Leno Lazzari ha scritto: 3 apr 2023, 6:27 Per come la percepisco io, la polemica, meglio, detta alla romana, la caciara sul nostro ritardo nella messa a terra (la presentazione dei nostri programmi per il suo investimento) sono mera polemicuccia volta unicamente a sputtanare la Meloni e il governo .
Invece, e non siamo più ai miei concionamenti ma alla realtà, ci sono due fatti che andrebbero presi in considerazione .
A) Germania e Francia, nell'ordine, hanno (non ne conosco i motivi) un ritardo anche molto maggiore del nostro .
B) Portogallo e Spagna non hanno di questi problemi perché entrambe hanno fatto le riforme richieste già anni fa dall'Europa mentre noi non siamo mai partiti con le nostre e questa é responsabilità diretta di governi anche antecedenti al Conte uno e due e al governo Draghi .
Insomma, quello che passa in questi mesi per la TV e tutti i giornali, bene che vada, é pattume polemico snobbato persino Novella 2.000 ma come sempre in queste cose per quella latrina del PD, Repubblica etc etc tutto fa brodo perché per loro primum sputanare il governo .
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https://www.nicolaporro.it/atlanticoquo ... nedizione/
!91 miliardi di PRESTITO DA RESTITUIRE per "ispenderli poi così bene" citando l'oste del Promessi Sposi:
191,5 miliardi da spendere gretinate. La voce più grossa sono i 59,46 miliardi in “rivoluzione verde e transizione ecologica”. Ad esempio, il “rafforzamento mobilità ciclistica” … che sta all’incremento del Pil come la proverbiale buca nella sabbia di Keynes.
Oppure, “sviluppo infrastrutturale ricarica elettrica” … la quale manifestamente non sta in piedi da sola. Nonché “sviluppo biometano” … senza che nessuno si domandi perché dovremmo incentivare una fonte energetica più cara di quelle delle economie libere dalla Ue e nostre concorrenti. Cioè nuovi costi, strutturali, che strutturalmente ridurranno la futura crescita del Pil.
Ed ancora, “flotte bus e treni verdi” … senza essersi prima assicurati che vengano prodotti, almeno in gran parte, in Italia: così creando una dipendenza da fornitori collocati in Paesi esteri, plausibilmente sul territorio dei nostri cari “alleati” leuropei.
Ed ancora, 15,36 miliardi in “efficienza energetica degli edifici” … come se a Messina facesse il freddo di Helsingør. Ed ancora, altri soldi per la “promozione” di campi off-shore innovativi, come se sul Tirreno soffiasse il vento del Mare del Nord.
porterrockwell ha scritto: 3 apr 2023, 11:57Io per giudicare aspetto che il governo ufficializzi (finora soltanto teoremi e chiacchiere giornalistiche) le misure ammazza burocrazia e la destinazione dei finanziamenti .Leno Lazzari ha scritto: 3 apr 2023, 6:27 Per come la percepisco io, la polemica, meglio, detta alla romana, la caciara sul nostro ritardo nella messa a terra (la presentazione dei nostri programmi per il suo investimento) sono mera polemicuccia volta unicamente a sputtanare la Meloni e il governo .
Invece, e non siamo più ai miei concionamenti ma alla realtà, ci sono due fatti che andrebbero presi in considerazione .
A) Germania e Francia, nell'ordine, hanno (non ne conosco i motivi) un ritardo anche molto maggiore del nostro .
B) Portogallo e Spagna non hanno di questi problemi perché entrambe hanno fatto le riforme richieste già anni fa dall'Europa mentre noi non siamo mai partiti con le nostre e questa é responsabilità diretta di governi anche antecedenti al Conte uno e due e al governo Draghi .
Insomma, quello che passa in questi mesi per la TV e tutti i giornali, bene che vada, é pattume polemico snobbato persino Novella 2.000 ma come sempre in queste cose per quella latrina del PD, Repubblica etc etc tutto fa brodo perché per loro primum sputanare il governo .
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!91 miliardi di PRESTITO DA RESTITUIRE per "ispenderli poi così bene" citando l'oste del Promessi Sposi:
191,5 miliardi da spendere gretinate. La voce più grossa sono i 59,46 miliardi in “rivoluzione verde e transizione ecologica”. Ad esempio, il “rafforzamento mobilità ciclistica” … che sta all’incremento del Pil come la proverbiale buca nella sabbia di Keynes.
Oppure, “sviluppo infrastrutturale ricarica elettrica” … la quale manifestamente non sta in piedi da sola. Nonché “sviluppo biometano” … senza che nessuno si domandi perché dovremmo incentivare una fonte energetica più cara di quelle delle economie libere dalla Ue e nostre concorrenti. Cioè nuovi costi, strutturali, che strutturalmente ridurranno la futura crescita del Pil.
Ed ancora, “flotte bus e treni verdi” … senza essersi prima assicurati che vengano prodotti, almeno in gran parte, in Italia: così creando una dipendenza da fornitori collocati in Paesi esteri, plausibilmente sul territorio dei nostri cari “alleati” leuropei.
Ed ancora, 15,36 miliardi in “efficienza energetica degli edifici” … come se a Messina facesse il freddo di Helsingør. Ed ancora, altri soldi per la “promozione” di campi off-shore innovativi, come se sul Tirreno soffiasse il vento del Mare del Nord.
In realtà da ciò che ho capito io il nostro è un problema innanzitutto relativo alla carenza di competenza tecnica e amministrativa. Indubbiamente non sono i politici a scrivere i bandi, né a presentare i progetti, ma lo staff tecnico e amministrativo che, diciamolo, in Italia è decisamente carente.Leno Lazzari ha scritto: 3 apr 2023, 6:27 Per come la percepisco io, la polemica, meglio, detta alla romana, la caciara sul nostro ritardo nella messa a terra (la presentazione dei nostri programmi per il suo investimento) sono mera polemicuccia volta unicamente a sputtanare la Meloni e il governo .
Invece, e non siamo più ai miei concionamenti ma alla realtà, ci sono due fatti che andrebbero presi in considerazione .
A) Germania e Francia, nell'ordine, hanno (non ne conosco i motivi) un ritardo anche molto maggiore del nostro .
B) Portogallo e Spagna non hanno di questi problemi perché entrambe hanno fatto le riforme richieste già anni fa dall'Europa mentre noi non siamo mai partiti con le nostre e questa é responsabilità diretta di governi anche antecedenti al Conte uno e due e al governo Draghi .
Insomma, quello che passa in questi mesi per la TV e tutti i giornali, bene che vada, é pattume polemico snobbato persino Novella 2.000 ma come sempre in queste cose per quella latrina del PD, Repubblica etc etc tutto fa brodo perché per loro primum sputanare il governo .
La politica degenerata e le scarse competenze tecniche di cui tu stesso parli sono ciò su cui fanno affidamento le mafie .Ginger ha scritto: 4 apr 2023, 1:15In realtà da ciò che ho capito io il nostro è un problema innanzitutto relativo alla carenza di competenza tecnica e amministrativa. Indubbiamente non sono i politici a scrivere i bandi, né a presentare i progetti, ma lo staff tecnico e amministrativo che, diciamolo, in Italia è decisamente carente.Leno Lazzari ha scritto: 3 apr 2023, 6:27 Per come la percepisco io, la polemica, meglio, detta alla romana, la caciara sul nostro ritardo nella messa a terra (la presentazione dei nostri programmi per il suo investimento) sono mera polemicuccia volta unicamente a sputtanare la Meloni e il governo .
Invece, e non siamo più ai miei concionamenti ma alla realtà, ci sono due fatti che andrebbero presi in considerazione .
A) Germania e Francia, nell'ordine, hanno (non ne conosco i motivi) un ritardo anche molto maggiore del nostro .
B) Portogallo e Spagna non hanno di questi problemi perché entrambe hanno fatto le riforme richieste già anni fa dall'Europa mentre noi non siamo mai partiti con le nostre e questa é responsabilità diretta di governi anche antecedenti al Conte uno e due e al governo Draghi .
Insomma, quello che passa in questi mesi per la TV e tutti i giornali, bene che vada, é pattume polemico snobbato persino Novella 2.000 ma come sempre in queste cose per quella latrina del PD, Repubblica etc etc tutto fa brodo perché per loro primum sputanare il governo .
Politico è invece il problema di una riforma dell'amministrazione che parta dal reclutamento e sviluppi percorsi di aggiornamento obbligatorio e continuo ...ma questa è una storia antica che nessun governo ha mai fatto seriamente e che, temo, nessun governo farà...la PA è sempre stata un serbatoio di voti.
porterrockwell ha scritto: 3 apr 2023, 11:57non soffierà il vento del mare del nord, ma a vela ci siamo sempre andati, se le vele possono far muovere la Vespucci, anche i nostri mari un po di energia la possono generare, e considerato le sviluppo delle nostre coste non direi che è una cattiva idea.Leno Lazzari ha scritto: 3 apr 2023, 6:27 Per come la percepisco io, la polemica, meglio, detta alla romana, la caciara sul nostro ritardo nella messa a terra (la presentazione dei nostri programmi per il suo investimento) sono mera polemicuccia volta unicamente a sputtanare la Meloni e il governo .
Invece, e non siamo più ai miei concionamenti ma alla realtà, ci sono due fatti che andrebbero presi in considerazione .
A) Germania e Francia, nell'ordine, hanno (non ne conosco i motivi) un ritardo anche molto maggiore del nostro .
B) Portogallo e Spagna non hanno di questi problemi perché entrambe hanno fatto le riforme richieste già anni fa dall'Europa mentre noi non siamo mai partiti con le nostre e questa é responsabilità diretta di governi anche antecedenti al Conte uno e due e al governo Draghi .
Insomma, quello che passa in questi mesi per la TV e tutti i giornali, bene che vada, é pattume polemico snobbato persino Novella 2.000 ma come sempre in queste cose per quella latrina del PD, Repubblica etc etc tutto fa brodo perché per loro primum sputanare il governo .
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https://www.nicolaporro.it/atlanticoquo ... nedizione/
!91 miliardi di PRESTITO DA RESTITUIRE per "ispenderli poi così bene" citando l'oste del Promessi Sposi:
191,5 miliardi da spendere gretinate. La voce più grossa sono i 59,46 miliardi in “rivoluzione verde e transizione ecologica”. Ad esempio, il “rafforzamento mobilità ciclistica” … che sta all’incremento del Pil come la proverbiale buca nella sabbia di Keynes.
Oppure, “sviluppo infrastrutturale ricarica elettrica” … la quale manifestamente non sta in piedi da sola. Nonché “sviluppo biometano” … senza che nessuno si domandi perché dovremmo incentivare una fonte energetica più cara di quelle delle economie libere dalla Ue e nostre concorrenti. Cioè nuovi costi, strutturali, che strutturalmente ridurranno la futura crescita del Pil.
Ed ancora, “flotte bus e treni verdi” … senza essersi prima assicurati che vengano prodotti, almeno in gran parte, in Italia: così creando una dipendenza da fornitori collocati in Paesi esteri, plausibilmente sul territorio dei nostri cari “alleati” leuropei.
Ed ancora, 15,36 miliardi in “efficienza energetica degli edifici” … come se a Messina facesse il freddo di Helsingør. Ed ancora, altri soldi per la “promozione” di campi off-shore innovativi, come se sul Tirreno soffiasse il vento del Mare del Nord.
noto che non viene citata la geotermia, che se in europa (come nella pianura padano veneta) non ha rilevanza, potrebbe invece averne molta nella penisola e in sicilia.