preciso che non è un intervento a favore o contro il matrimonio gay o pro o contro malan. ma voglio parlare della stampa e di come questa si sia prostituita al pensiero corretto. il signor gramellini è opinionista presso il piu importante giornale italiano (o meglio, il piu "venduto" come ironizza al proposito Toscano nella sua rassegna stampa), e ha proposito dell'usicta di Malan ha scritto il testo seguente.
Dal vangelo secondo Malan
Storia di Massimo Gramellini
https://www.msn.com/it-it/notizie/itali ... r-AA14uwLF
Se il Levitico, il libro di Ezechiele e la Lettera di Paolo ai Romani sono tornati di stringente attualità, il merito è del senatore italofraterno Lucio Malan, che a Un giorno da pecora ha ricordato come le Scritture considerino l’omosessualità «un abominio». Non è la prima volta che un politico di destra
interpreta la Bibbia in modo originale. A Lorenzo Fontana, presidente della Camera, si deve la sorprendente rielaborazione del precetto evangelico «Ama il prossimo tuo», laddove per «prossimo» non va intesa l’umanità intera, come erroneamente pensavano i santi e i missionari, ma soltanto quella più a portata di citofono, e comunque mai oltre Lampedusa. Al biblista Malan si potrebbe obiettare che san Paolo trova sì indecorosi gli uomini che vanno con altri uomini, ma anche quelli che portano i capelli lunghi, e quindi persino il ciuffo del senatore sarebbe a rischio di peccato mortale. Quanto all’abominio con cui Ezechiele marchia gli abitanti di Sodoma, non si riferisce ai loro gusti sessuali, ma al
rifiuto di «sostenere la mano dei poveri e dei bisognosi»: più che ai fautori del modello unico di famiglia sembrerebbe fornire una pezza d’appoggio a quelli del Reddito di cittadinanza. Resta il passo del Levitico, è vero. E poco importa se i teologi discutono da sempre se un testo sacro vada interpretato in senso letterale, specie su argomenti mutevoli come il costume: negli ultimi due-tremila anni l’ex berlusconiano Malan può avere cambiato partito, ma non posizione.
ora, visto che stimao parlando di testi storici*, liberamente consultabili, come è possile che un sedicente intellettuale li possa cosi apertamente contraddire raccontando delle ridicole panzane, per di piu per smentire persone che li citano in modo corretto nel loro significato? il gramellini dimostra come la cosidetta "cancel culture" e la riscrittura in senso politicamente corretto della storia sia ormai la norma in italia e non venga neppure piu contestata perfino da coloro, la chiesa in questo caso, che ne sono colpiti in prima persona.
e con questo non voglio sostenere che la nuova versione pol.cor. sia peggiore di quella vera, magari se dovessi spiegare la cosa a un bambino di sei anni sarebbe quella che userei, ma i lettori del corriere non sono bambini di sei anni a cui raccontare favole, possibile che nessuno si alzi in piedi e gridi al grande editorialista pluri premiato...
Gramellini, ma vai un po a cagare!
*storici non intesi che le cose che raccontano siano storicamente vere, ma che ci sono stati tramandati dai tempi antichi.