Giornata della Terra 2024

Forum di discussione sulla politica italiana, i partiti e le istituzioni.
Avatar utente
vito
Connesso: No
Messaggi: 1154
Iscritto il: 12 gen 2024, 11:00
Ha Assegnato: 56 Mi Piace
Ha Ricevuto: 194 Mi Piace

Giornata della Terra 2024

Messaggio da leggere da vito »

La Giornata della Terra è il nome usato per indicare il giorno in cui sono celebrate l'ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra. Le Nazioni Unite celebrano questa ricorrenza ogni anno, un mese e un giorno dopo l'equinozio di primavera, il 22 aprile.
Avatar utente
vito
Connesso: No
Messaggi: 1154
Iscritto il: 12 gen 2024, 11:00
Ha Assegnato: 56 Mi Piace
Ha Ricevuto: 194 Mi Piace

Re: Giornata della Terra 2024

Messaggio da leggere da vito »

Ecologia Earth Day 2024, Giornata della Terra: contro la plastica serve un accordo ambizioso
Le grandi compagnie finanziarie reclamano impegni vincolanti contro l'inquinamento da plastica: il tema della Giornata della Terra (Earth Day) 2024.

Earth Day 2024, Giornata della Terra: contro la plastica serve un accordo ambizioso
Montagne di plastica nel fiume Citarum, nella provincia di Giava occidentale (Indonesia). Shutterstock

Occorrono vincoli legali più chiari e stringenti contro l'inquinamento da plastica: a chiederlo a gran voce non sono (solo) le organizzazioni ambientaliste, ma 160 compagnie finanziarie di tutto il mondo, che spronano i governi ad affrontare con maggiore impegno il tema della marea di plastica che soffoca il Pianeta. Il gruppo, che include alcuni dei maggiori investitori globali, ha ricordato con un comunicato l'urgenza dell'approvazione di un trattato legalmente vincolante che affronti il problema dei rifiuti di plastica, tema centrale della Giornata della Terra (Earth Day) di oggi, 22 aprile 2024.

Che cosa si chiede. Nella settimana appena cominciata si terrà ad Ottawa, in Canada, il penultimo ciclo di negoziati delle Nazioni Unite, l'INC-4, per un Trattato globale sull'inquinamento da plastica che si vorrebbe completare in bozza entro la fine del 2024. La speranza è che si arrivi a scrivere norme ambiziose che riguardino l'intero ciclo di vita della plastica, dalla progettazione alla produzione fino allo smaltimento e al riciclo. La posta in gioco comprende il divieto globale di prodotti in plastica dannosi e non necessari, la riduzione della produzione e l'aumento del riciclo dei prodotti in plastica, oltre a misure finanziare che sostengano questi interventi.
Avatar utente
vito
Connesso: No
Messaggi: 1154
Iscritto il: 12 gen 2024, 11:00
Ha Assegnato: 56 Mi Piace
Ha Ricevuto: 194 Mi Piace

Re: Giornata della Terra 2024

Messaggio da leggere da vito »

Alcuni prodotti in plastica hanno combustioni letali, altri diffondono sostanze chimiche che danneggiano gli equilibri ormonali; e tutte le plastiche possono far morire di fame gli uccelli e soffocare la vita marina. In ogni fase del suo ciclo vitale, dai pozzi petroliferi alle discariche cittadine, la plastica è una piaga pericolosa».

Stop alla plastica monouso. Nella Giornata della Terra, l'appello a governi, ONG, aziende e cittadini è l'impegno a richiedere una riduzione del 60% della produzione di plastica entro il 2040, con l'obiettivo di costruire per le prossime generazioni un futuro "plastic-free". In particolare si chiede ai negoziatori di Ottawa di rendere obbligatoria la fine della produzione di plastica monouso entro il 2030 nella bozza di trattato globale. E anche che l'accordo si basi sul principio di precauzione (che prevede misure cautelative in presenza di situazioni di incertezza scientifica) e sulla dottrina del "chi inquina, paga".
Avatar utente
vito
Connesso: No
Messaggi: 1154
Iscritto il: 12 gen 2024, 11:00
Ha Assegnato: 56 Mi Piace
Ha Ricevuto: 194 Mi Piace

Re: Giornata della Terra 2024

Messaggio da leggere da vito »

Le microplastiche danneggiano le cellule umane

Le microplastiche, nelle concentrazioni in cui si trovano oggi nel cibo, possono fare danni permanenti alle cellule umane.

La plastica in mare (foto) col tempo si sminuzza e riduce sempre di più diventando microplastica, e presenza costante anche nei nostri cibi.
La plastica in mare (foto) col tempo si sminuzza e riduce sempre di più diventando microplastica, e presenza costante anche nei nostri cibi. David Pereiras/Shutterstock

Prima che un paio d'anni fa "COVID-19" diventasse la parola più temuta al mondo, "microplastiche" era in lizza per la prima posizione. L'inquinamento da frammenti di plastica di dimensioni inferiori ai 5 mm è una novità di questi anni (in realtà la novità è che si è cominciato a parlarne) e vista l'onnipresenza di questi materiali l'intero mondo della ricerca sta correndo per scoprire il prima possibile quali siano i danni che causano all'ambiente e agli esseri viventi.

Cresce l'allarme. Uno studio in questa direzione arriva dalla Hull York Medical School, in Inghilterra: pubblicato sul Journal of Hazardous Materials, non è rassicurante. In estrema sintesi, i ricercatori affermano che le microplastiche che ingeriamo tutti i giorni possono causare danni irreparabili alle nostre cellule.
Ambiente A caccia di plastica nel Mediterraneo

Lo studio è stato condotto aggregando i risultati di 25 diversi studi sugli eventuali effetti nocivi che le microplastiche hanno sulle colture cellulari umane (ossia in laboratorio). Ognuno di questi studi indaga sui danni delle microplastiche a differenti concentrazioni. Per la loro analisi, i ricercatori inglesi si sono concentrati in particolare su quelle che sono paragonabili alle concentrazioni che si trovano oggi in natura, e che noi umani assumiamo in molti modi diversi, a partire dal cibo (in particolare pesce e frutti di mare, ma anche il comune sale da tavola) e dalle bevande.

Cosa è emerso. Questo confronto ha rivelato che, alle concentrazioni a cui siamo regolarmente esposti, le microplastiche hanno effetti deleteri anche permanenti sulle cellule umane: possono danneggiarne le pareti, causare reazioni allergiche e anche ucciderle.
Avatar utente
vito
Connesso: No
Messaggi: 1154
Iscritto il: 12 gen 2024, 11:00
Ha Assegnato: 56 Mi Piace
Ha Ricevuto: 194 Mi Piace

Re: Giornata della Terra 2024

Messaggio da leggere da vito »

Avatar utente
vito
Connesso: No
Messaggi: 1154
Iscritto il: 12 gen 2024, 11:00
Ha Assegnato: 56 Mi Piace
Ha Ricevuto: 194 Mi Piace

Re: Giornata della Terra 2024

Messaggio da leggere da vito »

Ecologia Riscaldamento globale: ecco come il 2023 ha polverizzato ogni record di temperatura
Il 2023 è stato l'anno più caldo in 150 anni, e mese dopo mese ha infranto ogni precedente primato di temperatura: si teme che sia solo l'inizio.

Riscaldamento globale: ecco come il 2023 ha polverizzato ogni record di temperatura
Le anomalie di temperatura globale del luglio 2023 rispetto allo stesso mese nel periodo 1951-1980. NASA'S Goddard Institute

Non ci sono più dubbi: il 2023 è stato l'anno più caldo da 150 anni a questa parte, da quando cioè sono cominciate le rilevazioni della temperatura globale. La conferma di quanto ipotizzato negli scorsi mesi arriva dai dati satellitari del servizio Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell'Unione europea, ma lo stesso messaggio sarà probabilmente ribadito nei prossimi giorni anche dalla NASA, dalla NOAA (la National Oceanic and Atmospheric Administration statunitense) e dal gruppo di ricerca Berkeley Earth, che si preparano a pubblicare i loro dati.

Come riporta un articolo pubblicato sul New York Times, non solo l'anno appena trascorso ha battuto i precedenti record di temperatura media globale: li ha proprio inceneriti, una tendenza che molti esperti temono possa indicare un "cambio di passo" nei cambiamenti climatici di origine antropica.

Escalation senza fine. Ogni mese da giugno a dicembre 2023 è stato più caldo dei corrispondenti mesi in qualunque anno precedente, e in particolare l'estate boreale, tra giugno e agosto, è risultata la più calda di sempre. Le temperature medie globali sono risultate 1,48 gradi °C più elevate rispetto all'era pre-industriale e 0,60 °C più alte rispetto alla media 1991-2020. L'anno appena trascorso ha persino battuto il 2016, il precedente anno più caldo della storia, con una temperatura media globale di 14,98 °C, 0,17 °C più elevata rispetto al 2016.

Oltre l'asticella. Anche il mese di dicembre 2023 è stato il più caldo mai registrato, con una temperatura media globale più alta di ben 1,78 °C gradi rispetto al periodo 1850-1900. Circa la metà dei giorni del 2023 ha oltrepassato la soglia dei +1,5 °C dall'era pre-industriale indicata dagli scienziati e negli Accordi di Parigi come limite da non superare, per scongiurare gli effetti più devastanti dei cambiamenti climatici.
Il numero di giorni in cui la temperatura ha ecceduto la media pre-industriale, dal 1990 al 2023. Il rosso più scuro indica temperature uguali o superiori ai +1,5 °C. © C3S/ECMWF

D'ora in avanti sarà così? Quello che i climatologi stanno ora cercando di capire è se l'ampio margine con cui il 2023 si è piazzato in cima agli anni più torridi di sempre non sia indicativo di un'accelerazione nel riscaldamento globale, nonché un triste monito su come andrà nel futuro. «Gli estremi che abbiamo osservato negli ultimi mesi forniscono una drammatica testimonianza di quanto siamo lontani dal clima nel quale la nostra civiltà si è sviluppata» ha detto Carlo Buontempo direttore del servizio Copernicus.

Sembra poco, invece... Ogni decimo di grado di rialzo delle temperature globali porta energia in eccesso nel sistema termodinamico dell'atmosfera terrestre e alimenta ondate di calore, sistemi temporaleschi più violenti e prolungati, fusione dei ghiacci, innalzamento del livello dei mari e imprevedibilità delle stagioni.

Basta ripercorrere con la mente la cronaca del 2023 per ricordare i record di temperatura in Cina, Iran, Grecia e Spagna, Texas e Sud America; gli incendi che hanno devastato il Canada e il record al ribasso del ghiaccio marino formatosi attorno alle coste dell'Antartide sia in estate sia in inverno.
La concentrazione media mensile di ghiaccio marino attorno all'Antartide nel 2023 secondo il servizio europeo Copernicus. Si noti il confronto con il periodo 1991–2020. © C3S/ECMWF/EUMETSAT

Oltre alle emissioni. I gas serra e in particolare CO2 e metano sono i principali responsabili di questo disastro annunciato. Ma nel 2023 anche altri fattori, umani e non, potrebbero aver influito. Il primo è l'eruzione del vulcano della nazione insulare di Tonga nel Pacifico: un'esplosione senza precedenti la cui emissione di vapore in atmosfera, avvenuta nel 2022, ha contribuito a intrappolare calore vicino alla superficie terrestre. Il secondo è l'introduzione di limiti sul contenuto di zolfo nel carburante delle navi, che ha abbassato le quantità di aerosol in atmosfera che riflettono la radiazione solare e facilitano l'effetto di raffreddamento. La norma è in vigore dal 2020 ma potrebbe ora iniziare ad avere effetto.
Una zanzara della specie Aedes aegypti, che può diffondere la dengue. Commentando i record di temperature del 2023, la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), ha ricordato che l'aumento delle temperature medie crea le condizioni ideali per la trasmissione di agenti patogeni come zecche, zanzare e parassiti che diffondono malattie anche gravi come il virus Zika, la febbre dengue e la malaria. I fenomeni climatici estremi come le piogge intense e le alluvioni moltiplicano invece il rischio di malattie idrotrasmesse, perché fanno straripare fiumi e mandano in tilt i sistemi fognari. © Shutterstock

E il 2024? Un terzo elemento è El Niño, il fenomeno oceanico che si manifesta con un aumento della temperatura superficiale della zona costiera del Pacifico orientale e che è spesso legato a record mondiali di alte temperature. Ciò che preoccupa gli scienziati è che negli ultimi decenni, gli anni molto caldi sono stati quelli cominciati mentre El Niño era attivo; ma nel 2023 il fenomeno è iniziato a metà dell'anno e quindi, per molti studiosi non è stato il principale facilitatore dei record registrati. Mentre potrebbe esserlo per il 2024, che potrebbe proseguire le tendenze fin qui viste e piazzarsi se non in cima, comunque nella top 3 degli anni più caldi della Storia.

Oceani quasi saturi. E anche se un singolo anno, per quanto eccezionale come il 2023, non è indicativo della direzione del clima mondiale, ci sono altri segnali molto preoccupanti del fatto che il mondo sembra riscaldarsi più rapidamente di quanto si temesse. Per esempio, il 90% dell'energia intrappolata dai gas serra è assorbita dagli oceani, e recenti osservazioni hanno mostrato che questo accumulo di calore è aumentato in modo drammatico dagli anni '90, arrivando quasi a raddoppiare tra il 2010 e il 2020 relativamente al periodo 1990-2000. Si tratta di «una curva chiaramente non lineare», ha spiegato Sarah Purkey, oceanografa della Scripps Institution of Oceanography presso l'Università della California a San Diego.
Rispondi