Stupidità Artificiale (e naturale)
Inviato: 6 mar 2025, 21:58
Brutti giorni, brutti tempi. Il regno della stupidità è sempre più popoloso, il noto adagio sulla mamma dei cretini perennemente gravida è sempre più attuale; come pure il solido concetto dell'illusorietà del progresso, corroborato dal pensiero di giganti quali Rousseau e Leopardi, Heidegger e Wittgenstein. Eppure i nani sempre più nani della politica e dell'economia continuano a dare in pasto al popolo bue, zoccolo duro e in espansione del regno suddetto, il vecchio mito della crescita senza fine. Però il pesce puzza sempre dalla testa: i politici e gli economisti che vendono questa fuffa, oggi più assurda e più pericolosa che mai, saranno anche abili e furbi nel vellicare l'ingordigia e la credulità degli stolti, ma a mio avviso incarnano essi stessi e più di tutti l'essenza pura della stupidità. Prendiamo per es. lo stagionato autocrate al quale una nazione di bovari arricchiti in piena involuzione e declino ha concesso il bis alla Casa Bianca (...in errore perseverare dementis). Il bullo promette l'annessione forzata della Groenlandia per mettere le mani sul petrolio, sul gas e sui minerali rari sepolti sotto la calotta glaciale. Cioè il modo migliore per accelerare la perdita di quei ghiacci, che nell'ultimo ventennio viaggia alla media di 270 miliardi di tonnellate l'anno (8 milioni e mezzo di litri al secondo) con effetti potenziali devastanti anche su scala globale. E prendiamo l'oca, non giuliva ma triste e impazzita, incredibilmente confermata al vertice dell'UE, che lancia un piano da 800 miliardi per il riarmo. Follia pura, il modo più rapido (e pericoloso) per impoverire l'Europa a vantaggio dei bovari arricchiti ed esportatori di armi di cui sopra. Mentre i deliranti leader dei paesi membri, inclusa la nostra piccola mestierante, sembrano non vedere l'ora di abbracciare una priorità "drammatica", in grado cioè di allarmare il popolo bue (all'arme! all'arme!) e di silenziare una volta per tutte i già bastonati "seccatori" (leggasi salariati, pensionati, malati, etc). Ovviamente un mito illusorio come il progresso ha costante bisogno di miti ausiliari che lo alimentino. Prima la macchina a vapore e il treno, poi l'automobile e l'aereo, quindi l'era digitale e Internet, oggi è la volta della cd. INTELLIGENZA ARTIFICIALE. La quale sembra fatta apposta per accelerare di brutto l'istupidimento collettivo già in atto per l'abuso di telefonini e social media. Almeno per ora questo non è un eccesso di scetticismo (anzi il dubbio è un connotato della vera intelligenza mentre "gli stupidi sono sempre sicurissimi", notavano Bertrand Russell e Luciano De Crescenzo): abbiamo già esempi plateali. Basta guardare certi video prodotti con l'AI che spopolano su YouTube. E mi ha fatto vieppiù cascare le braccia una notizia sul sito di Repubblica. Signori, questa AI corre ed è già in grado di sbancare il Lotto! Immagino che la prossima vittima sarà la roulette dei casinò.
"Vinti 50mila euro al Lotto grazie all’intelligenza artificiale": il sistema di 3 studenti di Fisica.
https://bari.repubblica.it/cronaca/2025 ... 424043596/
Leggete i dettagli, ma è chiaro che se questa cosa fosse vera l'erario dovrebbe presto dire addio alle cospicue entrate dal gioco del Lotto. L'intelligenza artificiale, a differenza di quella naturale, è facile da riprodurre: lo Stato verrebbe sbancato a ogni estrazione. Ma perché negare a priori la possibilità di un sistema o algoritmo "intelligente" capace di massimizzare la probabilità di vincere al Lotto? Il sottoscritto nei primi anni 80 scrisse un programmino in BASIC per il Commodore64 che gli fruttò 650mila lire al Totocalcio grazie a un 12 ottenuto con un sistemino di 40 colonne (che perse un 13 da oltre 30 milioni per un rigore inesistente secondo la "moviola"). L'algoritmo si basava sulla tabella di probabilità pubblicata da un famoso settimanale dell'epoca: La Schedina. La palla è rotonda ma il calcio non è un gioco casuale e di conseguenza non lo è il Totocalcio. Mentre il Lotto (come la roulette) è un gioco completamente aleatorio e privo di memoria (alla fine di ogni estrazione i numeri vengono rimessi nell'urna e le estrazioni sono assolutamente incorrelate). Quindi nemmeno un algoritmo "intelligente", cioè in grado di "imparare" e di autocorreggersi in base alle estrazioni precedenti, può minimamente aiutare il giocatore. In media un generico numero si presenta su una data ruota una volta ogni 18 estrazioni (5/90). Ma un numero che ritarda da 200 estrazioni (caso rarissimo) e uno che invece è sortito nelle ultime 5 estrazioni consecutive (caso perfino più improbabile) hanno la stessa identica probabilità di sortire di qualsiasi altro numero (1/18). Discorso analogo vale per qualsiasi combinazione di numeri (tipo la quaterna secca 1,2,3,4 sortita dopo sogno premonitore in un'esilarante commedia di Eduardo) e per qualsiasi sequenza temporale di numeri o combinazioni. In definitiva, non esiste nessun tipo di sistema "intelligente" nel gioco del Lotto, e men che meno vincente. Ci sarebbe in verità una strategia asintoticamente vincente: l'insano gioco al raddoppio, che alla lunga garantisce un utile netto se il giocatore non si è prima ridotto sul lastrico o suicidato per debiti. Insomma, quei tre studenti di Fisica e il giornale Repubblica (un tempo serio) sono sprovvisti dell'abc della teoria della probabilità, forse anche della logica, e le vincite segnalate sono dovute a puro deretano e non certo all'intelligenza (o stupidità) artificiale, integrata o meno dai consigli del tabaccaio. Ma potete scommettere che il settore giochi e lotterie sarà presto anch'esso invaso dall'AI e l'Agenzia delle Entrate farà, grazie ai polli, cioè agli stupidi naturali, affari d'oro.
"Vinti 50mila euro al Lotto grazie all’intelligenza artificiale": il sistema di 3 studenti di Fisica.
https://bari.repubblica.it/cronaca/2025 ... 424043596/
Leggete i dettagli, ma è chiaro che se questa cosa fosse vera l'erario dovrebbe presto dire addio alle cospicue entrate dal gioco del Lotto. L'intelligenza artificiale, a differenza di quella naturale, è facile da riprodurre: lo Stato verrebbe sbancato a ogni estrazione. Ma perché negare a priori la possibilità di un sistema o algoritmo "intelligente" capace di massimizzare la probabilità di vincere al Lotto? Il sottoscritto nei primi anni 80 scrisse un programmino in BASIC per il Commodore64 che gli fruttò 650mila lire al Totocalcio grazie a un 12 ottenuto con un sistemino di 40 colonne (che perse un 13 da oltre 30 milioni per un rigore inesistente secondo la "moviola"). L'algoritmo si basava sulla tabella di probabilità pubblicata da un famoso settimanale dell'epoca: La Schedina. La palla è rotonda ma il calcio non è un gioco casuale e di conseguenza non lo è il Totocalcio. Mentre il Lotto (come la roulette) è un gioco completamente aleatorio e privo di memoria (alla fine di ogni estrazione i numeri vengono rimessi nell'urna e le estrazioni sono assolutamente incorrelate). Quindi nemmeno un algoritmo "intelligente", cioè in grado di "imparare" e di autocorreggersi in base alle estrazioni precedenti, può minimamente aiutare il giocatore. In media un generico numero si presenta su una data ruota una volta ogni 18 estrazioni (5/90). Ma un numero che ritarda da 200 estrazioni (caso rarissimo) e uno che invece è sortito nelle ultime 5 estrazioni consecutive (caso perfino più improbabile) hanno la stessa identica probabilità di sortire di qualsiasi altro numero (1/18). Discorso analogo vale per qualsiasi combinazione di numeri (tipo la quaterna secca 1,2,3,4 sortita dopo sogno premonitore in un'esilarante commedia di Eduardo) e per qualsiasi sequenza temporale di numeri o combinazioni. In definitiva, non esiste nessun tipo di sistema "intelligente" nel gioco del Lotto, e men che meno vincente. Ci sarebbe in verità una strategia asintoticamente vincente: l'insano gioco al raddoppio, che alla lunga garantisce un utile netto se il giocatore non si è prima ridotto sul lastrico o suicidato per debiti. Insomma, quei tre studenti di Fisica e il giornale Repubblica (un tempo serio) sono sprovvisti dell'abc della teoria della probabilità, forse anche della logica, e le vincite segnalate sono dovute a puro deretano e non certo all'intelligenza (o stupidità) artificiale, integrata o meno dai consigli del tabaccaio. Ma potete scommettere che il settore giochi e lotterie sarà presto anch'esso invaso dall'AI e l'Agenzia delle Entrate farà, grazie ai polli, cioè agli stupidi naturali, affari d'oro.