Giovedì nero di Milano

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ereticamente
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Giovedì nero di Milano

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https://it.wikipedia.org/wiki/Gioved%C3 ... _di_Milano

Giovedì nero di Milano è il nome dato dalla stampa a una serie di atti criminosi compiuti giovedì 12 aprile 1973 a Milano da militanti di gruppi neofascisti e del MSI durante una manifestazione che dopo essere stata autorizzata fu all'ultimo momento vietata dalla questura. Tra questi, vi è l'omicidio del poliziotto Antonio Marino colpito da una bomba lanciata da alcuni manifestanti.

La preparazione
I vertici del MSI-DN e del Fronte della Gioventù avevano indetto per il 12 aprile una manifestazione con un comizio di Ciccio Franco a Milano con lo scopo di "dimostrare contro la violenza rossa". Il corteo avrebbe dovuto sfilare da Piazza Cavour a Piazza Tricolore, dove si sarebbe tenuto il comizio.

Il prefetto Libero Mazza pose però il veto all'evento poco prima dell'inizio della sfilata per gravi motivi di ordine pubblico. Franco, il leader dei Moti di Reggio, era noto per le istigazioni alla violenza, e la questura voleva evitare una recrudescenza degli atti criminosi legati alle attività missine. Inoltre alla parata avrebbero partecipato militanti dei gruppi più estremisti della destra eversiva come Avanguardia Nazionale, Ordine Nuovo e Lotta di Popolo, provenienti da tutta Italia.

Precedenti
Alcuni militanti de "La Fenice" già pochi giorni prima (il 7 aprile) avevano tentato di effettuare un attentato sul treno Torino-Genova-Roma. Nico Azzi, militante milanese legato a Ordine Nuovo, era rimasto ferito quando mezzo chilogrammo di tritolo, innescato erroneamente, era in parte esploso[1] nel maldestro tentativo di installare un ordigno sul treno, dopo che si era volontariamente fatto notare con una copia del giornale Lotta Continua in tasca, al fine di operare un'azione di depistaggio preventivo.

La manifestazione e le violenze

Il cadavere dell'agente Antonio Marino
I manifestanti, nonostante il divieto, alle 17:30 si radunarono ugualmente, capitanati dal vicesegretario Franco Servello , dall'onorevole Francesco Petronio e da Ignazio La Russa, all'epoca leader della Fronte della Gioventù di Milano, e alle 18:30 marciarono verso la prefettura per protestare contro il divieto; la parata fu caratterizzata da numerosi atti di violenza e di teppismo, per cui venne schierato il III reparto Celere. Vi furono diverse schermaglie tra forze dell'ordine e manifestanti.

I neofascisti invasero la Casa dello Studente di Viale Romagna in cui praticarono gravi atti di vandalismo e danneggiarono l'istituto magistrale Virgilio di Piazza Ascoli, ritenuto un luogo legato alla sinistra milanese.

Lungo via Bellotti, nei dintorni di via Kramer, dalla folla vennero lanciate due bombe a mano SRCM Mod. 35 contro le forze dell'ordine ferendo con la prima un passante e un poliziotto; la seconda invece colpi al petto l'agente Antonio Marino, di 22 anni, uccidendolo. Altri dodici celerini furono travolti dalle schegge, riportando ferite di varia entità. Marino, originario della provincia di Caserta, era divenuto poliziotto nel 1971, dopo un periodo trascorso in Germania.
Da ragazzo ero anarchico, adesso mi accorgo che si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello Stato vengano rispettate da chi ci governa. (Ennio Flaiano)
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heyoka
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Re: Giovedì nero di Milano

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Pensa Caro amico paranoico, che da giovane, l' estremista di sinistra Benito Mussolini fu arrestato dalla polizia governativa, perché essendo contrario alle guerre coloniali dell' Italia, prese parte ad una manifestazione per bloccare i treni che trasportavano le armi da imbarcare nel porto di Napoli.
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Re: Giovedì nero di Milano

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heyoka ha scritto: 14 ott 2022, 12:42 Pensa Caro amico paranoico, che da giovane, l' estremista di sinistra Benito Mussolini fu arrestato dalla polizia governativa, perché essendo contrario alle guerre coloniali dell' Italia, prese parte ad una manifestazione per bloccare i treni che trasportavano le armi da imbarcare nel porto di Napoli.
e quindi ? siccome da giovane mussolini era socialista, prima di vendersi ai poteri forti e agli stranieri,
dovremmo benedire la russa che pacifista e socialista non lo è mai stato e che nella sua vita ha più demeriti che meriti ?

ma sai quante ne avrebbero detti i giornali se uno di sinistra, con un evento come il suo nella sua carriera politica, fosse salito alla seconda carica del senato?!
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