Sullo ius scholae si potrebbe anche essere d'accordo

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Re: Sullo ius scholae si potrebbe anche essere d'accordo

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Leno Lazzari ha scritto: 30 giu 2022, 19:07

Ricordo che in passato il PD ha fatto "campagna" alle comunali portando persino i Rom, quindi non ne sarei sorpreso
guarda che gli zingari sono quasi sempre italiani.
dire rom è come dire ebreo, arbareshe, altesino,...
Da ragazzo ero anarchico, adesso mi accorgo che si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello Stato vengano rispettate da chi ci governa. (Ennio Flaiano)
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Re: Sullo ius scholae si potrebbe anche essere d'accordo

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Sayon ha scritto: 30 giu 2022, 19:24
Leno Lazzari ha scritto: 30 giu 2022, 19:07

Ricordo che in passato il PD ha fatto "campagna" alle comunali portando persino i Rom, quindi non ne sarei sorpreso
Mettiamo le cose sotto prospettiva. Il problema dell' immigrazione e' l' ARRIVO. Caotico, irregolare, di bassa qualta'. E' questo problema che va affrontato e risolto. Io sono per l' espulsione immediata anche a loro spese e ritorno al Paese da cui e' "partito". Quando invece un ragazzino (entrato irregolarmente solo perche' i genitori o altri lo hanno voluto) frequenta una scuola, in realta' lui non ha altre alternative che divenire italiano a tutti gli effetti in quanto lui non conosce altro stile di vita. Diventa crudele e discriminatorio farlo restare senza una nazionalita', perche lui -come ogni bambino che ha vissuto almeno 5 anni in un altro Paese- conosce solo quella realta'.
Tutti dettagli che a quelli del PD interessano meno di niente .
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro

.........ma andare oltre no ?
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Re: Sullo ius scholae si potrebbe anche essere d'accordo

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ereticamente ha scritto: 30 giu 2022, 20:10
Leno Lazzari ha scritto: 30 giu 2022, 19:07

Ricordo che in passato il PD ha fatto "campagna" alle comunali portando persino i Rom, quindi non ne sarei sorpreso
guarda che gli zingari sono quasi sempre italiani.
dire rom è come dire ebreo, arbareshe, altesino,...
Hai perfettamente ragione, ma gli zingari, ancorchè italiani, proprio per via del loro senso civico (assente) a votare ci vanno quando vengono tangibilmente "incentivati" .
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Leno Lazzari ha scritto: 1 lug 2022, 4:17

Hai perfettamente ragione, ma gli zingari, ancorchè italiani, proprio per via del loro senso civico (assente) a votare ci vanno quando vengono tangibilmente "incentivati" .

gli altri italiani non sono molto diversi
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ereticamente ha scritto: 30 giu 2022, 20:10
Leno Lazzari ha scritto: 30 giu 2022, 19:07

Ricordo che in passato il PD ha fatto "campagna" alle comunali portando persino i Rom, quindi non ne sarei sorpreso
guarda che gli zingari sono quasi sempre italiani.
dire rom è come dire ebreo, arbareshe, altesino,...
Una società esiste e si regge in piedi se è composta da gente che ha in comune tradizioni, storia e valori, altrimenti è un'accozzaglia di estranei in inevitabile conflitto. Questo ci dice la storia dei vari paesi. Uno stato è tale se ha una sua cultura, che lo distingue dagli altri, e da cui trae la sua ragion d'essere e l'ispirazione per le sue politiche. Queste sono nozioni elementari banali, ovvie, che però nessuno vuole tenere presenti.
Quando si ha coesione sociale intorno ad una cultura, gli estranei che risiedono nello stesso paese, portatori della loro propria cultura, devono comportarsi da ospiti, senza interferire nella gestione del paese che li ospita, ma che non è il loro. Un ebreo o arabo che vive qui resta un ebreo o arabo, che può fare una vita normale come un italiano, ma non può eleggere i nostri rappresentanti politici perché non è italiano. Cito i due esempi di immigrati che mi pare siano i più attivi nella vita politica italiana, a differenza dei cinesi, che si fanno i fatti suoi e dai quali dovrebbero imparare.
Ecco quindi la regola aurea: gli ospiti godono di tutti i diritti civili, mentre i padroni di casa anche dei diritti politici (elezioni). Tutto qui, è così semplice. Giovanni Sartori, quando viveva negi USA e insegnava nel loro università, non aveva i diritti politici, quindi non votava, e trovava questo ragionevole. La sinistra invece vuole che tutti abbiano i diritti politici, ovviamente per proprio interesse, perché gente di diversa cultura non può che portare confusione nella politica, avendo valori diversi e inconciabili, e questo porta a potenziali rivoluzioni, che sono da sempre l'obiettivo dei comunisti. Ma ci vuole tanto a capire queste ovvietà?
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Vento ha scritto: 1 lug 2022, 9:40
Una società esiste e si regge in piedi se è composta da gente che ha in comune tradizioni, storia e valori, altrimenti è un'accozzaglia di estranei in inevitabile conflitto. Questo ci dice la storia dei vari paesi. Uno stato è tale se ha una sua cultura, che lo distingue dagli altri, e da cui trae la sua ragion d'essere e l'ispirazione per le sue politiche. Queste sono nozioni elementari banali, ovvie, che però nessuno vuole tenere presenti.
Quando si ha coesione sociale intorno ad una cultura, gli estranei che risiedono nello stesso paese, portatori della loro propria cultura, devono comportarsi da ospiti, senza interferire nella gestione del paese che li ospita, ma che non è il loro. Un ebreo o arabo che vive qui resta un ebreo o arabo, che può fare una vita normale come un italiano, ma non può eleggere i nostri rappresentanti politici perché non è italiano. Cito i due esempi di immigrati che mi pare siano i più attivi nella vita politica italiana, a differenza dei cinesi, dai quali dovrebbero imparare.
Ecco quindi la regola aurea: gi ospiti godono di tutti i diritti civili, mentre i padroni dei casa anche dei diritti politici (elezioni). Tutto qui, è così semplice. Giovanni Sartori, quando viveva negi USA e insegnava nel loro università, non aveva i diritti politici, quindi non votava, e trovava questo ragionevole. La sinistra invece vuole che tutti abbiano i diritti politici, ovviamente per proprio interesse, perché gente di diversa cultura non può che portare confusione nella politica, avendo valori diversi e inconciabili, e questo porta a potenziali rivoluzioni, che sono da sempre l'obiettivo dei comunisti. Ma ci vuole tanto a capire queste ovvietà?
ma tu stai fuori?
gli ebrei sono una minoranza religiosa che è in italia da due mila anni e non dovrebbero avere diritti politici? ma che stai dicendo?
In USA gli immigrati fanno politica eccome. Schwarzenegger è diventato govenatore della california. E' come divenare presidente di regione in Italia. Con la California è una potenza economica più grande della stessa Italia e gli Stati degli USA hanno più autonomia delle nostre regioni. E questo lo ha fatto in un partito di destra. Mentre da noi si sta ancora a parlare di dare la cittadinanza a bambini formati qui.
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ereticamente ha scritto: 1 lug 2022, 9:45
Vento ha scritto: 1 lug 2022, 9:40
Una società esiste e si regge in piedi se è composta da gente che ha in comune tradizioni, storia e valori, altrimenti è un'accozzaglia di estranei in inevitabile conflitto. Questo ci dice la storia dei vari paesi. Uno stato è tale se ha una sua cultura, che lo distingue dagli altri, e da cui trae la sua ragion d'essere e l'ispirazione per le sue politiche. Queste sono nozioni elementari banali, ovvie, che però nessuno vuole tenere presenti.
Quando si ha coesione sociale intorno ad una cultura, gli estranei che risiedono nello stesso paese, portatori della loro propria cultura, devono comportarsi da ospiti, senza interferire nella gestione del paese che li ospita, ma che non è il loro. Un ebreo o arabo che vive qui resta un ebreo o arabo, che può fare una vita normale come un italiano, ma non può eleggere i nostri rappresentanti politici perché non è italiano. Cito i due esempi di immigrati che mi pare siano i più attivi nella vita politica italiana, a differenza dei cinesi, dai quali dovrebbero imparare.
Ecco quindi la regola aurea: gi ospiti godono di tutti i diritti civili, mentre i padroni dei casa anche dei diritti politici (elezioni). Tutto qui, è così semplice. Giovanni Sartori, quando viveva negi USA e insegnava nel loro università, non aveva i diritti politici, quindi non votava, e trovava questo ragionevole. La sinistra invece vuole che tutti abbiano i diritti politici, ovviamente per proprio interesse, perché gente di diversa cultura non può che portare confusione nella politica, avendo valori diversi e inconciabili, e questo porta a potenziali rivoluzioni, che sono da sempre l'obiettivo dei comunisti. Ma ci vuole tanto a capire queste ovvietà?
ma tu stai fuori?
gli ebrei sono una minoranza religiosa che è in italia da due mila anni e non dovrebbero avere diritti politici? ma che stai dicendo?
In USA gli immigrati fanno politica eccome. Schwarzenegger è diventato govenatore della california. E' come divenare presidente di regione in Italia. Con la California è una potenza economica più grande della stessa Italia e gli Stati degli USA hanno più autonomia delle nostre regioni. E questo lo ha fatto in un partito di destra. Mentre da noi si sta ancora a parlare di dare la cittadinanza a bambini formati qui.
Schwarzenegger e' divenuto Governatore della Californiasolo dopo aver vissuto moltissimi anni in Calfornia (facendo films) e essere divenuto cittadino americano. Come ex-straniero pero' non avrebbe potuto divenire Presidente USA. Inoltre negli USA si fanno molti "distinguo": se sei famoso, molto ricco o fai il militare la nazionaita' arriva prima.
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ereticamente ha scritto: 1 lug 2022, 9:45
Vento ha scritto: 1 lug 2022, 9:40
Una società esiste e si regge in piedi se è composta da gente che ha in comune tradizioni, storia e valori, altrimenti è un'accozzaglia di estranei in inevitabile conflitto. Questo ci dice la storia dei vari paesi. Uno stato è tale se ha una sua cultura, che lo distingue dagli altri, e da cui trae la sua ragion d'essere e l'ispirazione per le sue politiche. Queste sono nozioni elementari banali, ovvie, che però nessuno vuole tenere presenti.
Quando si ha coesione sociale intorno ad una cultura, gli estranei che risiedono nello stesso paese, portatori della loro propria cultura, devono comportarsi da ospiti, senza interferire nella gestione del paese che li ospita, ma che non è il loro. Un ebreo o arabo che vive qui resta un ebreo o arabo, che può fare una vita normale come un italiano, ma non può eleggere i nostri rappresentanti politici perché non è italiano. Cito i due esempi di immigrati che mi pare siano i più attivi nella vita politica italiana, a differenza dei cinesi, dai quali dovrebbero imparare.
Ecco quindi la regola aurea: gi ospiti godono di tutti i diritti civili, mentre i padroni dei casa anche dei diritti politici (elezioni). Tutto qui, è così semplice. Giovanni Sartori, quando viveva negi USA e insegnava nel loro università, non aveva i diritti politici, quindi non votava, e trovava questo ragionevole. La sinistra invece vuole che tutti abbiano i diritti politici, ovviamente per proprio interesse, perché gente di diversa cultura non può che portare confusione nella politica, avendo valori diversi e inconciabili, e questo porta a potenziali rivoluzioni, che sono da sempre l'obiettivo dei comunisti. Ma ci vuole tanto a capire queste ovvietà?
ma tu stai fuori?
gli ebrei sono una minoranza religiosa che è in italia da due mila anni e non dovrebbero avere diritti politici? ma che stai dicendo?
In USA gli immigrati fanno politica eccome. Schwarzenegger è diventato govenatore della california. E' come divenare presidente di regione in Italia. Con la California è una potenza economica più grande della stessa Italia e gli Stati degli USA hanno più autonomia delle nostre regioni. E questo lo ha fatto in un partito di destra. Mentre da noi si sta ancora a parlare di dare la cittadinanza a bambini formati qui.
Alla tua obiezione avrei risposto diversamente un secolo fa, quando gli ebrei non avevano una loro nazione. Oggi è diverso, esiste lo stato di Israele, quindi hanno la loro casa dove possono vivere quando vogliono. Se gli piace più stare qui nessun problema, ma alle giuste condizioni. Comunque diverso il discorso per i discendenti nati qui, che non hanno alcun rapporto con la loro nazione e con la loro cultura, quindi di fatto italianizzati, ma non è il caso degli ebrei, che restano tali ovunque, in quanto per loro la religione coincide con la loro identità culturale e quindi anche politica, Invece inaccettabile l'immigrato che vuole tutti i diritti, ma non vuole rinunciare alla propria cultura e pretende che venga riconosciuta e insegnata nelle scuole italiane. Inoltre buon senso vorrebbe che si mettessero dei limiti quantitativi alle comunità non italiane residenti, proprio per ridurre il rischio di scontri sociali, che vediamo ogni giorno e che distruggeranno l'Europa occidentale, che vive di utopie.
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Re: Sullo ius scholae si potrebbe anche essere d'accordo

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ereticamente ha scritto: 1 lug 2022, 8:51
Leno Lazzari ha scritto: 1 lug 2022, 4:17

Hai perfettamente ragione, ma gli zingari, ancorchè italiani, proprio per via del loro senso civico (assente) a votare ci vanno quando vengono tangibilmente "incentivati" .

gli altri italiani non sono molto diversi
A me nessuno ha mai offerto alcunché per votare una parte piuttosto che l'altra .

E a te ?
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.........ma andare oltre no ?
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Sayon ha scritto: 1 lug 2022, 9:56
Schwarzenegger e' divenuto Governatore della Californiasolo dopo aver vissuto moltissimi anni in Calfornia (facendo films) e essere divenuto cittadino americano. Come ex-straniero pero' non avrebbe potuto divenire Presidente USA. Inoltre negli USA si fanno molti "distinguo": se sei famoso, molto ricco o fai il militare la nazionaita' arriva prima.
ma nessuno in italia ha proposto un presidente della repubblica straniero.
qui si sta proponendo la cittadinanza per bambini formati qui e ci si stupisce di consiglieri comunali di origine straniera (neanche stranieri loro stessi ma i loro genitori).
c'è un livello molto diverso.

in quanto agli adulti, negli USA è questo:

Esso prima di poter fare domanda deve rispettare una serie di requisiti. Ecco quali:

possesso della green card da almeno 5 anni;
essere maggiorenni;
residenza negli Stati Uniti per almeno 2 anni e mezzo negli ultimi 5 anni come possessore di green card;
residenza stabile nella nazione per almeno 3 mesi prima della presentazione della domanda e restarci fino al compimento dell’iter;
saper parlare, leggere e scrivere in inglese in modo sufficiente e conoscere la storia degli Stati Uniti. Chi fa domanda dovrà superare un test linguistico e uno di educazione civica rispondendo correttamente a 6 domande su 10;
non avere riportato condanne per crimini contro la moralità pubblica.

(fonte: https://www.money.it/Come-prendere-citt ... tati-Uniti )


questo per l'Italia:

La cittadinanza può essere richiesta anche dagli stranieri che risiedono in Italia da almeno dieci anni e sono in possesso di determinati requisiti. In particolare il richiedente deve dimostrare di avere redditi sufficienti al sostentamento, di non avere precedenti penali, di non essere in possesso di motivi ostativi per la sicurezza della Repubblica.
(fonte: https://www.interno.gov.it/it/temi/citt ... ttadinanza )
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Re: Sullo ius scholae si potrebbe anche essere d'accordo

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Leno Lazzari ha scritto: 1 lug 2022, 11:04

A me nessuno ha mai offerto alcunché per votare una parte piuttosto che l'altra .

E a te ?
perchè i bonus fiscali a pioggia secondo te che sono ?

le assunzioni negli enti locali che sono ?

è capitato in alcune zone particolarmente povere di italia che dessero anche soldi per il voto (pratica illegale)
Da ragazzo ero anarchico, adesso mi accorgo che si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello Stato vengano rispettate da chi ci governa. (Ennio Flaiano)
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Re: Sullo ius scholae si potrebbe anche essere d'accordo

Messaggio da leggere da serge »

Sayon ha scritto: 30 giu 2022, 19:24
Leno Lazzari ha scritto: 30 giu 2022, 19:07

Ricordo che in passato il PD ha fatto "campagna" alle comunali portando persino i Rom, quindi non ne sarei sorpreso
Mettiamo le cose sotto prospettiva. Il problema dell' immigrazione e' l' ARRIVO. Caotico, irregolare, di bassa qualta'. E' questo problema che va affrontato e risolto. Io sono per l' espulsione immediata anche a loro spese e ritorno al Paese da cui e' "partito". Quando invece un ragazzino (entrato irregolarmente solo perche' i genitori o altri lo hanno voluto) frequenta una scuola, in realta' lui non ha altre alternative che divenire italiano a tutti gli effetti in quanto lui non conosce altro stile di vita. Diventa crudele e discriminatorio farlo restare senza una nazionalita', perche lui -come ogni bambino che ha vissuto almeno 5 anni in un altro Paese- conosce solo quella realta'.
Perché SENZA NAZIONALITÀ' ? Quindi sono degli apolidi? Ma i genitori hanno una qualche nazionalità?
A mio modo di pensare ,credo che la nazionalità italiana spetti a chi è nato nel nostro Paese e ha ALMENO un genitore italiano.
Bye
Gli uomini di solito prendono delle cantonate per la loro stolta parzialità, e, perseverando nel loro erroneo giudizio, sono poi costretti a pentirsene dinanzi all'evidenza.(Fedro)
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Re: Sullo ius scholae si potrebbe anche essere d'accordo

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ereticamente ha scritto: 1 lug 2022, 11:08
Leno Lazzari ha scritto: 1 lug 2022, 11:04

A me nessuno ha mai offerto alcunché per votare una parte piuttosto che l'altra .

E a te ?
perchè i bonus fiscali a pioggia secondo te che sono ?

le assunzioni negli enti locali che sono ?

è capitato in alcune zone particolarmente povere di italia che dessero anche soldi per il voto (pratica illegale)
Naturalmente, purtroppo, hai ragione .

E non per nulla il pozzo dell'elettorato PDino mi risulta che sia nella macchina dello stato .
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Re: Sullo ius scholae si potrebbe anche essere d'accordo

Messaggio da leggere da Sayon »

Ho riflettuto molto sulla vicenda e paragonato i notri (italia) requisiti con quelli USA. In effetti noi siamo troppo generali e alla fine la nazionalita' la "REGALIAMO" come se non fosse una cosa preziosa per noi di conservare la nostra, ben distintiva, personalita'. Ho riflettuto soprattutto sul fatto che un "ITALIANO" debba conoscere un minimo della storia del suo Paese. E quindi penso che i 5 anni di scuola NON SIANO SUFFICIENTI a un bambino per capire cosa significhi essere Italiano. Ne servano almeno otto (elementari piu scuola media) per conoscere un minimo di storia italiana. E quindi , anche se un bambino alle elementari pio' imparare ad AMARE d' essere italiano, intellettualmente non puo' esserlo, e deve aspettare d' apprendere qualcosa in piu. Il concetto che i Piddini proprio non vogliono capire e' che prendere una nuova nazionalita' e' un privilegio ed anche consapevolezza. Regalarla e' un segno di bassa autostima verso se stessi e gli altri. Perche non e' detto che un bambino arrivato a un'eta' maggiore non preferisca restare della nazionalita' d suo pade e madre. Che fretta c'e'? Se non quella di far capire agli immigrati neo-italiani "Votate per il PD perche' e' il VOSTRO partito"
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Re: Sullo ius scholae si potrebbe anche essere d'accordo

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Vento ha scritto: 1 lug 2022, 9:40
ereticamente ha scritto: 30 giu 2022, 20:10

guarda che gli zingari sono quasi sempre italiani.
dire rom è come dire ebreo, arbareshe, altesino,...
Una società esiste e si regge in piedi se è composta da gente che ha in comune tradizioni, storia e valori, altrimenti è un'accozzaglia di estranei in inevitabile conflitto. Questo ci dice la storia dei vari paesi. Uno stato è tale se ha una sua cultura, che lo distingue dagli altri, e da cui trae la sua ragion d'essere e l'ispirazione per le sue politiche. Queste sono nozioni elementari banali, ovvie, che però nessuno vuole tenere presenti.
Quando si ha coesione sociale intorno ad una cultura, gli estranei che risiedono nello stesso paese, portatori della loro propria cultura, devono comportarsi da ospiti, senza interferire nella gestione del paese che li ospita, ma che non è il loro. Un ebreo o arabo che vive qui resta un ebreo o arabo, che può fare una vita normale come un italiano, ma non può eleggere i nostri rappresentanti politici perché non è italiano. Cito i due esempi di immigrati che mi pare siano i più attivi nella vita politica italiana, a differenza dei cinesi, che si fanno i fatti suoi e dai quali dovrebbero imparare.
Ecco quindi la regola aurea: gli ospiti godono di tutti i diritti civili, mentre i padroni di casa anche dei diritti politici (elezioni). Tutto qui, è così semplice. Giovanni Sartori, quando viveva negi USA e insegnava nel loro università, non aveva i diritti politici, quindi non votava, e trovava questo ragionevole. La sinistra invece vuole che tutti abbiano i diritti politici, ovviamente per proprio interesse, perché gente di diversa cultura non può che portare confusione nella politica, avendo valori diversi e inconciabili, e questo porta a potenziali rivoluzioni, che sono da sempre l'obiettivo dei comunisti. Ma ci vuole tanto a capire queste ovvietà?
devo dare ragione all'eretico.
si fa un'enorme confusione tra stato popolo cultura, sono cose diverse, uno stato puo conternere popoli e culture diverse, e i cittadini che hanno queste culture e che ritengono di appartenere ad un popolo diverso hanno gli stessi diritti (e doveri) di un italiano, o forse vuoi togliere il diritto di voto ai sud tirolesi, ai testimoni di geova o alle tante sbalestrate sette religiose che abbiamo in italia?
dire che gli ebrei di cultura italiana non debbano avere gli stessi diritti degli italiani di cultura cristiana è una stupidaggine, a parte i millenni di convievenza e integrazione sia pure con momenti tragici, ci sono popoli che sono arrivati dopo di loro, a esempio i Longobardi... vuoi espellere dall'italia i lombardi? :grin:

e gia che ci siamo anche i veneti per la felicita del nostro pennuto Beer4

cmq, in una società gli stranieri sono come il sale, nella giusta misura insaporiscono il cibo, troppo/i lo fanno finire in pattumiera.
"Non avrete nulla e sarete felici". e se non fossi felice? "non ti preoccupare, ti cureremo"
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