FORUM POLITICO - Forum di Politica - Discussioni politiche

Scusate se apro l'ennesimo topic sull'argomento, ma pensavo che l'unico modo per cercare di persuadere i nostri politici sia la cosiddetta moral suasion, ovvero non solo pressare i politici di persona, ma anche sul web su tutte le piattaforme; oltre ciò bisognerebbe anche evitare di acquistare i prodotti americani, perchè sono loro la causa di tutto.

Purtroppo viviamo in un mondo in cui nessuno si prende le proprie responsabilità dai coniugi che divorziano ai capi di stato e allora l'unica arma del cittadino per responsabilizzare i nostri politicanti - oltre a votare per chi è contro la guerra - è quella di farsi sentire a livello mediatico inviando mail e messaggi ai politici: se milioni di persone lo facessero sarebbe più efficace che andare in piazza.

L'ideale sarebbe avere la possibilità di mandare a casa anche dopo un solo anno di legislatura i nostri parlamentari, ma siccome non è possibile, che almeno ci si faccia sentire in tutte le sedi ed in modo molto deciso.

Evitare di comprare i prodotti USA è lodevole, ma come fare effettivamente?
Manco delle scarpe sappiamo più la vera provenienza.
Ricordo mia madre che lavorava in una tessitura che faceva il telo per le camicie (marchi da 2/300€ in su).
Il filato era cinese, cambiavano il tubo di cartone, e per al legislazione italiana erano in grado di scrivere "made in Italy".

Crossfire ha scritto: ↑25 gen 2023, 10:27 Evitare di comprare i prodotti USA è lodevole, ma come fare effettivamente?
Manco delle scarpe sappiamo più la vera provenienza.
Ricordo mia madre che lavorava in una tessitura che faceva il telo per le camicie (marchi da 2/300€ in su).
Il filato era cinese, cambiavano il tubo di cartone, e per al legislazione italiana erano in grado di scrivere "made in Italy".

Non parliamo della Cina poi perchè il discorso sarebbe ancora più ampio e drammatico!

Per sconfiggere i cinesi ci rivogliono gli artigiani locali e a km 0 evitando i grandi negozi e mall: sembra poco, ma se nessuno comprasse da cinesi o da chi si fa fare le cose dai cinesi le cose cambierebbero eccome..

Crossfire ha scritto: ↑25 gen 2023, 10:27 Evitare di comprare i prodotti USA è lodevole, ma come fare effettivamente?
Manco delle scarpe sappiamo più la vera provenienza.
Ricordo mia madre che lavorava in una tessitura che faceva il telo per le camicie (marchi da 2/300€ in su).
Il filato era cinese, cambiavano il tubo di cartone, e per al legislazione italiana erano in grado di scrivere "made in Italy".

Tra il '79 e l' '82 avevo preso una rappresentanza da un cinese per piazzare (in realtà dovevo prorpio creare un mercato di sana pianta) a produttori e grossisti pizzi e merletti tipo "chiacchierino", Tombolino" etc etc di una perfezione tale da non essere distinguibili dall'originale se non da espertissimi del settore .
Cioè, i cinesi inondano i mercati di immondizia e-o roba anche molto pericolosa per la salute ma se ci si mettono coi loro costi di produzione ci mandano per stracci .

Leno Lazzari ha scritto: ↑25 gen 2023, 13:27

Crossfire ha scritto: ↑25 gen 2023, 10:27 Evitare di comprare i prodotti USA è lodevole, ma come fare effettivamente?
Manco delle scarpe sappiamo più la vera provenienza.
Ricordo mia madre che lavorava in una tessitura che faceva il telo per le camicie (marchi da 2/300€ in su).
Il filato era cinese, cambiavano il tubo di cartone, e per al legislazione italiana erano in grado di scrivere "made in Italy".

Tra il '79 e l' '82 avevo preso una rappresentanza da un cinese per piazzare (in realtà dovevo prorpio creare un mercato di sana pianta) a produttori e grossisti pizzi e merletti tipo "chiacchierino", Tombolino" etc etc di una perfezione tale da non essere distinguibili dall'originale se non da espertissimi del settore .
Cioè, i cinesi inondano i mercati di immondizia e-o roba anche molto pericolosa per la salute ma se ci si mettono coi loro costi di produzione ci mandano per stracci .

Il problema è la definizione di "made in Italy". Secondo il mio modesto quanto inutile parere, dovrebbe essere molto più stringente.
P.S.: da appassionato di vestire classico, non so quanti di voi hanno notato che, a parte rarissimi casi, non vengono più insieme alle camicie i polsini e colletti di ricambio a meno di andare da un sarto vecchia scuola. Questo perché il filato fa schifo, e si rompono prima di usurare colletti e polsini... Mi scende una lacrimuccia.

Crossfire ha scritto: ↑25 gen 2023, 13:30

Leno Lazzari ha scritto: ↑25 gen 2023, 13:27
Tra il '79 e l' '82 avevo preso una rappresentanza da un cinese per piazzare (in realtà dovevo prorpio creare un mercato di sana pianta) a produttori e grossisti pizzi e merletti tipo "chiacchierino", Tombolino" etc etc di una perfezione tale da non essere distinguibili dall'originale se non da espertissimi del settore .
Cioè, i cinesi inondano i mercati di immondizia e-o roba anche molto pericolosa per la salute ma se ci si mettono coi loro costi di produzione ci mandano per stracci .

Il problema è la definizione di "made in Italy". Secondo il mio modesto quanto inutile parere, dovrebbe essere molto più stringente.
P.S.: da appassionato di vestire classico, non so quanti di voi hanno notato che, a parte rarissimi casi, non vengono più insieme alle camicie i polsini e colletti di ricambio a meno di andare da un sarto vecchia scuola. Questo perché il filato fa schifo, e si rompono prima di usurare colletti e polsini... Mi scende una lacrimuccia.

Sul made in Italy si fanno parecchie truffe ma nel caso da me esposto non sono i cinesi a commettere l'abuso ma il trasformatore dello stesso pizzo in prodotto finito .

Leno Lazzari ha scritto: ↑25 gen 2023, 13:41

Crossfire ha scritto: ↑25 gen 2023, 13:30 Il problema è la definizione di "made in Italy". Secondo il mio modesto quanto inutile parere, dovrebbe essere molto più stringente.
P.S.: da appassionato di vestire classico, non so quanti di voi hanno notato che, a parte rarissimi casi, non vengono più insieme alle camicie i polsini e colletti di ricambio a meno di andare da un sarto vecchia scuola. Questo perché il filato fa schifo, e si rompono prima di usurare colletti e polsini... Mi scende una lacrimuccia.

Sul made in Italy si fanno parecchie truffe ma nel caso da me esposto non sono i cinesi a commettere l'abuso ma il trasformatore dello stesso pizzo in prodotto finito .

I cinesi di base non commettono abusi, ma sfruttano le lacune legislative, che è ben diverso. Molto più facile sia l'imprenditore italiano a richiederlo.
Anche nel caso di "cambiare il tubo di cartone", la cosa assurda, è che non c'è truffa. E' perfettamente legale, e legalmente puoi scrivere "made in Italy" su un filato cinese, perché hai fatto una "trasformazione del prodotto".
Che, banalmente, è sostituire il tubo di cartone...
Quindi, sempre per il mio modesto parere, il primo dei problemi è la definizione stessa di "made in Italy".

Crossfire ha scritto: ↑25 gen 2023, 13:52

Leno Lazzari ha scritto: ↑25 gen 2023, 13:41
Sul made in Italy si fanno parecchie truffe ma nel caso da me esposto non sono i cinesi a commettere l'abuso ma il trasformatore dello stesso pizzo in prodotto finito .

I cinesi di base non commettono abusi, ma sfruttano le lacune legislative, che è ben diverso. Molto più facile sia l'imprenditore italiano a richiederlo.
Anche nel caso di "cambiare il tubo di cartone", la cosa assurda, è che non c'è truffa. E' perfettamente legale, e legalmente puoi scrivere "made in Italy" su un filato cinese, perché hai fatto una "trasformazione del prodotto".
Che, banalmente, è sostituire il tubo di cartone...
Quindi, sempre per il mio modesto parere, il primo dei problemi è la definizione stessa di "made in Italy".

D'accordo su tutto .

Crossfire ha scritto: ↑25 gen 2023, 10:27 Evitare di comprare i prodotti USA è lodevole, ma come fare effettivamente?
Manco delle scarpe sappiamo più la vera provenienza.
Ricordo mia madre che lavorava in una tessitura che faceva il telo per le camicie (marchi da 2/300€ in su).
Il filato era cinese, cambiavano il tubo di cartone, e per al legislazione italiana erano in grado di scrivere "made in Italy".

Gli USA ormai producono solo armi, aerei, sommergibili, missili and are still strong in technological ideas (mostly by second generation amricans). Prices are excel lent beacuse most stuff is imported or manufactured in China and other countries with low cost workers. This applies to American products (made elesewhere) but also to Italian shoes and clothing.

allora se si vuole fare, ecco dei suggerimenti:

1) iniziare a sostituire Windows con Linux sul computer
2) passare a banche italiane o quantomeno europee
3) evitare auto statunitensi : Buick, Cadillac,Chevrolet,Chrysler,Dodge,Ford,General Motors,Jeep(la consideriamo italo statunitense, italiana, francese ?).
4) evitare di rifornirsi di carburante da uno dei seguenti marchi Exxon, Mobil, Texaco, Standard oil of California (Socal), Gulf oil
5) evitare la Apple
6) ricordarsi di controllare le marche di cibo. La Kraft è statunitense
7) non pagare per vedere film made in USA


buona fortuna ;)

Crossfire ha scritto: ↑25 gen 2023, 13:30
Il problema è la definizione di "made in Italy". Secondo il mio modesto quanto inutile parere, dovrebbe essere molto più stringente.
P.S.: da appassionato di vestire classico, non so quanti di voi hanno notato che, a parte rarissimi casi, non vengono più insieme alle camicie i polsini e colletti di ricambio a meno di andare da un sarto vecchia scuola. Questo perché il filato fa schifo, e si rompono prima di usurare colletti e polsini... Mi scende una lacrimuccia.

anche io ho notato che gli abiti sono molto diversi oggi rispetto a una decina di anni fa sia come qualità sia come scendono (è vero sono ingrassato ma non ho cambiato struttura... qui mi sembra che cavallo e altre proporzioni del corpo siano diverse )

ereticamente ha scritto: ↑25 gen 2023, 16:52 1) iniziare a sostituire Windows con Linux sul computer

Finché non ci lavori o hai interessi particolari forse ce la fai. Altrimenti ciaone.

ereticamente ha scritto: ↑25 gen 2023, 16:52 allora se si vuole fare, ecco dei suggerimenti:

1) iniziare a sostituire Windows con Linux sul computer
2) passare a banche italiane o quantomeno europee
3) evitare auto statunitensi : Buick, Cadillac,Chevrolet,Chrysler,Dodge,Ford,General Motors,Jeep(la consideriamo italo statunitense, italiana, francese ?).
4) evitare di rifornirsi di carburante da uno dei seguenti marchi Exxon, Mobil, Texaco, Standard oil of California (Socal), Gulf oil
5) evitare la Apple
6) ricordarsi di controllare le marche di cibo. La Kraft è statunitense
7) non pagare per vedere film made in USA


buona fortuna ;)

Sono d'accordo sui punti che posso soddisfare, per Windows non ci posso fare nulla, ma tanto gl'italiani sono dei pecoroni quindi credo che questo ragionamento lo stiamo facendo in pochi in Italia..

ereticamente ha scritto: ↑25 gen 2023, 16:55

Crossfire ha scritto: ↑25 gen 2023, 13:30
Il problema è la definizione di "made in Italy". Secondo il mio modesto quanto inutile parere, dovrebbe essere molto più stringente.
P.S.: da appassionato di vestire classico, non so quanti di voi hanno notato che, a parte rarissimi casi, non vengono più insieme alle camicie i polsini e colletti di ricambio a meno di andare da un sarto vecchia scuola. Questo perché il filato fa schifo, e si rompono prima di usurare colletti e polsini... Mi scende una lacrimuccia.

anche io ho notato che gli abiti sono molto diversi oggi rispetto a una decina di anni fa sia come qualità sia come scendono (è vero sono ingrassato ma non ho cambiato struttura... qui mi sembra che cavallo e altre proporzioni del corpo siano diverse )

...."qui mi sembra che cavallo e altre proporzioni del corpo siano diverse ".....

Il fenomeno ha una spiegazione semplice semplice . La moda cinese é prodotta in base alla LORO morfologia e purtroppo per te hanno il culo basso .