La Russia post-Putin: pace e apertura economica, diplomatica e culturale

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Shamash
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La Russia post-Putin: pace e apertura economica, diplomatica e culturale

Messaggio da leggere da Shamash »

Il prestigioso Center for Strategic & International Studies (CSIS) analizza la situazione a un anno dal conflitto e propone possibili scenari per la pace, la futura stabilità e prospetta una vita migliore per la Russia. A patto di liberarsi da Putin e dalla sua cricca di guerrafondai.
Le considerazioni a cui giunge, a seguito di un'attenta analisi geopolitica, le trovo assolutamente condivisibili.

Andiamo per gradi. Putin gode di grande sostegno in patria, frutto di una politica forte condita da autoesaltazione e da terrore (non ci può essere opposizione, perché vengono tutti arrestati, né giornalisti che facciano inchieste sulle sue malefatte, perché vengono assassinati). Egli, in 23 anni di regime, ha dimostrato poco a poco di voler ricreare almeno formalmente l'URSS, con l'unico scopo di tenere alla larga la NATO e l'Occidente (numerose sono le dichiarazioni, anche dei suoi fedelissimi, di odio verso gli occidentali).
Oggi però, alla luce degli accadimenti dell'ultimo anno, le cose potrebbero cambiare.

In un anno di conflitto in Ucraina, definita ipocritamente "operazione militare speciale" (mentre in patria la parola "guerra" è bandita), egli ha fallito. Una delle nazioni più forti al mondo non ha saputo vincere contro una delle meno forti (anche perché è opportunamente appoggiata per difendersi). Il Centro di Studi internazionali parla di débâcle bellica e che sia stata messa in luce tutta l'incompetenza, la confusione e la corruzione del regime.
Inoltre, le sanzioni imposte dall'Occidente non sono servite a molto. O meglio, hanno sì indebolito l'economia russa (nonostante la propaganda interna dica il contrario), ma non hanno offerto una vera soluzione al problema, né un futuro roseo ai cittadini. Bisogna quindi agire sull'opinione pubblica, che inizia a interrogarsi sull'operato del regime, affinché si offra nuovamente un futuro di pace, considerazione, apertura economica e culturale. Non servono a tale scopo rimpasti di Governo (come già fece con il suo burattino invasato arrogante Medvedev), né un eventale colpo di stato.
L'Occidente non vuole tutto questo. Ama la Russia e i russi, la cultura russa e l'amicizia che da sempre ci lega. Ma non può amare una dittatura senza scrupoli che fa i suoi comodi e minaccia la pace in continuazione. Devono quindi essere i cittadini stessi a rendersi finamente conto, non credere alla propaganda di regime e ribellarsi scendendo in piazza in massa e chiedere nuove libere elezioni.

Se la Russia non dovesse vincere - facilmente e in tempi brevi - contro l'Ucraina, la posizione di Putin diverrebbe ancora meno stabile. La gente inizierebbe a interrogarsi sulle vere ragioni per cui debbano essere duramente colpiti con sanzioni, vedere migliaia di soldati uccisi ingiustamente e pesanti condizioni economiche solo per le idee sbagliate del loro zar.

Inoltre, Putin non accetterà mai di sedersi a un tavolo di pace, se non in posizione di forza - da vincitore - e in quanto non ha alcuna considerazione per l'esistenza di uno Stato sovrano. Bisogna quindi impedire, con ogni mezzo, la sua vittoria. Per amore della giustizia, del rispetto del diritto internazionale e dei popoli vicini.

Non meno importante, è l'isolamento internazionale a cui egli sta andando incontro. La Cina fa i suoi interessi, economicamente parlando, mentre le Repubbliche ex sovietiche dell’Asia centrale iniziano a storcere il naso, perché abbandonate dall'appoggio militare russo (impegnato in Ucraina). In tal senso è illuminante l'analisi di Aldo Ferrari, responsabile del Programma Russia, Caucaso e Asia Centrale dell’Ispi e professore all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
https://www.ilmessaggero.it/mondo/putin ... refresh_ce

L'auspicio è dunque quello di una transizione di potere in Russia, con la scelta di una figura che guardi alla pace, alla cooperazione internazionale e al rispetto reciproco.
Qualcuno come Gorbačëv, per esempio.
Il mondo ha bisogno di pace, rispetto fra i popoli e amicizia, nella piena considerazione culturale reciproca. Ma, in tutto ciò, non c'è spazio per i dittatori.

https://www.csis.org/analysis/what-coul ... cy-options
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Sayon
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Re: La Russia post-Putin: pace e apertura economica, diplomatica e culturale

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Shamash ha scritto: 1 feb 2023, 13:15 Il prestigioso Center for Strategic & International Studies (CSIS) analizza la situazione a un anno dal conflitto e propone possibili scenari per la pace, la futura stabilità e prospetta una vita migliore per la Russia. A patto di liberarsi da Putin e dalla sua cricca di guerrafondai.
Le considerazioni a cui giunge, a seguito di un'attenta analisi geopolitica, le trovo assolutamente condivisibili.

Andiamo per gradi. Putin gode di grande sostegno in patria, frutto di una politica forte condita da autoesaltazione e da terrore (non ci può essere opposizione, perché vengono tutti arrestati, né giornalisti che facciano inchieste sulle sue malefatte, perché vengono assassinati). Egli, in 23 anni di regime, ha dimostrato poco a poco di voler ricreare almeno formalmente l'URSS, con l'unico scopo di tenere alla larga la NATO e l'Occidente (numerose sono le dichiarazioni, anche dei suoi fedelissimi, di odio verso gli occidentali).
Oggi però, alla luce degli accadimenti dell'ultimo anno, le cose potrebbero cambiare.

In un anno di conflitto in Ucraina, definita ipocritamente "operazione militare speciale" (mentre in patria la parola "guerra" è bandita), egli ha fallito. Una delle nazioni più forti al mondo non ha saputo vincere contro una delle meno forti (anche perché è opportunamente appoggiata per difendersi). Il Centro di Studi internazionali parla di débâcle bellica e che sia stata messa in luce tutta l'incompetenza, la confusione e la corruzione del regime.
Inoltre, le sanzioni imposte dall'Occidente non sono servite a molto. O meglio, hanno sì indebolito l'economia russa (nonostante la propaganda interna dica il contrario), ma non hanno offerto una vera soluzione al problema, né un futuro roseo ai cittadini. Bisogna quindi agire sull'opinione pubblica, che inizia a interrogarsi sull'operato del regime, affinché si offra nuovamente un futuro di pace, considerazione, apertura economica e culturale. Non servono a tale scopo rimpasti di Governo (come già fece con il suo burattino invasato arrogante Medvedev), né un eventale colpo di stato.
L'Occidente non vuole tutto questo. Ama la Russia e i russi, la cultura russa e l'amicizia che da sempre ci lega. Ma non può amare una dittatura senza scrupoli che fa i suoi comodi e minaccia la pace in continuazione. Devono quindi essere i cittadini stessi a rendersi finamente conto, non credere alla propaganda di regime e ribellarsi scendendo in piazza in massa e chiedere nuove libere elezioni.

Se la Russia non dovesse vincere - facilmente e in tempi brevi - contro l'Ucraina, la posizione di Putin diverrebbe ancora meno stabile. La gente inizierebbe a interrogarsi sulle vere ragioni per cui debbano essere duramente colpiti con sanzioni, vedere migliaia di soldati uccisi ingiustamente e pesanti condizioni economiche solo per le idee sbagliate del loro zar.

Inoltre, Putin non accetterà mai di sedersi a un tavolo di pace, se non in posizione di forza - da vincitore - e in quanto non ha alcuna considerazione per l'esistenza di uno Stato sovrano. Bisogna quindi impedire, con ogni mezzo, la sua vittoria. Per amore della giustizia, del rispetto del diritto internazionale e dei popoli vicini.

Non meno importante, è l'isolamento internazionale a cui egli sta andando incontro. La Cina fa i suoi interessi, economicamente parlando, mentre le Repubbliche ex sovietiche dell’Asia centrale iniziano a storcere il naso, perché abbandonate dall'appoggio militare russo (impegnato in Ucraina). In tal senso è illuminante l'analisi di Aldo Ferrari, responsabile del Programma Russia, Caucaso e Asia Centrale dell’Ispi e professore all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
https://www.ilmessaggero.it/mondo/putin ... refresh_ce

L'auspicio è dunque quello di una transizione di potere in Russia, con la scelta di una figura che guardi alla pace, alla cooperazione internazionale e al rispetto reciproco.
Qualcuno come Gorbačëv, per esempio.
Il mondo ha bisogno di pace, rispetto fra i popoli e amicizia, nella piena considerazione culturale reciproca. Ma, in tutto ciò, non c'è spazio per i dittatori.

https://www.csis.org/analysis/what-coul ... cy-options
Shamash, hai abbracciato la nuova politica NATO/UK di far fuori Putin e mettere un servitore dell'Occidente in Russia Ma hai mai penato che Putin probabilmene e' quello che sta frenando la crescita della guerra in Ucraina?. Non e' detto che gli USA rescono a mettere in Russia un loro Kalensky-type schiavetto. E' molto piu probabile che venga furo un generale pazzoide e senza freni, che , alla prima provocazione ricorra ai mssili nucleari. Non tutte le ciambelle riescono con il buco. Quanto al prestigioso ICSIS e' da sempre che fa il gioco degli Americani, Starlo a sentire significa finire in altre guerre. Altro che pace ,raggiungibile subito lasciando che le regioni filo-russe dell' Ucraina abbiano la loro indipendenza. Perche' trasformare una guerra locale, in una guerra globale. Se vogliamo la pace dobbiamo FERMARE chi fomenta guerre in ogni continente e bloccare ovunque la costruzione di armi sempre piu micidiali. Non e' chi spende 1000 miliarsi/anno in armi che puo' "dettare la pace". Non lo puo' fare per motivi economici. Stiamo ragionando da PAZZI.
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Re: La Russia post-Putin: pace e apertura economica, diplomatica e culturale

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Sayon ha scritto: 1 feb 2023, 13:32 Shamash, hai abbracciato la nuova politica NATO/UK di far fuori Putin e mettere un servitore dell'Occidente in Russia Ma hai mai penato che Putin probabilmene e' quello che sta frenando la crescita della guerra in Ucraina?. Non e' detto che gli USA rescono a mettere in Russia un loro Kalensky-type schiavetto. E' molto piu probabile che venga furo un generale pazzoide e senza freni, che , alla prima provocazione ricorra ai mssili nucleari. Non tutte le ciambelle riescono con il buco. Quanto al prestigioso ICSIS e' da sempre che fa il gioco degli Americani, Starlo a sentire significa finire in altre guerre. Altro che pace ,raggiungibile subito lasciando che le regioni filo-russe dell' Ucraina abbiano la loro indipendenza. Perche' trasformare una guerra locale, in una guerra globale. Se vogliamo la pace dobbiamo FERMARE chi fomenta guerre in ogni continente e bloccare ovunque la costruzione di armi sempre piu micidiali. Non e' chi spende 1000 miliarsi/anno in armi che puo' "dettare la pace". Non lo puo' fare per motivi economici. Stiamo ragionando da PAZZI.
Si tratta semplicemente di una chiave di lettura, che propone uno scenario di pace che superi questa fase frutto delle azioni sconsiderate di un dittatore.
Inoltre, l'analisi si basa su fatti, attenendosi alla realtà. Temo non abbia letto il testo: nessuno vuole "far fuori Putin", bensì offrire un futuro di pace e cooperazione ai cittadini russi (ora colpiti duramente da sanzioni di cui non hanno colpe, se non quelle del loro Presidente). Sono appunto i cittadini che devono finalmente aprire gli occhi e adoperarsi - dall'interno - per avere un Governo pacifico che pensi alla propria crescita in relazione a buoni rapporti di pace con tutti. Bye
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Re: La Russia post-Putin: pace e apertura economica, diplomatica e culturale

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Shamash ha scritto: 1 feb 2023, 13:15

Non meno importante, è l'isolamento internazionale a cui egli sta andando incontro. La Cina fa i suoi interessi, economicamente parlando, mentre le Repubbliche ex sovietiche dell’Asia centrale iniziano a storcere il naso, perché abbandonate dall'appoggio militare russo (impegnato in Ucraina). In tal senso è illuminante l'analisi di Aldo Ferrari, responsabile del Programma Russia, Caucaso e Asia Centrale dell’Ispi e professore all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
https://www.ilmessaggero.it/mondo/putin ... refresh_ce
per leggerlo mi chiede di abbonarmi, grazie no!

L'auspicio è dunque quello di una transizione di potere in Russia, con la scelta di una figura che guardi alla pace, alla cooperazione internazionale e al rispetto reciproco.
Qualcuno come Gorbačëv, per esempio.
Il mondo ha bisogno di pace, rispetto fra i popoli e amicizia, nella piena considerazione culturale reciproca. Ma, in tutto ciò, non c'è spazio per i dittatori.

https://www.csis.org/analysis/what-coul ... cy-options
in quanto a quest'ultimo articolo mi dispiace che tu non ti renda conto delle demenziali e colossali idiozie che spaccia come verità
magari leggendo qualcosa di piu serio te ne farai una ragione.
https://vocidallestero.blogspot.com/202 ... rende.html
quello linkato sopra è un riassunto giornalistico, ma nell'articolo c'è il link all'originale integrale, naturalmente in inglese.

e magari anche questo
https://vocidallestero.blogspot.com/202 ... verso.html
"Il colonnello a riposo Douglas MacGregor (del quale abbiamo già tradotto qui un colloquio in tre parti da non perdere sulla guerra in Ucraina) - veterano eroe di guerra e consulente del Segretario alla Difesa nell'amministrazione Trump, vicino alla scuola del realismo politico del prof. John Mearsheimer - su 'The American Conservative' commenta come Washington abbia gravemente sottovalutato le capacità di resistenza della Russia alla sua sfida in Ucraina e stia ora reagendo senza riflettere, negando la realtà della effettiva impreparazione, sia degli stessi americani che degli alleati Nato, ad una guerra totale di questa portata. ....."
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Re: La Russia post-Putin: pace e apertura economica, diplomatica e culturale

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Vento ha scritto: 1 feb 2023, 13:20Fa vomitare
Una fine e puntuale analisi che, minuziosamente, si propone di sviscerare con grande acume il quadro geopolitico attuale. Complimenti. :grin: :applausi:
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Re: La Russia post-Putin: pace e apertura economica, diplomatica e culturale

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RedWine ha scritto: 1 feb 2023, 13:58 in quanto a quest'ultimo articolo mi dispiace che tu non ti renda conto delle demenziali e colossali idiozie che spaccia come verità
magari leggendo qualcosa di piu serio te ne farai una ragione.
https://vocidallestero.blogspot.com/202 ... rende.html
quello linkato sopra è un riassunto giornalistico, ma nell'articolo c'è il link all'originale integrale, naturalmente in inglese.

e magari anche questo
https://vocidallestero.blogspot.com/202 ... verso.html
"Il colonnello a riposo Douglas MacGregor (del quale abbiamo già tradotto qui un colloquio in tre parti da non perdere sulla guerra in Ucraina) - veterano eroe di guerra e consulente del Segretario alla Difesa nell'amministrazione Trump, vicino alla scuola del realismo politico del prof. John Mearsheimer - su 'The American Conservative' commenta come Washington abbia gravemente sottovalutato le capacità di resistenza della Russia alla sua sfida in Ucraina e stia ora reagendo senza riflettere, negando la realtà della effettiva impreparazione, sia degli stessi americani che degli alleati Nato, ad una guerra totale di questa portata. ....."
La fruizione degli articoli è a tempo limitato (credo un certo numero mensile), poi diventa a pagamento. Io l'ho letto gratuitamente.
Ciò che riporti sono evidentemente di parte, perché guardano solo da una prospettiva.
Ciò che, inoltre, spiace a me è vedere come persone che reputo brillanti continuino a difendere un dittatore, senza alcun appiglio logico, e soprattutto senza scopo. Bye
Ripeto: qui si offre un'altra chiave di lettura, che punta unicamente alla pace e al rispetto fra i popoli, superando una situazione politica che evidentemente danneggia in primo luogo i russi. Non vedo cosa ci sia da gridare allo scandalo.
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Re: La Russia post-Putin: pace e apertura economica, diplomatica e culturale

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Sayon ha scritto: 1 feb 2023, 13:32
Shamash ha scritto: 1 feb 2023, 13:15 Il prestigioso Center for Strategic & International Studies (CSIS) analizza la situazione a un anno dal conflitto e propone possibili scenari per la pace, la futura stabilità e prospetta una vita migliore per la Russia. A patto di liberarsi da Putin e dalla sua cricca di guerrafondai.
Le considerazioni a cui giunge, a seguito di un'attenta analisi geopolitica, le trovo assolutamente condivisibili.

Andiamo per gradi. Putin gode di grande sostegno in patria, frutto di una politica forte condita da autoesaltazione e da terrore (non ci può essere opposizione, perché vengono tutti arrestati, né giornalisti che facciano inchieste sulle sue malefatte, perché vengono assassinati). Egli, in 23 anni di regime, ha dimostrato poco a poco di voler ricreare almeno formalmente l'URSS, con l'unico scopo di tenere alla larga la NATO e l'Occidente (numerose sono le dichiarazioni, anche dei suoi fedelissimi, di odio verso gli occidentali).
Oggi però, alla luce degli accadimenti dell'ultimo anno, le cose potrebbero cambiare.

In un anno di conflitto in Ucraina, definita ipocritamente "operazione militare speciale" (mentre in patria la parola "guerra" è bandita), egli ha fallito. Una delle nazioni più forti al mondo non ha saputo vincere contro una delle meno forti (anche perché è opportunamente appoggiata per difendersi). Il Centro di Studi internazionali parla di débâcle bellica e che sia stata messa in luce tutta l'incompetenza, la confusione e la corruzione del regime.
Inoltre, le sanzioni imposte dall'Occidente non sono servite a molto. O meglio, hanno sì indebolito l'economia russa (nonostante la propaganda interna dica il contrario), ma non hanno offerto una vera soluzione al problema, né un futuro roseo ai cittadini. Bisogna quindi agire sull'opinione pubblica, che inizia a interrogarsi sull'operato del regime, affinché si offra nuovamente un futuro di pace, considerazione, apertura economica e culturale. Non servono a tale scopo rimpasti di Governo (come già fece con il suo burattino invasato arrogante Medvedev), né un eventale colpo di stato.
L'Occidente non vuole tutto questo. Ama la Russia e i russi, la cultura russa e l'amicizia che da sempre ci lega. Ma non può amare una dittatura senza scrupoli che fa i suoi comodi e minaccia la pace in continuazione. Devono quindi essere i cittadini stessi a rendersi finamente conto, non credere alla propaganda di regime e ribellarsi scendendo in piazza in massa e chiedere nuove libere elezioni.

Se la Russia non dovesse vincere - facilmente e in tempi brevi - contro l'Ucraina, la posizione di Putin diverrebbe ancora meno stabile. La gente inizierebbe a interrogarsi sulle vere ragioni per cui debbano essere duramente colpiti con sanzioni, vedere migliaia di soldati uccisi ingiustamente e pesanti condizioni economiche solo per le idee sbagliate del loro zar.

Inoltre, Putin non accetterà mai di sedersi a un tavolo di pace, se non in posizione di forza - da vincitore - e in quanto non ha alcuna considerazione per l'esistenza di uno Stato sovrano. Bisogna quindi impedire, con ogni mezzo, la sua vittoria. Per amore della giustizia, del rispetto del diritto internazionale e dei popoli vicini.

Non meno importante, è l'isolamento internazionale a cui egli sta andando incontro. La Cina fa i suoi interessi, economicamente parlando, mentre le Repubbliche ex sovietiche dell’Asia centrale iniziano a storcere il naso, perché abbandonate dall'appoggio militare russo (impegnato in Ucraina). In tal senso è illuminante l'analisi di Aldo Ferrari, responsabile del Programma Russia, Caucaso e Asia Centrale dell’Ispi e professore all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
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L'auspicio è dunque quello di una transizione di potere in Russia, con la scelta di una figura che guardi alla pace, alla cooperazione internazionale e al rispetto reciproco.
Qualcuno come Gorbačëv, per esempio.
Il mondo ha bisogno di pace, rispetto fra i popoli e amicizia, nella piena considerazione culturale reciproca. Ma, in tutto ciò, non c'è spazio per i dittatori.

https://www.csis.org/analysis/what-coul ... cy-options
Shamash, hai abbracciato la nuova politica NATO/UK di far fuori Putin e mettere un servitore dell'Occidente in Russia Ma hai mai penato che Putin probabilmene e' quello che sta frenando la crescita della guerra in Ucraina?. Non e' detto che gli USA rescono a mettere in Russia un loro Kalensky-type schiavetto. E' molto piu probabile che venga furo un generale pazzoide e senza freni, che , alla prima provocazione ricorra ai mssili nucleari. Non tutte le ciambelle riescono con il buco. Quanto al prestigioso ICSIS e' da sempre che fa il gioco degli Americani, Starlo a sentire significa finire in altre guerre. Altro che pace ,raggiungibile subito lasciando che le regioni filo-russe dell' Ucraina abbiano la loro indipendenza. Perche' trasformare una guerra locale, in una guerra globale. Se vogliamo la pace dobbiamo FERMARE chi fomenta guerre in ogni continente e bloccare ovunque la costruzione di armi sempre piu micidiali. Non e' chi spende 1000 miliarsi/anno in armi che puo' "dettare la pace". Non lo puo' fare per motivi economici. Stiamo ragionando da PAZZI.
inizialmente si, pensava a un colpo di stato interno in ucraina e quindi non voleva distruggere il paese, dopo il fallimento (disastroso per l'esercito russo) di questa strategia ha cambiato i vertici militari e ha cominciato a combattere una guerra seria. senza sprecare costosi missili su asili ospedali e parchi pubblici come vorrebbe la propaganda (idiota) occidentale, ma altrettanto senza piu considerare gli ucraini occidentali un popolo "fratello che sbaglia", ma solo un nemico da sconfiggere.
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Re: La Russia post-Putin: pace e apertura economica, diplomatica e culturale

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RedWine ha scritto: 1 feb 2023, 14:10 inizialmente si, pensava a un colpo di stato interno in ucraina e quindi non voleva distruggere il paese, dopo il fallimento (disastroso per l'esercito russo) di questa strategia ha cambiato i vertici militari e ha cominciato a combattere una guerra seria. senza sprecare costosi missili su asili ospedali e parchi pubblici come vorrebbe la propaganda (idiota) occidentale, ma altrettanto senza piu considerare gli ucraini occidentali un popolo "fratello che sbaglia", ma solo un nemico da sconfiggere.
Una "guerra seria"? A quale scopo? Cos'hanno fatto di male gli ucraini? (Intendo in termini oggettivi, non secondo la propaganda del Cremlino).
Un "nemico da sconfiggere"? Solo perché non vogliono essere una costola della Russia né stare sull'attenti come la Bielorussia?
Hanno diritto di vivere in pace, essere rispettati nella loro cultura e integrità territoriale. Come chiunque altro.
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Re: La Russia post-Putin: pace e apertura economica, diplomatica e culturale

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Shamash ha scritto: 1 feb 2023, 14:14
RedWine ha scritto: 1 feb 2023, 14:10 inizialmente si, pensava a un colpo di stato interno in ucraina e quindi non voleva distruggere il paese, dopo il fallimento (disastroso per l'esercito russo) di questa strategia ha cambiato i vertici militari e ha cominciato a combattere una guerra seria. senza sprecare costosi missili su asili ospedali e parchi pubblici come vorrebbe la propaganda (idiota) occidentale, ma altrettanto senza piu considerare gli ucraini occidentali un popolo "fratello che sbaglia", ma solo un nemico da sconfiggere.
Una "guerra seria"? A quale scopo? Cos'hanno fatto di male gli ucraini? (Intendo in termini oggettivi, non secondo la propaganda del Cremlino).
Un "nemico da sconfiggere"? Solo perché non vogliono essere una costola della Russia né stare sull'attenti come la Bielorussia?
Hanno diritto di vivere in pace, essere rispettati nella loro cultura e integrità territoriale. Come chiunque altro.
essersi fatti manipolare dagli stati uniti in funzione anti russa.
aver accettato il golpe neonazista euromaidan
aver emesso leggi razziste nei confronti dei russofoni (20% popolazione)
aver tentato non con la diplomazia (accordi di minsk) ma con la forza (16 mila morti) la sottomissione delle regioni secessioniste del dombas e causando circa un milione e mezzo di profughi ucraini verso la russia prima della data che ufficialmente in occidente viene presentata come l'inizio della guerra.

che Putin non sia un esempio di democrazia e pacifismo posso anche concordare, (ma dimmi tra le grandi potenze chi è migliore) ma che tutto quello che sta succedendo sia per difendere un regime corrotto antidemocratico razzista e fascista come quello di Zelesky lo trovo assurdo
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Re: La Russia post-Putin: pace e apertura economica, diplomatica e culturale

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Shamash ha scritto: 1 feb 2023, 14:14
RedWine ha scritto: 1 feb 2023, 14:10 inizialmente si, pensava a un colpo di stato interno in ucraina e quindi non voleva distruggere il paese, dopo il fallimento (disastroso per l'esercito russo) di questa strategia ha cambiato i vertici militari e ha cominciato a combattere una guerra seria. senza sprecare costosi missili su asili ospedali e parchi pubblici come vorrebbe la propaganda (idiota) occidentale, ma altrettanto senza piu considerare gli ucraini occidentali un popolo "fratello che sbaglia", ma solo un nemico da sconfiggere.
Una "guerra seria"? A quale scopo? Cos'hanno fatto di male gli ucraini? (Intendo in termini oggettivi, non secondo la propaganda del Cremlino).
Un "nemico da sconfiggere"? Solo perché non vogliono essere una costola della Russia né stare sull'attenti come la Bielorussia?
Hanno diritto di vivere in pace, essere rispettati nella loro cultura e integrità territoriale. Come chiunque altro.
Gli USA stanno esagerando con l' interferenze politiche nella vita degli altri Paesi. Per loro non c'e' stata nessuna Corte marziale per aver aggredito l' Iraq ed ammazzato Saddam Hussein con una falsa accusa di avere armi batteriologiche. O per continuare ad usare metodi crudeli per uccidere (segandoli a pezzi) "terroristi" o aver abbandonato popoli interi nelle mani dei Talibani dopo aver causato anni di guerra inutili. Ora vogliamo eliminare Putin, magari finanziando una guerra civile o colpo di stato. come fatto in Ucraina nel 2014. Caro Shamash lascia che i russi pensino alla Russia, come sono gli Americani che dovrebbero (VERAMENTE) preoccuparsi degli USA. Se gli USA interferissero di meno nella vita degli altri popoli, staremmo tutti molto meglio in quanto ogni volta che lo fanno, la situazione PEGGIORA , Credo anche che dovremmo ri-esaminare la storia perche forse non ci e' stata raccontata imparzialmente. Invece di liberta, a me sembra che abbiano lasciato solo basi militari.
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Re: La Russia post-Putin: pace e apertura economica, diplomatica e culturale

Messaggio da leggere da Shamash »

RedWine ha scritto: 1 feb 2023, 14:28 essersi fatti manipolare dagli stati uniti in funzione anti russa.
aver accettato il golpe neonazista euromaidan
aver emesso leggi razziste nei confronti dei russofoni (20% popolazione)
aver tentato non con la diplomazia (accordi di minsk) ma con la forza (16 mila morti) la sottomissione delle regioni secessioniste del dombas e causando circa un milione e mezzo di profughi ucraini verso la russia prima della data che ufficialmente in occidente viene presentata come l'inizio della guerra.

che Putin non sia un esempio di democrazia e pacifismo posso anche concordare, (ma dimmi tra le grandi potenze chi è migliore) ma che tutto quello che sta succedendo sia per difendere un regime corrotto antidemocratico razzista e fascista come quello di Zelesky lo trovo assurdo
Non vi sono state manipolazioni antirusse, come documentato dalla storia, né alcun golpe. Che sul territorio vi sia la presenza di gruppi neonazisti non giustifica comunque un attacco militare ai danni di uno Stato sovrano. Parliamo di un governo regolarmente eletto e voluto dal popolo.
Le ragioni di difesa dell'Ucraina sono basate sul rispetto del diritto internazionale e l'integrità territoriale, così come ovviamente la sovranità.
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Re: La Russia post-Putin: pace e apertura economica, diplomatica e culturale

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Sayon ha scritto: 1 feb 2023, 14:31
Gli USA stanno esagerando con l' interferenze politiche nella vita degli altri Paesi. Per loro non c'e' stata nessuna Corte marziale per aver aggredito l' Iraq ed ammazzato Saddam Hussein con una falsa accusa di avere armi batteriologiche. O per continuare ad usare metodi crudeli per uccidere (segandoli a pezzi) "terroristi" o aver abbandonato popoli interi nelle mani dei Talibani dopo aver causato anni di guerra inutili. Ora vogliamo eliminare Putin, magari finanziando una guerra civile o colpo di stato. come fatto in Ucraina nel 2014. Caro Shamash lascia che i russi pensino alla Russia, come sono gli Americani che dovrebbero (VERAMENTE) preoccuparsi degli USA. Se gli USA interferissero di meno nella vita degli altri popoli, staremmo tutti molto meglio in quanto ogni volta che lo fanno, la situazione PEGGIORA , Credo anche che dovremmo ri-esaminare la storia perche forse non ci e' stata raccontata imparzialmente. Invece di liberta, a me sembra che abbiano lasciato solo basi militari.
Continuare a cercare colpe altrove, distoglie l'attenzione dal vero problema e soprattutto da chi ha veramente la responsabilità di quanto accaduto. Come vuole che sia una certa propaganda.
Ho già detto molte volte in passato che gli USA (così come l'EU disunita) hanno sbagliato in questa fattispecie, ma ciò non può sminuire le colpe del vero responsabile, che ha attaccato senza alcuna considerazione.
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Re: La Russia post-Putin: pace e apertura economica, diplomatica e culturale

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Shamash ha scritto: 1 feb 2023, 13:57
Sayon ha scritto: 1 feb 2023, 13:32 Shamash, hai abbracciato la nuova politica NATO/UK di far fuori Putin e mettere un servitore dell'Occidente in Russia Ma hai mai penato che Putin probabilmene e' quello che sta frenando la crescita della guerra in Ucraina?. Non e' detto che gli USA rescono a mettere in Russia un loro Kalensky-type schiavetto. E' molto piu probabile che venga furo un generale pazzoide e senza freni, che , alla prima provocazione ricorra ai mssili nucleari. Non tutte le ciambelle riescono con il buco. Quanto al prestigioso ICSIS e' da sempre che fa il gioco degli Americani, Starlo a sentire significa finire in altre guerre. Altro che pace ,raggiungibile subito lasciando che le regioni filo-russe dell' Ucraina abbiano la loro indipendenza. Perche' trasformare una guerra locale, in una guerra globale. Se vogliamo la pace dobbiamo FERMARE chi fomenta guerre in ogni continente e bloccare ovunque la costruzione di armi sempre piu micidiali. Non e' chi spende 1000 miliarsi/anno in armi che puo' "dettare la pace". Non lo puo' fare per motivi economici. Stiamo ragionando da PAZZI.
Si tratta semplicemente di una chiave di lettura, che propone uno scenario di pace che superi questa fase frutto delle azioni sconsiderate di un dittatore.
Inoltre, l'analisi si basa su fatti, attenendosi alla realtà. Temo non abbia letto il testo: nessuno vuole "far fuori Putin", bensì offrire un futuro di pace e cooperazione ai cittadini russi (ora colpiti duramente da sanzioni di cui non hanno colpe, se non quelle del loro Presidente). Sono appunto i cittadini che devono finalmente aprire gli occhi e adoperarsi - dall'interno - per avere un Governo pacifico che pensi alla propria crescita in relazione a buoni rapporti di pace con tutti. Bye
Credo che il popolo russa sia abituato alle restrizioni e ai sacrifici. Chi non ricorda le lunghe code fuori dai negozi (vuoti) ai tempi ella URSS ? Pare,dico pare,che le previsioni Fondo Monetario Internazionale indicano per il 2023 una crescita dell'economia russa dello 0,3%....
Bye
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Re: La Russia post-Putin: pace e apertura economica, diplomatica e culturale

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Sayon ha scritto: 1 feb 2023, 14:31
Shamash ha scritto: 1 feb 2023, 14:14
Una "guerra seria"? A quale scopo? Cos'hanno fatto di male gli ucraini? (Intendo in termini oggettivi, non secondo la propaganda del Cremlino).
Un "nemico da sconfiggere"? Solo perché non vogliono essere una costola della Russia né stare sull'attenti come la Bielorussia?
Hanno diritto di vivere in pace, essere rispettati nella loro cultura e integrità territoriale. Come chiunque altro.
Gli USA stanno esagerando con l' interferenze politiche nella vita degli altri Paesi. Per loro non c'e' stata nessuna Corte marziale per aver aggredito l' Iraq ed ammazzato Saddam Hussein con una falsa accusa di avere armi batteriologiche. O per continuare ad usare metodi crudeli per uccidere (segandoli a pezzi) "terroristi" o aver abbandonato popoli interi nelle mani dei Talibani dopo aver causato anni di guerra inutili. Ora vogliamo eliminare Putin, magari finanziando una guerra civile o colpo di stato. come fatto in Ucraina nel 2014. Caro Shamash lascia che i russi pensino alla Russia, come sono gli Americani che dovrebbero (VERAMENTE) preoccuparsi degli USA. Se gli USA interferissero di meno nella vita degli altri popoli, staremmo tutti molto meglio in quanto ogni volta che lo fanno, la situazione PEGGIORA , Credo anche che dovremmo ri-esaminare la storia perche forse non ci e' stata raccontata imparzialmente. Invece di liberta, a me sembra che abbiano lasciato solo basi militari.
:applausi:
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