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La fregatura è che l'occidente si impoverisce per passare al verde prima che ci siano le condizioni tecnologiche per farlo mentre i tre quarti del mondo, India e Cina in primis , viaggia per conto proprio fregandosene dell'ambiente e non preoccupandosi del cambiamento climatico che probabilmente non è dovuto all'inquinamento o, se lo è, solo in minima parte.
Purtroppo molti e pesanti interessi ci sono ormai dappertutto...Leno Lazzari ha scritto: ↑14 nov 2022, 19:42 Concordo con Porteerrockwel che dietro alla faccenda delle batterie per i trasporti ci siano molti e pesanti interessi .
Tra l'altro avevo letto qualcosa qualche tempo fa relativamente alle esplosioni delle batterie ma una sola volta .
E magari sono cattivo nel pensare che la parola d'ordine sia di tacere .
Infatti, e non per nulla la Minelli cantava......ihealyou ha scritto: ↑14 nov 2022, 19:46Purtroppo molti e pesanti interessi ci sono ormai dappertutto...Leno Lazzari ha scritto: ↑14 nov 2022, 19:42 Concordo con Porteerrockwel che dietro alla faccenda delle batterie per i trasporti ci siano molti e pesanti interessi .
Tra l'altro avevo letto qualcosa qualche tempo fa relativamente alle esplosioni delle batterie ma una sola volta .
E magari sono cattivo nel pensare che la parola d'ordine sia di tacere .
la transizione ecologica non è una mera questione di tecnologia delle batterie, peraltro superabile. E' un opera di sensibilizzazione sui temi dell' inquinamento, sulla qualità dell' aria e della vita. Inutile dire che poi è una questione di gusti.porterrockwell ha scritto: ↑14 nov 2022, 11:15 https://www.inchiostronero.it/zero-emis ... emocrazia/
.......mi è capitata sotto gli occhi la notizia del grande aumento di esplosioni di batterie tra auto, bus, e biciclette elettriche che ci sono state in Gran Bretagna e da lì, percorrendo un sentiero piuttosto intricato, sono giunto a un ponderoso studio di mille pagine fatto da Simon Michaux, docente di geometallurgia su incarico del Servizio geologico finlandese: la conclusione è semplice e allo stesso drammatica o ridicola – a seconda di come vogliamo vederla – ovvero che la transizione energetica verde non è possibile allo stato attuale della tecnologia. Che si voglia credere o meno al catastrofismo climatico bisogna arrendersi al fatto che le “emissioni zero” entro un periodo di qualche decennio sono a tal punto una pura illusione che paiono piuttosto un inganno deliberato per ottenere delle trasformazioni sociali e politiche sulla base di un’emergenza che non soltanto non esiste, ma che se anche esistesse non potrebbe essere risolta con le tecnologie che vengono proposte.
La ragione e molto semplice: per le sole auto, ammesso che esse siano di numero pari alle attuali, occorrerebbe uno stock di batterie agli ioni di litio del peso di 286,6 milioni di tonnellate. Questo senza contare tutti gli altri veicoli a batteria che si stanno diffondendo a macchia d’olio e spesso usati in modo inappropriato e futile, aumentando così senza alcuna ragione l’attentato all’ambiente. Tuttavia, sebbene l’utilizzo sui veicoli possa sembrare quello più massiccio, non è affatto così. Bisogna tenere contro dei 2, 5 miliardi di tonnellate di batterie di accumulo per supportare per un periodo di quattro settimane l’energia eolica e solare che sono fonti inaffidabili e intermittenti e che non potrebbero supportare la richiesta di energia senza questa “riserva” – A questo occorre aggiungere il fatto che le batterie hanno un ciclo di vita 8/10 anni, (probabilmente anche meno con le ricariche veloci) per cui occorre mettere in conto periodiche e massicce sostituzioni. Ora le riserve planetarie di litio e di nichel potrebbero essere sufficienti solo per le batterie delle auto, ma non per tutto il resto, mentre il cobalto, altro elemento necessario non sarebbe sufficiente nemmeno a coprire questo ambito. Anche supponendo di trovare nuovi enormi giacimenti delle materie prime necessarie, cosa per la verità un poco probabile visto che ci sono state prospezioni a tappeto dovunque, l’estrazione e la ricerca dei materiali necessari rende impossibile poter pensare a cambiamenti in pochi anni. Dunque, ci troviamo di fronte a un non senso scientifico e tecnologico che difficilmente potrebbe essere attribuito a ignoranza o a errori di prospettiva perché i dati fondamentali sono chiari. Non si può pensare ad altro che a un disegno politico e di mutazione sociale.
Intanto tutto è superabile ma il tempo occorrente non è ora precisabile quindi è pura demagogia fissare fin da ora la data oltre la quale si faranno solo auto elettriche. E non solo per le batterie e i grossi accumulatori, ma anche per il costo proibitivo per sostitutire ogni fonte fossile con dispositivi verdi di cui fra l'altro non sanno ancora dire il costo del Kwh prodotto.paolo iovine ha scritto: ↑14 nov 2022, 20:14la transizione ecologica non è una mera questione di tecnologia delle batterie, peraltro superabile. E' un opera di sensibilizzazione sui temi dell' inquinamento, sulla qualità dell' aria e della vita. Inutile dire che poi è una questione di gusti.porterrockwell ha scritto: ↑14 nov 2022, 11:15 https://www.inchiostronero.it/zero-emis ... emocrazia/
.......mi è capitata sotto gli occhi la notizia del grande aumento di esplosioni di batterie tra auto, bus, e biciclette elettriche che ci sono state in Gran Bretagna e da lì, percorrendo un sentiero piuttosto intricato, sono giunto a un ponderoso studio di mille pagine fatto da Simon Michaux, docente di geometallurgia su incarico del Servizio geologico finlandese: la conclusione è semplice e allo stesso drammatica o ridicola – a seconda di come vogliamo vederla – ovvero che la transizione energetica verde non è possibile allo stato attuale della tecnologia. Che si voglia credere o meno al catastrofismo climatico bisogna arrendersi al fatto che le “emissioni zero” entro un periodo di qualche decennio sono a tal punto una pura illusione che paiono piuttosto un inganno deliberato per ottenere delle trasformazioni sociali e politiche sulla base di un’emergenza che non soltanto non esiste, ma che se anche esistesse non potrebbe essere risolta con le tecnologie che vengono proposte.
La ragione e molto semplice: per le sole auto, ammesso che esse siano di numero pari alle attuali, occorrerebbe uno stock di batterie agli ioni di litio del peso di 286,6 milioni di tonnellate. Questo senza contare tutti gli altri veicoli a batteria che si stanno diffondendo a macchia d’olio e spesso usati in modo inappropriato e futile, aumentando così senza alcuna ragione l’attentato all’ambiente. Tuttavia, sebbene l’utilizzo sui veicoli possa sembrare quello più massiccio, non è affatto così. Bisogna tenere contro dei 2, 5 miliardi di tonnellate di batterie di accumulo per supportare per un periodo di quattro settimane l’energia eolica e solare che sono fonti inaffidabili e intermittenti e che non potrebbero supportare la richiesta di energia senza questa “riserva” – A questo occorre aggiungere il fatto che le batterie hanno un ciclo di vita 8/10 anni, (probabilmente anche meno con le ricariche veloci) per cui occorre mettere in conto periodiche e massicce sostituzioni. Ora le riserve planetarie di litio e di nichel potrebbero essere sufficienti solo per le batterie delle auto, ma non per tutto il resto, mentre il cobalto, altro elemento necessario non sarebbe sufficiente nemmeno a coprire questo ambito. Anche supponendo di trovare nuovi enormi giacimenti delle materie prime necessarie, cosa per la verità un poco probabile visto che ci sono state prospezioni a tappeto dovunque, l’estrazione e la ricerca dei materiali necessari rende impossibile poter pensare a cambiamenti in pochi anni. Dunque, ci troviamo di fronte a un non senso scientifico e tecnologico che difficilmente potrebbe essere attribuito a ignoranza o a errori di prospettiva perché i dati fondamentali sono chiari. Non si può pensare ad altro che a un disegno politico e di mutazione sociale.