è il momento del nucleare in italia?

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Valerio
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Re: è il momento del nucleare in italia?

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Parlate di usare la fissione. Avete qualche scorta nascosta di uranio?

O pensate di depredare qualche nazione che lo possiede?

PS. Io a suo tempo ho votato a favore del nucleare, ma il famigerato "genio italico" ha "vinto" la lotta contro l'energia a zero emissioni! E costi energetici bassissimi. Ma quanto siamo intelligenti in Italia! Bastano 4 sguaiati ideologizzati. FuckYou
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Leno Lazzari
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Re: è il momento del nucleare in italia?

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Valerio ha scritto: 15 apr 2024, 12:46 Parlate di usare la fissione. Avete qualche scorta nascosta di uranio?

O pensate di depredare qualche nazione che lo possiede?

PS. Io a suo tempo ho votato a favore del nucleare, ma il famigerato "genio italico" ha "vinto" la lotta contro l'energia a zero emissioni! E costi energetici bassissimi. Ma quanto siamo intelligenti in Italia! Bastano 4 sguaiati ideologizzati. FuckYou
E a me, ogni volta che sento straparlare sti c@gli@ni mi torna su
il fiele per il risultato di quel cavolo di referendum .
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro

.........ma andare oltre no ?
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Re: è il momento del nucleare in italia?

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In Italia quanti decenni occorrono per avere una centrale nucleare che produca ...subito ....energia elettrica ..... :mrgreen:

Detto ciò di quale energia si sta parlando ...?
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Re: è il momento del nucleare in italia?

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Leno Lazzari ha scritto: 15 apr 2024, 13:35
Valerio ha scritto: 15 apr 2024, 12:46 Parlate di usare la fissione. Avete qualche scorta nascosta di uranio?

O pensate di depredare qualche nazione che lo possiede?

PS. Io a suo tempo ho votato a favore del nucleare, ma il famigerato "genio italico" ha "vinto" la lotta contro l'energia a zero emissioni! E costi energetici bassissimi. Ma quanto siamo intelligenti in Italia! Bastano 4 sguaiati ideologizzati. FuckYou
E a me, ogni volta che sento straparlare sti c@gli@ni mi torna su
il fiele per il risultato di quel cavolo di referendum .

Leno , quando la nuova dirigenza fece coprire di pannelli solari tutti i tetti dei capannoni ridussero il prelievo Enel del 40% .
Quindi anche in caso di guerra e solo con l'energia rinnovabile , la fabbrica a ranghi ridotti, può continuare a lavorare .
Occorre ragionare su questi esempi , non su quanto ci raccontano varie fonti ...a volte solo inutili e dannose .
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Re: è il momento del nucleare in italia?

Messaggio da leggere da Leno Lazzari »

vito ha scritto: 15 apr 2024, 15:45
Leno Lazzari ha scritto: 15 apr 2024, 13:35

E a me, ogni volta che sento straparlare sti c@gli@ni mi torna su
il fiele per il risultato di quel cavolo di referendum .

Leno , quando la nuova dirigenza fece coprire di pannelli solari tutti i tetti dei capannoni ridussero il prelievo Enel del 40% .
Quindi anche in caso di guerra e solo con l'energia rinnovabile , la fabbrica a ranghi ridotti, può continuare a lavorare .
Occorre ragionare su questi esempi , non su quanto ci raccontano varie fonti ...a volte solo inutili e dannose .
Tanto per dire, sai quanto costerebbe dotare di pannelli solari una
città come Roma di circa 3,5 mln di persone (tra residenti e coloro
che ci vivono solo parte dell'anno) con tutti i suoi condomini, tutte
le attività commerciali etc etc ?

E per non parlare poi di dove andrebbero collocate le necessarie
distese di pannelli ?
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Re: è il momento del nucleare in italia?

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Leno Lazzari ha scritto: 15 apr 2024, 19:45
vito ha scritto: 15 apr 2024, 15:45


Leno , quando la nuova dirigenza fece coprire di pannelli solari tutti i tetti dei capannoni ridussero il prelievo Enel del 40% .
Quindi anche in caso di guerra e solo con l'energia rinnovabile , la fabbrica a ranghi ridotti, può continuare a lavorare .
Occorre ragionare su questi esempi , non su quanto ci raccontano varie fonti ...a volte solo inutili e dannose .
Tanto per dire, sai quanto costerebbe dotare di pannelli solari una
città come Roma di circa 3,5 mln di persone (tra residenti e coloro
che ci vivono solo parte dell'anno) con tutti i suoi condomini, tutte
le attività commerciali etc etc ?

E per non parlare poi di dove andrebbero collocate le necessarie
distese di pannelli ?
Vede ragionando su casi pratici di cui si sono visti i risultati è più semplice fare valutazioni coerenti .
Poi se vogliamo mandare la palla in tribuna allora i grandi numeri sono utili ...per farci approdare nel nulla . :mrgreen:
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Re: è il momento del nucleare in italia?

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vito ha scritto: 15 apr 2024, 19:55
Leno Lazzari ha scritto: 15 apr 2024, 19:45

Tanto per dire, sai quanto costerebbe dotare di pannelli solari una
città come Roma di circa 3,5 mln di persone (tra residenti e coloro
che ci vivono solo parte dell'anno) con tutti i suoi condomini, tutte
le attività commerciali etc etc ?

E per non parlare poi di dove andrebbero collocate le necessarie
distese di pannelli ?
Vede ragionando su casi pratici di cui si sono visti i risultati è più semplice fare valutazioni coerenti .
Poi se vogliamo mandare la palla in tribuna allora i grandi numeri sono utili ...per farci approdare nel nulla . :mrgreen:
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Re: è il momento del nucleare in italia?

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vito ha scritto: 15 apr 2024, 15:34 In Italia quanti decenni occorrono per avere una centrale nucleare che produca ...subito ....energia elettrica ..... :mrgreen:

Detto ciò di quale energia si sta parlando ...?
parla di sette anni... magari in giappone, in Italia mi sembra abbastanza improbabile.
Min. Matteo Salvini al convegno a Pavia "IL nucleare italiano nella sfida al cambiamento climatico"
"Non avrete nulla e sarete felici". e se non fossi felice? "non ti preoccupare, ti cureremo"
Davos agenda 2030.
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Re: è il momento del nucleare in italia?

Messaggio da leggere da Fosforo31 »

Vorrei sommessamente sgomberare il campo da un grosso equivoco che ho notato in questa discussione.
L'Italia NON dispone affatto della tecnologia e del know how necessari per costruire una moderna centrale nucleare. Per la verità non ne disponeva neppure nella seconda metà degli anni '60, quando con le centrali atomiche di Latina, Garigliano e Trino Vercellese eravamo il terzo produttore mondiale di energia elettronucleare dietro UK e USA. Qualcuno dirà: ma come, noi siamo la patria di Enrico Fermi! Già, ma il grande fisico e premio Nobel romano guidò la progettazione e la realizzazione del primo reattore nucleare nel 1942, quando era già emigrato negli USA, anche se non aveva ancora preso la cittadinanza americana (1944). Quel reattore si chiamava CP-1 ovvero Chicago Pile 1 e fu realizzato nell'ambito del Progetto Manhattan che doveva portare alla bomba atomica. Per inciso, chi capisce di fisica sa bene che il "principale inventore" della bomba atomica non fu affatto Oppenheimer (quello dell'omonimo e pluripremiato film) bensì Fermi. Nessuno dei reattori delle nostre vecchie centrali nucleari era di progettazione italiana. A Latina c'era un Magnox britannico, al Garigliano un BWR1 della General Electric e a Trino un PWR della Westinghouse. Questi erano tutti reattori di prima generazione mentre a Caorso negli anni 70 fu costruito un ben più grosso BWR4 di seconda generazione della General Electric. Diverse grandi aziende italiane progettarono e realizzarono il grosso degli altri componenti delle centrali (turbina, alternatore, scambiatori di calore, cupola di protezione del reattore, etc.) e realizzarono anche parti del reattore stesso su licenza estera. Per es. il vessel (pesantissimo involucro cilindrico d'acciaio) del Magnox di Latina fu realizzato nella fonderia della Nuovo Pignone a Massa. Anche i due grossi reattori da quasi 1 GW l'uno della incompiuta centrale nucleare da Montalto di Castro dovevano essere General Electric di seconda generazione (BWR6). Questo impianto fu convertito in centrale termoelettrica convenzionale in seguito al referendum del 1987. Per chi fosse interessato alla storia del nucleare italiano allego questo ottimo articolo:
https://www.panorama.it/economia/le-cen ... ria-e-foto#
Dopo quel referendum furono spente tutte le centrali (Garigliano era di fatto ferma fin dal 1978) ma l'industria e la ricerca italiane non abbandonarono il settore. Credo che diverse aziende (es. ENEL, Edison, Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare) abbiano tuttora partecipazioni in impianti in costruzione all'estero. È ancora in alto mare l''annoso (e costoso) problema del decommissioning delle 4 vecchie centrali, mentre del fantomatico quanto necessario Deposito Nazionale di rifiuti radioattivi non è stata decisa neppure l'ubicazione. Credo che esista tuttora qualche corso di laurea in Ingegneria nucleare. Il direttore generale di ITER, il faraonico progetto internazionale di un prototipo di reattore a fusione nucleare è italiano, mentre ENI investe in un analogo ma più economico progetto del MIT di Boston. Tuttavia è chiaro che nei quasi 40 anni trascorsi dal phase out (siamo il primo paese al mondo che rinunciò all'energia nucleare, l'ultimo nel 2023 è la Germania) sì è allargato il gap tecnologico e di know how con i pochissimi paesi realmente in grado di progettare e costruire in autonomia (o quasi) un reattore nucleare di ultima generazione (oggi parliamo di III generazione e di III generazione avanzata, mentre della IV generazione esistono per ora solo prototipi). Per es. siamo molto indietro rispetto a India e Corea del Sud, mentre perfino l'Argentina sta sviluppando in proprio un interessante e innovativo prototipo di SMR (Small Modular Reactor). In definitiva, qualsiasi eventuale progetto di nuovo nucleare in Italia richiederà una partnership con una o più grandi aziende estere cui andrà la fetta più grossa della commessa (il reattore). L'anno scorso il colosso di stato francese EDF ha firmato una lettera d'intenti con Ansaldo Energia, Ansaldo Nucleare e Edison (società italiana controllata da EDF).
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Re: è il momento del nucleare in italia?

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Leno Lazzari ha scritto: 15 apr 2024, 20:25
vito ha scritto: 15 apr 2024, 19:55

Vede ragionando su casi pratici di cui si sono visti i risultati è più semplice fare valutazioni coerenti .
Poi se vogliamo mandare la palla in tribuna allora i grandi numeri sono utili ...per farci approdare nel nulla . :mrgreen:
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Bellissima risposta ......
Leno ...purtroppo le mie risposte hanno come fondamento cose fatte , viste , provate che per mia fortuna posso dire di aver sperimentato . Questo può anche non piacerle ma è la verità ... Beer
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Re: è il momento del nucleare in italia?

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Fosforo31 ha scritto: 15 apr 2024, 23:37 Vorrei sommessamente sgomberare il campo da un grosso equivoco che ho notato in questa discussione.
L'Italia NON dispone affatto della tecnologia e del know how necessari per costruire una moderna centrale nucleare. Per la verità non ne disponeva neppure nella seconda metà degli anni '60, quando con le centrali atomiche di Latina, Garigliano e Trino Vercellese eravamo il terzo produttore mondiale di energia elettronucleare dietro UK e USA. Qualcuno dirà: ma come, noi siamo la patria di Enrico Fermi! Già, ma il grande fisico e premio Nobel romano guidò la progettazione e la realizzazione del primo reattore nucleare nel 1942, quando era già emigrato negli USA, anche se non aveva ancora preso la cittadinanza americana (1944). Quel reattore si chiamava CP-1 ovvero Chicago Pile 1 e fu realizzato nell'ambito del Progetto Manhattan che doveva portare alla bomba atomica. Per inciso, chi capisce di fisica sa bene che il "principale inventore" della bomba atomica non fu affatto Oppenheimer (quello dell'omonimo e pluripremiato film) bensì Fermi. Nessuno dei reattori delle nostre vecchie centrali nucleari era di progettazione italiana. A Latina c'era un Magnox britannico, al Garigliano un BWR1 della General Electric e a Trino un PWR della Westinghouse. Questi erano tutti reattori di prima generazione mentre a Caorso negli anni 70 fu costruito un ben più grosso BWR4 di seconda generazione della General Electric. Diverse grandi aziende italiane progettarono e realizzarono il grosso degli altri componenti delle centrali (turbina, alternatore, scambiatori di calore, cupola di protezione del reattore, etc.) e realizzarono anche parti del reattore stesso su licenza estera. Per es. il vessel (pesantissimo involucro cilindrico d'acciaio) del Magnox di Latina fu realizzato nella fonderia della Nuovo Pignone a Massa. Anche i due grossi reattori da quasi 1 GW l'uno della incompiuta centrale nucleare da Montalto di Castro dovevano essere General Electric di seconda generazione (BWR6). Questo impianto fu convertito in centrale termoelettrica convenzionale in seguito al referendum del 1987. Per chi fosse interessato alla storia del nucleare italiano allego questo ottimo articolo:
https://www.panorama.it/economia/le-cen ... ria-e-foto#
Dopo quel referendum furono spente tutte le centrali (Garigliano era di fatto ferma fin dal 1978) ma l'industria e la ricerca italiane non abbandonarono il settore. Credo che diverse aziende (es. ENEL, Edison, Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare) abbiano tuttora partecipazioni in impianti in costruzione all'estero. È ancora in alto mare l''annoso (e costoso) problema del decommissioning delle 4 vecchie centrali, mentre del fantomatico quanto necessario Deposito Nazionale di rifiuti radioattivi non è stata decisa neppure l'ubicazione. Credo che esista tuttora qualche corso di laurea in Ingegneria nucleare. Il direttore generale di ITER, il faraonico progetto internazionale di un prototipo di reattore a fusione nucleare è italiano, mentre ENI investe in un analogo ma più economico progetto del MIT di Boston. Tuttavia è chiaro che nei quasi 40 anni trascorsi dal phase out (siamo il primo paese al mondo che rinunciò all'energia nucleare, l'ultimo nel 2023 è la Germania) sì è allargato il gap tecnologico e di know how con i pochissimi paesi realmente in grado di progettare e costruire in autonomia (o quasi) un reattore nucleare di ultima generazione (oggi parliamo di III generazione e di III generazione avanzata, mentre della IV generazione esistono per ora solo prototipi). Per es. siamo molto indietro rispetto a India e Corea del Sud, mentre perfino l'Argentina sta sviluppando in proprio un interessante e innovativo prototipo di SMR (Small Modular Reactor). In definitiva, qualsiasi eventuale progetto di nuovo nucleare in Italia richiederà una partnership con una o più grandi aziende estere cui andrà la fetta più grossa della commessa (il reattore). L'anno scorso il colosso di stato francese EDF ha firmato una lettera d'intenti con Ansaldo Energia, Ansaldo Nucleare e Edison (società italiana controllata da EDF).
Come se una centrale nucleare si potesse realizzare in 3 o 5 anni ....... Quindi, intanto applichiamoci nell'attuabile , nel fattibile utilizzando quelle energie che hanno pure dei costi bassissimi come l'eolico , il fotovoltaico , maree e onde marine .

Altra riflessione va fatta di quanto una centrale nucleare possa essere in guerra , un'obbiettivo a favore del nemico.
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Re: è il momento del nucleare in italia?

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vito ha scritto: 16 apr 2024, 18:55
Leno Lazzari ha scritto: 15 apr 2024, 20:25

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Bellissima risposta ......
Leno ...purtroppo le mie risposte hanno come fondamento cose fatte , viste , provate che per mia fortuna posso dire di aver sperimentato . Questo può anche non piacerle ma è la verità ... Beer
Mi piacciono le persone di spirito, anche se non ne concivido
le idee, e così é anche per Ereticamente .
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Re: è il momento del nucleare in italia?

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Valerio ha scritto: 15 apr 2024, 12:46 Parlate di usare la fissione. Avete qualche scorta nascosta di uranio?

O pensate di depredare qualche nazione che lo possiede?

PS. Io a suo tempo ho votato a favore del nucleare, ma il famigerato "genio italico" ha "vinto" la lotta contro l'energia a zero emissioni! E costi energetici bassissimi. Ma quanto siamo intelligenti in Italia! Bastano 4 sguaiati ideologizzati. FuckYou
In Italia c'è un piccolo ma significativo giacimento di uranio. Si trova a Novazza, frazione di Valgoglio (BG) nell'alta Val Seriana. Furono realizzati gli scavi ma la miniera non fu mai sfruttata, anche per l'opposizione della popolazione, e fu chiusa dopo il referendum antinucleare del 1987. Nel 2006 una società australiana chiese una concessione per l'estrazione, ma la Regione Lombardia, sebbene governata da partiti oggi favorevoli al nucleare, la negò. Si stima che il giacimento contenga 1.300 tonnellate estraibili di ossido d'uranio. Al prezzo di mercato odierno, 90 dollari la libbra, il valore del giacimento supera i 240 milioni di euro.
Il primo produttore mondiale di uranio naturale è il Kazakistan, paese satellite della Russia. Secondo la WNA (World Nuclear Association) nel 2022 ha fornito il 43% dell'intera produzione mondiale. Al terzo posto c'è la Namibia, paese africano sotto forte influenza cinese. Il blocco orientale, Russia, Cina, India, più paesi satelliti o alleati, controlla il 75% dell'estrazione mondiale di uranio.
Discorso analogo per l'uranio arricchito, il "combustibile" usato nella gran parte dei reattori nucleari oggi operativi. Il 46% della produzione mondiale è in mano a Rosatom, industria di stato russa fondata personalmente da Putin. Secondo le proiezioni della WNA, entro il 2030 quasi 2/3 della produzione mondiale di uranio arricchito saranno controllati dalle industrie di stato russa e cinese. Ma già oggi perfino gli USA dipendono fortemente dalla Russia per l'approvvigionamento di uranio arricchito per le loro centrali. Non a caso le importazioni di uranio e uranio arricchito, e le tecnologie nucleari in genere, sono escluse dalle sanzioni applicate alla Russia dopo l'invasione dell'Ucraina. Nel 2023 gli USA hanno importato uranio dalla Russia per oltre 1 miliardo di dollari.
Carletto Calenda è il più sfegatato tra i politici nuclearisti italiani. Vorrebbe 8 grandi centrali da 3 o 4 reattori l'uno per complessivi 40 GW di potenza, che farebbero dell'Italia la quarta potenza mondiale nel nucleare. Assunto come riferimento l'EPR da 1,6 GW della centrale finlandese di Olkiluoto, l'ultimo reattore realizzato in Europa occidentale (dopo quasi 17 anni di lavori) e costato 11 miliardi di euro, il piano Calenda ci costerebbe 275 miliardi. Ecco cosa scriveva Carletto in un tweet il 30 giugno 2022:
Il #nucleare è un'energia a basso costo che ha una dipendenza di approvvigionamento da fonti straniere altrettanto bassa. Oggi i reattori sono di ultimissima generazione e sicurissimi. Dobbiamo varare un piano per costruirli in tempi rapidi anche in Italia.
DUE RIGHE DI BALLE SESQUIPEDALI! Il nucleare di ultima generazione oggi è la fonte energetica in assoluto più costosa e la dipendenza di approvvigionamento da fonti straniere sarebbe per noi TOTALE. È ancora presto per stabilire se i reattori di terza generazione avanzata siano sicurissimi. Per ora si sa che sono costosissimi, che la radiotossicità delle scorie è maggiore rispetto alle generazioni precedenti e che i tempi di costruzione sono biblici. Eccetto forse in Cina, dove però chiudono un occhio sulla sicurezza e sulla qualità dei lavori. Un modernissimo EPR francese della centrale di Taishan ha già dato problemi.
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Fosforo31 ha scritto: 17 apr 2024, 1:35
Valerio ha scritto: 15 apr 2024, 12:46 Parlate di usare la fissione. Avete qualche scorta nascosta di uranio?

O pensate di depredare qualche nazione che lo possiede?

PS. Io a suo tempo ho votato a favore del nucleare, ma il famigerato "genio italico" ha "vinto" la lotta contro l'energia a zero emissioni! E costi energetici bassissimi. Ma quanto siamo intelligenti in Italia! Bastano 4 sguaiati ideologizzati. FuckYou
In Italia c'è un piccolo ma significativo giacimento di uranio. Si trova a Novazza, frazione di Valgoglio (BG) nell'alta Val Seriana. Furono realizzati gli scavi ma la miniera non fu mai sfruttata, anche per l'opposizione della popolazione, e fu chiusa dopo il referendum antinucleare del 1987. Nel 2006 una società australiana chiese una concessione per l'estrazione, ma la Regione Lombardia, sebbene governata da partiti oggi favorevoli al nucleare, la negò. Si stima che il giacimento contenga 1.300 tonnellate estraibili di ossido d'uranio. Al prezzo di mercato odierno, 90 dollari la libbra, il valore del giacimento supera i 240 milioni di euro.
Il primo produttore mondiale di uranio naturale è il Kazakistan, paese satellite della Russia. Secondo la WNA (World Nuclear Association) nel 2022 ha fornito il 43% dell'intera produzione mondiale. Al terzo posto c'è la Namibia, paese africano sotto forte influenza cinese. Il blocco orientale, Russia, Cina, India, più paesi satelliti o alleati, controlla il 75% dell'estrazione mondiale di uranio.
Discorso analogo per l'uranio arricchito, il "combustibile" usato nella gran parte dei reattori nucleari oggi operativi. Il 46% della produzione mondiale è in mano a Rosatom, industria di stato russa fondata personalmente da Putin. Secondo le proiezioni della WNA, entro il 2030 quasi 2/3 della produzione mondiale di uranio arricchito saranno controllati dalle industrie di stato russa e cinese. Ma già oggi perfino gli USA dipendono fortemente dalla Russia per l'approvvigionamento di uranio arricchito per le loro centrali. Non a caso le importazioni di uranio e uranio arricchito, e le tecnologie nucleari in genere, sono escluse dalle sanzioni applicate alla Russia dopo l'invasione dell'Ucraina. Nel 2023 gli USA hanno importato uranio dalla Russia per oltre 1 miliardo di dollari.
Carletto Calenda è il più sfegatato tra i politici nuclearisti italiani. Vorrebbe 8 grandi centrali da 3 o 4 reattori l'uno per complessivi 40 GW di potenza, che farebbero dell'Italia la quarta potenza mondiale nel nucleare. Assunto come riferimento l'EPR da 1,6 GW della centrale finlandese di Olkiluoto, l'ultimo reattore realizzato in Europa occidentale (dopo quasi 17 anni di lavori) e costato 11 miliardi di euro, il piano Calenda ci costerebbe 275 miliardi. Ecco cosa scriveva Carletto in un tweet il 30 giugno 2022:
Il #nucleare è un'energia a basso costo che ha una dipendenza di approvvigionamento da fonti straniere altrettanto bassa. Oggi i reattori sono di ultimissima generazione e sicurissimi. Dobbiamo varare un piano per costruirli in tempi rapidi anche in Italia.
DUE RIGHE DI BALLE SESQUIPEDALI! Il nucleare di ultima generazione oggi è la fonte energetica in assoluto più costosa e la dipendenza di approvvigionamento da fonti straniere sarebbe per noi TOTALE. È ancora presto per stabilire se i reattori di terza generazione avanzata siano sicurissimi. Per ora si sa che sono costosissimi, che la radiotossicità delle scorie è maggiore rispetto alle generazioni precedenti e che i tempi di costruzione sono biblici. Eccetto forse in Cina, dove però chiudono un occhio sulla sicurezza e sulla qualità dei lavori. Un modernissimo EPR francese della centrale di Taishan ha già dato problemi.
leggendo i tuoi interventi, peraltro di buona qualità e argomentati, dai l'impressione di appartenere a quello che Salvini definisce il "partito del NO", cioè di quelle persone che in qualsiasi intevento vedono solo l'aspetto negativo.
è una mia falsa impressione? :grin:
come gia detto, se non fosse per i tempi (non solo di costruzione) incompatibili con le esigenze odierne, io sarei favorevole alle centrali nucleari specie in padania dove fonti alternative ce ne sono poche.
"Non avrete nulla e sarete felici". e se non fossi felice? "non ti preoccupare, ti cureremo"
Davos agenda 2030.
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