Si vuole di nuovo l'energia nucleare ma non se ne pensano eventualità disastrose. Il clima può insegnare.

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PhyroSphera
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Si vuole di nuovo l'energia nucleare ma non se ne pensano eventualità disastrose. Il clima può insegnare.

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Si sfrutta l'emergenza climatica e per giunta con modalità seducenti e informazioni parziali.

Il governo ha preso iniziativa per un nuovo futuro energetico nucleare per l'Italia. Dopo due rifiuti c'è sempre qualcuno che ci riprova. Questa sera al Tg1 (televisione di Stato) un soggetto con modi di chi vuole mettere in bocca lo zuccherino al cavallo indeciso.
Descrizioni che vorrebbero essere rasserenanti ma senza che si possa evitare una inquietudine di fondo, perché la mente non scorda dei dati di fatto rimasti gli stessi. Non appena appare un briciolo di franchezza nelle manifestazioni, riappaiono i medesimi problemi, a cominciare dalle scorie - sempre meno dicono, ma senza aggiungere che i posti dove metterle sono sempre meno e le centrali previste tante. Nessuna parola sufficiente sulla sicurezza, che resta con delle incognite troppo gravi e una esperienza sfavorevole: per quanto si sa, non c'è modo per evitare che semplici errori umani risultino disastrosi, c'è il rischio di terremoti, incidenti aerei, problemi elettrici o peggio anomalie elettromagnetiche, eventi che risulterebbero catastrofici. Tanto che la direzione scelta è quella del falso rimedio del rimpicciolimento e moltiplicazione delle centrali. Manca l'ammissione che questo significa che si è sempre coi soliti problemi irrisolvibili e con le stesse inaccettabili controindicazioni, inoltre maggiore dislocazione comporta anche diversi rischi.
La faccia del soggetto che al Tg1 cercava di imbonire la platea era di uno che sognava ricchezze e potenze, però non si tratta di vera plutocrazia ma di tendenze cieche e addirittura impulsive. Inoltre non risulta possibile affrontare le esigenze ecologiche dando poteri speciali alle plutocrazie.
Invece di fingersi dinosauri del giurassico alle prese con le radiazioni di ambienti che adesso sarebbero deleteri per la vita, dovrebbero rendersi conto che bisogna abbattere i consumi, smettere di basare il successo economico sulla crescita economica in un circolo vizioso che mette in moto produzioni materiali adatte per persone che non vogliono individuare il necessario e ancor meno identificare il resto.
Vivere per scherzo, stare nell'universo col piacere di avere sempre un piede sulla fossa, poi fingere che gli operai delle centrali atomiche nucleari siano centauri che sondano l'asfalto con gli stivali e conoscono le vibrazioni delle rocce attigue... tutto questo è un crimine di mistificazione e finzione.
Sappiamo che negli ultimi anni c'è stato in Italia un terremoto e una vicenda giudiziaria dove le richieste prepotenti e le false assicurazioni sono finite nelle accuse. Si dovrebbe capire che la scienza e la tecnica non offrono garanzie sufficienti: secondo i prospetti non è escluso che intere città possano essere ingoiate da voragini durante scosse del tutto anomale. Ci sono anche i pericoli dall'alto, non solo aerei anche asteroidi, finanche il pericolo di attentati. Questo viene scordato o usato per dire che allora non vale la pena di cautelarsi. Eppure la convivenza nel Paese e nel Pianeta non si fonda su scienze e tecniche; ci sono filosofie ed altri saperi, a volte in contatto con religioni o religiosità. Ci sono pensieri trascurati dai quali si ottengono delle sicurezze oggi occultate, emarginate. Ad esempio: molte case sono costruite usando criteri sapienziali oltre che scientifici e solo così si trova una vera serenità, con scelta del luogo secondo tradizioni e relative intuizioni; finanche i viaggi spaziali hanno avuto successo in passato per via di determinanti conoscenze altre.
Tutto questo bisogna pensarlo ed anche quel che sta accadendo al clima. Non basta controllare le emissioni. Bisogna capire che non bisogna strafare anzi ridurre le azioni e mettere da parte l'idea dei factotum: mentre la malasanità impedisce la genialità e sequestra i geni durante le loro fasi creative, le masse si dedicano a fare cose in gran parte inutili o disdicevoli, nella illusione di conquistare un potere definitivo e senza aver ammesso di non avere etica accettabile né morale presentabile. Queste masse hanno elementi infiltrati anche nelle Istituzioni degli Stati.
Le difficoltà climatiche, il caldo eccessivo ma anche tutto il resto connesso, recano il bisogno di costruire un'economia basata su azioni realmente significanti, con ritiro della presenza umana, diminuzione della produzione di oggetti, sviluppo del riciclo.
Il clima insegna a riconoscere la pazzia di una finta politica che ha scambiato lo stare al mondo per una festa piena di risate ma con pensieri che avviano al cimitero separando dalla dinamica cosmica.


MAURO PASTORE
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Sayon
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Re: Si vuole di nuovo l'energia nucleare ma non se ne pensano eventualità disastrose. Il clima può insegnare.

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Troppe chiacchere e sempre le stesse. Quelle che ci hanno relegato a nazione che deve elemosinare energia dagli Stati vicini, esponendola a ricatti. L' energia nucleare e' usata ormai da oltre mezzo secolo e si e' dimostrata sicura. Inoltre, io che sono contro ogni guerra, consiglio che l' Italia costruisca bombe nucleari per garantire la nostra difesa. Non averle significa dover dipendere dalla NATO, una organizzazione che ama le guerre e che ci mette in pericolo costante. Infatti le bombe atomiche ce ne abbiamo in abbondanza in Italia, ma non sono nostre e ci espongono ad attacchi. Meglio avere le nostre, restare neutrali e pacifici e, sbattere via ogni ordigno di altra nazionalita'.
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mylord61
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Re: Si vuole di nuovo l'energia nucleare ma non se ne pensano eventualità disastrose. Il clima può insegnare.

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Si pensa solamente alla centrale nucleare come alla soluzione definitiva di un problema , centrale nucleare di nuova generazione , mini centrale nucleare , centrale nucleare di quarta generazione , nuove centrali nucleari , all'estero già sperimentate e funzionanti, quante storie , la centrale nucleare in se e per se è non è il problema è il contorno che è drammatico, in passato c'è stato un referendum , e sembra che qualcuno voglia nasconderlo , per far funzionare le centrali bisogna arricchire l'uranio , quindi è necessario costruire almeno un acceleratore , altrimenti bisogna comperare l'uranio arricchito da altri stati , lo smaltimento delle scorie , e di tutta l'infrastruttura nucleare quando questa diviene esausta ed obsoleta , il raffreddamento di queste centrali, la sicurezza , il mutamento che le radiazioni possono provocare agli animali , insetti ai vegetali , agli uomini , e via discorrendo . Ci serve energia serve energia facile da produrre , pulita a buon mercato il rapporto costo/benefici non sembra favorevole . Abbiamo l'energia geotermica che è praticamente inesauribile , e no bisogna puntare sull'eolico , si possono costruire centrali idroelettriche , no puntiamo sui pannelli fotovoltaici , ma poi per produrre quest'energia in che mani ci andiamo a fidare? su quella di quegli uomini che per anni hanno lasciato girare a vuoto gli alternatori della centrale idroelettrica di Bargi finchè il povero alternatore per effetto della forza centrifuga è esploso , poi stanamente è calato il silenzio stampa , non dimentichiamoci la diga del Vajont, la diga ha retto ma la montagna è franata , diamo in mano la costruzione e la gestione di una centrale nucleare , mah visti i precedenti .
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PhyroSphera
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Re: Si vuole di nuovo l'energia nucleare ma non se ne pensano eventualità disastrose. Il clima può insegnare.

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Due rispose a vuoto, a fronte delle ragioni che ho già fornito.

MAURO PASTORE
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Fosforo31
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Re: Si vuole di nuovo l'energia nucleare ma non se ne pensano eventualità disastrose. Il clima può insegnare.

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PhyroSphera ha scritto: 1 mar 2025, 22:08 Si sfrutta l'emergenza climatica e per giunta con modalità seducenti e informazioni parziali.

Il governo ha preso iniziativa per un nuovo futuro energetico nucleare per l'Italia. Dopo due rifiuti c'è sempre qualcuno che ci riprova...
Ci riprovano col nucleare, anche se sanno benissimo che sarebbe prima di tutto un ingente SPRECO DI DENARO PUBBLICO. In realtà a mio avviso è proprio questo il motivo alla base di certi progetti faraonici e campati in aria. La destra - ma purtroppo anche una parte della sinistra - è estremamente sensibile alla sirena dei privati (grandi imprese e banche d'affari) che lucrano succhiando il denaro pubblico dei grandi appalti pubblici o sussidiati dallo Stato, o vendendo prodotti allo Stato (specie nei comparti della sanità e degli armamenti). Prendiamo il caso degli 800 miliardi per il riarmo dell'Europa. Follia pura. L'Europa, che nasce per la pace e che (in teoria) si nutre di spirito pacifista, dovrebbe puntare a ridurre (diciamo dimezzare) l'attuale spesa militare, non certo raddoppiarla, per giunta a debito. Eppure ci provano e prima di acquistare cacciabombardieri hanno avviato il bombardamento mediatico per convincere la gente che abbiamo i russi alle porte. Quando siamo noi (leggasi NATO) che siamo andati "ad abbaiare alle porte della Russia" (papa Francesco). Prendiamo i casi del TAV Torino-Lione e del ponte sullo Stretto. Faraoniche opere pubbliche, certo non del tutto inutili ma ridondanti, sproporzionate ai reali livelli di traffico, assolutamente non necessarie e con un rapporto costi/benefici nettamente sfavorevole (nei costi includo l'impatto ambientale). E prendiamo il nucleare. A metà gennaio la Corte dei Conti francese aveva gelato i sogni nuclearisti di Macron. Il grande piano nazionale dei nuovi EPR2 è economicamente insostenibile, il primo EPR appena completato a Flamanville ha un consuntivo di 23,7 miliardi di euro, oneri finanziari inclusi e lievitati nei 17 anni di lavori, il preventivo era 3,3 miliardi e il reattore doveva essere consegnato entro 54 mesi. Ebbene, la presidente Meloni, invece di rimettere nel cassetto i sogni nuclearisti suoi e di Salvini (ma anche di Calenda), ci viene a raccontare che le bollette sono care quindi il nucleare è necessario e urgente perché è economico. Roba da matti! Sia detto senza offesa ma io credo che, quando l'Italia e l'Europa erano un paese serio e un progetto serio, politucoli come quelli che ho citato avrebbero fatto un altro mestiere. Magari la pulizia delle spiagge e forse sarebbero riusciti a rendersi utili per la collettività. Questi sprechi irrazionali di denaro pubblico mettono senza dubbio in moto una parte dell'economia, ma solo una piccola parte. L'impatto sulla collettività è negativo, il debito pubblico e l'inflazione crescono, viene eroso il risparmio privato. In buona sostanza, l'illusione della "crescita" (senza fine), parola costantemente sulla bocca di questi politucoli, illusione coltivata a ogni costo e contro ogni logica, sta lentamente ma letteralmente affossando l'Italia e l'Europa.
Ottima l'ultima parte del post, sono cose che scrivo anch'io da anni ma che non entrano nelle zucche vuote dei politucoli e del popolo bue: bisogna ridurre la produzione (e dunque i consumi e il PIL), bisogna ridurre la pressione umana sull'ambiente. Prima che sia troppo tardi, prima di lasciare alle future generazioni un pianeta invivibile o vivibile con sofferenza.
Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo
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Acido
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Re: Si vuole di nuovo l'energia nucleare ma non se ne pensano eventualità disastrose. Il clima può insegnare.

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mylord61 ha scritto: 6 mar 2025, 9:32 Si pensa solamente alla centrale nucleare come alla soluzione definitiva di un problema , centrale nucleare di nuova generazione , mini centrale nucleare , centrale nucleare di quarta generazione , nuove centrali nucleari , all'estero già sperimentate e funzionanti, quante storie , la centrale nucleare in se e per se è non è il problema è il contorno che è drammatico, in passato c'è stato un referendum , e sembra che qualcuno voglia nasconderlo , per far funzionare le centrali bisogna arricchire l'uranio , quindi è necessario costruire almeno un acceleratore , altrimenti bisogna comperare l'uranio arricchito da altri stati , lo smaltimento delle scorie , e di tutta l'infrastruttura nucleare quando questa diviene esausta ed obsoleta , il raffreddamento di queste centrali, la sicurezza , il mutamento che le radiazioni possono provocare agli animali , insetti ai vegetali , agli uomini , e via discorrendo . Ci serve energia serve energia facile da produrre , pulita a buon mercato il rapporto costo/benefici non sembra favorevole . Abbiamo l'energia geotermica che è praticamente inesauribile , e no bisogna puntare sull'eolico , si possono costruire centrali idroelettriche , no puntiamo sui pannelli fotovoltaici , ma poi per produrre quest'energia in che mani ci andiamo a fidare? su quella di quegli uomini che per anni hanno lasciato girare a vuoto gli alternatori della centrale idroelettrica di Bargi finchè il povero alternatore per effetto della forza centrifuga è esploso , poi stanamente è calato il silenzio stampa , non dimentichiamoci la diga del Vajont, la diga ha retto ma la montagna è franata , diamo in mano la costruzione e la gestione di una centrale nucleare , mah visti i precedenti .
Evidentemente non sono lobbies abbastanza potenti...
Sii il cambiamento che vorresti vedere avvenire nel mondo.
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Fosforo31
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Re: Si vuole di nuovo l'energia nucleare ma non se ne pensano eventualità disastrose. Il clima può insegnare.

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Sayon ha scritto: 1 mar 2025, 23:44 Troppe chiacchere e sempre le stesse. Quelle che ci hanno relegato a nazione che deve elemosinare energia dagli Stati vicini, esponendola a ricatti. L' energia nucleare e' usata ormai da oltre mezzo secolo e si e' dimostrata sicura. Inoltre, io che sono contro ogni guerra, consiglio che l' Italia costruisca bombe nucleari per garantire la nostra difesa. Non averle significa dover dipendere dalla NATO, una organizzazione che ama le guerre e che ci mette in pericolo costante. Infatti le bombe atomiche ce ne abbiamo in abbondanza in Italia, ma non sono nostre e ci espongono ad attacchi. Meglio avere le nostre, restare neutrali e pacifici e, sbattere via ogni ordigno di altra nazionalita'.
Nella discussione sul nucleare che ho aperto in questo forum provo a spiegare perché esso non è in grado di garantirci né la sicurezza energetica né l'indipendenza strategica di cui parla la premier Meloni. Sono due post lunghetti (leggibili in 8 minuti secondo il mio editor di testo) e so che ami la concisione, ma onestamente non sono in grado di parlare in poche righe, con un minimo di compiutezza e precisione, di un tema complesso e delicato come l'eventuale ritorno dell'Italia al nucleare. Ovvero il primo paese al mondo ad abbandonare questa problematica fonte energetica, che diventerebbe anche il primo a rientrarvi. Peraltro un forum non è una chat, i post restano a disposizione per essere letti con calma quando si vuole, magari anche un po' alla volta.
Sulla sicurezza degli impianti nucleari non è necessario dilungarsi. Gli incidenti gravi sono rarissimi. In 70 anni di storia del nucleare civile se ne contano appena 7 tra il livello 5 della scala INES (Three Mile Island) e il livello 7 (Chernobyl e Fukushima). E anche considerando le ipotesi peggiori sugli effetti a lungo termine delle radiazioni le vittime di questi incidenti sono un numero irrisorio rispetto a quello dei decessi causati nel mondo dalle emissioni inquinanti delle centrali termoelettriche a combustibili fossili. Inoltre i reattori di ultima generazione sono (sulla carta) molto più sicuri (ma anche molto più costosi). Come ho scritto, i veri nodi del nucleare oggi sono i costi (altissimi) e i tempi di implementazione (quasi biblici).
Pienamente d'accordo sul nucleare militare. Assurdo sprecare centinaia di miliardi in armamenti convenzionali. L'Italia, la Germania e forse la Spagna (escluderei i piccoli paesi UE e anche la Polonia) dovrebbero formare un consorzio per dotarsi di un piccolo arsenale nucleare a scopo di deterrenza. Diciamo 50 testate a testa (mi si perdoni il gioco di parole) e altrettanti missili balistici a medio raggio in grado di colpire fino a Mosca (con opzione di lancio da nave, come il missile Alfa, vedi link, potrebbero colpire anche New York o la villa in Florida di Mr.Trump). Condivisione solo del progetto, non dell'uso degli ordigni, affidato ai singoli governi. Prevedo un costo tra i 20 e i 30 miliardi a testa da spalmare in 5 o 10 anni al massimo. Dopodiché si potrebbe rottamare la NATO e abbassare la spesa militare all'1% del PIL. L'idea non è affatto nuova, risale agli anni 50-70. I dettagli qui:
https://it.wikipedia.org/wiki/Programma ... e_italiano
https://it.wikipedia.org/wiki/Alfa_(missile)
http://www.astronautix.com/a/alfa.html
Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo
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