Alfa ha scritto: 20 dic 2024, 15:00
Certe cose le deve fare chi ha un carattere che gielo permette, il mio invece è stronzo, o la pianto o dovrò ricorrere a una curetta dallo psichiatra.
Mi ero prenotato per stamani di andare nel reparto pediatrico con la mia cagnetta a fare il giro tra i letti dei bambini. Eravamo in quattro a passare tra i letti con i cani per farli accarezzare e non vi dico questi angioletti i sorrisi che uscivano nonostante la loro disavventura. Ho provato un piacere che nemmeno ricordavo, poi, anche stanotte passerò la notte quasi insonne e per questo dovrò piantarla dato che di queste notti cominciano a essere troppe.
Ma mi domando anche se siamo quasi a Natale,
Dio esiste? Se esistesse come potrebbe far vivere in tranquillità delinquenti assassini, sopportare guerre dove vengono colpite queste creature restandosene tranquillo a guardare?!
Quando vedi reparti di bambini, molti dei quali calvi dalle malattie e non muovi un dito da
Onnipotente, sai che c'è amico ... non sei affatto cosa
buona e giusta, ma sei alla pari di chi li lancia le bombe addosso.
Ora chiudo avendo i nervi a fior di pelle.
Si vergogni chi le guerre le fa, come pure chi le sostiene inviando armi.
Il male più difficile da accettare o da capire è senza alcun dubbio quello che colpisce gli innocenti, in primis i bambini. Le guerre, come pure gli incidenti stradali, i delitti, la denutrizione che tuttora affligge centinaia di milioni di poveri nel mondo, sono mali riconducibili all'uomo e ai suoi limiti, al cattivo uso della libertà, alla sua malvagità, al suo egoismo e alla sua ingordigia. Ma è ancora più difficile capire e accettare una palese "ingiustizia" commessa da un essere "perfetto", Dio, che fa nascere bambini afflitti da gravi malattie genetiche condannando queste creature a una vita di sofferenza. O che scatena anzitempo malattie terribili come il cancro, che rubano le gioie e il sorriso al fiore della vita. Sono dilemmi davvero inquietanti per i credenti, ma forse soprattutto per chi è alla ricerca della fede e di un senso della vita che vada oltre gli angusti limiti dell'esistenza terrena.
Vito Mancuso, un teologo fuori dagli schemi, se ne occupa spesso nei suoi libri, molto interessanti dal mio punto di vista di non credente aperto a ogni possibilità purché logica e razionale (nel Vangelo di Giovanni Dio è il
Logos). Questo apprezzato e originale saggista, nonché ex sacerdote, non dà e non pretende di dare risposte convincenti. Nega alla radice la classica e canonica giustificazione teologica del male: in seguito al "peccato originale" non viviamo nell'Eden ma in una "valle di lacrime", continuamente vessati e tentati dal maligno, ed è solo il sacrificio di Cristo sulla croce che ci schiude un passaggio verso la salvezza e la vita eterna. Mancuso nega il peccato originale e nega l'esistenza del diavolo, ammettendo solo l'esistenza di una "diabolicità" negli uomini e di un "caos" primordiale nella natura, eternamente in conflitto con il vitale "principio di relazione". Si limita a intravvedere, anche nei mali inspiegabili e assurdi di cui sopra, che sconcertano e angosciano lui stesso,
una scintilla di amore e un barlume di speranza. Per esempio nelle cure amorevoli dei genitori per i loro bambini handicappati o malati e nell'altruismo dei volontari che sacrificano parte del loro tempo per alleviare le pene degli innocenti. Sottolinea in particolare il
valore esemplare di questi atti di amore e di altruismo. Sono scintille che possono accendere fuochi. Come anche quelle sparse da chi opera per la pace e per la giustizia. Sono le espressioni più alte della nostra libertà. Mancuso cita spesso Gandhi. Che sia la fede cristiana o uno spirito laico di solidarietà (la
social catena dell'ateo Leopardi) a determinare la gratuità del donarsi, poco importa. Per Mancuso l'amore agente, attivo, concreto, è molto più importante della fede. Una fede senza amore è sterile e vuota, l'amore di chi dona se stesso, anche se non ha il dono della fede, salva e sparge salvezza. Dà un senso alla nostra vita terrena, ma anche a quella ultraterrena. Un concetto filosofico molto sottile ma logico: dà addirittura a Dio stesso una buona ragione per esistere!
Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo