La Costituzione va letta nel suo complesso e non prendendo uno o due articoli alla volta come meglio conviene.porterrockwell ha scritto: 25 nov 2019, 19:36 Hanno scritto che i populisti non devono avere qualcuno che li stia ad ascoltare., Ora ci stanno provando veramente a non farci ascoltare da nessuno.
Teniamo saldi i nostri principi morali, sociali, politici e anche religiosi per chi li pratica.
A quei globalisti, che sono ascari dei potentati economici internazionali, ripropongo l'art. 52 di quella che loro definiscono la più bella costituzione del mondo:
Articolo 52. La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. La Patria sono le nostre tradizioni culturali, sociali e religiose, sono i nostri confini oggi svillanneggiati dai burattini del capitalismo sovranazionale che ha come unica patria il proprio potere.
Sarà !! Intanto la parola sacro in tutta la costituzione è usata solo nell'art. 52. I padri costituenti, che pure avevano subito i rigori della dittatura, non hanno definito sacri neppure i diritti democratici sanciti in diversi articoli della costituzione, neppure la libertà di parola.Giurista ha scritto: 26 nov 2019, 8:43La Costituzione va letta nel suo complesso e non prendendo uno o due articoli alla volta come meglio conviene.porterrockwell ha scritto: 25 nov 2019, 19:36 Hanno scritto che i populisti non devono avere qualcuno che li stia ad ascoltare., Ora ci stanno provando veramente a non farci ascoltare da nessuno.
Teniamo saldi i nostri principi morali, sociali, politici e anche religiosi per chi li pratica.
A quei globalisti, che sono ascari dei potentati economici internazionali, ripropongo l'art. 52 di quella che loro definiscono la più bella costituzione del mondo:
Articolo 52. La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. La Patria sono le nostre tradizioni culturali, sociali e religiose, sono i nostri confini oggi svillanneggiati dai burattini del capitalismo sovranazionale che ha come unica patria il proprio potere.
Ma, se fossero ancora qui, i Padri Costituenti ti parlerebbero della Grundnormen e della Norma Presupposta. Infatti, per quanto sacro sia l'articolo 52, resta comunque una norma Posta.porterrockwell ha scritto: 26 nov 2019, 12:33Sarà !! Intanto la parola sacro in tutta la costituzione è usata solo nell'art. 52. I padri costituenti, che pure avevano subito i rigori della dittatura, non hanno definito sacri neppure i diritti democratici sanciti in diversi articoli della costituzione, neppure la libertà di parola.Giurista ha scritto: 26 nov 2019, 8:43La Costituzione va letta nel suo complesso e non prendendo uno o due articoli alla volta come meglio conviene.porterrockwell ha scritto: 25 nov 2019, 19:36 Hanno scritto che i populisti non devono avere qualcuno che li stia ad ascoltare., Ora ci stanno provando veramente a non farci ascoltare da nessuno.
Teniamo saldi i nostri principi morali, sociali, politici e anche religiosi per chi li pratica.
A quei globalisti, che sono ascari dei potentati economici internazionali, ripropongo l'art. 52 di quella che loro definiscono la più bella costituzione del mondo:
Articolo 52. La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. La Patria sono le nostre tradizioni culturali, sociali e religiose, sono i nostri confini oggi svillanneggiati dai burattini del capitalismo sovranazionale che ha come unica patria il proprio potere.
Giusto per leggere la costituzione nel suo complesso.
Sta traviando il mondo; anche chi oggi ancora lotta per averla quella norma presupposta. Eppure noi ancora pensiamo alla sacralità dei confini, della cultura e della patria come elemento di esclusione del diverso.
Perchè esclusione del diverso? Conservazione di ciò che abbiamo realizzato e padroni ed autori dei futuri cambiamenti del nostro modo di essere.Giurista ha scritto: 26 nov 2019, 15:51Sta traviando il mondo; anche chi oggi ancora lotta per averla quella norma presupposta. Eppure noi ancora pensiamo alla sacralità dei confini, della cultura e della patria come elemento di esclusione del diverso.
Sono d'accordo con la conservazione del nostro patrimonio storico culturale; con il riconoscimento delle nostre tradizioni che sono da tramandare da padre in figlio. Quello che noto è che, nel tentativo di fare quanto sopra, si stia percorrendo una strada sbagliata. Il pericolo più grande che corre la nostra cultura non proviene dalle influenze dello straniero che, anzi, ne potrebbe essere attratto e partecipare attivamente alla sua valorizzazione, ma da influenze che hanno a che fare con i media, i social e mode passeggere. Molti ragazzini sentono più Halloween che il Natale, preferiscono un capo commerciale di un'azienda americana piuttosto che riscoprire il valore di un capo sartoriale italiano (che è anche meno costoso). Questi sono solo due esempi del modo in cui la nostra cultura rischia di scomparire; di sicuro siamo più forti e radicati di un islamico che vorrebbe sostituire il Corano al Presepe. Se in alcune comunità questo è possibile, allora significa che gli stessi membri di detta comunità, sono distratti da altro. Vieni a Napoli a impedire che gli studenti facciano il Presepe, a togliere il Crocifisso dal muro, a permettere che il prete canti bella ciao in Chiesa ( al limite canterà Forza Napoli, ma anche questo fa parte del nostro folclore) ecc... ecc...porterrockwell ha scritto: 26 nov 2019, 20:26Perchè esclusione del diverso? Conservazione di ciò che abbiamo realizzato e padroni ed autori dei futuri cambiamenti del nostro modo di essere.Giurista ha scritto: 26 nov 2019, 15:51Sta traviando il mondo; anche chi oggi ancora lotta per averla quella norma presupposta. Eppure noi ancora pensiamo alla sacralità dei confini, della cultura e della patria come elemento di esclusione del diverso.