Da Face Book Fabio Armano

Forum di discussione sulla politica italiana, i partiti e le istituzioni.
Connesso
Avatar utente
Leno Lazzari
Connesso: Sì
Messaggi: 16392
Iscritto il: 10 giu 2019, 21:36
Località: Fiano Romano (RM)
Ha Assegnato: 10139 Mi Piace
Ha Ricevuto: 4044 Mi Piace

Da Face Book Fabio Armano

Messaggio da leggere da Leno Lazzari »

Riassuntino sul come va
al potere la sinistra:
a) 1995-1996: vanno al governo con un ribaltone ai danni di Berlusconi che aveva vinto le elezioni del 1994.
b) 1996-1998: vincono le elezioni, ma alla Camera non hanno la maggioranza e il governo Prodi I è sostenuto da Rifondazione comunista per effetto del “patto di desistenza” con Bertinotti nei collegi uninominali.
c) 1998-2001: fanno fuori Prodi e vanno al governo con Clemente Mastella, eletto col centrodestra a guida Berlusconi.
d) 2006-2008: si trincerano in un governo – il Prodi II – sostenuto in Senato coi voti dei senatori a vita e di quelli eletti nella circoscrizione Estero, avendo “vinto” le elezioni con uno scarto dello 0,01%.
e) 2011-2012: dall’opposizione (avevano perso sonoramente le elezioni politiche del 2008) votano la fiducia al governo tecnico di Mario Monti frutto di un colpo di Stato ai danni del governo Berlusconi IV. Entrano in maggioranza e Bersani, Alfano e Casini formano l’ABC, l’asse di maggioranza che supporta Monti e le politiche di austerità. Votano favorevolmente per l’autorizzazione alla ratifica del Fiscal compact e per l’introduzione in Costituzione del vincolo del pareggio di bilancio.
f) 2013-2018: vincono le elezioni con poco più del 29% dei voti e ottengono un premio di maggioranza abnorme previsto da una legge elettorale dichiarata incostituzionale (anche nei meccanismi del premio). Restano al governo 5 anni nonostante la Corte costituzionale avesse previsto per le Camere il regime di “prorogatio” con la sentenza sul porcellum. Per 4 anni e mezzo si reggono sul sostegno di Angelino Alfano, eletto col centrodestra, che a sua volta lascia il partito di cui era segretario (PdL) per sostenere (insieme ad una pattuglia di parlamentari eletti con Berlusconi) i governi di centrosinistra
g) 2019-2020 dal 40,8% ottenuto alle elezioni europee del 2014, alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 prendono una batosta memorabile e scendono al 18,8%. La coalizione di centrosinistra ottiene complessivamente il 22%, 15 punti percentuali in meno rispetto alla coalizione di centrodestra (37%) e 10 in meno rispetto al M5S (32%). Nonostante ciò, con un acrobatico salto mortale all'indietro tra un "Mai col 5 Stelle!" ed un "Mai con quelli di Bibbiano!" vanno di nuovo al governo senza voti e senza alcuna legittimazione democratica, attraverso l’alleanza coi “nemici” giurati del M5S.
Ecco, riflettete su questo nei giorni che vi separano da qui a domenica, e se siete abbastanza liberi, sufficientemente dignitosi, senza consulenze statali o redditi di cittadinanza da preservare, domandatevi se davvero sono Salvini e Meloni la minaccia per la democrazia di questo paese.
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro

.........ma andare oltre no ?
Connesso
Avatar utente
Sayon
Connesso: Sì
Messaggi: 11015
Iscritto il: 9 giu 2019, 7:58
Ha Assegnato: 3420 Mi Piace
Ha Ricevuto: 4476 Mi Piace

Re: Da Face Book Fabio Armano

Messaggio da leggere da Sayon »

Leno Lazzari ha scritto: 23 set 2022, 11:43 Riassuntino sul come va
al potere la sinistra:
a) 1995-1996: vanno al governo con un ribaltone ai danni di Berlusconi che aveva vinto le elezioni del 1994.
b) 1996-1998: vincono le elezioni, ma alla Camera non hanno la maggioranza e il governo Prodi I è sostenuto da Rifondazione comunista per effetto del “patto di desistenza” con Bertinotti nei collegi uninominali.
c) 1998-2001: fanno fuori Prodi e vanno al governo con Clemente Mastella, eletto col centrodestra a guida Berlusconi.
d) 2006-2008: si trincerano in un governo – il Prodi II – sostenuto in Senato coi voti dei senatori a vita e di quelli eletti nella circoscrizione Estero, avendo “vinto” le elezioni con uno scarto dello 0,01%.
e) 2011-2012: dall’opposizione (avevano perso sonoramente le elezioni politiche del 2008) votano la fiducia al governo tecnico di Mario Monti frutto di un colpo di Stato ai danni del governo Berlusconi IV. Entrano in maggioranza e Bersani, Alfano e Casini formano l’ABC, l’asse di maggioranza che supporta Monti e le politiche di austerità. Votano favorevolmente per l’autorizzazione alla ratifica del Fiscal compact e per l’introduzione in Costituzione del vincolo del pareggio di bilancio.
f) 2013-2018: vincono le elezioni con poco più del 29% dei voti e ottengono un premio di maggioranza abnorme previsto da una legge elettorale dichiarata incostituzionale (anche nei meccanismi del premio). Restano al governo 5 anni nonostante la Corte costituzionale avesse previsto per le Camere il regime di “prorogatio” con la sentenza sul porcellum. Per 4 anni e mezzo si reggono sul sostegno di Angelino Alfano, eletto col centrodestra, che a sua volta lascia il partito di cui era segretario (PdL) per sostenere (insieme ad una pattuglia di parlamentari eletti con Berlusconi) i governi di centrosinistra
g) 2019-2020 dal 40,8% ottenuto alle elezioni europee del 2014, alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 prendono una batosta memorabile e scendono al 18,8%. La coalizione di centrosinistra ottiene complessivamente il 22%, 15 punti percentuali in meno rispetto alla coalizione di centrodestra (37%) e 10 in meno rispetto al M5S (32%). Nonostante ciò, con un acrobatico salto mortale all'indietro tra un "Mai col 5 Stelle!" ed un "Mai con quelli di Bibbiano!" vanno di nuovo al governo senza voti e senza alcuna legittimazione democratica, attraverso l’alleanza coi “nemici” giurati del M5S.
Ecco, riflettete su questo nei giorni che vi separano da qui a domenica, e se siete abbastanza liberi, sufficientemente dignitosi, senza consulenze statali o redditi di cittadinanza da preservare, domandatevi se davvero sono Salvini e Meloni la minaccia per la democrazia di questo paese.
No, la situazione del PD eà del tutto abnorme. Stanno sempre al governo anche se sempre piu gente non li vuole. Occorre tener duro, percheà unàaltro governo °tecnico° proposto da un PdR piddino meriterebbe una guerra civile.
Connesso
Avatar utente
Leno Lazzari
Connesso: Sì
Messaggi: 16392
Iscritto il: 10 giu 2019, 21:36
Località: Fiano Romano (RM)
Ha Assegnato: 10139 Mi Piace
Ha Ricevuto: 4044 Mi Piace

Re: Da Face Book Fabio Armano

Messaggio da leggere da Leno Lazzari »

Sayon ha scritto: 23 set 2022, 13:26
Leno Lazzari ha scritto: 23 set 2022, 11:43 Riassuntino sul come va
al potere la sinistra:
a) 1995-1996: vanno al governo con un ribaltone ai danni di Berlusconi che aveva vinto le elezioni del 1994.
b) 1996-1998: vincono le elezioni, ma alla Camera non hanno la maggioranza e il governo Prodi I è sostenuto da Rifondazione comunista per effetto del “patto di desistenza” con Bertinotti nei collegi uninominali.
c) 1998-2001: fanno fuori Prodi e vanno al governo con Clemente Mastella, eletto col centrodestra a guida Berlusconi.
d) 2006-2008: si trincerano in un governo – il Prodi II – sostenuto in Senato coi voti dei senatori a vita e di quelli eletti nella circoscrizione Estero, avendo “vinto” le elezioni con uno scarto dello 0,01%.
e) 2011-2012: dall’opposizione (avevano perso sonoramente le elezioni politiche del 2008) votano la fiducia al governo tecnico di Mario Monti frutto di un colpo di Stato ai danni del governo Berlusconi IV. Entrano in maggioranza e Bersani, Alfano e Casini formano l’ABC, l’asse di maggioranza che supporta Monti e le politiche di austerità. Votano favorevolmente per l’autorizzazione alla ratifica del Fiscal compact e per l’introduzione in Costituzione del vincolo del pareggio di bilancio.
f) 2013-2018: vincono le elezioni con poco più del 29% dei voti e ottengono un premio di maggioranza abnorme previsto da una legge elettorale dichiarata incostituzionale (anche nei meccanismi del premio). Restano al governo 5 anni nonostante la Corte costituzionale avesse previsto per le Camere il regime di “prorogatio” con la sentenza sul porcellum. Per 4 anni e mezzo si reggono sul sostegno di Angelino Alfano, eletto col centrodestra, che a sua volta lascia il partito di cui era segretario (PdL) per sostenere (insieme ad una pattuglia di parlamentari eletti con Berlusconi) i governi di centrosinistra
g) 2019-2020 dal 40,8% ottenuto alle elezioni europee del 2014, alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 prendono una batosta memorabile e scendono al 18,8%. La coalizione di centrosinistra ottiene complessivamente il 22%, 15 punti percentuali in meno rispetto alla coalizione di centrodestra (37%) e 10 in meno rispetto al M5S (32%). Nonostante ciò, con un acrobatico salto mortale all'indietro tra un "Mai col 5 Stelle!" ed un "Mai con quelli di Bibbiano!" vanno di nuovo al governo senza voti e senza alcuna legittimazione democratica, attraverso l’alleanza coi “nemici” giurati del M5S.
Ecco, riflettete su questo nei giorni che vi separano da qui a domenica, e se siete abbastanza liberi, sufficientemente dignitosi, senza consulenze statali o redditi di cittadinanza da preservare, domandatevi se davvero sono Salvini e Meloni la minaccia per la democrazia di questo paese.
No, la situazione del PD eà del tutto abnorme. Stanno sempre al governo anche se sempre piu gente non li vuole. Occorre tener duro, percheà unàaltro governo °tecnico° proposto da un PdR piddino meriterebbe una guerra civile.
E poi proprio loro vengono e parlano di astensionismo !
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro

.........ma andare oltre no ?
Rispondi