Un dato immediato è invece quello della sterlina che passa di mano a 0,8304 euro, contro 0,8475 della chiusura di ieri sera. Il cambio sterlina/dollaro poi si attesta a 1,3449 contro 1,3124 della vigilia, ai massimi da maggio 2018.
Un dato preoccupante per la coesione nazionale è quello della Scozia dove si rafforzano i nazionalisti proUe e l’opposizione a Johnson: l’Snp di Nicola Sturgeon ha vinto 48 dei 59 seggi ma soprattutto chiede un secondo referendum sull’indipendenza che potrebbe mettere a rischio il Regno così come lo abbiamo conosciuto.
Intanto il rialzo della sterlina è frutto di speculazioni internazionali, quelle che secondo i giornalacci di regime vedevano nero in una Gran Bretagna fuori dalla UE.
Ma naturalmente sulla guancia gonfia per il ceffone elettorale bisogna mettere del ghiaccio. E ci piazzano l'indipendentismo scozzese, cioè quel novero di coglioni che con l'indipendenza farebbero la fine della Bank of Scotland. Mi sa che la guancia resterà gonfia per un bel pezzo.