Stefania Buonpensiero si è recata al patronato della Cgil per sistemare una serie di pendenze personali. Vede un uomo di colore che non porta la mascherina e lo ammonisce. Lui, trentasei anni originario del Mali, si lancia contro di lei picchiandola a sangue. Dapprima sferrando un pugno violentissimo sul viso che le spacca il setto nasale; nella sala d'attesa del palazzo dei contadini di via della Repubblica, dove ha sede la Cgil foggiana, rimangono tutti senza parole. Ma la violenza non ha fine; la donna cade per terra priva di sensi e lui si lancia colpendola in continuazione.
«Sono caduta per terra stordita da quel pugno e non ho capito più nulla», racconta la signora Stefania, «so soltanto che questa persona non ha smesso un attimo di pestarmi a sangue colpendo più volte il volto ed altre parti del corpo. Mi creda, io ho pensato di morire, ero in totale balia della violenza e dei pugni che a raffica mi dava».
Dove l'ha colpita?
«Soprattutto al volto, come se volesse sfregiarmi e uccidere il mio essere donna. Dapprima si era avvicinato e sembrava che volesse sputarmi addosso e poi mi ha colpito».
In che senso voleva sputare addosso signora Stefania?
«Quasi tutti gli extracomunitari qui nel Foggiano sono asintomatici e positivi al Covid, e così usano lo strumento dello sputo per spaventare».
In realtà lei è stata picchiata...
«Sì e mi creda che io non so se siano passati 30 secondi o 3 minuti. Non esistevo più e sono certa che se avesse avuto in mano un coltello mi avrebbe sfregiata; non ho mai visto tanta violenza immotivata».
E cosa è successo dopo?
«Per fortuna i presenti sono intervenuti per liberarmi dalla sua morsa. Nella sala, proprio per il tema Covid, c'è sempre una guardia giurata che sovraintende e controlla».
Non solo Conte non sarebbe andato al funerale della signora, ma nemmeno TV e stampa avrebbero dato rilevanza alla notizia. Forse ormai, questi degli immigrati, sono considerati solo episodi di "ordinaria follia quotidiana" e fatti abitudinari di "certa gente" che gode della protezione da parte dello Stato e dei media.
Vedi Filippo Limini, picchiato e investito con l'auto più volte da alcuni albanesi. Lui, Filippo, per tutti è stato un ragazzo morto di serie C. Vero avv. Conte, sinistra e media tutti?
:geek:
Finché tratteremo la violenza solo come un episodio razzista, fascista o di genere, non riusciremo mai a debellare questo fenomeno che prima di tutto è culturale.