carletto3 ha scritto: 27 mag 2022, 18:55
Vento ha scritto: 27 mag 2022, 17:46
E' quello che vogliono i cacciatori, impadronirsi definitivamente dell'intero territorio nazionale. Esproprio venatorio. Non a caso sei stato cacciatore, quindi saprai che questi cinghiali ce li hanno messi loro e che quando occorre li nutrono portando frutta ai bordi dei boschi.
In pratica una mafia che si è trasformata in venditrice di animali pubblici cresciuti in terre private, ma non loro, di altri disgraziati che pagano le tasse e non possono usare altrimenti le loro proprietà perché dai cacciatori occupate.
Vento....non mi aspettavo un simile coacervo di banalita' mass-mediatiche da te.
In primis il cinghiale ,in Toscana è un animale semiprotetto e conservato con cura,è una specie endemica,sempre esistita qua in Toscana.
Non esiste specie ,quella del vero cacciatore che sia piu' rispettoso della natura e della fauna come quella dei cacciatori.
Ma qua i cinghiali vengono tenuti controllati benissimo,con battute di caccia ai vecchi maschi e grosse scrofe con appostamenti specifici e numero limitato di animali abbattuti.Non vedrai mai un cinghiale a spasso in citta' o in un paese...
Sono i contadini a segnalare la presenza dei troppi cignali ai cacciatori,perche' la distruzione degli alberelli da frutta ,vigne e seminato prodotto dalle loro delicate unghiette provocano danni irreparabili alle loro colture,per non parlare dei castagneti e delle castagne che servono alla alimentazione dei loro maiali e mangiate regolarmente dai troppi cinghiali.
La caccia al cinghiale si fa in pochi ....max 20 cacciatori appostati ai limiti del bosco e non nei campi.....
Ma dove le hai trovate 'ste bischerate?
I cinghiali sono il cavallo di Troia con cui la cosca dei cacciatori si sta impossessando del territorio nazionale. Li hanno portati dal centro Europa, più prolifici degli originali, li nutrono ai bordi dei boschi, ne ammazzano un pò per divertimento e soprattutto per business. Ora sono dappertutto e dove sono i cinghiali i cacciatori controllano il territorio, addirittura chiamati come salvatori. I proprietari dei terreni non esistono più, se non come pagatori delle tasse relative. Questi delinquenti sono diventati allevatori su terreni non suoi, ma dei poveri pagatori di tasse, che non possono allontanarli dalle proprietà, per la legge militare del tempo di guerra che li autorizza ad entrare dove vogliono e che nessuno ha il coraggio di abrogare neanche ora che siamo in tempo di pace. Questo avviene nel paese delle mafie.
Evidentemente è un tema tabù e fa paura parlarne, come della mafia. Comprensibile, perché nel clan dei cacciatori ci sono soggetti pericolosi, come sanno tutti quelli che hanno subito violenze da loro, come ad es. il noto presentatore tv Maurizio Costanzo, che per poco non saltò in aria, dopo aver ferocemente criticato sia la mafia che la pratica venatoria, di cui poi si è ben guardato dal parlarne, ovviamente.
Invece in Toscana è così. Un giorno mi sono trovato in macchina in mezzo a una sparatoria vicino all’ ospedale di Careggi a Firenze, con tanto di vigili che guardavano la battuta al cinghiale urbano.
Il clan dei cacciatori sfrutta una curiosa legge fascista, che al tempo aveva un senso bellico, per entrare nelle proprietà altrui, dove i proprietari non possono più intraprendere alcunché, se non recintando tutto. Così praticano l allevamento dei cinghiali in terreni altrui, senza pagare tasse, divertendosi ad ammazzarli e vendendo la carne. Imprenditori su terreni altrui e tax free. Se questa non è mafia...
Ormai la nostra è una società mafiosa, dove non si ha il coraggio nemmeno di nominare chi la sta distruggendo. Il clan dei cacciatori ha invaso il paese con i suoi cinghiali e nessuno fiata, così come il clan che maneggia i clandestini ed invade il paese non viene indicato, nominato, accusato. Facciamo finta di non vedere, di non capire.
Se vogliono allevare cinghiali e sparargli e venderli, lo facciano nei propri terreni, non in quelli degli altri. Comprino terre e organizzino proprie riserve di caccia, come usa ovunque, invece di rompere i c******i a tutti e lascino liberi i cittadini di godersi la campagna senza pericolo. Se negli USA entri in terreni altrui ti possono sparare. Qui un amico ha dovuto spendere una fortuna per recintare i suoi terreni per non averli davanti casa e questi delinquenti gli rompono la rete, entrano e poi gli dicono di ripararla sennò tornano. I toscani sono quasi tutti cacciatori e per giunta comunisti, quindi per loro il piacere è doppio.
Perché ce l'ho intorno a casa da quarantanni. Molti sono degli squilibrati. Comunque sto parlando di sottrazione di proprietà terriera da parte di un clan, quindi questione giuridica. Tra l'altro questo furto prevederebbe un compenso ai proprietari da parte della PA, che non è mai stato erogato (nessuna Regione, infatti, ha mai dato effettiva attuazione all’art. 15 della legge nazionale n.157 del 1992 sulla disciplina della caccia), e comunque è un'assurda prosecuzione di una misura eccezionale bellica a 70 dalla fine della guerra. Ma nessun politico osa interrompere questo abuso, perché tiene famiglia.
I cacciatori sono pertanto un clan mafioso; parlo del nocciolo dei professionisti, come i cinghialai. Poi sulla caccia potrei fare tante altre riflessioni, ma non è il caso qui. Mi limito a ricordare i numerosi morti ammazzati, come la signora che guidava sulla Firenze Siena, cui un cinghialaio ha trapassato la pancia, o l'autista di autotreno, sulla stessa autostrada, colpito alla testa, ecc.. Non poter fare passeggiate in campagna abitandoci è il colmo.
Quanto ai cinghiali, non ci sarebbero così in sovrannumero se non ci fossero i cacciatori ad alimentarli. Inoltre gli animali in generale sono aggressivi quando sono minacciati e ammazzati tutti i giorni. altrimenti sono fiduciosi anche verso gli umani, a parte le zanzare.