Buone notizie dalla Campania

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ereticamente
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Buone notizie dalla Campania

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Mentre Napoli sta vivendo un vero e proprio boom turistico, specialmente di stranieri.

La Campania sarà superata solo dalla Lombardia e Lazio come fabbisogno occupazionale nel 2024-2028.


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Da ragazzo ero anarchico, adesso mi accorgo che si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello Stato vengano rispettate da chi ci governa. (Ennio Flaiano)
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Sayon
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Re: Buone notizie dalla Campania

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ereticamente ha scritto: 13 apr 2024, 15:33 Mentre Napoli sta vivendo un vero e proprio boom turistico, specialmente di stranieri.

La Campania sarà superata solo dalla Lombardia e Lazio come fabbisogno occupazionale nel 2024-2028.


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In realta' Napoli HA ROTTO I COGLIONI! E il RdC e' anche colpevole dello stesso. A Napoli c' LAVORO da tutte le parti, perche e' una citta popolosa con turismo, ristoranti, industria della pesca, un grande porto e crociere, agricoltura a un passo e LAVORO NERO a bizzeffe. Tutti lavorano a Napolima in nero. Vogliono la RdC o il mantenimento dallo Stato in addizione al loro lavoro non dichiarato. E' una mentalita' che dura da almeno un secolo: quella di lamentarsi sempre, accoppiato al "Acca nisciuno e' fesso" che li rende piu furbi del resto d'Italia.Non per nulla le pensione d'invalidita' (?) sono il doppio che in alcune regioni del Nord.
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ereticamente
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Re: Buone notizie dalla Campania

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Dati negativi: il sud non sa e non vuole lavorare
Dati positivi: nel sud c è lavoro ma si lavora in nero .

In ogni caso il sud non va mai bene
Da ragazzo ero anarchico, adesso mi accorgo che si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello Stato vengano rispettate da chi ci governa. (Ennio Flaiano)
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Sayon
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Re: Buone notizie dalla Campania

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ereticamente ha scritto: 13 apr 2024, 19:32 Dati negativi: il sud non sa e non vuole lavorare
Dati positivi: nel sud c è lavoro ma si lavora in nero .

In ogni caso il sud non va mai bene
Di chi e' la colpa se si parla cosi male di loro?

Vorrei precisare che questo non riguarda TUTTI i napoletani ma una grande parte degli stessi.
Mio padre era di Ischia, per chiarire che non sono un razzista a priori.
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Alfa
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Re: Buone notizie dalla Campania

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ereticamente ha scritto: 13 apr 2024, 19:32 Dati negativi: il sud non sa e non vuole lavorare
Dati positivi: nel sud c è lavoro ma si lavora in nero .

In ogni caso il sud non va mai bene
Non è la Campania o Napoli che non vanno bene, ma sono la maggioranza dei campani e dei napoletani.
Al nord si fanno anche 70 e più km cambiando pure più mezzi per andare al lavoro e altrettanti per tornare a casa, la maggioranza dei napoletani non lavorerebbe nemmeno se glielo portassi direttamente in casa.
I discorsi lasciano il tempo che trovano, questa è la verità....sono proprio come i neri, la maggioranza non è nata per sudarsi la pagnotta, ma per pretenderla. Poi le mosche bianche ci sono sempre, ma lì, si conterebbero tutte in un sol minuto.
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Fosforo31
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Alfa ha scritto: 14 apr 2024, 0:16
ereticamente ha scritto: 13 apr 2024, 19:32 Dati negativi: il sud non sa e non vuole lavorare
Dati positivi: nel sud c è lavoro ma si lavora in nero .

In ogni caso il sud non va mai bene
Non è la Campania o Napoli che non vanno bene, ma sono la maggioranza dei campani e dei napoletani.
Al nord si fanno anche 70 e più km cambiando pure più mezzi per andare al lavoro e altrettanti per tornare a casa, la maggioranza dei napoletani non lavorerebbe nemmeno se glielo portassi direttamente in casa.
I discorsi lasciano il tempo che trovano, questa è la verità....sono proprio come i neri, la maggioranza non è nata per sudarsi la pagnotta, ma per pretenderla. Poi le mosche bianche ci sono sempre, ma lì, si conterebbero tutte in un sol minuto.
In questa discussione leggo, con dispiacere e stupore, brevi scritti densi di luoghi comuni e inesattezze. Anche da parte di forumisti di cui avevo letto interessanti e più che apprezzabili post nelle due settimane circa da cui frequento questo forum. Traspaiono chiari pregiudizi e malcelato astio nei confronti della mia città e dei miei concittadini e corregionali. Provvederò, appena ne avrò il tempo, a demolire uno per uno i luoghi comuni e le inesattezze. Quanto ai pregiudizi, mi arrendo in partenza. Come diceva un certo Alberto, è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio.

Ad Alfa, che incontro per la prima volta, rispondo subito, perché propone un modello di lavoro e uno stile di vita palesemente assurdi, fallimentari per il soggetto che se li accolla (non per il suo sfruttatore, pubblico o privato che sia) e destinati all'obsolescenza entro pochi anni. Avrò conosciuto personalmente almeno una mezza dozzina di lavoratori pendolari tutti i giorni tra Napoli e Roma, che sono 400 km al giorno in auto o in treno. E ho conosciuto almeno altrettanti pendolari settimanali tra Napoli e luoghi di lavoro a nord di Roma, fino a Milano, Torino e Trieste! Vitacce infelici, a dir poco infelici, almeno per sei settimi del breve tempo che ci è concesso di vivere. Io stesso facevo i 140 km circa al giorno, tra andata e ritorno, di cui parla Alfa. Li sopportai per meno di due anni. Poi sacrificai un poco di guadagno materiale per tanta e impagabile ricchezza di vita. Mi rendo conto che non tutti possono permettersi una scelta del genere, ma molti sì, se aprono la mente ai valori immateriali. Dicevo un modello assurdo e obsolescente. 140 km al giorno in treno e peggio ancora in auto sono già uno spreco energetico insostenibile per il pianeta. Chi non lo capisce oggi ne avrà contezza avvicinandosi al 2050, quando dovremo azzerare, ripeto azzerare, le emissioni nette di gas serra nazionali ed europee. Ma la scadenza presuppone che il mutamento climatico non faccia strani scherzi, cioè che non si entri prima del 2050 nella terra incognita di cui parla il Nobel Giorgio Parisi e che potrebbe costringere l'umanità ad accelerare drammaticamente il processo di decarbonizzazione globale. Ma sono soprattutto uno spreco di tempo che abbassa la qualità della vita del lavoratore (e spesso anche la qualità del lavoro, cioè la produttività oraria). Lo smart working, laddove possibile, può essere una parziale soluzione. 2 o 3 ore per gli spostamenti possono sembrare poche per chi lavora 6/8 ore al giorno, ma gli orari di lavoro sono destinati a crollare quasi come le emissioni di CO2. Intelligenza artificiale e automazione sempre più spinte e invasive e last but not least un po' di giustizia sociale verso cui almeno i paesi progrediti dovrebbero tendere, spingeranno verso il modello prospettato e auspicato da un certo Keynes nel 1930: una settimana lavorativa cortissima, 15 ore settimanali, da raggiungere, secondo lo stesso Keynes entro 100 anni, cioè entro il 2030. Magari non saranno 15, saranno 20 o 25, e arriveranno qualche anno dopo il 2030, ma non c'è altra via per conciliare il lavoro sottratto dalle macchine, il taglio dei consumi energetici (e dei consumi materiali in genere, almeno nei paesi ricchi che hanno già una impronta ecologica insostenibile) e la giustizia sociale, ovvero, per dirla con Keynes: dovremo adoperarci a far parti accurate di questo "pane" affinché il poco lavoro che ancora rimane sia distribuito tra quanta più gente possibile. Keynes non era affatto comunista ma questo è esattamente il vecchio slogan degli anni 70: lavorare meno, lavorare tutti. Attenzione: se questo processo epocale sarà gestito con oculatezza, un po' di inevitabile decrescita economica (nei paesi ricchi) sarà ampiamente compensata dalla crescita del tempo libero, o meglio del tempo liberato. Che, oltre tutto, è anche un potente motore dell'economia.
Saluti
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Leno Lazzari
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Re: Buone notizie dalla Campania

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Alfa ha scritto: 14 apr 2024, 0:16
ereticamente ha scritto: 13 apr 2024, 19:32 Dati negativi: il sud non sa e non vuole lavorare
Dati positivi: nel sud c è lavoro ma si lavora in nero .

In ogni caso il sud non va mai bene
Non è la Campania o Napoli che non vanno bene, ma sono la maggioranza dei campani e dei napoletani.
Al nord si fanno anche 70 e più km cambiando pure più mezzi per andare al lavoro e altrettanti per tornare a casa, la maggioranza dei napoletani non lavorerebbe nemmeno se glielo portassi direttamente in casa.
I discorsi lasciano il tempo che trovano, questa è la verità....sono proprio come i neri, la maggioranza non è nata per sudarsi la pagnotta, ma per pretenderla. Poi le mosche bianche ci sono sempre, ma lì, si conterebbero tutte in un sol minuto.
Non esageriamo, Io so di casi, e neanche pochi, di napoletani e
comunque dell'area flegrea che si sobbarcano ogni giorno almeno
quattro ore di treno e bus per venire ogni giorno a Roma per
insegnare nelle nostre scuole ma anche di autisti (ANCHE donne)
dei mezzi COTRAL del sistema extra urbano romano .

Allora, a me che non capisco nulla mi viene spontanea una domanda

.........ma se a Napoli c'é davvero tutta questa offerta di lavoro
mi viene da chiedermi cosa vengono a fare a Roma, sobbarcandosi
come detto anche quattro ore al giorno di viaggio andata e ritorno ?

La cosa l'avevo notata anche quì da me quando erano in corso i
lavori del 110%, e infatti c'era la ditta di elettricisti che erano
quasi tutti di Ercolano e che erano riusciti ad affittare (quì nel
nostro "complesso") un appartamento per la durata dei lavori .
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro

.........ma andare oltre no ?
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Re: Buone notizie dalla Campania

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Alfa ha scritto: 14 apr 2024, 0:16
ereticamente ha scritto: 13 apr 2024, 19:32 Dati negativi: il sud non sa e non vuole lavorare
Dati positivi: nel sud c è lavoro ma si lavora in nero .

In ogni caso il sud non va mai bene
Non è la Campania o Napoli che non vanno bene, ma sono la maggioranza dei campani e dei napoletani.
Al nord si fanno anche 70 e più km cambiando pure più mezzi per andare al lavoro e altrettanti per tornare a casa, la maggioranza dei napoletani non lavorerebbe nemmeno se glielo portassi direttamente in casa.
I discorsi lasciano il tempo che trovano, questa è la verità....sono proprio come i neri, la maggioranza non è nata per sudarsi la pagnotta, ma per pretenderla. Poi le mosche bianche ci sono sempre, ma lì, si conterebbero tutte in un sol minuto.
70?
Beh io e il mio collega napoletano ce ne siamo fatti 10 volte tanto per un lavoro
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Re: Buone notizie dalla Campania

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Voi mi rispondete in base alle mosche bianche, ma io mi riferivo a quel 80% che sono nere, cioè la maggioranza stra-assoluta.
Anch'io conosco una decina di neri che lavorano, ma quegli altri diecimila no!
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Re: Buone notizie dalla Campania

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Pensare che la maggioranza di una popolazione sia bacata è razzista
Da ragazzo ero anarchico, adesso mi accorgo che si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello Stato vengano rispettate da chi ci governa. (Ennio Flaiano)
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Re: Buone notizie dalla Campania

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Alfa ha scritto: 14 apr 2024, 11:53 Voi mi rispondete in base alle mosche bianche, ma io mi riferivo a quel 80% che sono nere, cioè la maggioranza stra-assoluta.
Anch'io conosco una decina di neri che lavorano, ma quegli altri diecimila no!
Il punto che facevo io Alfa é se sono napoletani che hanno voglia
e bisogno di lavorare, perché vengono ogni giorno finoa Roma e dontorni ?
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro

.........ma andare oltre no ?
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Leno Lazzari ha scritto: 14 apr 2024, 12:13
Alfa ha scritto: 14 apr 2024, 11:53 Voi mi rispondete in base alle mosche bianche, ma io mi riferivo a quel 80% che sono nere, cioè la maggioranza stra-assoluta.
Anch'io conosco una decina di neri che lavorano, ma quegli altri diecimila no!
Il punto che facevo io Alfa é se sono napoletani che hanno voglia
e bisogno di lavorare, perché vengono ogni giorno finoa Roma e dontorni ?
Che c'entra, conosco anch'io molti napoletani che lavorano e si fanno il culo da immigrati, io parlo della maggioranza divanaia.
Avere una città con un'enorme bellezza naturale come Napoli, un turismo in espansione continua e leggere che si attaccano al reddito di cittadinanza "è pura vergogna".

DAL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO ( non dal corriere del nord)
Ma è a Napoli che la crescita della disoccupazione assume contorni da record: +3,9% in un anno (dal 26,6 al 30,5%, per l'esattezza). Il che, in termini assoluti, significa 24 mila persone in più alla "disperata" caccia di un impiego. I senzalavoro, in città, sono 113 mila (quelli registrati).
https://napoli.corriere.it/notizie/cron ... 554d.shtml

IL TURISMO CRESCE E I SENZA FAR NIENTE PURE ... la matematica non è un'opinione! :shock:
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Alfa ha scritto: 14 apr 2024, 12:33
Leno Lazzari ha scritto: 14 apr 2024, 12:13

Il punto che facevo io Alfa é se sono napoletani che hanno voglia
e bisogno di lavorare, perché vengono ogni giorno finoa Roma e dontorni ?
Che c'entra, conosco anch'io molti napoletani che lavorano e si fanno il culo da immigrati, io parlo della maggioranza divanaia.
Avere una città con un'enorme bellezza naturale come Napoli, un turismo in espansione continua e leggere che si attaccano al reddito di cittadinanza "è pura vergogna".

DAL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO ( non dal corriere del nord)
Ma è a Napoli che la crescita della disoccupazione assume contorni da record: +3,9% in un anno (dal 26,6 al 30,5%, per l'esattezza). Il che, in termini assoluti, significa 24 mila persone in più alla "disperata" caccia di un impiego. I senzalavoro, in città, sono 113 mila (quelli registrati).
https://napoli.corriere.it/notizie/cron ... 554d.shtml

IL TURISMO CRESCE E I SENZA FAR NIENTE PURE ... la matematica non è un'opinione! :shock:
Ma rimane il fatto evidente che chi si sobbarca QUAttRO ORE DI
TRENO al giorno lo fa perché a Napoli non c'é lavoro .
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.........ma andare oltre no ?
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Re: Buone notizie dalla Campania

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L'egregio Sayon descrive (ignoro da quale postazione e con quali dati) una città ricca e popolosa, addirittura in condizione di piena occupazione. Roba che nemmeno la Svizzera! Dunque Napoli, secondo lui, poteva benissimo fare a meno del Rdc. Ovviamente non facciamo paragoni impropri e precisiamo subito che Napoli ha il lavoro nero e la Svizzera no... Pardon, mi correggo: il lavoro nero c'è perfino in Svizzera, e nemmeno poco, tanto è vero che un famoso regista ci ha girato un documentario dopo avere raccolto un'enorme mole di video e dati sull'economia sommersa elvetica:
https://www.swissinfo.ch/ita/business/i ... a/47584520
Come si dice: nessuno è perfetto; tutto il mondo è paese; chi è senza peccato scagli la prima pietra. Certo non può scagliarla la Lombardia che nel 2019 (ultimo anno prima della pandemia che cancellò molto lavoro nero), secondo le stime dell'autorevole CGIA di Mestre, era la regione con il maggiore valore aggiunto da lavoro irregolare: 12,650 miliardi. La Campania era terza (dopo il Lazio) con 8,285 miliardi:
https://www.today.it/economia/lavoro-nero-regioni.html
Naturalmente il PIL della Lombardia è molto più alto di quello della Campania, cosicché il lavoro nero incideva per il 3,6% del PIL lombardo e per l'8,5% del PIL della Campania (seconda in questa classifica alla sola Calabria con il 9,8%, mentre la media nazionale è il 4,9%). Ma essendo il PIL pro capite della Lombardia oltre il doppio di quello della Campania (44.200 euro contro 21.200 secondo Wiki nel 2022), è evidente che il lavoro nero modifica ben poco il gap di ricchezza (intesa come reddito pro capite) tra queste due regioni. Se, in prima approssimazione, applichiamo le incidenze del lavoro nero stimate per il 2019 ai PIL pro capite del 2022, risulta che il PIL pro capite lombardo è 2,1 volte quello campano se si include il nero, 2,2 volte se lo si esclude. Dunque, con buona pace dell'egregio Sayon, il lavoro nero non rende affatto ricca una regione povera come la Campania, terzultima nel PIL pro capite davanti a Sicilia e Calabria, e che avrebbe tuttora bisogno del Rdc abolito dal governaccio Meloni. Aggiungo che il lavoro nero qui è tuttora una piaga ma ridimensionata rispetto a qualche decennio fa. Basta pensare al crollo del contrabbando di sigarette. Mentre i parcheggiatori abusivi in alcuni quartieri, come il mio, sono quasi spariti. È infine opportuno ricordare che i cittadini delle fasce più basse di reddito sono di solito quelli con la maggiore propensione marginale al consumo, mentre nelle fasce ad alto reddito c'è una maggiore propensione marginale al risparmio. Di conseguenza, 100 euro di sussidio pubblico a un povero rientreranno quasi tutti in circolo nel sistema economico, stimolandolo nella sua interezza, mentre 100 euro di detassazione ai ricchi finiranno in buona parte in un conto in banca, stimolando poco o nulla l'economia nazionale. Nel primo caso il cd. moltiplicatore keynesiano potrebbe risultare >1, cioè il reddito nazionale potrebbe crescere di una quantità maggiore dei soldi pubblici spesi per finanziare il Rdc. Forse Giorgia Meloni dovrebbe prendere lezioni di economia keynesiana da Giuseppe Conte.
Tornando alla mia città, è vero che fu per secoli la più popolosa d'Italia e tra le più popolose d'Europa, ma oggi Napoli conta appena 911.000 abitanti (ISTAT, 1°gennaio 2024) avendone persi più di 300.000 negli ultimi 50 anni. Anche questo non è esattamente un segno di economia florida. Come si legge nei manuali di economia, la crescita demografica è una componente della crescita economica. Mi ricordo che fino agli anni 70 e 80 l'aria era poco respirabile in certe zone. A Bagnoli c'era l'Italsider, nella zona sud c'erano le raffinerie. Oggi sono due cimiteri industriali. Mentre il vicino stabilimento Alfasud di Pomigliano è passato dai 16.000 dipendenti degli anni 70 (più l'indotto) ai 4.000 attuali. Anche il porto è ben lontano dai fasti di un tempo. Per movimento passeggeri il porto di Napoli è terzo in Italia, secondo Wiki, dopo Venezia e Civitavecchia; mentre il volume delle merci è un terzo di quello del porto di Trieste e poco più di un terzo rispetto al porto di Genova. Ci teniamo a galla col turismo (specie dall'estero) ma forse Sayon ignora che la maggiore attività economica di Napoli è sempre stata il piccolo commercio. Dai tempi del boom economico fino ai primi di questo secolo i circa 2 milioni di residenti della provincia venivano qui nel capoluogo per gli acquisti importanti. E trovavano negozi e prezzi per tutte le esigenze e tutte le tasche. Al Rettifilo e via Toledo i ceti medi, a via Chiaia i ricchi, alla Duchesca, piazza Mercato e la Pignasecca i meno abbienti. Ogni consumatore aveva i suoi negozianti di fiducia, non c'era bisogno di comunicare la taglia della camicia o il numero di scarpa. Purtroppo questa tradizione è pressoché esaurita, anzi oggi sono i napoletani che vanno a spendere negli ipermercati ubicati in provincia. Un po' per colpa della pandemia, un po' per la grande distribuzione ma soprattutto per il dilagare del commercio on line, negli ultimi anni la Confcommercio di Napoli registra una media di quasi 10 cessazioni di attività al giorno, per lo più esercizi a conduzione familiare. Una vera ecatombe! E non sono risparmiate le botteghe artigianali e i negozi del centro storico frequentato dai turisti.
E veniamo agli invalidi e ai falsi invalidi, altro grossolano luogo comune sui napoletani e i campani. Come leggiamo qui sotto, l'11,2% delle pensioni di invalidità viene erogato in Campania (dati INPS 2021):
https://www.itinerariprevidenziali.it/s ... sione.html
Ma la Campania ospita il 9,53% della popolazione nazionale (ISTAT dicembre 2021), quindi l'incidenza delle pensioni di invalidità è maggiore della media nazionale ma non molto maggiore. Inoltre va tenuto conto del fatto che l'erogazione di queste pensioni è subordinata a precisi limiti di reddito. E allora, essendo la Lombardia, per esempio, molto più ricca della Campania, è chiaro che numerosi invalidi lombardi non percepiscono la pensione di invalidità civile semplicemente perché non ne hanno diritto. In definitiva, i falsi invalidi in Campania sono di sicuro molti meno di quanto si pensa.
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Re: Buone notizie dalla Campania

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Di quale quartiere sei fosforo ?

Fino a poco tempo fa il forum era frequentato anche da una napoletana, di simpatie grilline se ricordo bene.

Come forse avrai capito anche io sono Campano, ho vissuto qualche anno a Napoli.
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