La giustizia dovrebbe essere il pilastro di una società equa, ma in realtà è un sistema gestito da una ristretta élite che ne controlla ogni aspetto. Il potere giudiziario non è altro che una casta intoccabile, che si protegge attraverso una rete di silenzi, omissioni e strategie ben definite. Questo articolo svela come funziona il gioco di potere nella giustizia e perché gli avvocati non denunciano mai giudici e magistrati corrotti.
1. La Casta Intoccabile della Magistratura
Magistrati e giudici non sono semplici funzionari pubblici: sono il vertice di un potere che non risponde a nessuno. A differenza di politici ed imprenditori, che possono essere soggetti a inchieste o pressioni pubbliche, i magistrati decidono chi deve essere perseguito e chi no, compresi i loro stessi colleghi.
La magistratura ha costruito un sistema di autotutela, dove chi sbaglia non paga mai realmente. Gli organi disciplinari, come il CSM (Consiglio Superiore della Magistratura), sono controllati dagli stessi magistrati, rendendo impossibile un vero giudizio imparziale su chi abusa del potere.
Un magistrato può insabbiare indagini senza conseguenze.
Può colpire chi vuole, usando la legge come un’arma politica.
Se un magistrato commette un reato, è improbabile che venga perseguito seriamente.
Chi si ribella a questo sistema viene emarginato, trasferito o addirittura fatto fuori professionalmente.
2. Gli Avvocati: Tra Omertà e Paura di Ritorsioni
Gli avvocati dovrebbero essere la prima linea di difesa contro le ingiustizie, ma in realtà sono incastrati in un meccanismo che li rende complici della malagiustizia. Esistono due categorie principali di avvocati:
Quelli che scelgono di stare al gioco
Non denunciano giudici e magistrati, anche se vedono evidenti reati o abusi.
Costruiscono rapporti “amichevoli” con i magistrati per ottenere favori nei processi.
Si inseriscono in un sistema dove chi è “ben visto” ha più possibilità di vincere le cause.
Quelli che vorrebbero denunciare, ma sanno che è pericoloso
Se un avvocato denuncia un magistrato, rischia di essere ostracizzato dalla professione.
Potrebbe perdere cause importanti per pura ritorsione.
Potrebbe subire pressioni o persino minacce.
Molti avvocati, per paura di queste conseguenze, preferiscono tacere e far finta di niente, alimentando il sistema corrotto.
3. Il Meccanismo del Ricatto Giudiziario
Uno degli strumenti più potenti del gioco di potere è il ricatto implicito. Chi lavora nel mondo della giustizia sa bene che non si può pestare i piedi a chi è più in alto. Ecco come funziona:
Un magistrato può far capire a un avvocato che è meglio non sollevare certi problemi, se non vuole vedersi tutte le cause ostacolate.
Gli avvocati che non denunciano ricevono “trattamenti di favore” nei processi.
Quelli che osano parlare vengono esclusi dai circuiti professionali che contano.
Questo crea una situazione di sudditanza psicologica, in cui anche gli avvocati più onesti si trovano costretti a scendere a compromessi per sopravvivere nella professione.
4. L’Illusione della Giustizia: Come la Legge Viene Applicata in Modo Selettivo
Per mantenere l’illusione che la giustizia funzioni, il sistema usa alcune strategie chiave:
Ogni tanto qualche magistrato viene punito, ma solo per proteggere l’immagine dell’intero sistema.
Si colpiscono personaggi di secondo piano, lasciando intatti i veri centri di potere.
Le leggi vengono applicate rigidamente contro chi non ha protezione, mentre chi è dentro il sistema trova sempre una scappatoia.
Questo dimostra che la giustizia non è uno strumento di equità, ma un’arma nelle mani di chi detiene il potere.
5. Come Si Può Rompere Questo Gioco di Potere?
La prima cosa da fare è smettere di credere nell’infallibilità del sistema giudiziario. Bisogna smascherare questi giochi di potere e farli emergere. Alcuni passi concreti potrebbero essere:
Denunciare pubblicamente i casi di malagiustizia, anche se gli avvocati non parlano.
Diffondere informazioni su come funzionano realmente questi meccanismi.
Spingere per riforme che eliminino l’autotutela della magistratura, rendendola responsabile delle proprie azioni.
Creare reti di supporto per chi si ribella al sistema, in modo che non sia isolato.
Finché la gente continuerà a credere che la giustizia sia imparziale e corretta, questi giochi di potere continueranno a esistere. Bisogna vedere il sistema per quello che è: un meccanismo costruito per proteggere i potenti e schiacciare chi non fa parte della cerchia.
Conclusione
Il potere giudiziario non è un’entità neutrale, ma un sistema costruito su omertà e ricatti. Gli avvocati che non denunciano i giudici e i magistrati corrotti sono complici di questa farsa. Il problema non è solo l’assenza di giustizia, ma il fatto che essa viene usata come uno strumento di controllo e repressione.
L’unico modo per cambiare le cose è rendersi conto del gioco di potere in atto e iniziare a smontarlo pezzo dopo pezzo. Il silenzio è il loro miglior alleato. La verità, invece, è la loro più grande minaccia.