Pillon come la Boldrini

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ereticamente
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Pillon come la Boldrini

Messaggio da leggere da ereticamente »

La Boldrini un tempo aveva iniziato a denunciare i leoni da tastiera che l'avevano insultato.
Ora lo fa anche Pillon.

Ovviamente coloro che dicono che la Boldrini sbagliava ora diranno che Pillon ha ragione e viceversa.

Ecco l'articolo:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/1 ... l/6873396/


‘Da 8mila a 1.200 euro, il senatore ha detto ok’ Così funziona la fabbrica dei risarcimenti di Pillon e degli altri ex leghisti “offesi” via social
‘Da 8mila a 1.200 euro, il senatore ha detto ok’ Così funziona la fabbrica dei risarcimenti di Pillon e degli altri ex leghisti “offesi” via social
I tre ex onorevoli non rieletti tramite lo stesso legale avviano una massiva campagna di risarcimenti da diffamazione via social. I clienti lamentano danni fino a 20mila euro anche per post vecchi di tre anni, di cui mai si erano accorti prima, per far leva sulle conseguenze penali (altrimenti prescritte) oltre che civili. "Non monetizziamo la paura, se non possono pagare bastano le scuse" dice l'avvocato. Ma si prendono la pensione dell'anziano, anche a rate
Da ragazzo ero anarchico, adesso mi accorgo che si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello Stato vengano rispettate da chi ci governa. (Ennio Flaiano)
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Shamash
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Re: Pillon come la Boldrini

Messaggio da leggere da Shamash »

A prescindere dalle caratteristiche dell'articolo che, data la testata giornalistica, sbeffeggia una parte politica e non altre, il tema è rilevante.
Chiariamo subito: è sbagliato offendere la Boldrini, così come Pillon o il sig. Pinco Pallino. Esiste la legge e tutti devono rispettarla.
Ci sono moltissimi modi per mostrare anche pubblicamente (appoggiandosi a fatti, è pacifico) le criticità di una persona, che peraltro in questi casi è molto nota, senza necessariamente offenderla gratuitamente.

Per quanto riguarda la diffamazione in internet (e soprattutto sui social, come Facebook che è diventato il luogo "principe" per queste faccende), la Corte di Cassazione ha ritenuto (sentenza n. 40083, del 6 settembre 2018) che tale condotta in questi luoghi (ritenuti pubblici e quindi con un pubblico potenziale vastissimo) sia da ritenersi diffamazione aggravata (in linea quindi con i dettami dell'art. 595, III comma, Codice Penale).
Bisogna inoltre chiarire un altro punto, perché l'articolo scrive in modo confuso qualcosa che invece è molto importante e chiarissima: i tempi per procedere.
La persona offesa, per poter perseguire l'autore della diffamazione, ha tempo 3 mesi per depositare la querela dal momento in cui ne viene a conoscenza.
Nel caso invece si volesse procedere solo con un risarcimento del danno (e quindi solo in sede civile, secondo l'art. 2043 Cod. Civ.) e non penalmente, il termine è di 5 anni. In tal senso giova anche sottolineare che si tratta di prescrizione, non decadenza.

Comunque sia, i social dovevano essere uno strumento utile per avvicinare la gente e creare una rete globale, abbattendo le barriere. E, sotto molti aspetti è così.
Ma per altri, sono diventati un luogo d'odio dove si crede che si possa dire tutto ciò che si pensa.

Volemose bbene... :P
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