Antisemitismo, antiebraismo, antisionismo: fare chiarezza sulle parole e come vengono usate

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nerorosso
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Antisemitismo, antiebraismo, antisionismo: fare chiarezza sulle parole e come vengono usate

Messaggio da leggere da nerorosso »

https://contropiano.org/news/politica-n ... mo-0166155

Occorre fare chiarezza sui significati delle parole, e di come questi siano manipolati.

Antisionisti non significa essere antiebraici o antisemiti, visto che il sionismo è un'idea politica, e pure molti ebrei di religione e tradizione sono, guarda caso antisionisti, organizzazioni tipo "Neturei Karta" e altre….

Ma leggete l'articolo che è molto più chiaro di me..
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Sayon
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Re: Antisemitismo, antiebraismo, antisionismo: fare chiarezza sulle parole e come vengono usate

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nerorosso ha scritto: 9 nov 2023, 20:28 https://contropiano.org/news/politica-n ... mo-0166155

Occorre fare chiarezza sui significati delle parole, e di come questi siano manipolati.

Antisionisti non significa essere antiebraici o antisemiti, visto che il sionismo è un'idea politica, e pure molti ebrei di religione e tradizione sono, guarda caso antisionisti, organizzazioni tipo "Neturei Karta" e altre….

Ma leggete l'articolo che è molto più chiaro di me..
L'unica cosa chiara e' che una nazione che bombarda una popolazione indifesa facendo 10,000 morti non merita ne' giustificazioni ne' rispetto. Qualunque altra nazione che avesse fatto lo stesso (con l' eccezione forse degli USA) sarebbe stata definito criminale di guerra e condannato dal mondo intero. Il non farlo e' una vergogna per i giornali e televisione perche significa tacere la verita'.
Per quanto poi riguarda i Sionismo e il loro programma della Grande Israele che basicamente consiste in quello che Netayahu sta mettendo gia' in pratica, ovvero mandar via tutti gli Arabi (o ammazzarli tutti) e distruggere ogni resistenza che venisse da Libano, Siria o Iran, mi sembra LOGICO che venga considerato offensivo non solo dagli Arabi, ma dai pochissimi giornalisti obiettivi rimasti in circolazione.
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paysan
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Re: Antisemitismo, antiebraismo, antisionismo: fare chiarezza sulle parole e come vengono usate

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Lo stravolgimento del significato delle parole è oggi una costante dell'informazione e del dibattito politico. Per rendersene conto basta guardare la terminologia usata con riferimento al problema degli sbarchi: chiunque salga su una barca è un "naufrago", chiunque arrivi clandestinamente in Italia è un "profugo", chiunque si trovi in Italia senza alcun visto né alcuna autorizzazione è un "migrante". ( A titolo di osservazione puramente marginale, quando si aveva ancora cura della lingua, si diceva "immigrante" ed "emigrante", e si usava il termine "migranti" solo per indicare gli uccelli migratori).
Quando le parole perdono il loro significato, i regni cadono nel disordine. (Confucio, Dialoghi 13-3)
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Sayon
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Re: Antisemitismo, antiebraismo, antisionismo: fare chiarezza sulle parole e come vengono usate

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paysan ha scritto: 10 nov 2023, 15:34 Lo stravolgimento del significato delle parole è oggi una costante dell'informazione e del dibattito politico. Per rendersene conto basta guardare la terminologia usata con riferimento al problema degli sbarchi: chiunque salga su una barca è un "naufrago", chiunque arrivi clandestinamente in Italia è un "profugo", chiunque si trovi in Italia senza alcun visto né alcuna autorizzazione è un "migrante". ( A titolo di osservazione puramente marginale, quando si aveva ancora cura della lingua, si diceva "immigrante" ed "emigrante", e si usava il termine "migranti" solo per indicare gli uccelli migratori).
fatti in Italia, ma anche in buona parte del mondo OCCIDENTALE considerato come il depositario della liberta' di parola, si puo' decisamente parlare di continua, calcolata, diffusa DISINFORMAZIONE E PROPAGANDA. Lo abbiamo visto nel caso dell' Ucraina, e lo vediamo ancora di piu' nel caso di Israele. Una "operazione speciale" delle forze israeliane che sta causando diartuzione di un intero Paese e decine di migliaia di morti civili, viene suggerita come una "guerra" ad HAMAS. Le guerre si fanno fra i militari di due nazioni, e non con il bombardamento unilaterale su una popolazione indifesa.
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Leno Lazzari
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Re: Antisemitismo, antiebraismo, antisionismo: fare chiarezza sulle parole e come vengono usate

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paysan ha scritto: 10 nov 2023, 15:34 Lo stravolgimento del significato delle parole è oggi una costante dell'informazione e del dibattito politico. Per rendersene conto basta guardare la terminologia usata con riferimento al problema degli sbarchi: chiunque salga su una barca è un "naufrago", chiunque arrivi clandestinamente in Italia è un "profugo", chiunque si trovi in Italia senza alcun visto né alcuna autorizzazione è un "migrante". ( A titolo di osservazione puramente marginale, quando si aveva ancora cura della lingua, si diceva "immigrante" ed "emigrante", e si usava il termine "migranti" solo per indicare gli uccelli migratori).
Il giocare con le parole é di gran moda..............

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La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro

.........ma andare oltre no ?
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nerorosso
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Re: Antisemitismo, antiebraismo, antisionismo: fare chiarezza sulle parole e come vengono usate

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paysan ha scritto: 10 nov 2023, 15:34 Lo stravolgimento del significato delle parole è oggi una costante dell'informazione e del dibattito politico. Per rendersene conto basta guardare la terminologia usata con riferimento al problema degli sbarchi: chiunque salga su una barca è un "naufrago", chiunque arrivi clandestinamente in Italia è un "profugo", chiunque si trovi in Italia senza alcun visto né alcuna autorizzazione è un "migrante". ( A titolo di osservazione puramente marginale, quando si aveva ancora cura della lingua, si diceva "immigrante" ed "emigrante", e si usava il termine "migranti" solo per indicare gli uccelli migratori).
Esatto. L'emigrante è colui che se ne va. L'immigrante è colui che arriva da altri lidi.
E i "migranti" erano appunto quelli…

Ma la semantica come può essere manipolata…
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nerorosso
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Re: Antisemitismo, antiebraismo, antisionismo: fare chiarezza sulle parole e come vengono usate

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Sayon ha scritto: 10 nov 2023, 0:52
nerorosso ha scritto: 9 nov 2023, 20:28 https://contropiano.org/news/politica-n ... mo-0166155

Occorre fare chiarezza sui significati delle parole, e di come questi siano manipolati.

Antisionisti non significa essere antiebraici o antisemiti, visto che il sionismo è un'idea politica, e pure molti ebrei di religione e tradizione sono, guarda caso antisionisti, organizzazioni tipo "Neturei Karta" e altre….

Ma leggete l'articolo che è molto più chiaro di me..
L'unica cosa chiara e' che una nazione che bombarda una popolazione indifesa facendo 10,000 morti non merita ne' giustificazioni ne' rispetto. Qualunque altra nazione che avesse fatto lo stesso (con l' eccezione forse degli USA) sarebbe stata definito criminale di guerra e condannato dal mondo intero. Il non farlo e' una vergogna per i giornali e televisione perche significa tacere la verita'.
Per quanto poi riguarda i Sionismo e il loro programma della Grande Israele che basicamente consiste in quello che Netayahu sta mettendo gia' in pratica, ovvero mandar via tutti gli Arabi (o ammazzarli tutti) e distruggere ogni resistenza che venisse da Libano, Siria o Iran, mi sembra LOGICO che venga considerato offensivo non solo dagli Arabi, ma dai pochissimi giornalisti obiettivi rimasti in circolazione.
Siamo perfettamente d'accordo.

Cito dall'articolo:
Sono “sionisti” coloro che hanno voluto e costruito uno Stato confessionale – Israele è per legge, oggi, uno “stato ebraico”, che per noi atei non è diverso da uno “stato islamico” o uno “cristiano” – ben poco parente delle “democrazie liberali”.

Sono “ebrei” quelli che condividono quella religione, tradizione, cultura, che ha dato grandi menti all’umanità, in tutti i campi (Marx ed Einstein su tutti).

Sono “semiti” coloro che invece appartengono ad un ceppo linguistico che “che in origine occupava la regione compresa fra i monti Tauro e Antitauro a nord, l’altopiano iranico a est, l’Oceano Indiano a sud, il Mar Rosso e il Mediterraneo a ovest”. E dunque parlano “siriaco, aramaico, arabo, ebraico e fenicio”. Cinque lingue, non una sola. Cinque etnie, almeno, non una sola.

Si può insomma essere ebreo ma non sionista, semita ma non ebreo (i palestinesi lo sono, e gli arabi anche), e così via. Così come si può essere arabi ma non islamici; e soprattutto “terroristi” sia da islamici che da ebrei o anglosassoni.

Sono differenze chiare, semplici da capire per chi – nel mondo che si dice “liberale” – si riconosce nella laicità dello Stato in quanto garante della libertà di pensiero, compresa quella religiosa (nella misura in cui non contrasta le leggi esistenti, ovviamente).

Nel dibattito pubblico occidentale queste differenze sono però quotidianamente annullate in un sovrapporsi di piani che producono un solo risultato: quello che identificare ebraismo, semitismo e sionismo, e facendo di Israele – uno Stato – un totem indiscutibile, in cui volontà di potenza, ambizioni territoriali, pratiche genocidiarie sarebbero giustificate da antiche leggende di dubbio fondamento nonché dalle persecuzioni effettivamente subite dagli ebrei in vari periodi storici.
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