
"... Gigi Marcucci è stato un giornalista dell’Unità. Di seguito, il brano di “I segreti di Tangentopoli” che racconta appunto come Giuliano Ferrara, in un dibattito organizzato da Micromega, arrivò a confezionare un’ode alla “ricattabilità” dei politici.
«Politici buoni non ne conosco, sono in genere gli stupidi, di politici cattivi ne conosco, ci sono quelli intelligenti e quelli stupidi»...
«Una delle cose che credo di aver capito e che vorrei riportare in tutta sincerità, è che in politica non si tratta affatto di avere la capacità di “ricattare” gli altri, di condizionarli ed eventualmente ricattarli, dove il termine va inteso in senso politico, paralegale». Ed ecco l’affondo: «Il punto fondamentale non è che tu devi essere capace di ricattare, è che tu devi essere ricattabile». Il moderatore non è sicuro di aver capito bene e controlla: «Forse vorrai dire che non devi essere ricattabile». E invece ha capito benissimo. «No. Devi essere ricattabile», risponde Ferrara, «per fare politica devi stare dentro un sistema che ti accetta perché […] sei disponibile a fare fronte, a essere compartecipe di un meccanismo comunitario e associativo attraverso cui si selezionano le classi dirigenti»..." (CONTINUA NEL LINK)
Io sono davvero molto grato di quanto sentenziato dal grande (in tutti sensi) Ferrara in quella conferenza: ha spazzato via tutti il mio residuo interesse e speranza nella Politica. Se non sei un poco di buono in certi ambienti non entri: sei visto come un potenziale pianta grane o pericolo. Punto.
Bene, mo' divertitevi a fare tutte le punte al €a$$o che volete...
