Siamo davvero liberi di...votare?

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MezzoCondito
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Siamo davvero liberi di...votare?

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Domani saremo liberi. Saremo liberi di votare o anche di non votare. E chi decide di votare può votare per chi gli è più gradito. Oppure, più realisticamente. per chi gli è meno sgradito.
Quello che invece non saremo liberi di fare, è di decidere se continuare con la nostra subalternità all'America, alla Nato, alla Ue e ai cosiddetti mercati finanziari, cioè a quella plutocrazia anglo-talmudica che, come è accaduto con Draghi e anni prima con Monti, può commissariarci in qualsiasi momento. E imporci un altro banchiere.
Votare in un Paese privo di qualsasi sovranità, tanto politica, quanto economica, quanto militare, può avere un senso. Si sfrutta quel piccolo spazio di libertà decisionale che è concessa al popolo, perlomeno fino al prossimo golpe finanziario. Ma nessuno creda che vi sia qualcuno in politica che possa oggi tirarci fuori dalla gabbia mortale della sottomissione agli Usa e al grande capitale anglo-talmudico.
Viviamo in una pluto-democrazia, per giunta colonia statitutense dal 1945. Il nostro voto è quello dei colonizzati che devono scegliersi il vicerè. E allora scegliamoci pure il vicerè, se ci va bene così.
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porterrockwell
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Re: Siamo davvero liberi di...votare?

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MezzoCondito ha scritto: 24 set 2022, 19:40 Domani saremo liberi. Saremo liberi di votare o anche di non votare. E chi decide di votare può votare per chi gli è più gradito. Oppure, più realisticamente. per chi gli è meno sgradito.
Quello che invece non saremo liberi di fare, è di decidere se continuare con la nostra subalternità all'America, alla Nato, alla Ue e ai cosiddetti mercati finanziari, cioè a quella plutocrazia anglo-talmudica che, come è accaduto con Draghi e anni prima con Monti, può commissariarci in qualsiasi momento. E imporci un altro banchiere.
Votare in un Paese privo di qualsasi sovranità, tanto politica, quanto economica, quanto militare, può avere un senso. Si sfrutta quel piccolo spazio di libertà decisionale che è concessa al popolo, perlomeno fino al prossimo golpe finanziario. Ma nessuno creda che vi sia qualcuno in politica che possa oggi tirarci fuori dalla gabbia mortale della sottomissione agli Usa e al grande capitale anglo-talmudico.
Viviamo in una pluto-democrazia, per giunta colonia statitutense dal 1945. Il nostro voto è quello dei colonizzati che devono scegliersi il vicerè. E allora scegliamoci pure il vicerè, se ci va bene così.
Intanto va a votare contro i cialtroni del Green Pass obbligatorio per lavorare, contro i fautori del lockdown estremo ammazza economia privata, contro chi ti obbligava a vaccinarti con vaccini non sperimentati facendoti firmare che eri d'accordo. Altro che votare "per il più gradito", qui si tratta di votare contro una manica di stronzi !!
Scorra come acqua il diritto e la giustizia come un torrente perenne. Amos 5,24
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Leno Lazzari
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Re: Siamo davvero liberi di...votare?

Messaggio da leggere da Leno Lazzari »

Vale la pena di votare, se non altro perché dopo tanti anni potrebbe venire fuori il più forte governo di CDX di tutti i tempi .

Ohhhh, é un ultimo tentativo perché poi andare in Serbia
al mercato nero del Kalashnikov é 'nattimo .
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro

.........ma andare oltre no ?
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Sayon
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Re: Siamo davvero liberi di...votare?

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MezzoCondito ha scritto: 24 set 2022, 19:40 Domani saremo liberi. Saremo liberi di votare o anche di non votare. E chi decide di votare può votare per chi gli è più gradito. Oppure, più realisticamente. per chi gli è meno sgradito.
Quello che invece non saremo liberi di fare, è di decidere se continuare con la nostra subalternità all'America, alla Nato, alla Ue e ai cosiddetti mercati finanziari, cioè a quella plutocrazia anglo-talmudica che, come è accaduto con Draghi e anni prima con Monti, può commissariarci in qualsiasi momento. E imporci un altro banchiere.
Votare in un Paese privo di qualsasi sovranità, tanto politica, quanto economica, quanto militare, può avere un senso. Si sfrutta quel piccolo spazio di libertà decisionale che è concessa al popolo, perlomeno fino al prossimo golpe finanziario. Ma nessuno creda che vi sia qualcuno in politica che possa oggi tirarci fuori dalla gabbia mortale della sottomissione agli Usa e al grande capitale anglo-talmudico.
Viviamo in una pluto-democrazia, per giunta colonia statitutense dal 1945. Il nostro voto è quello dei colonizzati che devono scegliersi il vicerè. E allora scegliamoci pure il vicerè, se ci va bene così.
Se ragioni cosi, e' logico che nulla cambiera'. Lascia che lo facciano le persone adulte che invece sanno che TUTTO puo' essere cambiato attraverso il voto.
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