Riflessioni sulla guerra.
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Riflessioni sulla guerra.
Una notizia di ieri mi ha impressionato molto.
L'America si sta organizzando per "riprendere" la produzione di proiettili. Questo significa che, in un anno di guerra localizzata nella sola Ucraina, ha quasi svuotato i suoi arsenali da impiegare in Europa (NATO).
Ovviamente si tratta di piccoli quantitativi per la sua industria bellica complessiva, dato che non ha certo intaccato le scorte per la guerra a Cina e Korea.
Ma non stiamo parlando di proiettili per gli AK47, dei quali ci sono nel mondo scorte multimillionarie, e nemmeno del munizionamento NATO, ben conservate nei magazzini europei.
Ho paura che si tratti dei proiettili per gli obici, che l'Ucraina consuma nell'ordine di 100.000 unità al mese. Perché mi preoccupo? Perché nella programmazione delle scorte gli americani ritenevano che le scorte esistenti dovessero bastare per una campagna intensiva di Europa contro Russia. Quindi palesemente sottovalutate.
Di più mi preoccupano le scorte dei Javelin. Pesantemente sottostimati, visto che da anni sappiamo che la Russia aveva una netta maggioranza di divisioni corazzate rispetto all'occidente.
E questo cosa significa? La mia paura, anzi il mio terrore, è che gli americani (che non sono sciocchi stupidotti) non avessero nessuna intenzione di combattere una guerra convenzionale contro la Russia, e pensassero invece di passare subito ad un conflitto con armi nucleari tattiche in Europa.
Proprio dove riposano sereni i nostri "culi".
L'America si sta organizzando per "riprendere" la produzione di proiettili. Questo significa che, in un anno di guerra localizzata nella sola Ucraina, ha quasi svuotato i suoi arsenali da impiegare in Europa (NATO).
Ovviamente si tratta di piccoli quantitativi per la sua industria bellica complessiva, dato che non ha certo intaccato le scorte per la guerra a Cina e Korea.
Ma non stiamo parlando di proiettili per gli AK47, dei quali ci sono nel mondo scorte multimillionarie, e nemmeno del munizionamento NATO, ben conservate nei magazzini europei.
Ho paura che si tratti dei proiettili per gli obici, che l'Ucraina consuma nell'ordine di 100.000 unità al mese. Perché mi preoccupo? Perché nella programmazione delle scorte gli americani ritenevano che le scorte esistenti dovessero bastare per una campagna intensiva di Europa contro Russia. Quindi palesemente sottovalutate.
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E questo cosa significa? La mia paura, anzi il mio terrore, è che gli americani (che non sono sciocchi stupidotti) non avessero nessuna intenzione di combattere una guerra convenzionale contro la Russia, e pensassero invece di passare subito ad un conflitto con armi nucleari tattiche in Europa.
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Re: Riflessioni sulla guerra.
Concordo in parte circa i tuoi timori.
Per quanto concerne l'andamento del conflitto, credo che sia stato sottostimato nelle scelte messe in atto dalla Russia. Essa ha infatti preferito sin dall'inizio ed evidentemente previsto una strategia a lungo termine, di logoramento. Non credo invece si possa direttamente parlare di armi nucleari tattiche, per il semplice fatto che - secondo le stime - gli USA ne dispongono di 230 unità, mentre la Russia ne ha 1900. Inoltre, essa ha più volte sottolineato che qualsiasi attacco sul territorio russo comporterebbe l'uso di una forza di tale natura.
Gli USA sono abituati ad altre strategie, mentre qui assistiamo ad un andamento lento, di accerchiamento e consunzione.
Inoltre, gli aiuti sono arrivati (e continuano a giungere) con fatica e lentezza, anche a causa della frammentazione delle decisioni nonché disunione fra Paesi a supporto.
L'unico modo di fermare questa guerra - intendendo tale modus sul campo - è con un ingente dispiegamento di forze atto a spaventare l'avversario e indurlo così a desistere da ulteriori azioni. La Russia ha un grande arsenale, ma vetusto e da aggiornare. Non le conviene affatto misurarsi "ad armi pari". Dunque questa tattica rischia di auto-danneggiarla se il conflitto dovesse protrarsi ancora a lungo.
https://tg24.sky.it/mondo/2022/10/08/ar ... effetti#02
Per quanto concerne l'andamento del conflitto, credo che sia stato sottostimato nelle scelte messe in atto dalla Russia. Essa ha infatti preferito sin dall'inizio ed evidentemente previsto una strategia a lungo termine, di logoramento. Non credo invece si possa direttamente parlare di armi nucleari tattiche, per il semplice fatto che - secondo le stime - gli USA ne dispongono di 230 unità, mentre la Russia ne ha 1900. Inoltre, essa ha più volte sottolineato che qualsiasi attacco sul territorio russo comporterebbe l'uso di una forza di tale natura.
Gli USA sono abituati ad altre strategie, mentre qui assistiamo ad un andamento lento, di accerchiamento e consunzione.
Inoltre, gli aiuti sono arrivati (e continuano a giungere) con fatica e lentezza, anche a causa della frammentazione delle decisioni nonché disunione fra Paesi a supporto.
L'unico modo di fermare questa guerra - intendendo tale modus sul campo - è con un ingente dispiegamento di forze atto a spaventare l'avversario e indurlo così a desistere da ulteriori azioni. La Russia ha un grande arsenale, ma vetusto e da aggiornare. Non le conviene affatto misurarsi "ad armi pari". Dunque questa tattica rischia di auto-danneggiarla se il conflitto dovesse protrarsi ancora a lungo.
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Re: Riflessioni sulla guerra.
Non credo sia così. Secondo me gli americani hanno calibrato le loro scorte strategiche in base alle loro precedenti operazioni, che a ben guardare sono state condotte contro forze non proprio di prim'ordine come la Russia.Valerio ha scritto: ↑16 feb 2023, 16:39 Una notizia di ieri mi ha impressionato molto.
L'America si sta organizzando per "riprendere" la produzione di proiettili. Questo significa che, in un anno di guerra localizzata nella sola Ucraina, ha quasi svuotato i suoi arsenali da impiegare in Europa (NATO).
Ovviamente si tratta di piccoli quantitativi per la sua industria bellica complessiva, dato che non ha certo intaccato le scorte per la guerra a Cina e Korea.
Ma non stiamo parlando di proiettili per gli AK47, dei quali ci sono nel mondo scorte multimillionarie, e nemmeno del munizionamento NATO, ben conservate nei magazzini europei.
Ho paura che si tratti dei proiettili per gli obici, che l'Ucraina consuma nell'ordine di 100.000 unità al mese. Perché mi preoccupo? Perché nella programmazione delle scorte gli americani ritenevano che le scorte esistenti dovessero bastare per una campagna intensiva di Europa contro Russia. Quindi palesemente sottovalutate.
Di più mi preoccupano le scorte dei Javelin. Pesantemente sottostimati, visto che da anni sappiamo che la Russia aveva una netta maggioranza di divisioni corazzate rispetto all'occidente.
E questo cosa significa? La mia paura, anzi il mio terrore, è che gli americani (che non sono sciocchi stupidotti) non avessero nessuna intenzione di combattere una guerra convenzionale contro la Russia, e pensassero invece di passare subito ad un conflitto con armi nucleari tattiche in Europa.
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Re: Riflessioni sulla guerra.
Non prendiamoci in giro. L'America non fa piani strategici per guerricciole.
Gli orizzonti del Pentagono sono Cina, Russia e Nord Corea.
La prova? Dove sono dislocate le sue flotte?
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Ma non mi dire che gli americani non riescono a farne di più! Ragioniamo: perché l'America ha "solo" 200 testate tattiche?
Io dico che loro pensano di non doverne usare di più. Cioè, se non bastano le 200 è inutile perdere tempo e si passa alle strategiche e buona notte.
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Re: Riflessioni sulla guerra.
Il numero di armi tattiche è corretto.Shamash ha scritto: ↑16 feb 2023, 17:07 Concordo in parte circa i tuoi timori.
Per quanto concerne l'andamento del conflitto, credo che sia stato sottostimato nelle scelte messe in atto dalla Russia. Essa ha infatti preferito sin dall'inizio ed evidentemente previsto una strategia a lungo termine, di logoramento. Non credo invece si possa direttamente parlare di armi nucleari tattiche, per il semplice fatto che - secondo le stime - gli USA ne dispongono di 230 unità, mentre la Russia ne ha 1900. Inoltre, essa ha più volte sottolineato che qualsiasi attacco sul territorio russo comporterebbe l'uso di una forza di tale natura.
Gli USA sono abituati ad altre strategie, mentre qui assistiamo ad un andamento lento, di accerchiamento e consunzione.
Inoltre, gli aiuti sono arrivati (e continuano a giungere) con fatica e lentezza, anche a causa della frammentazione delle decisioni nonché disunione fra Paesi a supporto.
L'unico modo di fermare questa guerra - intendendo tale modus sul campo - è con un ingente dispiegamento di forze atto a spaventare l'avversario e indurlo così a desistere da ulteriori azioni. La Russia ha un grande arsenale, ma vetusto e da aggiornare. Non le conviene affatto misurarsi "ad armi pari". Dunque questa tattica rischia di auto-danneggiarla se il conflitto dovesse protrarsi ancora a lungo.
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Ma non mi dire che gli americani non riescono a farne di più! Ragioniamo: perché l'America ha "solo" 200 testate tattiche?
Io dico che loro pensano di non doverne usare di più. Cioè, se non bastano le 200 è inutile perdere tempo e si passa alle strategiche e buona notte.
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Re: Riflessioni sulla guerra.
Infatti queste azioni sono frutto di tensioni mai sopite.
La Russia con Putin cerca di ricreare l'URSS e tutte le sue azioni in 23 anni al potere lo dimostrano. Gli USA (i Presidenti Dem), dal canto loro, agiscono di conseguenza.
Il Nord Corea ha a capo un ragazzo invasato, che però non è realmente pericoloso. Ogni tanto minaccia, mostra i muscoli, ma rientra nei ranghi; perché sa che se i giapponesi dovessero arrabbiarsi, si metterebbe molto male.
La Cina, invece, ha più interesse nell'accrescere la sua posizione attraverso l'economia. Inoltre, essa detiene un'ingente quantità di titoli di stato americani.
Ma certo, concordo.Valerio ha scritto: ↑16 feb 2023, 17:49 Il numero di armi tattiche è corretto.
Ma non mi dire che gli americani non riescono a farne di più! Ragioniamo: perché l'America ha "solo" 200 testate tattiche?
Io dico che loro pensano di non doverne usare di più. Cioè, se non bastano le 200 è inutile perdere tempo e si passa alle strategiche e buona notte.
Mi riferivo al fatto che, allo stato attuale, non sarebbe logico confrontarsi con la Russia che ne ha 1900. Quindi è probabile abbiano altri tipi di strategie, che non implichino l'utilizzo di tali strumenti. Visto che la Russia ha scelto una strategia di logoramento, bisogna adoperarsi in tale direzione.
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certo che non avevano intenzione di combattere una guerra convenzionale, ritenevano che tale tipo di conflitto fosse superato, relegato ai libri di storia. magari lo ritenevano anche i russi, solo che i russi non hanno smantellato (come l'occidente) le industrie pesanti per la produzione di armi, magari hanno lasciato i vecchi carri e cannoni a raccogliere polvere nei depositi, (ma poi per compensare le perdite della prima fase li hanno recuperati) ma le fabbriche hanno continuato a funzionare, se escludiamo le materie prime, i sistemi d'arma, era di fatto l'unica merce che esportavano, di tutto dagli aerei ai missili di tutti i tipi, ai carri.
gli americani ritenevano di vincere la guerra solo con le sanzioni, hanno rintronato la gente con la favola della russia accerchiata sola contro tutto il resto del mondo, se fosse stato vero avrebbero facilmente vinto la loro guerra in un paio di mesi, come trionfalmente titolavano i giornali "i russi hanno quasi finito i missili"... solo che i russi continuavano a lanciarli, e a costruirli, e sempre piu aggiornati.
in realtà l'occidente sta perdendo, le sue soffisticate e costosissime armi si sono rivelate poco superiori a quelle russe, e in numero drammaticamente inferiore alle necessità belliche.
e in questa sconfitta sul campo sta il pericolo, l'america la nato è disposta ad accettarla?
perchè sia chiaro, la nato è perfettamente in grado di sconfiggere la russia, ma dovrebbe intervenire in prima persona, non per procura, e intervenire in prima persona implica passare a un'economia di guerra, a uno scontro totale almeno su un fronte che si estende dal mare artico al mar nero, (se non globale con il coinvolgimento di cina coree ecc...) uno scontro totale in cui nessuna delle tue parti sarà disposta a limitarsi all'uso delle armi convenzionali e pur di evitare la sconfitta userà quello che oggi tutti negano di aver intenzione di usare.
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Re: Riflessioni sulla guerra.
il fatto che gli americani non siano sciocchi stupidotti, è senz'altro vero, è l'attuale dirigenza che è composta da criminali con a capo un rincoglionito.Valerio ha scritto: ↑16 feb 2023, 16:39 Una notizia di ieri mi ha impressionato molto.
L'America si sta organizzando per "riprendere" la produzione di proiettili. Questo significa che, in un anno di guerra localizzata nella sola Ucraina, ha quasi svuotato i suoi arsenali da impiegare in Europa (NATO).
Ovviamente si tratta di piccoli quantitativi per la sua industria bellica complessiva, dato che non ha certo intaccato le scorte per la guerra a Cina e Korea.
Ma non stiamo parlando di proiettili per gli AK47, dei quali ci sono nel mondo scorte multimillionarie, e nemmeno del munizionamento NATO, ben conservate nei magazzini europei.
Ho paura che si tratti dei proiettili per gli obici, che l'Ucraina consuma nell'ordine di 100.000 unità al mese. Perché mi preoccupo? Perché nella programmazione delle scorte gli americani ritenevano che le scorte esistenti dovessero bastare per una campagna intensiva di Europa contro Russia. Quindi palesemente sottovalutate.
Di più mi preoccupano le scorte dei Javelin. Pesantemente sottostimati, visto che da anni sappiamo che la Russia aveva una netta maggioranza di divisioni corazzate rispetto all'occidente.
E questo cosa significa? La mia paura, anzi il mio terrore, è che gli americani (che non sono sciocchi stupidotti) non avessero nessuna intenzione di combattere una guerra convenzionale contro la Russia, e pensassero invece di passare subito ad un conflitto con armi nucleari tattiche in Europa.
Proprio dove riposano sereni i nostri "culi".
certo che non avevano intenzione di combattere una guerra convenzionale, ritenevano che tale tipo di conflitto fosse superato, relegato ai libri di storia. magari lo ritenevano anche i russi, solo che i russi non hanno smantellato (come l'occidente) le industrie pesanti per la produzione di armi, magari hanno lasciato i vecchi carri e cannoni a raccogliere polvere nei depositi, (ma poi per compensare le perdite della prima fase li hanno recuperati) ma le fabbriche hanno continuato a funzionare, se escludiamo le materie prime, i sistemi d'arma, era di fatto l'unica merce che esportavano, di tutto dagli aerei ai missili di tutti i tipi, ai carri.
gli americani ritenevano di vincere la guerra solo con le sanzioni, hanno rintronato la gente con la favola della russia accerchiata sola contro tutto il resto del mondo, se fosse stato vero avrebbero facilmente vinto la loro guerra in un paio di mesi, come trionfalmente titolavano i giornali "i russi hanno quasi finito i missili"... solo che i russi continuavano a lanciarli, e a costruirli, e sempre piu aggiornati.
in realtà l'occidente sta perdendo, le sue soffisticate e costosissime armi si sono rivelate poco superiori a quelle russe, e in numero drammaticamente inferiore alle necessità belliche.
e in questa sconfitta sul campo sta il pericolo, l'america la nato è disposta ad accettarla?
perchè sia chiaro, la nato è perfettamente in grado di sconfiggere la russia, ma dovrebbe intervenire in prima persona, non per procura, e intervenire in prima persona implica passare a un'economia di guerra, a uno scontro totale almeno su un fronte che si estende dal mare artico al mar nero, (se non globale con il coinvolgimento di cina coree ecc...) uno scontro totale in cui nessuna delle tue parti sarà disposta a limitarsi all'uso delle armi convenzionali e pur di evitare la sconfitta userà quello che oggi tutti negano di aver intenzione di usare.
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Re: Riflessioni sulla guerra.
A mio modo di vedere la prima riflessione da fare circa una guerra sarebbe: chi sono i contendenti e quali sono i loro obiettivi?
Dai vostri commenti ricavo poche risposte, anzi solo una riguardante la Russia:
“La Russia con Putin cerca di ricreare l'URSS e ... Gli USA (i Presidenti Dem), dal canto loro, agiscono di conseguenza. “
Quindi la Russia vuole ricreare l’URSS. In che senso? Non credo come ricostituzione del regime comunista. Immagino che il commento riguardi confini, quindi insinui che voglia invadere l’Europa orientale, come del resto sostiene la propaganda occidentale o anglo.
Mentre gli usa, sempre secondo il commento, non avrebbero un loro obiettivo, ma si difendono.
Dagli altri non ricavo risposte e da nessuno circa il protagonista americano.
Riassumendo:
Come protagonisti vengono menzionati essenzialmente russi e americani.
Come obiettivi della guerra ne viene indicato uno per la Russia, ma nessuno per gli Usa, che quindi sono capitati lì per caso, evidentemente.
Che l'impero che domina il mondo non abbia obiettivi è già in sé singolare. Cosa facevano gli americani da anni in Ucraina? E più in generale cosa vogliono fare del mondo, secondo voi?
Dai vostri commenti ricavo poche risposte, anzi solo una riguardante la Russia:
“La Russia con Putin cerca di ricreare l'URSS e ... Gli USA (i Presidenti Dem), dal canto loro, agiscono di conseguenza. “
Quindi la Russia vuole ricreare l’URSS. In che senso? Non credo come ricostituzione del regime comunista. Immagino che il commento riguardi confini, quindi insinui che voglia invadere l’Europa orientale, come del resto sostiene la propaganda occidentale o anglo.
Mentre gli usa, sempre secondo il commento, non avrebbero un loro obiettivo, ma si difendono.
Dagli altri non ricavo risposte e da nessuno circa il protagonista americano.
Riassumendo:
Come protagonisti vengono menzionati essenzialmente russi e americani.
Come obiettivi della guerra ne viene indicato uno per la Russia, ma nessuno per gli Usa, che quindi sono capitati lì per caso, evidentemente.
Che l'impero che domina il mondo non abbia obiettivi è già in sé singolare. Cosa facevano gli americani da anni in Ucraina? E più in generale cosa vogliono fare del mondo, secondo voi?
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Quanto ai piani degli U$A, essi hanno sempre aspirato allo smembramento della Russia, in maniera da ridurla se possibile a una massa di "entità statali" in lotta tra loro, per poterle meglio colonizzare e sfruttare.
http://sakeritalia.it/sfera-di-civilta- ... la-russia/
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Re: Riflessioni sulla guerra.
La Russia, come del resto anche tu sai, si sta semplicemente difendendo.Vento ha scritto: ↑16 feb 2023, 20:16 A mio modo di vedere la prima riflessione da fare circa una guerra sarebbe: chi sono i contendenti e quali sono i loro obiettivi?
Dai vostri commenti ricavo poche risposte, anzi solo una riguardante la Russia:
“La Russia con Putin cerca di ricreare l'URSS e ... Gli USA (i Presidenti Dem), dal canto loro, agiscono di conseguenza. “
Quindi la Russia vuole ricreare l’URSS. In che senso? Non credo come ricostituzione del regime comunista. Immagino che il commento riguardi confini, quindi insinui che voglia invadere l’Europa orientale, come del resto sostiene la propaganda occidentale o anglo.
Mentre gli usa, sempre secondo il commento, non avrebbero un loro obiettivo, ma si difendono.
Dagli altri non ricavo risposte e da nessuno circa il protagonista americano.
Riassumendo:
Come protagonisti vengono menzionati essenzialmente russi e americani.
Come obiettivi della guerra ne viene indicato uno per la Russia, ma nessuno per gli Usa, che quindi sono capitati lì per caso, evidentemente.
Che l'impero che domina il mondo non abbia obiettivi è già in sé singolare. Cosa facevano gli americani da anni in Ucraina? E più in generale cosa vogliono fare del mondo, secondo voi?
Quanto ai piani degli U$A, essi hanno sempre aspirato allo smembramento della Russia, in maniera da ridurla se possibile a una massa di "entità statali" in lotta tra loro, per poterle meglio colonizzare e sfruttare.
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Re: Riflessioni sulla guerra.
Il tema è: Riflessioni sulla guerra. Chi ha causato la guerra attaccando un Paese vicino? La Russia.Vento ha scritto: ↑16 feb 2023, 20:16 “La Russia con Putin cerca di ricreare l'URSS e ... Gli USA (i Presidenti Dem), dal canto loro, agiscono di conseguenza. “
Quindi la Russia vuole ricreare l’URSS. In che senso? Non credo come ricostituzione del regime comunista. Immagino che il commento riguardi confini, quindi insinui che voglia invadere l’Europa orientale, come del resto sostiene la propaganda occidentale o anglo.
Mentre gli usa, sempre secondo il commento, non avrebbero un loro obiettivo, ma si difendono.
Dagli altri non ricavo risposte e da nessuno circa il protagonista americano.
Appare quindi pacifico si parli della Russia.
Non parlo di un'ipotetica invasione dell'Europa orientale, né la ricostituzione di un regime comunista.
Con l'affermazione "ricreare l'URSS", intendo evidentemente un'accezione sostanziale, più che formale.
Con lo scioglimento dell'Unione Sovietica, di fatto non vi sono stati grandi cambiamenti (a parte nelle repubbliche baltiche, ossia Estonia, Lettonia e Lituania) in termini culturali, nel mantenimento delle classi dirigenti e di potere. Chi comanda in questi ambienti? Essenzialmente le stesse figure della vecchia oligarchia sovietica.
Ovunque non vi è stato un vero cambiamento. Parliamo già a partire dall'Asia centrale, con Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan e Tagikistan. Non sono da meno la Georgia, l'Azerbaigian e l'Armenia. La Bielorussia è di fatto totalmente asservita a Mosca, così come le tensioni in Moldova con la questione della Transinistria.
L'Ucraina, anch'essa in questo "minestrone", segue un corso differente, come abbiamo già discusso in altri contesti. Essa desidera staccarsi dalla Russia da molto tempo e con la caduta dell'URSS ha cambiato rotta. Non tutta, ma un buon 70% della popolazione.
Ci torneremo tra poco.
Facendo un'analisi al volo, giusto per comprendere l'andamento geopolitico della costellazione ex-URSS, scopriamo che dalla sua fine non è cambiato molto. Lo spirito è lo stesso, aleggia nascosto. Non solo, un po' ovunque si assiste a scontri (etnici, territoriali, conflitti di varia natura): Georgia, Tagikistan, gli scontri fra Armenia e Azerbaigian, le guerre in Cecenia e nuovamente la Transinistria. Comune denominatore? La Russia c'entra sempre.
Arriviamo a tempi più recenti e vi è l'appoggio alla Siria, con il chiaro intento di conservare l'importante base navale di Tartus che costituisce un eccellente sbocco sul Mediterraneo. Torniamo quindi all'Ucraina.
Per comprendere gli accadimenti, dobbiamo necessariamente considerare gli aspetti culturali russi e i grandi valori patriottici che la contraddistinguono. Di per sé sono un elemento encomiabile, che ho ripetutamente applaudito negli anni, ma quando tali valori sfociano nella prevaricazione, allora le cose cambiano.
Putin, è bene non scordarlo, non è un mero politico. Egli proviene dal mondo militare e, ancor più, dallo spionaggio.
Il suo desiderio è, da un lato, quello di ridare grande lustro alla Russia, come solo l'Unione Sovietica poteva incarnare e al contempo tenere alla larga gli USA e l'Occidente che (attraverso il suo entourage) ha sempre disprezzato perché decadente, senza valori (e in questo, come dargli torto?).
L'Ucraina è, essenzialmente, l'ultimo baluardo che non si è inchinato a questa ricostruzione de facto, perché la maggioranza della popolazione vorrebbe prendere le distanze e aprirsi verso Occidente.
Ho parlato di "USA che agiscono di conseguenza" non per dipingerli come vittime di questa situazione, bensì come azione di supporto in questa precisa fattispecie.
Che vi siano differenti valori in gioco è del tutto plausibile: gli USA sarebbero felici di avere l'Ucraina nella NATO, mentre altri - come l'Italia - vedono tutto ciò come un mero supporto ad un Paese ingiustamente aggredito e quindi si prodigano affinché non passi il messaggio che la violazione della sovranità sia qualcosa di lecito, normale, accettabile.
Arriviamo dunque alle responsabilità. E qui mi allaccio alla domanda che trovo interessante:
I contendenti sono, a mio avviso, tutti quelli che possono avere interessi in gioco.
Di chi sono le colpe? Di tutti. Come ho affermato più volte, era imperativo proseguire il lavoro di distensione e riduzione degli armamenti atomici avviato all'epoca di Gorbačëv con Reagan e in parte poi da Eltsin. Parliamo sempre necessariamente di USA e Russia, perché sono loro le due grandi potenze che possono usare la forza.
La Cina insegue solo i suoi interessi economici nel mondo, dunque fa una "guerra" molto più subdola ed efficace.
Tornando al tuo quesito, quali sono gli obiettivi? Ognuno, anche qui, ha i suoi. Da un lato abbiamo gli USA che vogliono ampliare il loro raggio di azione, dall'altro la Russia che rivuole la sua posizione avuta nei tempi d'oro dell'URSS.
Una possibile soluzione? Tutti devono rinunciare a qualcosa per ottenere la pace. Viceversa, tutto questo non finirà mai o, addirittura, potrà sfociare in qualcosa di irrecuperabile.
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(*) in trattative segrete probablmente.
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Re: Riflessioni sulla guerra.
Cerchiamo di essere pratici. La Russia no si fermera' affatto, anzi, sapendo che i proiettili ed armi convenzionali stanno terminando in Ucraina, aumentera' la sua forza offensiva, Se la EU commette l' errore di inviare aerei, la Russia dira' (*) agli USA che intende usare sul serio bombe nucleari a corto raggio a meno che non sia raggoiunto un accordo sul rilascio del Donbass e Crimea. Eallora le cose sono due: o si va alla pace e Zelenskyy parte per gli USA o la Russia veramente usera' una bmba nucleare tattica a corto raggio su Kiev. Che faranno gli USA? Per evitare un guerra nucleare intercontinentale, fermeranno ogni futura consegna di armi. Non credo proprio che Biden per qua nto stupido faccia qualcosa di diverso. Putin non scherza e l'arroganza degli Europei sta crescendo a dismsura. Questa era una guerra regionale. Sono loro che hanno provocato l' escalationShamash ha scritto: ↑17 feb 2023, 0:12Il tema è: Riflessioni sulla guerra. Chi ha causato la guerra attaccando un Paese vicino? La Russia.Vento ha scritto: ↑16 feb 2023, 20:16 “La Russia con Putin cerca di ricreare l'URSS e ... Gli USA (i Presidenti Dem), dal canto loro, agiscono di conseguenza. “
Quindi la Russia vuole ricreare l’URSS. In che senso? Non credo come ricostituzione del regime comunista. Immagino che il commento riguardi confini, quindi insinui che voglia invadere l’Europa orientale, come del resto sostiene la propaganda occidentale o anglo.
Mentre gli usa, sempre secondo il commento, non avrebbero un loro obiettivo, ma si difendono.
Dagli altri non ricavo risposte e da nessuno circa il protagonista americano.
Appare quindi pacifico si parli della Russia.
Non parlo di un'ipotetica invasione dell'Europa orientale, né la ricostituzione di un regime comunista.
Con l'affermazione "ricreare l'URSS", intendo evidentemente un'accezione sostanziale, più che formale.
Con lo scioglimento dell'Unione Sovietica, di fatto non vi sono stati grandi cambiamenti (a parte nelle repubbliche baltiche, ossia Estonia, Lettonia e Lituania) in termini culturali, nel mantenimento delle classi dirigenti e di potere. Chi comanda in questi ambienti? Essenzialmente le stesse figure della vecchia oligarchia sovietica.
Ovunque non vi è stato un vero cambiamento. Parliamo già a partire dall'Asia centrale, con Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan e Tagikistan. Non sono da meno la Georgia, l'Azerbaigian e l'Armenia. La Bielorussia è di fatto totalmente asservita a Mosca, così come le tensioni in Moldova con la questione della Transinistria.
L'Ucraina, anch'essa in questo "minestrone", segue un corso differente, come abbiamo già discusso in altri contesti. Essa desidera staccarsi dalla Russia da molto tempo e con la caduta dell'URSS ha cambiato rotta. Non tutta, ma un buon 70% della popolazione.
Ci torneremo tra poco.
Facendo un'analisi al volo, giusto per comprendere l'andamento geopolitico della costellazione ex-URSS, scopriamo che dalla sua fine non è cambiato molto. Lo spirito è lo stesso, aleggia nascosto. Non solo, un po' ovunque si assiste a scontri (etnici, territoriali, conflitti di varia natura): Georgia, Tagikistan, gli scontri fra Armenia e Azerbaigian, le guerre in Cecenia e nuovamente la Transinistria. Comune denominatore? La Russia c'entra sempre.
Arriviamo a tempi più recenti e vi è l'appoggio alla Siria, con il chiaro intento di conservare l'importante base navale di Tartus che costituisce un eccellente sbocco sul Mediterraneo. Torniamo quindi all'Ucraina.
Per comprendere gli accadimenti, dobbiamo necessariamente considerare gli aspetti culturali russi e i grandi valori patriottici che la contraddistinguono. Di per sé sono un elemento encomiabile, che ho ripetutamente applaudito negli anni, ma quando tali valori sfociano nella prevaricazione, allora le cose cambiano.
Putin, è bene non scordarlo, non è un mero politico. Egli proviene dal mondo militare e, ancor più, dallo spionaggio.
Il suo desiderio è, da un lato, quello di ridare grande lustro alla Russia, come solo l'Unione Sovietica poteva incarnare e al contempo tenere alla larga gli USA e l'Occidente che (attraverso il suo entourage) ha sempre disprezzato perché decadente, senza valori (e in questo, come dargli torto?).
L'Ucraina è, essenzialmente, l'ultimo baluardo che non si è inchinato a questa ricostruzione de facto, perché la maggioranza della popolazione vorrebbe prendere le distanze e aprirsi verso Occidente.
Ho parlato di "USA che agiscono di conseguenza" non per dipingerli come vittime di questa situazione, bensì come azione di supporto in questa precisa fattispecie.
Che vi siano differenti valori in gioco è del tutto plausibile: gli USA sarebbero felici di avere l'Ucraina nella NATO, mentre altri - come l'Italia - vedono tutto ciò come un mero supporto ad un Paese ingiustamente aggredito e quindi si prodigano affinché non passi il messaggio che la violazione della sovranità sia qualcosa di lecito, normale, accettabile.
Arriviamo dunque alle responsabilità. E qui mi allaccio alla domanda che trovo interessante:I contendenti sono, a mio avviso, tutti quelli che possono avere interessi in gioco.
Di chi sono le colpe? Di tutti. Come ho affermato più volte, era imperativo proseguire il lavoro di distensione e riduzione degli armamenti atomici avviato all'epoca di Gorbačëv con Reagan e in parte poi da Eltsin. Parliamo sempre necessariamente di USA e Russia, perché sono loro le due grandi potenze che possono usare la forza.
La Cina insegue solo i suoi interessi economici nel mondo, dunque fa una "guerra" molto più subdola ed efficace.
Tornando al tuo quesito, quali sono gli obiettivi? Ognuno, anche qui, ha i suoi. Da un lato abbiamo gli USA che vogliono ampliare il loro raggio di azione, dall'altro la Russia che rivuole la sua posizione avuta nei tempi d'oro dell'URSS.
Una possibile soluzione? Tutti devono rinunciare a qualcosa per ottenere la pace. Viceversa, tutto questo non finirà mai o, addirittura, potrà sfociare in qualcosa di irrecuperabile.
(*) in trattative segrete probablmente.
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Re: Riflessioni sulla guerra.
Putin non è uno stupido. Sa benissimo che questa guerra può minare la sua posizione politica agli occhi dei russi se non dovesse vincere.Sayon ha scritto: ↑17 feb 2023, 0:28 Cerchiamo di essere pratici. La Russia no si fermera' affatto, anzi, sapendo che i proiettili ed armi convenzionali stanno terminando in Ucraina, aumentera' la sua forza offensiva, Se la EU commette l' errore di inviare aerei, la Russia dira' (*) agli USA che intende usare sul serio bombe nucleari a corto raggio a meno che non sia raggoiunto un accordo sul rilascio del Donbass e Crimea. Eallora le cose sono due: o si va alla pace e Zelenskyy parte per gli USA o la Russia veramente usera' una bmba nucleare tattica a corto raggio su Kiev. Che faranno gli USA? Per evitare un guerra nucleare intercontinentale, fermeranno ogni futura consegna di armi. Non credo proprio che Biden per qua nto stupido faccia qualcosa di diverso. Putin non scherza e l'arroganza degli Europei sta crescendo a dismsura. Questa era una guerra regionale. Sono loro che hanno provocato l' escalation
(*) in trattative segrete probablmente.
Inoltre, la sua posizione potrebbe divenire insostenibile per il popolo russo, perché un conto era farla passare come "Operazione Militare Speciale", volta solo alla liberazione di determinati territori, un altro è colpire tutto un Paese.
Come dice giustamente il Capo di Stato Maggiore USA Gen. Milley, nessuno può vincere questa guerra ed essa dovrà necessariamente risolversi a un tavolo di negoziati.
Insomma, la pace va cercata nella via diplomatica, come ho sempre sostenuto.
Tuttavia, attendiamo il discorso che Putin farà al Parlamento il 21 febbraio per conoscere la sua posizione e ipotizzare la linea che intraprenderà.
Ribadisco ancora l'esigenza dell'intervento di una figura autorevole e super partes, come il Segretario generale dell'ONU. Ma, sino ad ora, ha fatto ben poco.
«Siate il meglio di qualunque cosa siate» [Martin Luther King]
«Dove regna la saggezza, non vi è alcun conflitto tra pensiero e sentimento» [Carl Gustav Jung]
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Re: Riflessioni sulla guerra.
Al momento l'unico aggressore in giro per il mondo sono gli usa, la superpotenza canaglia, a capo del terrorismo globale. Ormai perfino l'islam ha smesso. Fanno guerre continuamente in cerchio intorno ai loro nemici, Cina e Russia, con una monotonia ottusa. Continuano, nei panni degli attuali neocon, a rivivere i deliri degli inglesi: dalle formule geopolitiche di Mackinder, alle allucinazioni di Orwell. Vogliono distruggere la Russia, per poi isolare definitivamente la Cina, per mantenere il controllo del mondo, come in 1984. Per ottenere questo loro scopo stanno incendiando l'Europa, risvegliando i nazionalismi nord-est-europei, che poi sarà difficile spegnere, prima che tutto il continente venga distrutto. Hanno scelto l'Ucraina, parte del vecchio corpo slavo e russo, per appiccare il fuoco addosso al nemico. Sono lì che trafficano dall'inizio del secolo e nel 14 la spallata: cacciano il presidente eletto (guardati i risultati elettorali del 2010) con colpo di stato organizzato dalla Nuland, con terroristi georgiani che sparano in piazza Maidan. Attaccano gli ucraini orientali, avviando una guerra civile che dura anni, perché vogliono provocare la Russia e costringerla ad intervenire, per poi passare alla guerra generale. In realtà dell'Ucraina gliene frega poco. L'obiettivo maniacale è la divisione tra Europa ed Asia, attraverso una guerra che non dovrà finire mai (Mackinder), per impedire una integrazione tra la tecnologia della Germania e le risorse della Russia, che ridurrebbe gli anglo a potenza minore, loro che ora controllano il mondo. Capisci la posta in gioco? Per questo useranno anche le bombe atomiche, come hanno già fatto, ma sempre con l'abilità di costringere il nemico ad attaccare, per poter sembrare innocenti agli occhi degli stolti. Questo li metterà sempre dalla parte del giusto nei libri di storia, che loro scrivono in quanto vincitori, e chi controlla il passato, controlla anche il futuro.
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Re: Riflessioni sulla guerra.
Condivido quasi tutte le vostre deduzioni.
Cosa ne esce in questo quadro?
L'Europa vorrebbe inglobare la Russia nell'Unione, ma come componente a pari diritti degli altri europei. La Russia avrebbe solo da guadagnarci, economicamente e strutturalmente, ma vede l'Europa asservita agli USA, e non vuole fare la fine che abbiamo fatto noi.
Quindi prende a pernacchie gli americani e vuole fare affari con noi europei. Ricambiata, perché noi non siamo più imperialisti.
Anglo e Russi non vanno d'accordo, perché rimangono imperialisti. E l'Ucraina? Come noi è un vaso di coccio, ma non ci sta. È convinta che entrare nell'UE sia un miglioramento, non capisce che noi siamo propaggini americane come lo diventerà anche lei, a caro prezzo.
Se li molliamo avendo anche ragione a farlo, ci andiamo di mezzo e ci facciamo nemici russi e anglo.
L'errore di fondo è stato accettare l'ingerenza americana ed appoggiare le sanzioni. Se avessimo avuto le palle molte vite sarebbero state risparmiate. Ma se se ci ritiriamo adesso (troppo tardi) pagano gli ucraini e gli italiani, e non i veri colpevoli, inglesi, francesi e tedeschi.
Bel casino, eh? Queste sono le cazzate epocali dei dem!
Cosa ne esce in questo quadro?
L'Europa vorrebbe inglobare la Russia nell'Unione, ma come componente a pari diritti degli altri europei. La Russia avrebbe solo da guadagnarci, economicamente e strutturalmente, ma vede l'Europa asservita agli USA, e non vuole fare la fine che abbiamo fatto noi.
Quindi prende a pernacchie gli americani e vuole fare affari con noi europei. Ricambiata, perché noi non siamo più imperialisti.
Anglo e Russi non vanno d'accordo, perché rimangono imperialisti. E l'Ucraina? Come noi è un vaso di coccio, ma non ci sta. È convinta che entrare nell'UE sia un miglioramento, non capisce che noi siamo propaggini americane come lo diventerà anche lei, a caro prezzo.
Se li molliamo avendo anche ragione a farlo, ci andiamo di mezzo e ci facciamo nemici russi e anglo.
L'errore di fondo è stato accettare l'ingerenza americana ed appoggiare le sanzioni. Se avessimo avuto le palle molte vite sarebbero state risparmiate. Ma se se ci ritiriamo adesso (troppo tardi) pagano gli ucraini e gli italiani, e non i veri colpevoli, inglesi, francesi e tedeschi.
Bel casino, eh? Queste sono le cazzate epocali dei dem!
Sovranità al Cittadino.
Non abbiamo un pianeta B
In onore dei pennuti heyokani: Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli.
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