Pistoia in odore di cancel culture: "Il Liceo tolga il nome Amedeo di Savoia"

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ereticamente
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Pistoia in odore di cancel culture: "Il Liceo tolga il nome Amedeo di Savoia"

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questa mania di cancellare la storia non la capisco.
anche se orrenda rimane storia.


https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1656332300
Da ragazzo ero anarchico, adesso mi accorgo che si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello Stato vengano rispettate da chi ci governa. (Ennio Flaiano)
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Vento
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Re: Pistoia in odore di cancel culture: "Il Liceo tolga il nome Amedeo di Savoia"

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ereticamente ha scritto: 27 giu 2022, 15:15 questa mania di cancellare la storia non la capisco.
anche se orrenda rimane storia.


https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1656332300
Si chiama fare terra bruciata. Un modo per eliminare il nemico, distruggendo la sua cultura, la sua anima e così spingendolo all accidia e al suicidio. I figli dell illuminismo, i comunisti, dopo fallimentari rivoluzioni sanguinose, per distruggere le vecchie culture europee, oggi hanno trovato questa strada per impadronirsi del mondo, insieme ai semiti padroni della finanza, usando le masse africane come mercenari.
Parallelamente la tribù degli anglo continua le sue guerre per il dominio del mondo, contro Cina eRussia, distruggendo l Europa manu militari, in applicazione del teorema delirante Mackinder.
I due fenomeni procedono in parallelo e collaborazione , strumentalizzandosi a vicenda. Vedremo chi vincerà, se avremo un mondo orwelliano o un banale impero anglomondiale. I due scenari saranno comunque molto simili.
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Re: Pistoia in odore di cancel culture: "Il Liceo tolga il nome Amedeo di Savoia"

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Vento ha scritto: 27 giu 2022, 16:27

Si chiama fare terra bruciata. Un modo per eliminare il nemico, distruggendo la sua cultura, la sua anima e così spingendolo all accidia e al suicidio. I figli dell illuminismo, i comunisti, dopo fallimentari rivoluzioni sanguinose, per distruggere le vecchie culture europee, oggi hanno trovato questa strada per impadronirsi del mondo, insieme ai semiti padroni della finanza, usando le masse africane come mercenari.
Parallelamente la tribù degli anglo continua le sue guerre per il dominio del mondo, contro Cina eRussia, distruggendo l Europa manu militari, in applicazione del teorema delirante Mackinder.
I due fenomeni procedono in parallelo e collaborazione , strumentalizzandosi a vicenda. Vedremo chi vincerà, se avremo un mondo orwelliano o un banale impero anglomondiale. I due scenari saranno comunque molto simili.
stai parlando con un figlio (diciiamo bis bis bis nipote) dell' illuminismo e non sono affatto d'accordo con la cancel culture
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Re: Pistoia in odore di cancel culture: "Il Liceo tolga il nome Amedeo di Savoia"

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ereticamente ha scritto: 27 giu 2022, 16:56
Vento ha scritto: 27 giu 2022, 16:27

Si chiama fare terra bruciata. Un modo per eliminare il nemico, distruggendo la sua cultura, la sua anima e così spingendolo all accidia e al suicidio. I figli dell illuminismo, i comunisti, dopo fallimentari rivoluzioni sanguinose, per distruggere le vecchie culture europee, oggi hanno trovato questa strada per impadronirsi del mondo, insieme ai semiti padroni della finanza, usando le masse africane come mercenari.
Parallelamente la tribù degli anglo continua le sue guerre per il dominio del mondo, contro Cina eRussia, distruggendo l Europa manu militari, in applicazione del teorema delirante Mackinder.
I due fenomeni procedono in parallelo e collaborazione , strumentalizzandosi a vicenda. Vedremo chi vincerà, se avremo un mondo orwelliano o un banale impero anglomondiale. I due scenari saranno comunque molto simili.
stai parlando con un figlio (diciiamo bis bis bis nipote) dell' illuminismo e non sono affatto d'accordo con la cancel culture
Immagino tu sia un po’ invecchiato, mentre questi sono l ultima generazione .
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Re: Pistoia in odore di cancel culture: "Il Liceo tolga il nome Amedeo di Savoia"

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Tempo addietro quella !£$%&/= della Boldrini voleva fossero cancellate tutte le scritte incise sui monumenti etc del Foro Italico di mussoliniana memoria, ma anche la scritta DUX su un versante di Monte Giano che é ormai parte del paesaggio sin dai tempi del ventennio .

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Re: Pistoia in odore di cancel culture: "Il Liceo tolga il nome Amedeo di Savoia"

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Leno Lazzari ha scritto: 27 giu 2022, 18:47 Tempo addietro quella !£$%&/= della Boldrini voleva fossero cancellate tutte le scritte incise sui monumenti etc del Foro Italico di mussoliniana memoria, ma anche la scritta DUX su un versante di Monte Giano che é ormai parte del paesaggio sin dai tempi del ventennio .

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Re: Pistoia in odore di cancel culture: "Il Liceo tolga il nome Amedeo di Savoia"

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Sayon ha scritto: 27 giu 2022, 22:08
Leno Lazzari ha scritto: 27 giu 2022, 18:47 Tempo addietro quella !£$%&/= della Boldrini voleva fossero cancellate tutte le scritte incise sui monumenti etc del Foro Italico di mussoliniana memoria, ma anche la scritta DUX su un versante di Monte Giano che é ormai parte del paesaggio sin dai tempi del ventennio .

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Re: Pistoia in odore di cancel culture: "Il Liceo tolga il nome Amedeo di Savoia"

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Vento ha scritto: 27 giu 2022, 16:27
ereticamente ha scritto: 27 giu 2022, 15:15 questa mania di cancellare la storia non la capisco.
anche se orrenda rimane storia.


https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1656332300
Si chiama fare terra bruciata. Un modo per eliminare il nemico, distruggendo la sua cultura, la sua anima e così spingendolo all accidia e al suicidio. I figli dell illuminismo, i comunisti, dopo fallimentari rivoluzioni sanguinose, per distruggere le vecchie culture europee, oggi hanno trovato questa strada per impadronirsi del mondo, insieme ai semiti padroni della finanza, usando le masse africane come mercenari.
Parallelamente la tribù degli anglo continua le sue guerre per il dominio del mondo, contro Cina eRussia, distruggendo l Europa manu militari, in applicazione del teorema delirante Mackinder.
I due fenomeni procedono in parallelo e collaborazione , strumentalizzandosi a vicenda. Vedremo chi vincerà, se avremo un mondo orwelliano o un banale impero anglomondiale. I due scenari saranno comunque molto simili.
Dal novero degli ideatori di questa nefasta ideologia, togliere i "comunisti", vittime essi stessi di questa. Mi pare che in Italia gli alfieri di questa idiozia siano o la parte avversa

https://www.google.com/url?sa=t&source= ... sRYAh55xwM

Ovvero i "pentiti". Entrambi vorrebbero cancellare le "Via Togliatti".

https://www.google.com/url?sa=t&source= ... Ujcq29e7I-

Poi c'è chi lo fa per ripicca…

https://www.google.com/url?sa=t&source= ... CqgmesI5-c

La verità a mio parere di comunista, è che la toponomastica è legata anche alla storia di una particolare città o luogo. A Torino i corsi e le piazze principali sono dedicati ai Savoia, e personalmente, da torinese troverei disdicevole se C.so Vittorio Emanuele II venisse rinominato. Fa parte della storia della città, e per me va bene così. Tu pensa che io sono pure contrario alla distruzione della scritta "DUX" che campeggia sul fianco di non ricordo quale montagna.
Anche questa fa parte, nel bene e nel male della "storia" di questa nazione…

Non mettere per favore i "comunisti", quelli seri, a fianco dei "progressisti" woke, di natura anglo, anche quelli nostrani. Rizzo, un comunista serio, definisce la "cancel culture" come qualcosa di assurdo.
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Re: Pistoia in odore di cancel culture: "Il Liceo tolga il nome Amedeo di Savoia"

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Alfa ha scritto: 27 giu 2022, 22:46
Sayon ha scritto: 27 giu 2022, 22:08

Ma certo fanno bene. Cancelliamo la storia del passato, ed esaltiamo i nostri Migliori.
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Io vedrei bene "Piazza Arcobaleno" e in mezzo una statua con lesbiche gay, transex ecc. Via dalle strade il nome di Falcone e sostituirlo con Fallone.
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Il pensiero profondo

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C'é anche il cantore della pedofilia.........

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......e quello del non senso

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Re: Pistoia in odore di cancel culture: "Il Liceo tolga il nome Amedeo di Savoia"

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I pregiudizi sulla sessualità umana sono resistenti ad ogni studio e riflessione. Comunque ci riprovo con un pezzo che avevo già presentato qui e che mi pare chiarisca la natura confusa della sessualità in sé, la cui disciplina, ad esempio la famiglia, è opera della cultura, della religione e della politica, che cerca ordine anche dove non c'è. Quelli invece che cercano il disordine, i rivoluzionari o progressisti, fanno il contrario ed usano la sessualità come grimaldello per distruggere società e civiltà.
Se si facesse lo sforzo di capire, la smetteremmo con questo penoso scontro sulla sessualità che, ripeto, è scontro esclusivamente politico e che non riguarda la sessualità, che andrebbe lasciata alla vita privata di ciascuno, nel rispetto della sua libertà. Il che significa che le minoranze che si lasciano prendere dalla sessualità indisciplinata, dovrebbero evitare di farsi strumentalizzare dai rivoluzionari e quindi smetterla con le loro sciocche provocazioni politiche, tipo gay pride, e vivere le loro scelte nella discrezione della vita privata, come avveniva prima.
Metto in neretto l'essenziale, per evitare una lettura troppo lunga.





La rivoluzione sessuale dell'Ebraismo: perché l'Ebraismo (e poi la Cristianità) ha rigettato l'omosessualità


Il punto di vista di Dennis Prager

di Giorgio Gasperoni

Ho trovato alquanto interessante e illuminante l'analisi storica che lo studioso americano Dennis Prager ha svolto sull'influenza che l'Ebraismo ha esercitato, da un punto di vista non solo religioso ma anche sociale e culturale, sull'etica e sulla morale sessuale. Prager parte da un'affermazione molto precisa che poi elabora via via con un'analisi storica molto circostanziata: "Quando l'Ebraismo ha chiesto che ogni attività sessuale fosse incanalata nel matrimonio, ha cambiato il mondo. Il divieto della Torah del sesso al di fuori del matrimonio ha, molto semplicemente, reso possibile la creazione della civiltà occidentale".
Le società che non hanno posto dei limiti alla sessualità hanno trovato molti ostacoli durante il loro sviluppo. Il dominio successivo del mondo occidentale può in gran parte essere attribuito alla rivoluzione sessuale intrapresa dal giudaismo e poi portata avanti dal cristianesimo.
Questa rivoluzione è in pratica consistita nell'indirizzare il genio sessuale nella bottiglia coniugale. Così facendo ha garantito che il sesso non fosse più il fattore dominante della società, ha rafforzato l'amore uomo-donna e la sessualità, e ha creato la possibilità dell'amore e dell'erotismo nel matrimonio; ha dato quindi il via all'arduo compito di elevare lo status delle donne.
Prager aggiunge che è probabilmente impossibile per noi, che viviamo migliaia di anni dopo l’inizio di questo processo da parte dell’Ebraismo, percepire la misura in cui il sesso indisciplinato può dominare la vita dell'uomo e la vita della società. In tutto il mondo antico, e, in molte parti del mondo, fino a un recente passato, la sessualità ha influito in sostanza su tutta la società.
La sessualità umana, soprattutto la sessualità maschile, è polimorfa, o totalmente selvaggia (molto più della sessualità animale). Gli uomini hanno avuto rapporti sessuali con le donne e con gli uomini, con bambine e ragazzi, con un unico partner o con gruppi di persone, con perfetti sconosciuti o con familiari, e con una gran varietà di animali domestici. C'è poco, di animato o inanimato, che non abbia eccitato certi uomini a raggiungere l'orgasmo. Naturalmente, non tutte queste pratiche sono state accettate dalla società - l'incesto padre-figlio/a o l’adulterio raramente sono stati tollerati - anche se molti hanno comunque compiuto tali azioni.

De-sessualizzare Dio e la religione
Lo studioso pone in evidenza come, tra le conseguenze del desiderio sessuale non disciplinato, ci sia la sessualizzazione di tutto - compresa la religione. Finché il desiderio sessuale non è stato adeguatamente indirizzato (non soppresso – cosa che porterebbe a conseguenze disastrose), non hanno potuto svilupparsi religioni di valore più elevato. Quindi, la prima cosa che l'Ebraismo fece fu de-sessualizzare Dio: la frase "In principio Dio creò il cielo e la terra" implica che la divinità abbia creato attraverso la Sua volontà, non tramite un comportamento sessuale.

Questa è stata una radicale rottura con tutte le altre religioni, e da sola ha cambiato il corso della storia umana. Gli dei di quasi tutte le civiltà erano coinvolti in rapporti sessuali. Nel Vicino Oriente, il dio babilonese Ištar sedusse un uomo, Gilgamesh. Nella religione egizia, il dio Osiride ebbe rapporti sessuali con la sorella, la dea Iside, la quale concepì il dio Horus.
In Canaan, El, il dio principale, si unì ad Astarte. Nella credenza indù, il dio Krishna era sessualmente attivo, avendo avuto molte mogli; inoltre il dio Samba, figlio di Krishna, sedusse donne e uomini mortali. Nella mitologia greca, Zeus sposò Hera, sedusse varie donne, rapì il bel giovane Ganimede, e si masturbò in varie occasioni; Poseidone sposò Anfitrite, sedusse Demetra, e violentò Tantalo. A Roma, gli dei seducevano sessualmente uomini e donne.
Data l'attività sessuale degli dei, non era strano che le stesse religioni fossero piene di ogni forma di attività sessuale. Nell'Antico Vicino Oriente e altrove, le vergini venivano deflorate dai sacerdoti prima di poter avere rapporti con i propri mariti, e la prostituzione sacra o rituale era quasi universale.
La psichiatra e storica del sesso Norman Sussman descrive la situazione così: "Prostituti maschi e femmine praticavano, saltuariamente o continuativamente, atti eterosessuali, omosessuali orale-genitale, bestiali, e altre forme di attività sessuali, in nome del tempio". In tutto l'Antico Vicino Oriente, sin dai tempi remoti, il rapporto anale faceva parte del culto della dea.
Nell'antico Egitto, in Mesopotamia e in Canaan, aveva luogo annualmente una cerimonia comprendente un rapporto sessuale tra il re e una sacerdotessa. Donne prostitute avevano rapporti sessuali con i fedeli nei santuari e nei templi dell'antica Mesopotamia, Fenicia, Cipro, Corinto, Cartagine, Sicilia, Egitto, Libia, Africa Occidentale, e nell'India antica e moderna. Nello stesso Israele Antico, ci furono ripetuti tentativi di reintrodurre la prostituzione nei templi, causando continue guerre ebraiche contro il sesso cultuale.
Nel XIV secolo, i cinesi riferirono di riti omosessuali praticati presso la corte di un imperatore mongolo. In India, fino a questo secolo, alcuni culti indù hanno richiesto rapporti sessuali tra monaci e monache, e le donne avrebbero avuto rapporti sessuali con sacerdoti che rappresentavano il dio. Fino a quando ciò non è stato reso illegale nel 1948 con l’indipendenza dell'India, molti templi indù hanno avuto donne e ragazzi prostitute/i.
L'Ebraismo ha posto dei controlli sull'attività sessuale. Il sesso non poteva e non doveva più dominare la religione e la vita sociale. Doveva essere santificato - che in ebraico significa "separato" - dal mondo e collocato in casa, nel letto del marito e della moglie. La limitazione del comportamento sessuale ad opera dell'Ebraismo è stata uno degli elementi essenziali che ha permesso alla società di progredire. Insieme al monoteismo etico, la rivoluzione è iniziata quando la Torah ha dichiarato guerra alle pratiche sessuali al di fuori del rapporto marito - moglie, portando un profondo cambiamento nella storia.

L’invenzione dell'omosessualità
Prager rende evidente un altro aspetto importante. La rivoluzione dell'Ebraismo nel vietare tutte le forme di sesso non coniugale era estremamente radicale e impegnativa verso la visione del genere umano, non concentrandosi solo sul singolo aspetto dell'omosessualità. In effetti, si può dire che l'Ebraismo abbia inventato il concetto di omosessualità, perché nell'antichità la sessualità non era divisa tra eterosessualità e omosessualità. Questa divisione fu stabilita dalla Bibbia. Prima della Bibbia, il mondo distingueva solo tra sessualità del penetratore (partner attivo) e del penetrato (partner passivo).
Come Martha Nussbaum, docente di filosofia presso la Brown University, ha scritto, gli antichi erano interessati alla preferenza di genere delle persone come le persone oggi lo sono per le varie ricette culinarie:
Le antiche categorie di esperienze sessuali differiscono notevolmente dalle nostre (...) La distinzione centrale nella morale sessuale era la distinzione tra i ruoli attivi e passivi. Il genere dell'oggetto (...) non era di per sé moralmente problematico. Uomini e donne erano molto spesso trattati indifferentemente come oggetti del desiderio [del maschio]. Ciò che era socialmente importante era penetrare invece di essere penetrato. Il sesso non era inteso fondamentalmente come un'interazione, ma come il fare qualcosa a qualcuno (…).
L'Ebraismo cambiò tutto questo. Rese il "genere dell'oggetto" più "moralmente problematico", dichiarando che nessuno è "intercambiabile" sessualmente. Come risultato, stabilì che il sesso è "fondamentalmente un'interazione" e non semplicemente "un fare qualcosa a qualcuno".
Per apprezzare la portata della rivoluzione operata dall'Ebraismo nel vietare l'omosessualità e nel richiedere che tutte le interazioni sessuali fossero tra maschio e femmina, è prima necessario capire quanto universalmente l'omosessualità fosse accettata, apprezzata e praticata.
"Al di fuori degli ebrei, nessuna delle civiltà arcaiche vietava l'omosessualità in quanto tale", è rimarcato dal Dott. David E. Greenberg. È stato l'Ebraismo, circa 3.000 anni fa, a dichiarare immorale l'omosessualità.

La Verità della Bibbia
La Bibbia ebraica, in particolare la Torah (i cinque libri di Mosè), ha contribuito a civilizzare il mondo più di qualsiasi altro libro o idea nella storia. È stata la Bibbia ebraica a dare all'umanità l'idea di un Dio universale, morale, amorevole; a delineare obblighi etici verso questo Dio, e la necessità di una storia che proceda verso la redenzione morale e spirituale, la convinzione che la storia abbia un senso, e la nozione che la libertà umana e la giustizia sociale siano uno stato divino desiderato da tutte le persone. Essa ha dato al mondo i dieci comandamenti, il monoteismo etico e il concetto di santità (l'obiettivo d'innalzare gli esseri umani da un livello animalesco a un livello divino).

Scegliere la vita
L'Ebraismo non può fare pace con l'omosessualità, perché l'omosessualità nega molti dei principi fondamentali dell'Ebraismo. Nega la vita, nega il desiderio espresso da Dio che uomini e donne formino una coppia, e nega la struttura della radice che l'Ebraismo desidera per tutta l'umanità, la famiglia.
Nel corso della storia, una delle caratteristiche più distintive degli ebrei è stato il loro impegno per la vita familiare. Per l'Ebraismo, la famiglia - non la nazione, e non l'individuo - deve essere l'unità fondamentale, la pietra miliare della società. Così, quando Dio benedisse Abramo, disse: "Attraverso di te saranno benedette tutte le famiglie della terra".
Seppure l'Ebraismo tradizionale non sia egualitario, come molti ebrei dell'ultimo secolo e contemporanei vorrebbero, è stato l'Ebraismo - con la sua forte insistenza sul matrimonio e la famiglia e il suo rifiuto dell'infedeltà e dell'omosessualità - che ha avviato il processo di elevazione dello status delle donne. Mentre altre culture componevano poemi omoerotici, gli ebrei scrivevano il Cantico dei Cantici, uno dei più bei poemi sull'amore sensuale tra maschio e femmina, mai descritto prima.

L'ideale sessuale degli ebrei
L'Ebraismo ha un ideale sessuale - il sesso coniugale. Tutte le altre forme di comportamento sessuale si discostano da quell'ideale. Più un comportamento si allontana dal giusto modello, più forte è l'antipatia dell'Ebraismo verso questo. Quindi, ci sono vari gradi di comportamenti sessuali sbagliati. Vi è, si potrebbe dire, un continuum di sessualità sbagliata che va dal sesso prematrimoniale, al celibato, all'adulterio, fino all'omosessualità, all'incesto e alla bestialità.
Saremo in grado di capire meglio perché l'Ebraismo rifiuta l'omosessualità se prima comprendiamo la sua posizione verso le altre pratiche secondo esso inaccettabili. Ad esempio, la norma Ebraica respinge con forza l'affermazione che non sposarsi sia uno stile di vita altrettanto valido come il matrimonio. L'Ebraismo afferma che una vita da single è meno santa, meno completa, una vita meno Ebraica.
Così, solo un uomo sposato poteva accedere alla posizione di sommo sacerdote, e solo un uomo che aveva figli poteva sedersi come giudice alla Corte Suprema ebraica, il Sinedrio. Per dirla in termini moderni, mentre un rabbino non sposato poteva comunque essere il leader spirituale di una congregazione, sarebbe stato allontanato da quasi tutte le congregazioni se avesse sostenuto pubblicamente che rimanere single era, dal punto di vista ebraico, di pari valore rispetto al matrimonio. Nonostante tutto questo, nessun ebreo poteva sostenere che ebrei non sposati dovessero essere “boicottati” dalla vita comunitaria ebraica. Gli ebrei single dovevano essere amati e accettati nella vita famigliare, sociale e religiosa ebraica.
Questi atteggiamenti verso i non sposati dovrebbero aiutarci a chiarire l'atteggiamento dell'Ebraismo verso l'omosessualità. In primo luogo, l'omosessualità contraddice l'ideale ebraico. Secondo, non può essere considerata di pari valore. In terzo luogo, coloro che la sostengono pubblicamente non possono ricoprire dei ruoli pubblici nella società ebraica. Ma, quarto punto, gli omosessuali devono essere inclusi nella vita comunitaria ebraica e amati come esseri umani e come ebrei. Eppure l'Ebraismo non può aprire la porta al sesso al di fuori del matrimonio. Se si arriva a sostenere che ogni forma di unione, di comportamento sessuale, ha lo stesso valore morale del sesso coniugale, la porta è aperta a tutte le altre forme di espressione sessuale. Se l'attività omosessuale consensuale è valida, perché non l'incesto consensuale tra adulti? Perché il sesso tra un fratello e una sorella adulti è più discutibile del sesso tra due uomini adulti? Se una coppia è d'accordo, perché non consentire l'adulterio consensuale? Una volta che il sesso non coniugale è avvalorato, come possiamo tracciare qualsiasi linea di demarcazione? Perché la liberalizzazione omosessuale non dovrebbe essere seguita dalla liberalizzazione dell'incesto?
Accettare l'omosessualità come l'equivalente sociale, morale o religioso dell'eterosessualità costituirebbe il primo assalto moderno alla vittoria duratura, nella battaglia millenaria per una società basata sulla famiglia, sessualmente monogama. Oggi viene etichettata come "progresso", ma l'accettazione dell'omosessualità non sarebbe per nulla una cosa nuova.

Interrogativo morale e psicologico
A questo punto Prager trae delle conclusioni e dà delle risposte. Considerando tutti gli argomenti proposti contro l'omosessualità, la risposta più frequente è: ma le persone omosessuali non hanno un'altra scelta. Per molte persone, quest’affermazione è così potente emotivamente che nessun'altra riflessione sembra possibile. Come si possono contrastare le azioni che le persone non hanno scelto? Il quesito è molto più istruttivo quando si pone in modo più specifico: l'omosessualità è biologicamente programmata dalla nascita, o è socialmente e psicologicamente indotta? Chiaramente non c'è una risposta che rappresenti tutti gli omosessuali. Ciò che si può dire con certezza è che alcune persone omosessuali sono state avviate lungo questo percorso nella prima infanzia, e che la maggior parte degli omosessuali, dopo aver avuto rapporti con entrambi i sessi, ha dato la sua preferenza all'omosessualità, o sceglie di praticarla in alternativa all'eterosessualità.
Possiamo dire "scelta", perché la stragrande maggioranza degli uomini gay ha avuto rapporti con donne. In uno studio durato quattro anni, un professore di psicologia dell’UCLA su un campione di 128 uomini gay ha rivelato che "più del 92 per cento degli uomini gay aveva stabilito una relazione con una donna in qualche momento della sua vita, mentre i due terzi hanno avuto un rapporto sessuale con una donna".
Lo studioso a questo punto fa un'ultima riflessione: l'omosessualità può essere biologicamente indotta (anche se non esiste alcuna prova al riguardo), ma è certamente radicata psicologicamente (forse indelebilmente) in età in alcuni casi molto precoce. Presumibilmente, tali individui hanno sempre avuto desideri sessuali solo per il proprio sesso. Storicamente parlando, però, sembrano costituire una minoranza tra gli omosessuali.
Pertanto, la prova schiacciante porta a questa conclusione: in linea di massima è la società, non l'individuo, che sceglie se l'omosessualità sarà ampiamente praticata. I valori di una società, molto più delle tendenze individuali, determinano il grado di accettazione dell'omosessualità in quella società. Quindi, possiamo nutrire grande simpatia per una persona esclusivamente omosessuale, mentre possiamo opporci fortemente all'accettazione sociale dell'omosessualità. In questo modo si conservano entrambi i nostri cuori e i nostri valori.

L'omosessualità è una malattia?
La società, in breve, può considerare l'omosessualità giusta o sbagliata in accordo alla scelta che si fa. La società può anche considerare l'omosessualità uno stato normale o una malattia, in accordo alla scelta fatta.
Anche se il padre della psicoanalisi, Sigmund Freud, non pensava che l'omosessualità significasse che una persona fosse malata, secondo i suoi standard di sviluppo psicosessuale egli considerava l'omosessualità come un arresto dello sviluppo.
Presumibilmente, ci sono solo tre risposte possibili:
- La maggior parte degli omosessuali può avere rapporti con una donna, ma trovare tale atto ripugnante o semplicemente preferire unioni con gli uomini.
- Sì, l’omosessualità è normale.
- No, non è normale.
Se è scelta la prima risposta, allora dobbiamo riconoscere che la persona omosessuale ha scelto la sua omosessualità. Possiamo, allora, chiederci se qualcuno che sceglie di amare lo stesso sesso piuttosto che l'altro sesso ha preso questa decisione su una base psicologicamente sana.
Se è scelta la seconda possibilità, ognuno di noi è libero di dare una sua personale risposta.
Prager, da parte sua, dice di non credere che l'incapacità di un uomo di avere rapporti con una donna possa essere etichettata come normale. Mentre un tale uomo può essere un essere umano sano ed essere molto capace in ogni altro settore della vita, molto probabilmente più gentile, operoso, ed etico di molti eterosessuali, in quest'area non può essere chiamato normale. La ragione di considerare l'omosessualità anormale non è dovuta ad un suo status di minoranza. Anche se la maggior parte degli uomini diventasse incapace di “fare l'amore” con le donne, non potrebbe essere considerata normale. Gli uomini sono progettati per unirsi con le donne, e viceversa. L'occhio fornisce un'analogia appropriata: se la maggior parte della popolazione diventasse cieca, la cecità sarebbe ancora considerata anormale. L'occhio è stato progettato per vedere. Ecco perché ho scelto la terza risposta - che l'omosessualità non è uno stato sano. Questo è detto, tuttavia, con la consapevolezza che in ambito psicologico, "malattia" può essere una descrizione dei propri valori piuttosto che una scienza oggettiva (che non può semplicemente esistere in questo ambito).

Uomo e donna li creò
Ad un mondo che divise la sessualità umana tra penetratore e penetrato, l'Ebraismo ha detto: "Ti sbagli - la sessualità è da dividere tra maschio e femmina".
La creazione della civiltà occidentale è stata terribilmente difficile e unica. E’ stato un processo caratterizzato da molti alti e bassi e da una ricanalizzazione d’istinti naturali: dunque queste discipline non sono sempre state ben accolte.
Il fondamento di questa civiltà e della vita ebraica è stato la centralità e la purezza della vita familiare. Ma la famiglia non è un'unità naturale: è un valore che va coltivato e protetto. I Greci hanno svalutato la famiglia in nome della bellezza e dell'eros. I marxisti hanno attaccato la famiglia in nome del progresso. E oggi, la liberazione omosessuale critica la famiglia in nome della compassione e dell'uguaglianza. Capisco perché le persone gay lo facciano. La vita è stata miserabile per molti di loro. Ciò che non capisco è perché ebrei o cristiani si uniscano a tale azione. Ma forse non sanno che cosa sia in gioco. La posta in gioco è la nostra civiltà.
L'accettazione dell'omosessualità come pari valore all'amore eterosessuale e coniugale significa il declino della civiltà occidentale com’è certo che il rifiuto dell'omosessualità e di altre pratiche sessuali al di fuori del matrimonio ha posto la condizione per la creazione di questa nostra civiltà.

Dennis Prager è uno scrittore e teologo, scrive una Newsletter: “The Prager Perspective”.
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Re: Pistoia in odore di cancel culture: "Il Liceo tolga il nome Amedeo di Savoia"

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nerorosso ha scritto: 28 giu 2022, 0:26
Vento ha scritto: 27 giu 2022, 16:27 Si chiama fare terra bruciata. Un modo per eliminare il nemico, distruggendo la sua cultura, la sua anima e così spingendolo all accidia e al suicidio. I figli dell illuminismo, i comunisti, dopo fallimentari rivoluzioni sanguinose, per distruggere le vecchie culture europee, oggi hanno trovato questa strada per impadronirsi del mondo, insieme ai semiti padroni della finanza, usando le masse africane come mercenari.
Parallelamente la tribù degli anglo continua le sue guerre per il dominio del mondo, contro Cina eRussia, distruggendo l Europa manu militari, in applicazione del teorema delirante Mackinder.
I due fenomeni procedono in parallelo e collaborazione , strumentalizzandosi a vicenda. Vedremo chi vincerà, se avremo un mondo orwelliano o un banale impero anglomondiale. I due scenari saranno comunque molto simili.
Dal novero degli ideatori di questa nefasta ideologia, togliere i "comunisti", vittime essi stessi di questa. Mi pare che in Italia gli alfieri di questa idiozia siano o la parte avversa

https://www.google.com/url?sa=t&source= ... sRYAh55xwM

Ovvero i "pentiti". Entrambi vorrebbero cancellare le "Via Togliatti".

https://www.google.com/url?sa=t&source= ... Ujcq29e7I-

Poi c'è chi lo fa per ripicca…

https://www.google.com/url?sa=t&source= ... CqgmesI5-c

La verità a mio parere di comunista, è che la toponomastica è legata anche alla storia di una particolare città o luogo. A Torino i corsi e le piazze principali sono dedicati ai Savoia, e personalmente, da torinese troverei disdicevole se C.so Vittorio Emanuele II venisse rinominato. Fa parte della storia della città, e per me va bene così. Tu pensa che io sono pure contrario alla distruzione della scritta "DUX" che campeggia sul fianco di non ricordo quale montagna.
Anche questa fa parte, nel bene e nel male della "storia" di questa nazione…

Non mettere per favore i "comunisti", quelli seri, a fianco dei "progressisti" woke, di natura anglo, anche quelli nostrani. Rizzo, un comunista serio, definisce la "cancel culture" come qualcosa di assurdo.
Condivido tutto quello che dici, fino alla penultima frase.
Come dettoti altre volte, uso il termine comunista in senso storico. Comunisti sono quelli che provengono dal movimento e partito comunista, qualunque sia stata la loro evoluzione. Non perché voglia fare il filologo, ma perché le radici restano vive, in quanto mai rinnegate, e torneranno utili al momento opportuno per nuove metamorfosi. L'attitudine apparentemente demenziale della sinistra attuale dem è strumentale rispetto a debolezze di minoranze. Serve quindi a sfruttare energie altrui per squassare le società che si vuole demolire. Stessa cosa fa coi clandestini che invadono in nostri paesi e poi inevitabilmente attiveranno scontri etnici, fino a distruggere le nostre società, obiettivo storico dei comunisti. Poi tornerà la vecchia visione, vedrai, certo adattata al presente. Quindi Rizzo e te siete, voi si, dei filologi o se preferisci dei nostalgici, mentre il tetro Letta fa la politica spregiudicata dell'erede dei comunisti, che in fondo non sono e non erano altro che cacciatori professionisti di potere. Per questo si intendono a meraviglia con l'aristocrazia semita della finanza, che non s'interessa certo di economia e condizione umana, ma solo di POTERE. E sempre per questo questa sinistra è al seguito dei dem americani e degli anglo ingenerale, essendo anche questi alla ricerca del potere globale.
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Re: Pistoia in odore di cancel culture: "Il Liceo tolga il nome Amedeo di Savoia"

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Vento ha scritto: 28 giu 2022, 10:58
nerorosso ha scritto: 28 giu 2022, 0:26

Dal novero degli ideatori di questa nefasta ideologia, togliere i "comunisti", vittime essi stessi di questa. Mi pare che in Italia gli alfieri di questa idiozia siano o la parte avversa

https://www.google.com/url?sa=t&source= ... sRYAh55xwM

Ovvero i "pentiti". Entrambi vorrebbero cancellare le "Via Togliatti".

https://www.google.com/url?sa=t&source= ... Ujcq29e7I-

Poi c'è chi lo fa per ripicca…

https://www.google.com/url?sa=t&source= ... CqgmesI5-c

La verità a mio parere di comunista, è che la toponomastica è legata anche alla storia di una particolare città o luogo. A Torino i corsi e le piazze principali sono dedicati ai Savoia, e personalmente, da torinese troverei disdicevole se C.so Vittorio Emanuele II venisse rinominato. Fa parte della storia della città, e per me va bene così. Tu pensa che io sono pure contrario alla distruzione della scritta "DUX" che campeggia sul fianco di non ricordo quale montagna.
Anche questa fa parte, nel bene e nel male della "storia" di questa nazione…

Non mettere per favore i "comunisti", quelli seri, a fianco dei "progressisti" woke, di natura anglo, anche quelli nostrani. Rizzo, un comunista serio, definisce la "cancel culture" come qualcosa di assurdo.
Condivido tutto quello che dici, fino alla penultima frase.
Come dettoti altre volte, uso il termine comunista in senso storico. Comunisti sono quelli che provengono dal movimento e partito comunista, qualunque sia stata la loro evoluzione. Non perché voglia fare il filologo, ma perché le radici restano vive, in quanto mai rinnegate, e torneranno utili al momento opportuno per nuove metamorfosi. L'attitudine apparentemente demenziale della sinistra attuale dem è strumentale rispetto a debolezze di minoranze. Serve quindi a sfruttare energie altrui per squassare le società che si vuole demolire. Poi tornerà la vecchia visione, vedrai, certo adattata al presente. Quindi Rizzo e te siete, voi si, dei filologi o se preferisci dei nostalgici, mentre il tetro Letta fa la politica spregiudicata dell'erede dei comunisti, che in fondo non sono e non erano altro che cacciatori professionisti di potere. Per questo si intendono a meraviglia con l'aristocrazia semita della finanza, che non s'interessa certo di economia e condizione umana, ma solo di POTERE. E sempre per questo questa sinistra è al seguito dei dem americani e degli anglo ingenerale, essendo anche questi alla ricerca del potere globale.
....."il tetro Letta fa la politica spregiudicata dell'erede dei comunisti, che in fondo non sono e non erano altro che cacciatori professionisti di potere".....

Aggiungerei a mo di sottolineatura opportunisti cui interessa soltanto il potere per ovvi vantaggi derivanti .
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro

.........ma andare oltre no ?
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Re: Pistoia in odore di cancel culture: "Il Liceo tolga il nome Amedeo di Savoia"

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La storia....da essa si può imparare molto, è errato dare la colpa alla sinistra se vogliono togliere il nome ad una via o ad una scuola, è una prassi di ogni dittatura voler cancellare quello che riguarda il nemico, i roghi del 1933 da parte dei nazisti ne è la prova e non si può dire che erano comunisti, colpevolizzare l'una o l'altra fazione non conduce al nulla, bisogna esserci in certe situazioni per poter parlare di torti o ragioni, (Amedeo di Savoia è il nome di un ospedale per i bimbi a Torino famoso in tutta Italia) cosa concludono cambiando il nome di un liceo ? Non lo studieranno ? Bene o male i Savoia hanno fatto la storia di questo scellerato paese, dobbiamo discutere di sciocchezze ? Pensiamo a ricostruirlo questo paese.
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Re: Pistoia in odore di cancel culture: "Il Liceo tolga il nome Amedeo di Savoia"

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etabeta255 ha scritto: 28 giu 2022, 11:44 La storia....da essa si può imparare molto, è errato dare la colpa alla sinistra se vogliono togliere il nome ad una via o ad una scuola, è una prassi di ogni dittatura voler cancellare quello che riguarda il nemico, i roghi del 1933 da parte dei nazisti ne è la prova e non si può dire che erano comunisti, colpevolizzare l'una o l'altra fazione non conduce al nulla, bisogna esserci in certe situazioni per poter parlare di torti o ragioni, (Amedeo di Savoia è il nome di un ospedale per i bimbi a Torino famoso in tutta Italia) cosa concludono cambiando il nome di un liceo ? Non lo studieranno ? Bene o male i Savoia hanno fatto la storia di questo scellerato paese, dobbiamo discutere di sciocchezze ? Pensiamo a ricostruirlo questo paese.
La casa Savoia MERITA i suoi monumenti e toponmastica, prche' parte integrante della storia d' Italia. Assurdo togliere i nomi e sostituirli magari con il nome di un attore o capo straniero. Ci vuole rispetto per la storia. Facile dare tutte le colpe ai capi del passato,per esaltare cosa? L' inettitudine del presente.
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Re: Pistoia in odore di cancel culture: "Il Liceo tolga il nome Amedeo di Savoia"

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etabeta255 ha scritto: 28 giu 2022, 11:44 La storia....da essa si può imparare molto, è errato dare la colpa alla sinistra se vogliono togliere il nome ad una via o ad una scuola, è una prassi di ogni dittatura voler cancellare quello che riguarda il nemico, i roghi del 1933 da parte dei nazisti ne è la prova e non si può dire che erano comunisti, colpevolizzare l'una o l'altra fazione non conduce al nulla, bisogna esserci in certe situazioni per poter parlare di torti o ragioni, (Amedeo di Savoia è il nome di un ospedale per i bimbi a Torino famoso in tutta Italia) cosa concludono cambiando il nome di un liceo ? Non lo studieranno ? Bene o male i Savoia hanno fatto la storia di questo scellerato paese, dobbiamo discutere di sciocchezze ? Pensiamo a ricostruirlo questo paese.
Molto ben detto. La sinistra attuale, che da un secolo aspira alla sua dittatura e ci sta quasi riuscendo, ovviamente vuole cancellare la storia, che disprezza. Un regime democratico invece, come dici, rispetta la storia, errori compresi, perché sa quanta fatica costa mandare avanti una società. Da questo a celebrare un Togliatti, che all'errore appartiene, ce ne corre un pò. Infatti l'errore comunista consisteva non nel trovare soluzioni politiche discutibili, ma nella volontà di distruggere lo Stato.
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