Cara Giorgia. Agricoltori
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Cara Giorgia. Agricoltori
Ti chiedo pochi secondi di attenzione.
Non sono e mai sarò un politico. Sono riuscito a perdere (per rinuncia) persino elezioni di condominio con l'80% dei favorevoli.
Vorrei solo rivolgerti qualche pillola di capacità progettuale in merito alla crisi dei trattori. Ovviamente il problema non è tuo, ma europeo. Purtuttavia dovresti fare un tantino di mente locale sul problema.
A mio, modestissimo, parere dovresti fissare la tua attenzione su di un quadro nel quale la UE resti indifferente (colpevolmente) alle istanze di quella brava gente che va sotto il nome di agricoltori, o farmers.
Immaginiamo una soluzione (per me l'unica) che non coinvolga contributi a pioggia o decreti protezionistici. I fattori in gioco:
produttori e distribuzione.
I produttori, pur avendo prodotti di alta qualità, non riescono a vincere sul piano della competitività. Ovvio, non puoi battere il "mercato degli schiavi" con prodotti legali. Ne' puoi dare la colpa alla distribuzione che ha i suoi costi ed i suoi margini di di guadagno.
Il confronto va spostato su un altro piano.
Il consumatore scelga fra qualità e supporto ai produttori nazionali, e la distribuzione di prodotti a bassissimo prezzo.
È una operazione che tu hai già sperimentato. Crea, in accordo con la grande distribuzione, due reparti ortofrutticoli: il reparto dei produttori italiani (che fanno PIL e pagano le tasse in Italia) e gli stranieri che producono senza garanzie.
E LASCIA LA SCELTA AGLI ITALIANI.
Gli Italiani non sono stupidi, sono in grado di sostenere i prodotti nazionali, sapranno scegliere.
Se la grande distribuzione non ci sta, punta tutto sui mercati rionali e sui pochi trasformatori che disposti a prodotti ad altissima qualità, sono pronti a guadagnare sull'esportazione e ad investire i proventi sulla distribuzione interna.
Non sono e mai sarò un politico. Sono riuscito a perdere (per rinuncia) persino elezioni di condominio con l'80% dei favorevoli.
Vorrei solo rivolgerti qualche pillola di capacità progettuale in merito alla crisi dei trattori. Ovviamente il problema non è tuo, ma europeo. Purtuttavia dovresti fare un tantino di mente locale sul problema.
A mio, modestissimo, parere dovresti fissare la tua attenzione su di un quadro nel quale la UE resti indifferente (colpevolmente) alle istanze di quella brava gente che va sotto il nome di agricoltori, o farmers.
Immaginiamo una soluzione (per me l'unica) che non coinvolga contributi a pioggia o decreti protezionistici. I fattori in gioco:
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Il confronto va spostato su un altro piano.
Il consumatore scelga fra qualità e supporto ai produttori nazionali, e la distribuzione di prodotti a bassissimo prezzo.
È una operazione che tu hai già sperimentato. Crea, in accordo con la grande distribuzione, due reparti ortofrutticoli: il reparto dei produttori italiani (che fanno PIL e pagano le tasse in Italia) e gli stranieri che producono senza garanzie.
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Sovranità al Cittadino.
Non abbiamo un pianeta B
In onore dei pennuti heyokani: Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli.
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Re: Cara Giorgia. Agricoltori
L'unico problema di questa proposta è quanto verrebbero a costare.
Nel senso che, se devo prendere le patate a 10 euro al kg, non è mancanza di volontà, ma di dinero per poterle comprare.
Il discorso fila fino a quando ci sono soldi da spendere, e ultimamente sono sempre meno.
Nel senso che, se devo prendere le patate a 10 euro al kg, non è mancanza di volontà, ma di dinero per poterle comprare.
Il discorso fila fino a quando ci sono soldi da spendere, e ultimamente sono sempre meno.
Poshibel 'na cavra de het quintai. [Moreschi]
"Mi fregate di poco, ho settantotto anni" [E. De Bono]
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Basta editti.
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Re: Cara Giorgia. Agricoltori
Comunque sia, scelgono i Consumatori.Crossfire ha scritto: ↑5 feb 2024, 13:35 L'unico problema di questa proposta è quanto verrebbero a costare.
Nel senso che, se devo prendere le patate a 10 euro al kg, non è mancanza di volontà, ma di dinero per poterle comprare.
Il discorso fila fino a quando ci sono soldi da spendere, e ultimamente sono sempre meno.
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QuellI sono gli argomenti prioritari su quali Meloni dovrebbe lavorare stando alla scrivania , sempre che ciò non le procuri troppo disagio.
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Re: Cara Giorgia. Agricoltori
Parrebbe che ai nostri agricoltori pesi molto ,sul bilancio delle loro aziende, il costo del carburate e le tasseValerio ha scritto: ↑5 feb 2024, 11:34 Ti chiedo pochi secondi di attenzione.
Non sono e mai sarò un politico. Sono riuscito a perdere (per rinuncia) persino elezioni di condominio con l'80% dei favorevoli.
Vorrei solo rivolgerti qualche pillola di capacità progettuale in merito alla crisi dei trattori. Ovviamente il problema non è tuo, ma europeo. Purtuttavia dovresti fare un tantino di mente locale sul problema.
A mio, modestissimo, parere dovresti fissare la tua attenzione su di un quadro nel quale la UE resti indifferente (colpevolmente) alle istanze di quella brava gente che va sotto il nome di agricoltori, o farmers.
Immaginiamo una soluzione (per me l'unica) che non coinvolga contributi a pioggia o decreti protezionistici. I fattori in gioco:
produttori e distribuzione.
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E LASCIA LA SCELTA AGLI ITALIANI.
Gli Italiani non sono stupidi, sono in grado di sostenere i prodotti nazionali, sapranno scegliere.
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Re: Cara Giorgia. Agricoltori
il costo dei fertilizzanti, l'importazione di prodotti coltivati con metodi proibiti in europa (ogm fitofarmaci erbicidi esiccanti) le politche green... e anchevito ha scritto: ↑5 feb 2024, 19:17Parrebbe che ai nostri agricoltori pesi molto ,sul bilancio delle loro aziende, il costo del carburate e le tasseValerio ha scritto: ↑5 feb 2024, 11:34 Ti chiedo pochi secondi di attenzione.
Non sono e mai sarò un politico. Sono riuscito a perdere (per rinuncia) persino elezioni di condominio con l'80% dei favorevoli.
Vorrei solo rivolgerti qualche pillola di capacità progettuale in merito alla crisi dei trattori. Ovviamente il problema non è tuo, ma europeo. Purtuttavia dovresti fare un tantino di mente locale sul problema.
A mio, modestissimo, parere dovresti fissare la tua attenzione su di un quadro nel quale la UE resti indifferente (colpevolmente) alle istanze di quella brava gente che va sotto il nome di agricoltori, o farmers.
Immaginiamo una soluzione (per me l'unica) che non coinvolga contributi a pioggia o decreti protezionistici. I fattori in gioco:
produttori e distribuzione.
I produttori, pur avendo prodotti di alta qualità, non riescono a vincere sul piano della competitività. Ovvio, non puoi battere il "mercato degli schiavi" con prodotti legali. Ne' puoi dare la colpa alla distribuzione che ha i suoi costi ed i suoi margini di di guadagno.
Il confronto va spostato su un altro piano.
Il consumatore scelga fra qualità e supporto ai produttori nazionali, e la distribuzione di prodotti a bassissimo prezzo.
È una operazione che tu hai già sperimentato. Crea, in accordo con la grande distribuzione, due reparti ortofrutticoli: il reparto dei produttori italiani (che fanno PIL e pagano le tasse in Italia) e gli stranieri che producono senza garanzie.
E LASCIA LA SCELTA AGLI ITALIANI.
Gli Italiani non sono stupidi, sono in grado di sostenere i prodotti nazionali, sapranno scegliere.
Se la grande distribuzione non ci sta, punta tutto sui mercati rionali e sui pochi trasformatori che disposti a prodotti ad altissima qualità, sono pronti a guadagnare sull'esportazione e ad investire i proventi sulla distribuzione interna.
QuellI sono gli argomenti prioritari su quali Meloni dovrebbe lavorare stando alla scrivania , sempre che ciò non le procuri troppo disagio.
"Non avrete nulla e sarete felici". e se non fossi felice? "non ti preoccupare, ti cureremo"
Davos agenda 2030.
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Re: Cara Giorgia. Agricoltori
E' giusto che tu parli di metodi italiani vs europei, e quì mi
viene facile un esempio, sia pure nell'allevamento e più
specificamente dei suini .
Da noi, credo col primo governo Berlusconi sono stati vietati
perché dannosi per noi consumatori certi prodotti-medicinali
che venivano largamente impiegati per i suini e sono divisi
in due "famiglie" . Gli uni acceleravano la crescita e gli altri
causavano notevole ritenzione idrica e anche uno sprovveduto
capisce da se che nei mega allevamenti più presto l'animale
arriva al peso da macellazione e più l'allevamento é redditizio .
Ma il problema é che A) paesi soprattutto Germania, Olanda e
Belgio quei prodotti (mi risulta !) li usano ancora oggi e che
B) per le regole del mercato comune noi una parte delle carni
che lavoriamo e che consumiamo LE DOBBIAMO COMPRARE
DAI PAESI DEL MERCATO COMUNE EUROPEO .
..........ragion per cui in famiglia raramente compriamo e
consumiamo insaccati etc e ancora più raramente li diamo
ai nipotini .
......idem per merendine et similia della grande distribuzione !
viene facile un esempio, sia pure nell'allevamento e più
specificamente dei suini .
Da noi, credo col primo governo Berlusconi sono stati vietati
perché dannosi per noi consumatori certi prodotti-medicinali
che venivano largamente impiegati per i suini e sono divisi
in due "famiglie" . Gli uni acceleravano la crescita e gli altri
causavano notevole ritenzione idrica e anche uno sprovveduto
capisce da se che nei mega allevamenti più presto l'animale
arriva al peso da macellazione e più l'allevamento é redditizio .
Ma il problema é che A) paesi soprattutto Germania, Olanda e
Belgio quei prodotti (mi risulta !) li usano ancora oggi e che
B) per le regole del mercato comune noi una parte delle carni
che lavoriamo e che consumiamo LE DOBBIAMO COMPRARE
DAI PAESI DEL MERCATO COMUNE EUROPEO .
..........ragion per cui in famiglia raramente compriamo e
consumiamo insaccati etc e ancora più raramente li diamo
ai nipotini .
......idem per merendine et similia della grande distribuzione !
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro
.........ma andare oltre no ?
.........ma andare oltre no ?
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Re: Cara Giorgia. Agricoltori
Quanta superficialità per poche chiacchiere di critiche al "governo nemico".vito ha scritto: ↑5 feb 2024, 19:17Parrebbe che ai nostri agricoltori pesi molto ,sul bilancio delle loro aziende, il costo del carburate e le tasseValerio ha scritto: ↑5 feb 2024, 11:34 Ti chiedo pochi secondi di attenzione.
Non sono e mai sarò un politico. Sono riuscito a perdere (per rinuncia) persino elezioni di condominio con l'80% dei favorevoli.
Vorrei solo rivolgerti qualche pillola di capacità progettuale in merito alla crisi dei trattori. Ovviamente il problema non è tuo, ma europeo. Purtuttavia dovresti fare un tantino di mente locale sul problema.
A mio, modestissimo, parere dovresti fissare la tua attenzione su di un quadro nel quale la UE resti indifferente (colpevolmente) alle istanze di quella brava gente che va sotto il nome di agricoltori, o farmers.
Immaginiamo una soluzione (per me l'unica) che non coinvolga contributi a pioggia o decreti protezionistici. I fattori in gioco:
produttori e distribuzione.
I produttori, pur avendo prodotti di alta qualità, non riescono a vincere sul piano della competitività. Ovvio, non puoi battere il "mercato degli schiavi" con prodotti legali. Ne' puoi dare la colpa alla distribuzione che ha i suoi costi ed i suoi margini di di guadagno.
Il confronto va spostato su un altro piano.
Il consumatore scelga fra qualità e supporto ai produttori nazionali, e la distribuzione di prodotti a bassissimo prezzo.
È una operazione che tu hai già sperimentato. Crea, in accordo con la grande distribuzione, due reparti ortofrutticoli: il reparto dei produttori italiani (che fanno PIL e pagano le tasse in Italia) e gli stranieri che producono senza garanzie.
E LASCIA LA SCELTA AGLI ITALIANI.
Gli Italiani non sono stupidi, sono in grado di sostenere i prodotti nazionali, sapranno scegliere.
Se la grande distribuzione non ci sta, punta tutto sui mercati rionali e sui pochi trasformatori che disposti a prodotti ad altissima qualità, sono pronti a guadagnare sull'esportazione e ad investire i proventi sulla distribuzione interna.
QuellI sono gli argomenti prioritari su quali Meloni dovrebbe lavorare stando alla scrivania , sempre che ciò non le procuri troppo disagio.
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In onore dei pennuti heyokani: Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli.
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Re: Cara Giorgia. Agricoltori
Col primo governo Berlusconi gli italiani avevano ancora un po' di soldi in tasca............Leno Lazzari ha scritto: ↑6 feb 2024, 4:45 E' giusto che tu parli di metodi italiani vs europei, e quì mi
viene facile un esempio, sia pure nell'allevamento e più
specificamente dei suini .
Da noi, credo col primo governo Berlusconi sono stati vietati
perché dannosi per noi consumatori certi prodotti-medicinali
che venivano largamente impiegati per i suini e sono divisi
in due "famiglie" . Gli uni acceleravano la crescita e gli altri
causavano notevole ritenzione idrica e anche uno sprovveduto
capisce da se che nei mega allevamenti più presto l'animale
arriva al peso da macellazione e più l'allevamento é redditizio .
Ma il problema é che A) paesi soprattutto Germania, Olanda e
Belgio quei prodotti (mi risulta !) li usano ancora oggi e che
B) per le regole del mercato comune noi una parte delle carni
che lavoriamo e che consumiamo LE DOBBIAMO COMPRARE
DAI PAESI DEL MERCATO COMUNE EUROPEO .
..........ragion per cui in famiglia raramente compriamo e
consumiamo insaccati etc e ancora più raramente li diamo
ai nipotini .
......idem per merendine et similia della grande distribuzione !
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.........Si, avevo una trentina d'anni di meno
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Re: Cara Giorgia. Agricoltori
I bei vecchi tempi ?Valerio ha scritto: ↑6 feb 2024, 7:17Col primo governo Berlusconi gli italiani avevano ancora un po' di soldi in tasca............Leno Lazzari ha scritto: ↑6 feb 2024, 4:45 E' giusto che tu parli di metodi italiani vs europei, e quì mi
viene facile un esempio, sia pure nell'allevamento e più
specificamente dei suini .
Da noi, credo col primo governo Berlusconi sono stati vietati
perché dannosi per noi consumatori certi prodotti-medicinali
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in due "famiglie" . Gli uni acceleravano la crescita e gli altri
causavano notevole ritenzione idrica e anche uno sprovveduto
capisce da se che nei mega allevamenti più presto l'animale
arriva al peso da macellazione e più l'allevamento é redditizio .
Ma il problema é che A) paesi soprattutto Germania, Olanda e
Belgio quei prodotti (mi risulta !) li usano ancora oggi e che
B) per le regole del mercato comune noi una parte delle carni
che lavoriamo e che consumiamo LE DOBBIAMO COMPRARE
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..........ragion per cui in famiglia raramente compriamo e
consumiamo insaccati etc e ancora più raramente li diamo
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