L’Europa odierna è lontana anni luce da quella che avevano immaginato i suoi padri fondatori,. Shumann, Adenaeur e DeGaperi che avevano prospettato l’Europa dei sei. Non approvo quella accozzaglia che non riesce ad avere una politica estera comune, che ( in pratica )dichiara guerra alla Russia, che dispone sanzioni che fanno male ai suoi membri, che inizia a non avere più a disposizione materie prime adeguate. Non mi riconosco in una Europa delle diverse normative fiscali ,con i suoi “paradisi fiscali”, l'Europa delle diverse condizioni di occupazione ( non esiste una legislazione comune dei lavoratori dell’Unione, che unifichi le condizioni di lavoro, ad esempio tra l’operaio rumeno e quello tedesco).Credo che l’intendimento dei fondatori fosse tra l’altro quella di una comune politica industriale, una piazza dove le imprese si potessero confrontare in base alle proprie efficienze, senza aiuti di stato e barriere e/o favoritismi di qualsiasi genere. Non apprezzo un Parlamento europeo che serve quasi a niente e una Commissione che spreca parte del suo tempo a partorire decisioni spesso inutili se non assurde . Non mi sento di approvare una campagna elettorale in cui si presentano i politici nostrani, che non solo non dedicano una parola ai loro programmi per la nuova Europa, ma addirittura si candidano annunciando – a mio giudizio senza pudore -che, ove eletti, rinunzieranno alla carica.
Quindi, in relazione a quanto più sopra esposto, (molto) difficilmente parteciperò al voto per il rinnovo del consiglio europeo.

“Bisogna che gli uomini, per meritare la tolleranza, comincino col non essere fanatici.”
(Voltaire)