ereticamente ha scritto: ↑30 giu 2022, 20:10
Leno Lazzari ha scritto: ↑30 giu 2022, 19:07
Ricordo che in passato il PD ha fatto "campagna" alle comunali portando persino i Rom, quindi non ne sarei sorpreso
guarda che gli zingari sono quasi sempre italiani.
dire rom è come dire ebreo, arbareshe, altesino,...
Una società esiste e si regge in piedi se è composta da gente che ha in comune tradizioni, storia e valori, altrimenti è un'accozzaglia di estranei in inevitabile conflitto. Questo ci dice la storia dei vari paesi. Uno stato è tale se ha una sua cultura, che lo distingue dagli altri, e da cui trae la sua ragion d'essere e l'ispirazione per le sue politiche. Queste sono nozioni elementari banali, ovvie, che però nessuno vuole tenere presenti.
Quando si ha coesione sociale intorno ad una cultura, gli estranei che risiedono nello stesso paese, portatori della loro propria cultura, devono comportarsi da ospiti, senza interferire nella gestione del paese che li ospita, ma che non è il loro. Un ebreo o arabo che vive qui resta un ebreo o arabo, che può fare una vita normale come un italiano, ma non può eleggere i nostri rappresentanti politici perché non è italiano. Cito i due esempi di immigrati che mi pare siano i più attivi nella vita politica italiana, a differenza dei cinesi, che si fanno i fatti suoi e dai quali dovrebbero imparare.
Ecco quindi la regola aurea: gli ospiti godono di tutti i diritti civili, mentre i padroni di casa anche dei diritti politici (elezioni). Tutto qui, è così semplice. Giovanni Sartori, quando viveva negi USA e insegnava nel loro università, non aveva i diritti politici, quindi non votava, e trovava questo ragionevole. La sinistra invece vuole che tutti abbiano i diritti politici, ovviamente per proprio interesse, perché gente di diversa cultura non può che portare confusione nella politica, avendo valori diversi e inconciabili, e questo porta a potenziali rivoluzioni, che sono da sempre l'obiettivo dei comunisti. Ma ci vuole tanto a capire queste ovvietà?