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Per comprendere la portata di questo allineamento basta un solo dato: negli ultimi 20 anni, dal 2002 al 2022, l'indice medio di natalità in Italia è passato da 9,4 nati per mille abitanti a 6,7 ma in Campania è sceso percentualmente di più passando da 11,4 a 7,9. «Nel 2021 l'indice di fertilità misurato come numero di figli per ciascuna donna - avverte Maria Gabriella Grassia docente di Statistica presso il dipartimento di Scienze sociali della Federico II - è stato di 1,25 in media in Italia, 1,26 nel Nord ovest del Paese, 1,31 nel Nord est, 1,19 al Centro, 1,23 al Sud, e 1,27 nelle isole. La Campania, con 1,28, si allinea a quest'ultimo dato ma con sensibili differenze tra le varie province e solo Napoli (1,33) e Caserta (1,26) e in parte Salerno (1,25) tengono alta questa media mentre Avellino e Benevento, rispettivamente a 1,11 e 1,12, nati per donna scivolano ai livelli più bassi nel Paese». Non è un caso che nel 2022, la provincia di Caserta è l'unica al Sud a segnare un rapporto positivo tra lavoratori attivi e pensionati (104 su 100 percettori di assegno di vecchiaia o anzianità), in linea con quello del Nord est, zona trainante per il Paese, e tra 2021 e 2022 registra un sensibile incremento del tasso di natalità, del 3,8%, contro il 2,5% di Napoli, l'1,4% di Salerno, l'arretramento di Avellino di 3,1 punti percentuali mentre non fa testo l'avanzamento del 6,3 per cento di Benevento che parte da assi di fertilità e di natalità talmente bassi da non mutare il quadro. [-
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«L'inverno demografico che colpisce l'Italia, (il Paese a più basso indice di natalità in Europa), riguarda oggi soprattutto il Sud - avverte Bruno Ferraro - il decremento è di 6,3 per mille residenti a fronte di -2,6 per mille al Centro e di -0,9 del Nord».
Le regioni in cui si è persa più popolazione negli ultimi anni nella forbice che mette a confronto i dati relativi ai nuovi nati e ai deceduti sono la Basilicata che nel 2022 ha un tasso di natalità per mille abitanti di 6 e di mortalità di 13), il Molise (5,8 nati e 14,7 deceduti per mille), Sardegna (4,90 contro 13) e Calabria (7,30 su 12,4 decessi). Arretra anche la Puglia (6,7 nati su 11,4 morti) mentre la Campania resta stabile (con 7,9 nuovi nati e 10,9 decessi) ma solo perché regge la natalità di Napoli e Caserta. Il Comune di Orta di Atella, per esempio, è il più giovane d'Italia (media di 35,7 anni). Un'erosione della popolazione che scava in quella femminile fertile a fronte di pochi asili nido e sostegni alle madri lavoratrici. Nel 2022 la diminuzione del numero medio di figli per donna riguarda sia il Nord sia il Centro (pari a 1,26 e 1,16) e il Mezzogiorno si attesta anch'esso a 1,26. Quanto al tasso di natalità delle province campane rispetto a una media italiana di 6,5 nati per mille ancora solo Napoli con 8,1 quarta tra lue 107 province italiane (dietro Catania, Ragusa e Bolzano e Caserta a quota 7,9 (sesto posto) tengono alta la media della regione mentre Avellino e soprattutto Benevento sono sotto la soglia. Insomma anche al Sud e in Campania siamo molto lontani dal valore ideale di 2 figli per donna che segnerebbero la sostenibilità sociale.
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