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L’agenda decisa dall’alto: come ci dicono di cosa parlare

Inviato: 22 apr 2025, 8:32
da andreone
Ti sei mai chiesto perché all’improvviso tutti iniziano a parlare della stessa cosa?

Un giorno è il Papa, il giorno dopo un cantante morto, poi un evento sportivo o una tragedia mediatica. Nel frattempo, guerre, abusi, disastri ambientali e decisioni politiche cruciali passano in secondo piano o spariscono del tutto.

Non è un caso. È una strategia.
Si chiama agenda setting: un meccanismo con cui chi controlla i media e le piattaforme social decide su cosa deve concentrarsi l’attenzione pubblica.

Non conta se la cosa è davvero rilevante o no.
Conta solo che tutti parlino di quella.
Così:

la rabbia viene incanalata dove non fa male al potere;
le emozioni collettive vengono pilotate;
e il pensiero critico viene sostituito da reazioni istintive e automatiche.
Non serve censurare, basta spingere.
Con bot, algoritmi, account infiltrati, spam emotivo e rilanci continui.
Chi non si allinea viene ignorato, o attaccato sul personale.

In questo gioco, il popolo diventa un pubblico, la realtà uno spettacolo, e la partecipazione un’illusione.

Non è un problema di “destra o sinistra”, di religione o ateismo.
È una questione di libertà mentale.

Rompere questo schema non significa essere indifferenti.
Significa non lasciarsi usare.

Come se ne esce da questo meccanismo
Il primo passo è rendersi conto del gioco. Se non sai che stai partecipando a un copione, continuerai a recitarlo.
Il secondo passo è smettere di reagire secondo i riflessi condizionati: non serve insultare, litigare o urlare. Serve non partecipare al teatrino.

Non fare finta di niente.
Non cadere nel ricatto emotivo del “tutti lo fanno”.
Non temere l’isolamento: è meglio essere lucidi da soli che confusi in branco.
Non fingere di credere per convenzione: dire “auguri” tanto per dire, è già piegarsi.
Uscirne significa riprendere il controllo della propria attenzione.
Scegli tu di cosa parlare, cosa celebrare, cosa sentire tuo.
Non permettere che siano gli altri a farlo per te.
Non sei tenuto a credere, a partecipare, a fingere.

E soprattutto, non serve odiare chi segue il gioco: serve mostrare che un altro modo di pensare e vivere è possibile. Silenzioso, coerente, libero.

Chi non segue la narrazione non è un nemico: è una sveglia.

Re: L’agenda decisa dall’alto: come ci dicono di cosa parlare

Inviato: 22 apr 2025, 9:58
da Gasiot
Stavolta hai pienamente ragione
A parte il Papa , ci sono omicidi di serie A e altri che non lasciano tracce e non si capisce il perché
A volte penso sia la banale comodità della redazione di un giornale,se il fatto è vicino è comodo si mandano i giornalisti,se è infame e scomodo meglio evitare
In politica poi ci sono personaggi che non dicono nulla ma a questo vociare è data importanza, altri invece si prendono qualche trafiletto giusto per cortesia

Re: L’agenda decisa dall’alto: come ci dicono di cosa parlare

Inviato: 22 apr 2025, 10:27
da porterrockwell
E poi ci sono gli influenser che servono ad incanalare le opinioni che fanno sentire integrati e moderni i poveri di spirito i quali, prima di abitare il regno dei cieli come loro promesso, servono ad una minoranza privilegiata e potente per abitare comodamente il regno della terra.

Re: L’agenda decisa dall’alto: come ci dicono di cosa parlare

Inviato: 22 apr 2025, 16:50
da Vento
“In questo gioco, il popolo diventa un pubblico, la realtà uno spettacolo, e la partecipazione un’illusione.“


Davvero ben detto.