A Gaza si amputa senza anestesia

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A Gaza si amputa senza anestesia

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https://www.today.it/mondo/israele-gaza ... -2024.html

Cinque mesi di guerra nella Striscia di Gaza e posizioni distanti. Si allontanano le speranze di raggiungere un accordo sul cessate il fuoco e sul rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre prima dell'inizio del Ramadan.mputazioni senza anestesia
La catastrofe umanitaria è sotto gli occhi di tutti. I medici amputano gli arti ai bambini senza anestesia, anche perché Israele ritarda l'ingresso dei farmaci alla frontiera: lo fa sapere l'Unicef. La Cnn conferma che una parte sostanziale delle donazioni gestite sono state respinte o bloccate da una lunga attesa per l'autorizzazione da parte del coordinatore israeliano delle attività governative nei territori, o COGAT, che gestisce il flusso di aiuti nella Striscia. La rete tv di Atlanta ha ottenuto documenti da tre importanti partecipanti all'operazione umanitaria che elencano quelli che hanno definito "gli articoli rifiutati più frequentemente". Tra questi ci sono forniture mediche essenziali: macchine per anestesia e anestetici, stampelle, generatori, ventilatori, macchine a raggi X e bombole di ossigeno.

Un medico, Hani Bseiso, ha amputato la gamba di sua nipote Ahed, di 17 anni, colpita da un proiettile, con un coltello da cucina a casa sua, usando solo i vestiti che indossava per fermare l'emorragia e il detersivo per i piatti per pulire le ferite. "Non c’era anestetico. L'unica anestesia era il Corano che recitavo", ha detto più tardi la nipote stessa, Ahed Bseiso, a un giornalista che lavora con la Cnn a Gaza. L'amputazione effettuata sul tavolo da pranzo di suo zio è stata filmata e ampiamente condivisa sui social media.

In assenza di forniture mediche adeguate, alcuni medici hanno "inventato" una soluzione per combattere le infezioni delle ferite: detersivo per i piatti mescolato con aceto e soluzione salina.

Stallo totale nelle trattative per un cessate il fuoco
Dopo lo stallo nei negoziati registrato nei giorni scorsi, la conferma che la trattativa sia a un punto morto arriva da funzionari Usa citati oggi dal New York Times.

Su che punto si è interrotta la trattativa? Gli Usa hanno invitato Hamas a tornare sui termini dell'intesa elaborata a Parigi a fine febbraio, che consentirebbe una pausa di sei settimane nei combattimenti e la liberazione di circa 40 ostaggi, tra cui donne, bambini, donne soldato e anziani o malati rapiti, in cambio di prigionieri palestinesi. L'ipotesi era quella di rilasciare almeno 15 prigionieri condannati per gravi atti di terrorismo in cambio delle donne soldato rapite il 7 ottobre, e per la liberazione di centinaia di altri detenuti o prigionieri da parte di Israele, "a una media di 10 palestinesi per ogni civile israeliano liberato", hanno detto i funzionari Usa. Tuttavia, le richieste di Hamas che chiede un cessate il fuoco non temporaneo ma permanente, avrebbero fatto fermare la trattativa. Né Israele vuole sentire parlare di un ritiro completo dalla Striscia.

Quante armi gli Usa hanno venduto a Israele
Negli scorsi cinque mesi gli Stati Uniti hanno approvato e realizzato più di 100 vendite di armi a Israele. Armi vendute quindi dopo il 7 ottobre scorso: lo hanno dichiarato al Congresso funzionari statunitensi in un briefing riservato, secondo un rapporto del Washington Post che cita funzionari anonimi. Le vendite hanno riguardato migliaia di munizioni a guida di precisione, bombe di piccolo diametro e altre armi. Secondo quanto riportato dal giornale, non è stato necessario che tali vendite fossero approvate prima dal Congresso poiché il costo di ciascuna vendita è sceso al di sotto dell'importo minimo che ne avrebbe richiesto la presa in considerazione.

Parlando al Washington Post, l`ex funzionario dell`amministrazione Biden Jeremy Konyndyk ha affermato che "il numero straordinario di vendite nel corso di un periodo di tempo piuttosto breve" suggerisce che Israele non sarebbe in grado di mantenere le sue operazioni contro Hamas a Gaza "senza questo livello di sostegno degli Stati Uniti".Il portavoce del Dipartimento di Stato Matt Miller ha detto al Washington Post che l'amministrazione Biden "ha seguito le procedure specificate dal Congresso stesso per mantenere i membri ben informati e informa regolarmente anche quando la notifica formale non è un requisito legale". I funzionari statunitensi hanno "impegnato il Congresso" sulla consegna di armi a Israele "più di 200 volte" da ottobre, ha sottolineato Miller.

"Niente Usa per l'attacco a Rafah"
Gli Stati Uniti potrebbero, però, impedire a Israele di usare armi americane in un'offensiva eventuale nella città di Rafah, nel sud di Gaza, sempre secondo quanto scrive il Washington Post, precisando che il presidente americano Joe Biden e altri funzionari ''non hanno preso alcuna decisione sull'imposizione di una condizione legata all'uso delle armi made in Usa. Ma il fatto stesso che i funzionari sembrino discutere di questo passo estremo dimostra la crescente preoccupazione dell'amministrazione per la crisi a Gaza''.

"Se Israele lanciasse un'offensiva a Rafah senza proteggere adeguatamente la popolazione civile sfollata, ciò potrebbe far precipitare una crisi senza precedenti nelle relazioni Usa-Israele, coinvolgendo anche le forniture di armi", dice l'ex ambasciatore americano in Israele Martin Indyk
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Da ragazzo ero anarchico, adesso mi accorgo che si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello Stato vengano rispettate da chi ci governa. (Ennio Flaiano)
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