino d'élite, sono rimasti, a cavallo tra liberali (in via d'estinzione) e sinistra.
I comunisti, estranei al sistema democratico liberale, sono, ironia della sorte, gli unici sopravvissuti. Dopo aver divorato i nemici socialisti, mandando Craxi a morire in esilio, ed assorbito i cattolici, si sono messi il 'rossetto radicale' ed hanno risucchiato tutti i movimenti libertari, pur sommamente disprezzandoli, raccattando voti sbandati ma sufficienti a tenere il potere, grazie al previo gramsciano lavorio mafioso di infiltrazione delle istituzioni (scuola e magistratura, ma anche regioni rosse). Ed ecco il regime con cui abbiamo a che fare.