sono completamente d'accordo.
ma non è quello il punto, se tiri le conclusioni del tuo discorso sarebbero qulle di togliere il voto ai cittadini di "livello culturale di un alunno di seconda media".
a parte il fatto che alcune trasmissioni di intrattenimento di mediaset le ho adorate (al tempo guardavo ancora la tv), non c'è nulla di male a intrattenere il pubblico con quello che vuole. piu che altro scopiazzato dal sistema americano, ma in italia era una novità quindi, come molto spesso le novità, aveva successo.
il problema è sorto quando di fatto avete COSTRETTO Berlusconi per salvare le sue aziende a trasformarsi da produttore di programmi di intrattenimento a uomo (partito) politico, come gia detto avete, VOI creato un mostro.
in quanto alla rai, tutti noi paghiamo un canone, è suo preciso dovere fare certe cose anche se perde audiens, che lasci tette e culi ai privati e faccia quello che deve, soddisfacendo quella frazione minoritaria che tette e culi li apprezza solo nelle giuste circostanze
e magari una parte del pubblico da seconda media maturando potrebbe andare a cercare qualcosa di piu intellettualmente soddisfacente e che oggi non trova essendo la rai occupata a far concorrenza a mediaset.
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Non ho capito, ora dici di essere completamente d'accordo con me che ho definito "spazzatura" la televisione di B. ma poco prima avevi scritto che la RAI al confronto "faceva pena". Cioè Enzo Biagi, Piero Angela ed Eduardo De Filippo facevano pena al confronto, per esempio, con la famosa e prosperosa Photina Lappa o con il buon Giacobbo cacciatore di fantasmi? Posso anche capire la tua preferenza per Photina, in arte Tinì, ma dire che quelli, al confronto, facevano addirittura pena mi sembra troppo.
Non ho nemmeno capito chi sarebbero stati, secondo te, i sadici che avrebbero "costretto" B. a entrare in politica
obtorto collo. Se credi alle storielle del piazzista, tipo salvare l'Italia dal pericolo comunista (quando il Pci era appena sparito per fare posto al socialdemocratico PDS del mite Occhetto) o salvare se stesso dalla persecuzione giudiziaria, puoi credere tutto. Fino al 93 B. non era stato personalmente coinvolto in Tangentopoli, a differenza del fratello Paolo e di alcuni dirigenti Fininvest indagati per presunte mazzette. Era finito in un'inchiesta per traffico di droga e riciclaggio, poi archiviata, e c'era stata la falsa testimonianza sulla tessera P2, amnistiata. Probabilmente era più preoccupato per i guai giudiziari del suo potente amico Bettino Craxi. Se poi gli aveva realmente versato 22 miliardi di lire sul conto svizzero, come ritennero i giudici di primo grado nella sentenza del 1998, allora è chiaro che
teneva 'o mariuolo 'ncuorpo, come diciamo a Napoli. Per non parlare degli eventuali e misteriosi rapporti con la mafia. L'ingresso in politica di B. viene spiegato benissimo su Wiki: il suo gruppo era sull'orlo del fallimento, il suo referente politico era nei guai pure lui, e allora non gli restava che provare a fondare un partito: mossa disperata ma avallata dallo stesso Craxi:
https://it.wikipedia.org/wiki/Ingresso_ ... Berlusconi
Riporto uno stralcio:
«Silvio Berlusconi è entrato in politica per difendere le sue aziende»
(Marcello Dell'Utri, 28 dicembre 1994.)
«[…] la situazione della Fininvest con 5 mila miliardi di debiti. Franco Tatò, che all'epoca era l'amministratore delegato del gruppo, non vedeva vie d'uscita: "Cavaliere, dobbiamo portare i libri in tribunale". […] I fatti poi, per fortuna, ci hanno dato ragione e oggi posso dire che senza la decisione di scendere in campo con un suo partito, Berlusconi non avrebbe salvato la pelle e sarebbe finito come Angelo Rizzoli che, con l'inchiesta della P2, andò in carcere e perse l'azienda»
(Marcello Dell'Utri, intervistato da Antonio Galdo; l'intervista è stata pubblicata nel libro Saranno potenti?. Sperling & Kupfer, 2003)
I principali manager del gruppo mal sopportavano la presenza di Tatò, in quanto la sua figura era stata imposta dalle banche in qualità di commissario del gruppo. Questa nomina, annunciata a sorpresa da Berlusconi in una cena domenicale nell'ottobre del 1993, risultò alquanto sgradita in quanto annunciava il capolinea di una gestione che aveva portato il gruppo a un risultato operativo che pareggiava a malapena gli interessi sul debito da pagare alle banche. Pezzi importanti del gruppo Fininvest erano praticamente ipotecati: a garanzia di eventuali indebitamenti, Cariplo, Comit, Banca di Roma, Banca Nazionale del Lavoro, Montepaschi possedevano i pacchetti di controllo della Standa e della Silvio Berlusconi Editore, ossia della società che deteneva il controllo azionario della Arnoldo Mondadori Editore. La Standa fungeva da cassa di liquidità al gruppo, incassando contante a pronti (dai clienti) e ritardando il pagamento verso i fornitori a 9-12 mesi. Questo servizio venne pagato caro dall'azienda, in quanto durante la gestione Berlusconi non riuscirà mai a chiudere un bilancio in attivo. Tatò intanto salvò il gruppo dal baratro con due operazioni successive in borsa: la quotazione della Mondadori (800 miliardi) e della Mediolanum (700 miliardi).
Riguardo all'indebitamento, dal tradizionale rapporto con cui Mediobanca analizza ogni anno le dieci maggiori aziende italiane risulta che le aziende del gruppo Berlusconi avevano nel 1992 7.140 miliardi di lire di debiti (4.475 finanziari e 2.665 commerciali), mentre il loro capitale netto ammontava a 1.053 miliardi. Essendo questa una situazione ad alto rischio di bancarotta, peggiorata dal fatto che nel 1993 gli introiti pubblicitari televisivi registrarono una crescita pari a zero (dopo molti anni di aumenti elevati e ininterrotti), le banche creditrici cominciarono in quel periodo a richiedere il saldo dei conti.
Concordo sul fatto che la RAI - come tutte le aziende pubbliche a mio avviso - ha il dovere di anteporre il servizio pubblico e l'interesse collettivo al profitto aziendale. Però anche le tv private esercitano un ruolo pubblico e sono concessionarie dello Stato. Dunque lo Stato, uno Stato serio, dovrebbe ritirare o non rinnovare la concessione a quelle che degenerano in tv spazzatura.