Schiavi della Pubblicità?

Forum rivolto alla Società e alle Politiche Sociali
Holubice
Connesso: No

Re: Schiavi della Pubblicità?

Messaggio da leggere da Holubice »

Shamash ha scritto: 6 feb 2021, 22:40
Holubice ha scritto: 6 feb 2021, 19:44 Ti consiglio la lettura...
Per iniziare, questi sono ottimi! Beer
Oltre, ovviamente, ai grandi classici imprescindibili (come Gli Archetipi dell'inconscio collettivo di Jung).
...
Se fai un mestiere del genere, devi per forza conoscere cosa c'è scritto in quel libro...

No logo


Immagine

"... La prima parte del saggio è dedicata principalmente a un'analisi della storia delle tecniche di gestione del marchio e alle sue ripercussioni sulle dinamiche del lavoro. Nello specifico, Naomi Klein afferma che negli ultimi vent'anni avrebbe avuto luogo un radicale cambiamento nel capitalismo: se prima era centrale la fase della produzione di merci, ora quest'ultima diventa marginale e trascurabile, mentre si impiegano sempre più forze e denaro sul marchio e sulla proposta di una serie di valori immateriali ed ideali da collegare ad esso (branding), con lo scopo di crearsi una propria fetta di monopolio. Le ingenti risorse monetarie che queste strategie richiedono derivano dal risparmio sulla produzione, che viene dislocata nei paesi del Terzo mondo dove l'azienda può sfruttare impunemente la manodopera operaia. In questo contesto viene presentata un'analisi approfondita della realtà delle Export Processing Zones dell'Asia e dell'America latina (incluso un resoconto di una visita della giornalista nell'EPZ di Cavite), in cui gran parte delle imprese a cui i grandi marchi internazionali (Nike, Reebok, Adidas, Disney ecc.) subappaltano gran parte della loro attività produttiva..." (CONTINUA NEL LINK)

________________________________________________________________


Mirabile è quella ricostruzione di un consiglio di amministrazione della Levi's, in cui il loro amministratore delegato, all'ingrosso, disse:

Immagine

- Dovete mettervi in testa che l'azienda Levi's non produce del jeans: qualsiasi cretino, comprando un po' di buon cotone, può fabbricare del buon denim, anche molto meglio del nostro. Noi costruiamo dei Totem, i quali Totem, per attrazione, porterà il consumatore a comprarci i pantaloni. Dobbiamo mettergli nella testa che solo se indosserà il nostro marchio potrà emozionarsi e sentirsi appagato. Il pantalone è l'ultimo dei nostri problemi, ed è un'attività marginale della nostra azienda, totalmente subappaltata a dei fornitori lontani, spesso dall'altra parte del Pianeta.


Poi faceva i conti in tasca a (mi pare) Magic Jonson, il cestista plurimiliardario americano, per vedere, fatto 150 dollari il costo di una scarpa da ginnastica della Nike, quanti di quei dollari finissero nelle tasche del testimonial numero uno del mondo, e quanto nelle tasche degli operai centroamericani che le avevano costruire per intero.



Insomma, una accusa alle storture del nostro sistema economico, poco equo e solidale, anzi, molto iniquo e coloniale. E una derisione della nostra dabbenaggine, di persone (spesso anche in età matura) capaci di pagare un prodotto anche 20/30 volte il suo valore intrinseco. Tutto grazie al paziente lavoro di voi raffinati venditori di desideri e speranze in confezione spray (cit.)



Immagine
Holubice
Connesso: No

Re: Schiavi della Pubblicità?

Messaggio da leggere da Holubice »

Shamash ha scritto: 6 feb 2021, 22:23 ...
Insomma, quando vedete uno spot pubblicitario, non guardatelo con razionalità, cercando caratteristiche, utilità di quel prodotto o un barlume di realismo nelle scene. Lì è fiaba, è un mondo fatto di emozioni e sentimenti, di sensazioni che si ottengono solo attraverso il possesso di quel bene.
Io uso la stessa tecnica che si usa per la carpa di lago. La spurga della melma...

Così come, con un po' di tempo, e un po' di pazienza, si riesce a far espellere tutta la zuzzura di una carpa pescata in un lago torbito, semplicemente lasciandola a ripulire in della acqua limpida, cambiandola due o tre volte, facendola 'decantare', alla stessa maniera ho trovato un sistema con cui godermi finalmente i film in televisione senza alcuna interruzione pubblicitaria. Con questo economico ed agguerritissimo congegno:

Immagine

Ogni fine settimana scruto tutti i film interessanti che danno sui 100 canali attualmente a disposizione, inserisco una schedina SD da 128 giga in quell'aggeggio, e programmo la registrazione di una decina di film. Film che mi guardo la settimana successiva, saltando a piè pari tutte le interruzioni con il tasto turbo forward. Non c'è neanche da smattirsi...

Immagine

... quel gingello ha la funzione Electronic Program Guide, ovvero, per ogni canale, puoi vedere il palinsesto della settimana successiva. Quindi, per impostare la registrazione di un film basta andare sulla giornata giusta, sulla voce giusta, cliccarci sopra, poi dare conferma alla voce 'Vuoi registrare'?

Il resto lo fa tutto la tecnologia, e un padrone all'altezza delle sue periferiche...

Immagine
Holubice
Connesso: No

Re: Schiavi della Pubblicità?

Messaggio da leggere da Holubice »

Crossfire ha scritto: 6 feb 2021, 23:25 ...
Sinceramente per me le emozioni sono altre, tipo oggi che sono andato sul lago di Viverone, quello suscita emozioni. O quando sono in montagna, ad osservare due marmotte che si inseguono mentre fumo la pipa, li sento le emozioni crescermi.
Hai visto anche le marmotte che impacchettano le stecche di cioccolato Milka...?

Immagine
Holubice
Connesso: No

Re: Schiavi della Pubblicità?

Messaggio da leggere da Holubice »

E poi...

Io sono ricco, perché è di niente che ho bisogno

Immagine
(Nella foto, un caso tipico di pubblicità progresso...)


Immagine
Avatar utente
Shamash
Connesso: No
Messaggi: 1955
Iscritto il: 9 giu 2019, 16:37
Ha Assegnato: 1007 Mi Piace
Ha Ricevuto: 1357 Mi Piace

Re: Schiavi della Pubblicità?

Messaggio da leggere da Shamash »

Holubice ha scritto: 7 feb 2021, 1:11 Se fai un mestiere del genere, devi per forza conoscere cosa c'è scritto in quel libro...

Mirabile è quella ricostruzione di un consiglio di amministrazione della Levi's, in cui il loro amministratore delegato, all'ingrosso, disse:

- Dovete mettervi in testa che l'azienda Levi's non produce del jeans: qualsiasi cretino, comprando un po' di buon cotone, può fabbricare del buon denim, anche molto meglio del nostro. Noi costruiamo dei Totem, i quali Totem, per attrazione, porterà il consumatore a comprarci i pantaloni. Dobbiamo mettergli nella testa che solo se indosserà il nostro marchio potrà emozionarsi e sentirsi appagato. Il pantalone è l'ultimo dei nostri problemi, ed è un'attività marginale della nostra azienda, totalmente subappaltata a dei fornitori lontani, spesso dall'altra parte del Pianeta.[/i]

Poi faceva i conti in tasca a (mi pare) Magic Jonson, il cestista plurimiliardario americano, per vedere, fatto 150 dollari il costo di una scarpa da ginnastica della Nike, quanti di quei dollari finissero nelle tasche del testimonial numero uno del mondo, e quanto nelle tasche degli operai centroamericani che le avevano costruire per intero.

Insomma, una accusa alle storture del nostro sistema economico, poco equo e solidale, anzi, molto iniquo e coloniale. E una derisione della nostra dabbenaggine, di persone (spesso anche in età matura) capaci di pagare un prodotto anche 20/30 volte il suo valore intrinseco. Tutto grazie al paziente lavoro di voi raffinati venditori di desideri e speranze in confezione spray (cit.)
Conosco il libro e l'analisi circa la situazione della Levi's (e di molte altre, con esempi di prim'ordine, come Apple, Porsche, Nike, Adidas, Chanel e così via). Diciamo che, in taluni contesti, ciò è vero ed è fedele alla realtà. Non si paga per quel determinato bene, ma per lo status symbol che si ottiene possedendolo. Quindi, a volte il prezzo pagato è di gran lunga superiore al valore di produzione del bene in oggetto, ma pur sempre inferiore a quanto saremmo disposti a pagare per la felicità. Questa, ha un prezzo?

In molti altri contesti, ciò non è così.
Quando acquisti il detersivo, quando scegli una penna per scrivere, quando vuoi acquistare un nuovo televisore o pannolini per il tuo bebè, ci sono sul mercato decine, a volte centinaia di competitors che fanno guerra fra loro per conquistare il tuo interesse, il tuo cuore e il tuo portafoglio.
Ora, il bene è sempre il medesimo, il prezzo è più o meno sempre quello, ma cambia il brand. A chi darai i tuoi soldi?
Semplice, a quello che ti ispira maggior fiducia, che soddisfa i tuoi standard qualitativi e che, in generale, cattura la tua attenzione meglio degli altri. E qui la pubblicità è determinante, così come ovviamente la storia del brand stesso e i suoi valori, il packaging e così via.
Un'azienda, oggi più che mai, non potrebbe fare a meno di questi strumenti, altrimenti chiuderebbe subito.

L'analisi della Klein è corretta nella misura in cui punta il dito sul sistema capitalistico contemporaneo e, dunque, il valore centrale della comunicazione. Oggi, oltretutto, si attinge moltissimo anche all'ambito psicologico (ecco perché faccio spesso riferimento a questi elementi nei miei interventi), perché la pubblicità deve essere confezionata tenendo in considerazione principi quali la percezione, l'attenzione, la memoria, i processi cognitivi, le emozioni, senza tralasciare la cultura a cui ci si rivolge.

Ovviamente, tutte queste conoscenze al servizio di chi crea questo materiale devono essere usate in modo etico, nel pieno rispetto dei consumatori. Sono essi infatti che devono decidere liberamente, senza essere indotti, oltre ad essere informati in modo corretto, trasparente e soprattutto sincero. Bye
«Siate il meglio di qualunque cosa siate» [Martin Luther King]
«Dove regna la saggezza, non vi è alcun conflitto tra pensiero e sentimento» [Carl Gustav Jung]
Holubice
Connesso: No

Re: Schiavi della Pubblicità?

Messaggio da leggere da Holubice »

Shamash ha scritto: 7 feb 2021, 2:14 ...
Conosco il libro e l'analisi circa la situazione della Levi's (e di molte altre, con esempi di prim'ordine, come Apple, Porsche, Nike, Adidas, Chanel e così via). Diciamo che, in taluni contesti, ciò è vero ed è fedele alla realtà. Non si paga per quel determinato bene, ma per lo status symbol che si ottiene possedendolo. Quindi, a volte il prezzo pagato è di gran lunga superiore al valore di produzione del bene in oggetto, ma pur sempre inferiore a quanto saremmo disposti a pagare per la felicità. Questa, ha un prezzo?
...
Un prezzo no... Ma un indirizzo sì...

Lettera di Epicuro a Meceneo (sulla Felicità)

Immagine

"... Ricordiamoci poi che il futuro non è del tutto nostro, ma neanche del tutto non nostro. Solo così possiamo non aspettarci che assolutamente s'avveri, né allo stesso modo disperare del contrario.
Così pure teniamo presente che per quanto riguarda i desideri, solo alcuni sono naturali, altri sono inutili, e fra i naturali solo alcuni quelli proprio necessari, altri naturali soltanto. Ma fra i necessari certi sono fondamentali per la felicità, altri per il benessere fisico, altri per la stessa vita.
128 Una ferma conoscenza dei desideri fa ricondurre ogni scelta o rifiuto al benessere del corpo e alla perfetta serenità dell'animo, perché questo è il compito della vita felice, a questo noi indirizziamo ogni nostra azione, al fine di allontanarci dalla sofferenza e dall'ansia.
...
Consideriamo inoltre una gran cosa l'indipendenza dai bisogni non perché sempre ci si debba accontentare del poco, ma per godere anche di questo poco se ci capita di non avere molto, convinti come siamo che l'abbondanza si gode con più dolcezza se meno da essa dipendiamo. In fondo ciò che veramente serve non è difficile a trovarsi, l'inutile è difficile.
131 I sapori semplici danno lo stesso piacere dei più raffinati, l'acqua e un pezzo di pane fanno il piacere più pieno a chi ne manca.
Saper vivere di poco non solo porta salute e ci fa privi d'apprensione verso i bisogni della vita ma anche, quando ad intervalli ci capita di menare un'esistenza ricca, ci fa apprezzare meglio questa condizione e indifferenti verso gli scherzi della sorte..." (CONTINUA NEL LINK)



Eh, il grande Epicuro. Il NO LOGO del quarto secolo avanti Cristo... Tutto sta' a capire dove ca$$arola stava di casa sto Meceneo...



Immagine
Avatar utente
Shamash
Connesso: No
Messaggi: 1955
Iscritto il: 9 giu 2019, 16:37
Ha Assegnato: 1007 Mi Piace
Ha Ricevuto: 1357 Mi Piace

Re: Schiavi della Pubblicità?

Messaggio da leggere da Shamash »

Mitico Epicuro!
Eh... se vivesse oggi, si metterebbe le mani nei capelli... :grin:
«Siate il meglio di qualunque cosa siate» [Martin Luther King]
«Dove regna la saggezza, non vi è alcun conflitto tra pensiero e sentimento» [Carl Gustav Jung]
Avatar utente
heyoka
Connesso: No
Messaggi: 7803
Iscritto il: 10 giu 2019, 11:41
Ha Assegnato: 4052 Mi Piace
Ha Ricevuto: 2449 Mi Piace

Re: Schiavi della Pubblicità?

Messaggio da leggere da heyoka »

Shamash ha scritto: 7 feb 2021, 3:16 Mitico Epicuro!
Eh... se vivesse oggi, si metterebbe le mani nei capelli... :grin:
Certo... Ma fatta salva la mia stima personale, credo che avrebbe più di qualche riserva, nel definire etica la tua professione.
Detto questo, se poi ci sono i Trotoni chevsi fanno ammaliare dalla pubblicità, mica devo tirare le pietre addosso a te.
🤩🤩🤩
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
(Proverbio dei Sioux)
Avatar utente
Shamash
Connesso: No
Messaggi: 1955
Iscritto il: 9 giu 2019, 16:37
Ha Assegnato: 1007 Mi Piace
Ha Ricevuto: 1357 Mi Piace

Re: Schiavi della Pubblicità?

Messaggio da leggere da Shamash »

heyoka ha scritto: 7 feb 2021, 10:29 Certo... Ma fatta salva la mia stima personale, credo che avrebbe più di qualche riserva, nel definire etica la tua professione.
Detto questo, se poi ci sono i Trotoni chevsi fanno ammaliare dalla pubblicità, mica devo tirare le pietre addosso a te.
🤩🤩🤩
La professione non ha nulla di "non etico", anzi è estremamente affascinante perché a cavallo fra il mondo della comunicazione e quello della psicologia. Semmai, l'etica è negli individui che usano tali tecniche nel modo corretto o meno, con professionalità o meno. Anche un medico ti può salvare la vita o uccidere, anche un ingegnere può permetterti di vivere in una casa solida o fartela crollare in testa, anche l'idraulico può farti un impianto super o allagarti casa...
Attenzione, come detto più volte, comprendo benissimo che ciò che affermo possa sembrare illogico e inaccettabile, ma non esistono persone che si fanno ammaliare e altre immuni. Tutti indistintamente ne sono immersi, senza rendersene conto.
Quando dico "senza rendersene conto" non significa chissà quale tecnica losca che induce innocenti a fare quello che il pubblicitario di turno vuole. Significa che egli parla al cervello delle persone, non alle persone stesse. Non dice cose razionali, perché la testa non le vuole (o quantomeno giungono dopo tutto il resto), dice al cervello della gente ciò che questo vuole sentirsi dire. Come già detto abbondantemente, la pubblicità è qualcosa di vitale per le aziende, spesso ancor più di ciò che vendono realmente. Quindi, visto che non se ne può fare a meno, è giusto lo si faccia bene (ed eticamente!).
Oggi la pubblicità non è più come un tempo, fatta di meri slogan. Oggi è psicologia, che ti fa immergere in sensazioni, emozioni e idee. Il resto (l'acquisto) ne è la conseguenza. Bye
«Siate il meglio di qualunque cosa siate» [Martin Luther King]
«Dove regna la saggezza, non vi è alcun conflitto tra pensiero e sentimento» [Carl Gustav Jung]
Avatar utente
heyoka
Connesso: No
Messaggi: 7803
Iscritto il: 10 giu 2019, 11:41
Ha Assegnato: 4052 Mi Piace
Ha Ricevuto: 2449 Mi Piace

Re: Schiavi della Pubblicità?

Messaggio da leggere da heyoka »

Mi dispiace averti turbato la domenica, Shamash! Personalmente non meriti le mie prebende e le mie paturnie sulla tua professione, come non le merita il mio amico Carletto, venditore di veleni ( qualche volta).
Mi metto pure nei panni di tanti poveri medici ed infermieri che eticamente sono CONTRARI a questa paturnia dei vaccini ma verrebbero messi al ROGO mediatico se si oppongono o dichiarano di avere delle riserve "scientifiche" a riguardo.
Detto questo mi auto sbatto la testa sul muretto, BangHead in quanto per me è facile lanciare pietre a destra e a manca, che ho potuto godere del privilegio di andare in pensione a 48 anni, con 27 anni di servizio effettivo.
Ma come ben sai, certe leggi si possono partorire solo in questo ABORTO di stato.
Io mi sono limitato ad osservare quello che la legge mi diceva cosa potevo fare.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
(Proverbio dei Sioux)
Holubice
Connesso: No

Re: Schiavi della Pubblicità?

Messaggio da leggere da Holubice »

Shamash ha scritto: 7 feb 2021, 3:16 Mitico Epicuro!
Eh... se vivesse oggi, si metterebbe le mani nei capelli... :grin:
Io, invece, penso che si metterebbe una mano davanti, e una mano di dietro...

Immagine
Holubice
Connesso: No

Re: Schiavi della Pubblicità?

Messaggio da leggere da Holubice »

heyoka ha scritto: 7 feb 2021, 11:22 ...
Detto questo mi auto sbatto la testa sul muretto, BangHead in quanto per me è facile lanciare pietre a destra e a manca, che ho potuto godere del privilegio di andare in pensione a 48 anni, con 27 anni di servizio effettivo.
Ma come ben sai, certe leggi si possono partorire solo in questo ABORTO di stato.
Io mi sono limitato ad osservare quello che la legge mi diceva cosa potevo fare.
A) Potevi andare in pensione. Non eri obbligato ad andare in pensione. Conosco insegnanti di scuola che, pur potendo levare le tende anche 15 anni prima, sono rimasti ad insegnare fino a tarda età. E sono tutti, per una strana coincidenza, tutti molto preparati, e molto apprezzati.

B) Io ho sempre sostenuto che in questa Penisola su cui siamo accampati non hanno diritto di lamentarsi né i lavoratori autonomi (propensione all'evasione del 68% del loro reddito reale, contro il 2,8% dei dipendenti sotto padrone, fonte Focus Economia di Radio 24 di venerdì scorso) né tanto meno tutti i """"""""lavoratori"""""""" del comparto pubblico, che quando va bene non producono un ca$$o, quando va male si mettono a fare qualcosa che, di lì a poco, fa solo perdere tempo alla parte produttiva del Paese, quella che mette insieme la ricchezza per mandare avanti tutta la baracca. 4.650.000 persone, è una stima prudenziale, tra dipendenti pubblici veri e propri, e finti dipendenti privati di S.p.a. municipalizzate, totalmente sotto il controllo (e le clientele) dei piccoli satrapi politici locali.

Più che battervi a testa contro un muro, sarebbe da farvi fare la fine del ....



... gatto dell'influencer ... Ovvero, un bel ricalcolo della vostra pensione, ovvero darvela commisurata esattamente in base a quante marchette avete versato, ovvero, o vi rimettete a lavorare (giovani, mezzi giovani, col catetere appresso, frega un ca$$o), oppure vi accontentate (salomonicamente) di 80 euro al mese di assegno INPS.


Immagine
Avatar utente
Shamash
Connesso: No
Messaggi: 1955
Iscritto il: 9 giu 2019, 16:37
Ha Assegnato: 1007 Mi Piace
Ha Ricevuto: 1357 Mi Piace

Re: Schiavi della Pubblicità?

Messaggio da leggere da Shamash »

heyoka ha scritto: 7 feb 2021, 11:22 Mi dispiace averti turbato la domenica, Shamash! Personalmente non meriti le mie prebende e le mie paturnie sulla tua professione
Nessun turbamento! Adoro parlare di ciò che conosco meglio e amo fare e soprattutto trovo utile far capire che non c'è nulla di losco in qualcosa che invece è affascinante. Come detto, quando dici alle persone che non sono logiche e razionali, perché spinte dalle loro emozioni senza che lo sappiano (perché il cervello funziona così), la reazione è quasi sempre di scetticismo e disappunto. Tutti siamo totalmente convinti di essere razionali e "pensanti", padroni delle nostre decisioni. Semplicemente perché non ci rendiamo conto che avvengono altri "passaggi cerebrali" prima che noi pensiamo razionalmente.

Poi, per tranquillizzarti e farti vivere la domenica più serenamente, per ragion di cronaca non faccio il "pubblicitario". Mi occupo di comunicazione in tutte le sue sfaccettature, fornendo consulenza sì per la pubblicità (imprese e liberi professionisti, internet e packaging), ma anche in altri ambiti molto diversi. In passato ho seguito anche la comunicazione istituzionale di consultori dediti alla protezione (ed educazione sessuale) dei minori, altre organizzazioni no-profit (anche per la Chiesa, favorendo la conoscenza di beni artistici e architettonici storici), opuscoli e campagne informative per musei e mostre d'arte e tanto altro. Anche, come in questi casi, in forma gratuita.
Insomma, dove serve comunicare in modo strategico per far arrivare meglio un messaggio, arrivo io. :grin:

Come vedi e come in qualunque professione, dipende dalle persone usare le proprie conoscenze in modo utile per gli altri, oppure farlo male.
La prima citazione che trovi nella mia firma, in calce ai messaggi, capeggiava a grandi lettere nell'atrio del collegio dove ho fatto il liceo (che era dedicato a M.L.King). Seppur proveniente da altro contesto (estrapolata da un discorso dello stesso King), credo sia perfetta in una scuola!
Ho cercato di far mia tale massima e di applicarla ogni giorno. Smiling
«Siate il meglio di qualunque cosa siate» [Martin Luther King]
«Dove regna la saggezza, non vi è alcun conflitto tra pensiero e sentimento» [Carl Gustav Jung]
Holubice
Connesso: No

Re: Schiavi della Pubblicità?

Messaggio da leggere da Holubice »

Poi è il professor Monti che è uno $tron$o, al soldo dei poteri forti, con il preciso piano di farci affamare...




Aliena vitia in oculis habemus a tergo nostra sunt


A tergo sarebbe da mettervici voi, con dietro un birro sordo(*), ovvero il 66% dell'elettorato in ascolto, ovvero quella Maggioranza Silenziosa (e Paracula) a cui le cose, a dispetto di quanto detto sempre in pubblico, sono sempre andate perfettamente bene così.

Perché se non lo fosse stato, sarebbe da mo' che avremmo spazzato via il Pentapartito prima, il Partito delle Libertà (su Cauzione), già Casa (Circondariale) delle Libertà. Come i vari Renzi, Mastella, gente di destra, di sinistra, di sopra, di sotto, ma tutti facenti parte della grossa coalizione del...

Immagine

Partito della Spesa Pubblica

Avessi vent'anni ora, prima mi procurerei un kalasnikov ed ammazzo una trentina di baby boomers, Poi, solo poi, levo le tente e vado in Australia o in ...



... Canada, con tanti pesciolini, e tanti fiori di lillà... Sarei, a ben vedere, solo nel giusto, e un benefattore.



Immagine


*) Il Birro Sordo, nel dialetto locale, è il marito della scrova: deve essere sordo così, quando vi si in€hia//e||a, e voi gli dite: << BASTA!!!!!! >>, quello non vi sente...
Holubice
Connesso: No

Re: Schiavi della Pubblicità?

Messaggio da leggere da Holubice »

Ma si parlava di Pubblicità, giusto...?

Shamamash, la sa quella di quel cieco che s'era seduto ad elemosinare il 21 marzo, in una splendita giornata di sole...?


Immagine
Rispondi