http://caratteriliberi.eu/2020/04/14/in ... pitalismo/
..... I cosiddetti «progressisti» eredi dei Lumi, polemizzano a parole con il «neoliberismo», ma sostengono un «anarchismo dei costumi» che coadiuva l’espansione della finanza globale. Difendono accanitamente i «diritti umani», declinati come diritto illimitato dell’individuo ad abbandonare ogni identità, ma operano per distruggere l’unico spazio in cui possono essere fatti valere: lo Stato nazionale.
Disquisiscono di «cittadinanza mondiale», senza rendersi conto che si può essere cittadini solo di entità politiche e il mondo non lo è; vogliono difendere i popoli, ma lanciano strali contro le frontiere al riparo delle quali le Genti si autodeterminano; si dicono difensori della democrazia rappresentativa, ma favoriscono una globalizzazione «iper-veloce» che rende obsoleti i tempi lenti del parlamentarismo.
Per usare una frase di Bossuet: «Deplorano le conseguenze di cui coltivano le cause». Spesso, si pronunciano a favore dei «beni comuni», ma sostengono politiche che liquidano i «beni pubblici» in nome della concorrenza europea o del Trattato di Maastricht.
Hanno una visione «etica» della Politica, vogliono una società «più giusta», ma oppongono alla rapacità della finanza globalizzata solo un lacrimevole umanitarismo e qualche richiamo alla solidarietà. Al tempo stesso, qualunque azione statale contro la libertà dei mercati, viene da loro condannata come attentato ai diritti individuali.
Tessono gli elogi della «mobilità» e di una vita idropinica di viaggi e cambiamenti, ma non accettano la precarietà lavorativa ed esistenziale conseguente. Si riempiono la bocca dell’importanza della «diversità», ma tendono la mano a una globalizzazione livellante e uniformante, si ergono a difensori della cultura contro l’ignoranza e la «chiusura mentale», quando il loro mondo globale ha «culturalizzato» la merce.
Come scrive il sociologo Jean Baudrillard: «La trascrizione di tutto in termini culturali, estetici». L’unica via per salvaguardare la diversità, le identità e l’uguaglianza è abbandonare la globalizzazione, deglobalizzarci, tornare a un mondo «rigido» di Stati e sovranità nazionali. Ricoprire le radici contro le tentazioni uniformanti della post-modernità.
Riscoprire la nostra democrazia fatta di lotte di liberazione e lotte sociali
- porterrockwell
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Scorra come acqua il diritto e la giustizia come un torrente perenne. Amos 5,24
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Re: Riscoprire la nostra democrazia fatta di lotte di liberazione e lotte sociali
Azzeccatissima! 

Sovranità al Cittadino.
Non abbiamo un pianeta B
In onore dei pennuti heyokani: Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli.
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