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L’arresto e… la scarcerazione
Nei giorni scorsi i carabinieri della compagnia di Pomezia e della stazione di Tor de Cenci, su mandato della Procura della Capitale, l’hanno arrestata nel campo nomadi di Castel Romano, dove era domiciliata, e l’hanno trasferita nella sezione femminile del penitenziario di Rebibbia. Ci è rimasta solo due giorni. La scarcerazione è dovuta a un bilanciamento tra la necessità di punizione e la tutela della maternità e della vita umana. Per legge, se si ha un figlio con meno di un anno non è prevista la detenzione.

Ma questo governo non ha promulagato una legge per cui non sarà più obbligatorio il differimento della pena per le donne condannate incinte o madri di figli fino a tre anni!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!.
Se si perchè una condannata a 30 anni esce dal carcere dopo pochi giorni!

Comprendo che il carcere non è il luogo ideale per crescere un figlio ma si potrebbbero predisporre strutture ad hoc dove sono recluse solo donne con figli minori di tre anni.!

Se avessimo magistrati maturi e onesti, anziché bigotti, la tipa sarebbe in galera e avrebbe smesso di sfornare disgraziati. Lo scopo della legge è assicurare la madre al bambino, ma questa tutto è meno che madre. È una incosciente che mette al mondo degli infelici. La nostra magistratura favorisce sempre il delinquente, considerandolo un debole da proteggere, contro la legge considerata oppressiva, evidentemente influenzata da una certa cultura omertosa diffusa specie al sud.