luce allievi ha scritto: ↑13 apr 2020, 12:06
Essenzialmente le strategie di uscita sono 2 e partono dalla considerazione di alcuni dati finanziari (dati schematici approssimati).
- Debito Pubblico => 2.450 miliardi
- detentori del Debito Pubblico =>
... Banca d'Italia: 485 miliardi
... Banche e Istituti finanziari: 1.023 miliardi
... privati italiani: 76 miliardi
... stranieri: 866 miliardi
- ricchezza privata (liquida, al netto del valore degli immobili) => 4.170 miliardi
Strategia di uscita senza Patrimoniale
Si convertono gli euro in lire (1 euro = 1 lira) e si rimane a guardare.
Immediatamente si alzano gli interessi del Debito Pubblico, si stampano lire per pagarli e la lira si svaluta.
Si svaluta fino a che punto?
In teoria fino alla "neutralizzazione" del Debito Pubblico.
Cioè la svalutazione diminuisce il potere d'acquisto della lira fino al controvalore del Debito Pubblico in euro.
ricchezza privata in euro - Debito Pubblico in euro = ricchezza privata in lire
4.170 - 2.450 = 1.720 miliardi di euro = 4.170 miliardi di lire
In altre parole, la lira si svaluta del 59%.
Strategia di uscita con Patrimoniale
In fase preliminare si liquida la parte di Debito Pubblico detenuta da stranieri (866 miliardi) applicando una Patrimoniale fino alla concorrenza dell'importo.
ricchezza privata : 100 = Debito Pubblico detenuto da stranieri : aliquota Patrimoniale
4.170 : 100 = 866 : aliquota Patrimoniale
aliquota Patrimoniale = 866 x 100 : 4.170 => circa 20,8%
Dopodichè, con un Debito Pubblico che la Patrimoniale (20,8%) ha ridotto a 1.584 miliardi (90% del PIL), si convertono gli euro in lire (1 euro = 1 lira).
La considerevole diminuzione del rapporto Debito/PIL (dal 135% al 90%) manterrebbe costanti o diminuirebbe i tassi del Debito Pubblico, neutralizzando ogni possibilità di svalutazione ma spingendo al contrario verso un apprezzamento della lira rispetto all'euro.
Tale apprezzamento renderebbe meno competitive le esportazioni e dovrebbe essere contrastato con una politica economica espansiva.
In sostanza, i no-euro devono decidere se svalutare i loro risparmi del 59% o se pagare una Patrimoniale del 20,8% ...
Rispondo alla "strategia di uscita con patrimoniale" quella senza patrimoniale non l'ho capita.
Le tre formulette significano che io pago il debito che ho verso gli investitori stranieri. Cioè 866 miliardi. Devo quindi fare una patrimoniale per 866 miliardi. Il patrimonio liquido degli italiani è di 4.170 miliardi, da questi ne prelevo 866 che rappresentano il 20,77%. Giusto.
Poi leggo le considerazioni. A differenza dei calcoli, queste invece sono opinabili.
Io non credo proprio che avendo un debito residuo di 1.584 miliardi cioè del 90% del PIL, i tassi scenderebbero (rispetto ad oggi) e la lira tenderebbe a rivalutarsi rispetto all'Euro. Il rapporto Debito/PIL non è l'unico parametro, ve ne sono altri ancora più importanti. Ad esempio la competitività del sistema. Noi oggi siamo poco competitivi e non è il cambio della moneta che ti fa diventare più competitivo. Diceva Valerio che bisogna eliminare gli sprechi. Ecco, è questo che ti fa diventare più competitivo, non il cambio della moneta. Poi c'è la fiducia. Questa diminuirebbe in maniera drammatica. Parliamoci chiaro... qualcuno oggi può comprare debito pubblico italiano perchè sa o spera ragionevolmente che i vincoli di bilancio impediranno all'Euro di svalutarsi. Con l'Italia con la sua moneta, io mi ci gioco qualunque cosa che si comincerà a far aumentare il debito all'impazzata! Come del resto si è fatto in passato (diciamo dagli anni '70 in poi). Io proporrei una cosa: prima cambiamo la nostra mentalità. Il pubblio impiego serve per far funzionare lo Stato al meglio ed al minor costo possibile. Non è, il pubblico impiego, un ammortizzatore sociale o peggio una riserva di posti di lavoro che non servono al Paese ma servono al politico di turno per
acchiappare consenso.
sistemiamo la burocrazia amministrativa e quella giudiziaria; poi riformiamo alla radice la burocrazia amministrativa e quella giudiziaria; quindi mettiamo le mani nel cuore del problema: eliminare gli sprechi e rendere il sistema più snello, più agile, più efficiente. Ecco, dopo aver fatto questo penso potremmo uscire dall'Euro in maniera proficua. Prima sarà meglio frenare la fantasia e rimanere dove siamo!