heyoka ha scritto: 17 dic 2019, 16:05
cuneoman ha scritto: 17 dic 2019, 15:29
Io cmq sono favorevole a un sistema maggioritario, chi vince deve poter governare e decidere, certo non con premi di maggioranza assurdi e totalitari, magari invece con il doppio turno, molto utile quando i partiti sono più di 2 come ora!
Alla fine il governo Renzi-Alfano-Verdini nella pratica era l'espressione di un sistema proporzionale, destra e (pseudo)sinistra insieme che governano, ma alla fine è solo una minestra che sa di tutto e non sa di niente. Anche i minestroni come quello del 2006 tra Prodi, DiPietro, Mattarella, Bertinotti, non ricordo se c'era anche la Bonino... Cioè dai, alla fine non si capisce chi comanda, i piccoli minacciano di far cadere il governo e il loro 2% vale più del 25% di chi arriva primo... E difatti cosa ne scaturisce sono mezze manovre o l'indulto, che difatti...
Qualche volta devo quotarti!
Anch'io sono favorevole ad un maggioritario uninominale. Non è però una garanzia assoluta che chi "vince deve poter governare e decidere". La nostra Costituzione, sarà pure "la più bella del mondo" ma con i pesi e contrappesi (guai se non ci fossero!) ha disegnato il più debole esecutivo del mondo, indipendentemente dai numeri di cui dispone la maggioranza.
Il turno secco ha un problema serio, cioè in ogni collegio c'è in palio un seggio: o si vince o si perde. Questo porta a coalizioni sconfinate: ci si mette dentro di tutto. Due volte, col maggioritario secco (75% di maggioritario), Prodi ha costruito una coalizione che andava da Mastella a Bertinotti, senza trascurare Francesco Saverio Caruso "no global" e ministro. Ha vinto due volte ma in entrambe il Governo ha avuto vita breve e travagliatissima.
Il doppio turno è quello che utilizziamo per l'elezione del sindaco e sembra funzionare discretamente... non so perché ma temo che trasferirlo così sic et simpliciter alle politiche qualche casino verrebbe fuori.
In sostanza io credo che il sistema elettorale sia sì importante ma più importante ancora siano i "pesi e contrappesi". In Italia, sempre a mio giudizio, fortemente sbilanciati verso ilpotere legislativo. Questo sino a "mani pulite". Poi con la Legge che aboliva "l'autorizzazione a procedere", è diventato debolissimo il Parlamento e di conseguenza ancora più debole il Governo. Chi si è trovato tra le mani un potere debordante che trova pochi eguali nelle democrazie liberali è stata la magistratura. Questo dovrebbe farci riflettere quanto sia delicato il rapporto tra i poteri e quanto pericoloso per la democrazia modificarlo senza una preventiva approfonditissima analisi.
La Costituzione già attribuiva grande potere alla magistratura: "obbligo dell'azione penale"; "irresponsabilità del magistrato"; "mancata separazione delle carriere"... bilanciava questo superpotere con "l'immunità di deputati e senatori". Crollata questa diga di contenimento è stato lo tsunami...