FUORI L'ITALIA DALLA GUERRA

Qui si possono segnalare eventi politici di varia natura come Manifestazioni, Incontri, Comizi ecc. di ogni forza politica
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Vento
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FUORI L'ITALIA DALLA GUERRA

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FUORI L'ITALIA DALLA GUERRA

Invito alla mobilitazione per l’uscita dell’Italia dalla guerra, contro le sanzioni alla Russia, a favore del nostro Paese quale mediatore di Pace.

Vi inviamo il seguente invito in qualità di aderenti alla Campagna Fuori l’Italia dalla guerra.

Iniziativa in risposta alle cancellazioni di eventi di artisti russi in Italia.

Il concerto che la pianista Valentina Lisitsa - considerata a livello internazionale la massima esecutrice di Rachmaninov - avrebbe dovuto tenere a La Fenice di Venezia è stato cancellato solo perché la Lisitsa ha assunto una posizione critica nei confronti di Kiev e di solidarietà con le popolazioni russe di Ucraina sotto attacco dal 2014.

Abbiamo dunque costituito un comitato promotore (di cui fanno parte il giornalista e geografo Manlio Dinucci, lo storico Franco Cardini, l’ambasciatore Alberto Bradanini e altri) e invitato Valentina Lisitsa a tenere un concerto a Milano. Quando abbiamo cominciato a organizzarlo, ci siamo visti rifiutare diversi teatri, e c'è stato tolto anche il teatro che aveva accettato di tenere l'evento.

L'evento-concerto si terrà il

pomeriggio del 29 aprile a Milano


Il costo complessivo (teatro, pianoforte da concerto, registrazione audio-video con le più avanzate tecnologie, vigilanza professionale, viaggio e soggiorno dell’artista, e varie altre voci) è previsto tra 30 e 40 mila euro. Obiettivo massimo degli organizzatori è il pareggio di bilancio.


Il prezzo per la partecipazione è a partire da 100 euro, non sotto forma di biglietto ma di donazione a una associazione senza scopo di lucro. Facciamo appello alla generosità di tutti coloro che possono, perché contribuiscano alla spesa con una donazione maggiore.


RINGRAZIAMO DI CUORE ANCHE CHI POSSA DARE UN CONTRIBUTO PUR NON POTENDO VENIRE AD ASSISTERE AL CONCERTO.

ESSENDO I POSTI LIMITATISSIMI VI PREGHIAMO DI PRENOTARE AL RICEVIMENTO DI QUESTO MESSAGGIO

PER RISERVARE E' NECESSARIO:

1 IL VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO, da inviare:
• con Paypal
• oppure con bonifico

2 INVIARE nome completo, numero di telefono per comunicazioni urgenti, e le ULTIME 3 CIFRE DEL DOCUMENTO DI IDENTITA' che verrà controllato all'ingresso.

• ESSENDO PREVISTA LA REGISTRAZIONE AUDIO-VISIVA VERRA' RICHIESTO DI FIRMARE UNA LIBERATORIA

• E' FERMAMENTE VIETATA LA REGISTRAZIONE CON CELLULARE O ALTRO ANCHE DI POCHI MOMENTI

• IN SALA DURANTE IL CONCERTO SARA' RIGOROSAMENTE CHIESTO IL PIU' ASSOLUTO SILENZIO E LO SPEGNIMENTO DEI CELLULARI

▶ PER PRENOTARSI SCRIVETE A:

concertomilano@proton.me
In solidarietà,

Gli organizzatori

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Ricevi questa email perchè ti sei registrao sul sito https://www.fuorilitaliadallaguerra.it/.
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Michelangelo
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Re: FUORI L'ITALIA DALLA GUERRA

Messaggio da leggere da Michelangelo »

Tutte iniziative popolari positive e lodevoli, che però hanno una contraddizione di fondo:
Mi chiedo perché i cittadini e gli intellettuali ora ( tardivamente ) si preoccupino della sorte dell'Italia e solo di questa guerra ( invio di armi e affini ), ma non si siano mai preoccupati della guerra contro l'Italia e gli italiani, più silente, che avviene da una vita.
Cioè, perché tale popolo pensante ( oggi improvvisamente preoccupato ) non si è mai mobilitato per pretendere l'uscita dalla UE, dall'Euro e dalla Nato e, in generale, dalla schiavitù americana ? ( nonché dalla schiavitù masso-mafiosa ).
E' a causa di tutti questi "legami" che l'Italia è costretta ad attuare politiche autolesioniste. Anche in quel caso si tratta di guerre, contro la nostra Costituzione e contro il popolo italiano ( sovrano e proprietario della nazione Italia ). Che non distruggono tutto e subito come le guerre canoniche, ma lo fanno in modo graduale e inesorabile. E' una morte lenta ( ma sempre morte è ).
I politici hanno tirato i remi in barca( da decenni ), quindi siamo noi cittadini che dobbiamo entrare nell'ottica di idee di opporci a coloro che hanno deciso che l'Italia debba rimanere in questa condizione di vassallaggio perpetuo e, dunque, attendere mestamente la dipartita dell'Italia. Esattamente come è avvenuto per la Grecia, che è rimasta stupidamente a guardare la sua morte, decisa e panificata da altri; col beneplacito dei loro politici.

Morale della favola: Rimanendo all'interno di queste schiavitù e, dunque, non avendo il benché minimo potere decisionale, va da sé ( io credo )che in Italia non si potrà nemmeno smettere di fornire armi all'Ucraina ( e/o né semplicemente manifestare amicizia alla Russia ) e alimentare questa guerra. Il massimo che si potrà ottenere in Italia( secondo me), è la caduta dell'attuale governo, per consegnare le chiavi ad un governo - non eletto - ANCORA più ubbidiente e masochista di quello attuale ( verosimilmente, al furbacchione Conte e al suo M5S...tanto per cambiare! ).
E pertanto, siccome i politici non possono fare nulla a favore dell'Italia, perché temono per la propria incolumità ( e/o a prescindere, non vogliono farlo, perché magnano lo stesso e vengono votati ANCHE se non fanno gli interessi dell'Italia ), dovrebbe essere il popolo italiano, gli intellettuali, i filosofi a mobilitarsi in massa per riacciuffare per i capelli il Paese. I nostri "Padroni" possono agevolmente ammazzare un politico o un giudice dissidente, ma NON potrebbero ammazzare un popolo intero dissidente e - in linea teorica - tali padroni, si vedrebbero costretti a capitolare( sennò verrebbe smascherata questa finta democrazia ). Ma, come già detto, l'opposizione popolare non dovrebbe muoversi ed agire solo per la guerra in Ucraina, ma dovrebbe farlo per pretendere in generale l'indipendenza totale dell'Italia ( condicio sine qua non ...per tutte le ALTRE decisioni italiche ).
Abbiamo espiato con gli interessi le nostre colpe per avere perso la guerra. E abbiamo abbondantemente capito che l'ingresso nella UE e l'Euro siano state una sciagura. E' tempo di iniziare a "vivere" da uomini liberi.
“Un popolo che dimentica i fasti del patriottismo è un popolo in decadenza. Il passato segna i doveri dell’avvenire.”
Francesco Crispi
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