Suicidio assistito senza distinguere tra assistenza e violenza. Come valutare il caso della Toscana?

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PhyroSphera
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Suicidio assistito senza distinguere tra assistenza e violenza. Come valutare il caso della Toscana?

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Il seguente testo, di cui io sono l'autore, lo pubblico (come altra volta già fatto ma senza questa specificazione) per avviare una discussione riguardo a situazione tragica assai nota ma spesso occultata purtroppo:


| Una légge regionale da ora in poi pretende di regolare il suicidio assistito, secondo quanto non proibito dalla Corte Costituzionale e considerando la cosa solo una gestione locale.
Si parla di aiuto a morire, ma l'assistenza può essere anche solo presenza; si definisce l'uso del farmaco, il che pone grossi problemi. Il morire infatti non ha bisogno di farmaci, ma potrebbe accadere di morire per un veleno o una droga che impedisca qualcosa.
Un altro grosso problema è costituito dalla situazione di fatto: l'assistenza sanitaria è spesso imposta, i pazienti a volte ritenuti tali senza esserlo o forzati, anche a dichiarazioni, a subire atti. La "sanità", pubblica o privata, è dedita a confondere incapacità giuridica con incapacità mentale o fisica o entrambe. Giudici e magistrati e agenti dell'ordine si dimostrano spesso succubi assieme a tantissimi altri, le condizioni burocratiche sono ambigue, per esempio con la gestione delle patenti affidata in parte a medici, con trattamenti sanitari obbligatori in contrasto con la cosiddetta légge Basaglia, coi vaccini imposti ai bambini ed anche agli adulti (durante la cosiddetta emergenza covid). Mentre ci si lamentava di imposizioni sanitarie in Cina ai danni di minoranze musulmane, in Italia costringevano moltitudini di cittadini a firmare per farsi iniettare un vaccino, secondo criteri non veramente scientifici ma soltanto tecnici e confondendo medicina e protezione civile e fraintendendo entrambe.
Negli ospedali e cliniche si intubano pazienti anche con grossi fori nel corpo lasciandoli nei tormenti e col pericolo di epidemie e infezioni. Questo è solo un esempio di quel che accade. Il personale sanitario è fatto in gran parte da soggetti con psicologia da morfinomani, si pensano inserzioni di sostanze e corpi estranei come in un cartone animato. Esiste la pratica dell'asportazione dei genitali che viene spacciata per un cambio di sesso o transizione sessuale o altro ugualmente falso: vengono inseriti organi finti e inutilizzabili, i destinatari vivono malissimo, incapaci di fare sesso, muoiono spesso suicidi o di infezioni e complicanze relative... Non si vuole smettere la segregazione in manicomi e nosocomi. I pazienti degli ospedali vengono isolati: visite poche e brevi ma impedite a discrezione del personale "sanitario".

Una légge sull'assistenza al fine-vita e che tutela dall'accanimento terapeutico o da pratiche non realmente adatte e sopportabili sarebbe auspicabile; ma quella della Toscana potrebbe essere questo ma pure un'altra cosa, cioè una partecipazione al suicidio o proprio un omicidio.

I "medici" nella maggioranza dei casi concepiscono illusoriamente la medicina stessa come scienza e sono convinti di previsioni che o sono solo statisticamente valide o neanche questo. Quindi le aspettative di vita considerate dalla "sanità" sono delle falsificazioni, sono imbrogli.
Nel frattempo la stessa "sanità", pubblica e privata, chiede impunità giudiziaria e lamenta di personale trattato brutalmente invece di consegnarsi alle autorità giudiziarie per confessare il disastro presente che essa stessa ha creato.

La légge passata in Toscana dovrebbe essere ricondotta entro il seminato ma l'ambiente sanitario è confuso e violento e lo Stato ne è invaso. |



MAURO PASTORE
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RedWine
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Re: Suicidio assistito senza distinguere tra assistenza e violenza. Come valutare il caso della Toscana?

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PhyroSphera ha scritto: 17 feb 2025, 20:47 Il seguente testo, di cui io sono l'autore, lo pubblico (come altra volta già fatto ma senza questa specificazione) per avviare una discussione riguardo a situazione tragica assai nota ma spesso occultata purtroppo:
gia, testo gia pubblicato e discussione gia effettuata.
viewtopic.php?t=18989&start=30
se ci sono altre cose da dire accodale a quanto gia detto e discusso, non si puo ripetere da capo ogni volta, oltretutto hai la pessima abitudine di non intervenire nelle discussioni.
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PhyroSphera
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Re: Suicidio assistito senza distinguere tra assistenza e violenza. Come valutare il caso della Toscana?

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RedWine ha scritto: 17 feb 2025, 22:11 gia, testo gia pubblicato e discussione gia effettuata.
viewtopic.php?t=18989&start=30
se ci sono altre cose da dire accodale a quanto gia detto e discusso, non si puo ripetere da capo ogni volta, oltretutto hai la pessima abitudine di non intervenire nelle discussioni.
Niente discussione effettuata, la mia discussione era stata inserita dentro un'altra inadatta (al momento non so altro). Certe remore nei confronti della verità non sono solo antidemocratiche.

Cosa intendi per ripetere daccapo? Il mio testo funziona come inizio di discussione, era stato inserito altrove allora io ci mettevo una spiegazione casomai ci fosse stato un malinteso e reinviavo.

La "abitudine di non intervenire" è una tua invenzione e sei tenuto a non fare illazioni. Ti sei trovato di fronte a un testo 'forte' e non hai diritto di invadere il forum con reazioni prepotenti. Ci sono tanti interventi che ho fatto alle discussioni che ho aperto io ed anche alcuni alle discussioni altrui, e comunque il tempo di ciascun utente qui su questo forum non è gestito da altri. Non siamo lavoratori dipendenti e azioni di volontariato non sono impegni e il resto fattelo dire dalle vere léggi vigenti.


MAURO PASTORE
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PhyroSphera
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Re: Suicidio assistito senza distinguere tra assistenza e violenza. Come valutare il caso della Toscana?

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Oggi notizia importante. Si afferma dall'Avvocatura dello Stato: "Non esiste diritto al suicidio".

Link:
https://tg24.sky.it/cronaca/2025/03/26/ ... o-suicidio


MAURO PASTORE
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Sayon
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Re: Suicidio assistito senza distinguere tra assistenza e violenza. Come valutare il caso della Toscana?

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PhyroSphera ha scritto: 26 mar 2025, 20:51 Oggi notizia importante. Si afferma dall'Avvocatura dello Stato: "Non esiste diritto al suicidio".

Link:
https://tg24.sky.it/cronaca/2025/03/26/ ... o-suicidio


MAURO PASTORE
Vero, non esiste il "diritto al suicidio" perche verrebbe certamente abusato.
Ma forse si potrebe creare un limite al mantenimento in vita attraverso macchinari, di persone IRRECUPERABILI o che soffrono troppo. Basterebbe che ciascuno di noi firmasse (quando ancora in vita e buona salute) una dichiarazione di Nulla Osta per i dottori di interrompere l' uso dei macchinari se, in loro opinione, il malato non potesse vivere senza gli stessi. NON si tratterebbe quindi di suicidio, e i dottori lo userebbero saltuariamente. con il consenso previo del malato.
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