Pacifisti e guerrafondai?

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albatros
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Pacifisti e guerrafondai?

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L'articolo apparso sul Corriere è interessante, seppure io non lo condivida affatto è spunto utile per un discorso. Non lo condivido perché, pur rendendomi conto che sarebbe ingenuo definirsi "pacifista" in assoluto, occorre pure fare tutto il possibile per preservare la pace, specie con i mezzi bellici terribili che esistono da tanti anni. E' sacrosanta la guerra difensiva se vieni invaso, quale che sia il pretesto. Non altrettanto sacrosanto è il fatto che tu debba per forza coinvolgere mezzo mondo a causa del tuo diritto di difenderti, specie se non esistono trattati firmati a riguardo. E non tiratemi fuori Hitler, perché quando alla fine si intervenne non è che si risolse un granché, visto che la guerra distrusse gran parte dell'Europa. E poi certamente Putin non equivale a Hitler, né il 1939 al 2022. E poi si citano le "armi chimiche". Cosa mai si può fare per affrontare questo enorme problema, sarebbe mai possibile intervenire? Quanti stati le possiedono, e soprattutto cosa c'entra col problema trattato?Comunque, questo è l'articolo:

Chi vuole la guerra è un demente che vuole una cosa orribile. E dopo gli spaventosi bagni di sangue delle ultime guerre mondiali, in Europa la guerra non la vuole più nessuno. L’Occidente (salvo eccezioni balcaniche) lo ha capito e ne è profondamente convinto. Ma non è sempre evitabile.

Per questa ragione, chi oggi distingue tra pacifisti e guerrafondai disegna una distinzione fuorviante. La distinzione che ci divide è tra pacifisti incoscienti — che dirò «ciecopacisti» — e pacifisti pensanti. Il ciecopacista non sente ragioni, è tutto cuore e niente cervello. Gino Strada, che è stato il guru dei pacifisti laici, scriveva così: «Può darsi che il movimento per la pace non sia in grado di far cadere un dittatore, ma una cosa è assolutamente certa, che... non ne ha mai creati né aiutati a imporsi». Purtroppo no. Purtroppo Strada era assolutamente certo di cose assolutamente false. I pacifisti degli anni ’30 hanno aiutato Hitler a imporsi, così come i pacifisti della guerra fredda — gridando better red than dead, meglio rossi che morti — invitavano l’Unione Sovietica a invadere una Europa che non si sarebbe difesa. Il Paternostro recita: «Non indurci in tentazione». Lo recitano ancora, il Paternostro, i nostri pacifisti chiesastici? E se lo recitano, perché non si chiedono se il loro pacifismo assoluto — che è in sostanza un pacifismo di resa — non induca in tentazione i malintenzionati non ancora convertiti in agnelli? Quanto ai nostri ciecopacisti laici, a loro ricordo il detto che è l’occasione che fa l’uomo ladro. Non ci credono? Provino a lasciare spalancate le porte delle loro case. Saranno svaligiate anche e proprio da ladri creati dall’occasione.

Ciò premesso, qual è il senso, oggi, della classica distinzione tra guerra giusta e guerra ingiusta? Mi dispiace per i ciecopacisti — accecati dalla loro ossessione — ma combatte una guerra giusta. Però la nozione di guerra giusta non include soltanto la guerra difensiva. Per esempio una guerra che si propone di abbattere un tiranno e di instaurare la democrazia è una guerra giusta? Questa è sempre stata l’ideologia missionaria degli Stati Uniti invocata da ultimo dal presidente Bush jr per giustificare, in mancanza di meglio, l’assalto all’Iraq. Ma è una dottrina che non ci possiamo più permettere; senza contare che in moltissimi casi è destinata a fallire. Nel caso dell’Iraq il successo è stato di abbattere un tiranno sanguinario e pericoloso per tutti; ma il «successo democratico» di quella guerra è molto dubbio.

E in Afghanistan? Anche lì guerra giusta per imporre democrazia? Per carità, scordiamocene. Lì si trattava di pura e semplice guerra necessaria resa obbligatoria ai fini della salvezza di tutto l’Occidente. Per decenni abbiamo temuto l’annientamento nucleare. Ma il pericolo delle armi atomiche è fronteggiabile. E comunque il pericolo maggiore è diventato quello delle armi chimiche e batteriologiche «tascabili». Qui la cattiva notizia è che mezzo chilo di tossina botulinica potrebbe uccidere un miliardo di persone. E l’Afghanistan conquistato (riconquistato) dai talebani, e al servizio di Al Qaeda, pone questo problema. Pertanto scappare non è stata una buona soluzione. Ma è anche vero che la guerra com’è stata combattuta in Afghanistan, la guerra di occupazione e controllo del territorio contro un nemico invisibile, non può essere vinta.

Fortuna vuole che ai pacifisti incoscienti si contrappongano i pacifisti pensanti che rifiutano la guerra offensiva ma approvano la guerra difensiva, che distinguono tra guerra ingiusta e guerra giusta e che fanno sapere che si difenderanno se attaccati. Il mondo libero deve la sua libertà a questo pacifista con la testa sul collo. Ma anche lui si trova a disagio al cospetto della nuova idea della guerra preventiva.

Mi si dirà che la guerra preventiva è sempre esistita. Sì; ma no. No nel senso che oggi la dottrina della guerra preventiva si fonda su una nuova ragion d’essere che si inserisce in un nuovo contesto: il contesto di quella guerra che Umberto Eco ha battezzato «guerra diffusa». Nelle guerre del passato esistevano due (o più) nemici ben riconoscibili i cui eserciti si fronteggiavano lungo una frontiera che era il limite da superare. Queste guerre erano dunque caratterizzate da una frontalità territoriale. Nella nuova guerra l’attaccante è un terrorismo globale ispirato da un fanatismo religioso – e quindi senza precisa patria – che non si lascia localizzare, che è dappertutto, e che opera nascondendosi. In questa guerra diffusa, latente, ma per ciò stesso sempre pronta a colpire, l’attaccato non sa più chi contrattaccare. O meglio: può solo attaccare le infrastrutture dove vengono prodotte le armi dei terroristi e gli Stati che li «supportano».

’altro aspetto del problema è che la guerra terroristica dispone di nuove armi chimiche e batteriologiche. Qui la novità è tecnologica. E il fatto è che oggi disponiamo di una tecnologia facilmente nascondibile il cui potenziale distruttivo è terrificante. Prima c’era il cannone e c’era la corazza. Oggi la corazza non c’è quasi più, e il cannone è diventato gigantesco. Una sola persona può avvelenare l’acqua potabile di un milione di persone. Il ciecopacista non lo vede, ma il problema è questo.

Qui interessa capire quale sia la ragion d’essere di una guerra preventiva. Se questo nuovo diritto di guerra si applichi o no (e con quali procedure) ai vari casi concreti, è una questione a parte. Una cosa per volta. E questa volta il punto è che, a fronte della altissima vulnerabilità e facile «uccidibilità» delle società industriali avanzate, il pacifista di oggi è ancor più cieco e malconsigliante di quello del passato.


https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo ... 778998bb06
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Re: Pacifisti e guerrafondai?

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Quello che vediamo oggi, ma anche in guerre precedenti, sono i soliti angloamericani, l'Occidente, che attiva guerre qua e là per imporre il suo dominio mondiale. La loro abilità consiste nel professare pacifismo e democrazia, ma praticare bellicismo e tirannia, però nei paesi altrui e soprattutto avendo la capacità di tessere trame tali da costringere i loro nemici ad attaccare per primi, per confondere gli ingenui, praticamente tutti. Il loro potere finanziario e tecnologico consente il controllo dei media a livello planetario e quindi la manipolazione dei fatti ed il controllo della Verità unica, la loro. Se così stanno le cose il dibattere tra pacifisti e guerrafondai non è che una patetica baruffa tra stolti, che a occhi chiusi guardano il mondo che va per i fatti suoi, degli anglo naturalmente.
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Re: Pacifisti e guerrafondai?

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Vento ha scritto: 7 mag 2022, 18:39 Quello che vediamo oggi, ma anche in guerre precedenti, sono i soliti angloamericani, l'Occidente, che attiva guerre qua e là per imporre il suo dominio mondiale. La loro abilità consiste nel professare pacifismo e democrazia, ma praticare bellicismo e tirannia, però nei paesi altrui e soprattutto avendo la capacità di tessere trame tali da costringere i loro nemici ad attaccare per primi, per confondere gli ingenui, praticamente tutti. Il loro potere finanziario e tecnologico consente il controllo dei media a livello planetario e quindi la manipolazione dei fatti ed il controllo della Verità unica, la loro. Se così stanno le cose il dibattere tra pacifisti e guerrafondai non è che una patetica baruffa tra stolti, che a occhi chiusi guardano il mondo che va per i fatti suoi, degli anglo naturalmente.
Guerrafondaio e' la nazione che CREA le guerre non per difendere il suo territorio ma per suo interesse personale(vendita di armi, diffondere il suo sistema politico, contrastare una aazione nemica attraverso guerre di altri e cosi via). Il tipico Paese guerrafondaio corrisponde agli USA essendo stato involto nella maggior parte delle guerre combattute negli ultimi 50 anni.

Pacifista e' un termine non appropriato, ma puo essere esteso a ogni nazione che si ADOPERA per creare condizioni di pace come oposte ad azioni militari sue e di altri Paesi.

Visto cosi, anche l' Italia e' un Paese guerrafondaio, in vista che ha fatto NULLA per favorire niziative di pace, ed ha accettato senza discussioni la richiesta di dare armi a un belligerante. Pacifista, anche se poco effettivi< per questa guerra potrebero essere considerati Turchia, Israele e il Papato, e forse, se si muovesse, la Cina avendo evitato finora di aiutare con armi, le nazioni belligeranti.
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Re: Pacifisti e guerrafondai?

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Sayon ha scritto: 7 mag 2022, 20:19
Vento ha scritto: 7 mag 2022, 18:39 Quello che vediamo oggi, ma anche in guerre precedenti, sono i soliti angloamericani, l'Occidente, che attiva guerre qua e là per imporre il suo dominio mondiale. La loro abilità consiste nel professare pacifismo e democrazia, ma praticare bellicismo e tirannia, però nei paesi altrui e soprattutto avendo la capacità di tessere trame tali da costringere i loro nemici ad attaccare per primi, per confondere gli ingenui, praticamente tutti. Il loro potere finanziario e tecnologico consente il controllo dei media a livello planetario e quindi la manipolazione dei fatti ed il controllo della Verità unica, la loro. Se così stanno le cose il dibattere tra pacifisti e guerrafondai non è che una patetica baruffa tra stolti, che a occhi chiusi guardano il mondo che va per i fatti suoi, degli anglo naturalmente.
Guerrafondaio e' la nazione che CREA le guerre non per difendere il suo territorio ma per suo interesse personale(vendita di armi, diffondere il suo sistema politico, contrastare una aazione nemica attraverso guerre di altri e cosi via). Il tipico Paese guerrafondaio corrisponde agli USA essendo stato involto nella maggior parte delle guerre combattute negli ultimi 50 anni.

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To'......sei il nuovo Colombo (Cristoforo) del Forum?
O preferisci essere ricordato come l'inventore dell'acqua calda o che la pioggia bagna?
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Re: Pacifisti e guerrafondai?

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carletto3 ha scritto: 7 mag 2022, 20:23
Sayon ha scritto: 7 mag 2022, 20:19

Guerrafondaio e' la nazione che CREA le guerre non per difendere il suo territorio ma per suo interesse personale(vendita di armi, diffondere il suo sistema politico, contrastare una aazione nemica attraverso guerre di altri e cosi via). Il tipico Paese guerrafondaio corrisponde agli USA essendo stato involto nella maggior parte delle guerre combattute negli ultimi 50 anni.

Pacifista e' un termine non appropriato, ma puo essere esteso a ogni nazione che si ADOPERA per creare condizioni di pace come oposte ad azioni militari sue e di altri Paesi.

Visto cosi, anche l' Italia e' un Paese guerrafondaio, in vista che ha fatto NULLA per favorire niziative di pace, ed ha accettato senza discussioni la richiesta di dare armi a un belligerante. Pacifista, anche se poco effettivi< per questa guerra potrebero essere considerati Turchia, Israele e il Papato, e forse, se si muovesse, la Cina avendo evitato finora di aiutare con armi, le nazioni belligeranti.
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Non c'e bisogno di essere Cristoforo Colombo per esprimere la mia opinione. Puoi semplicemente leggere il terzo paragafo e capire cosa sto dicendo ovvero che l'Italia deve essere considerato un Paese "guerrafondaio". Non mi sembra che questa sia proprio "acqua calda" visto che tuti i partiti italiani hanno appoggiato l' iniziativa, e molti di voi continuano a tifare per gli stessi.
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Valerio
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Re: Pacifisti e guerrafondai?

Messaggio da leggere da Valerio »

Io non mi sento un guerrafondaio. Ma la mia cultura latina mi suggerisce di volere per il mio Paese forze armate ben addestrate, e ottimamente armate, per potere rispondere ad un attacco con la massima violenza possibile.

Senza mezzi termini: distruzione completa di ogni aggressore.
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Re: Pacifisti e guerrafondai?

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Valerio ha scritto: 8 mag 2022, 20:38 Io non mi sento un guerrafondaio. Ma la mia cultura latina mi suggerisce di volere per il mio Paese forze armate ben addestrate, e ottimamente armate, per potere rispondere ad un attacco con la massima violenza possibile.

Senza mezzi termini: distruzione completa di ogni aggressore.
DOMANI! Caro Valerio, ragioni proprio come Kalenskyy.
Con il suo piccolo budget militare l' Italia no potrebbe resistere ad alcuna invasione delle grandi potenze come USA e Russia, e neppure a quelle di Francia e UK che hanno il doppio come budget militare. E' pero' sufficiente per rintuzzare eventuali minacce dalle nazioni nord-africane.
Ma non vedo perche le nazioni del Nord dovrebbero invaderci. Molto meglio la diplomazia che fare gli eroi alla Ucrainense, la cui resistenza e' dovuta solo a due fattori: la moderazione della Russia che NON sta usando la forza militare piu avanzata e il sostegno in armi, training (dal 2014!) e psicologica del guerra-fondaio Occidente. Le GUERRE SI DEVONO EVITARE SEMPRE perche se ci si ficca dentro, sara sempre e solo una tragedia.
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Re: Pacifisti e guerrafondai?

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Sayon ha scritto: 7 mag 2022, 20:19
Vento ha scritto: 7 mag 2022, 18:39 Quello che vediamo oggi, ma anche in guerre precedenti, sono i soliti angloamericani, l'Occidente, che attiva guerre qua e là per imporre il suo dominio mondiale. La loro abilità consiste nel professare pacifismo e democrazia, ma praticare bellicismo e tirannia, però nei paesi altrui e soprattutto avendo la capacità di tessere trame tali da costringere i loro nemici ad attaccare per primi, per confondere gli ingenui, praticamente tutti. Il loro potere finanziario e tecnologico consente il controllo dei media a livello planetario e quindi la manipolazione dei fatti ed il controllo della Verità unica, la loro. Se così stanno le cose il dibattere tra pacifisti e guerrafondai non è che una patetica baruffa tra stolti, che a occhi chiusi guardano il mondo che va per i fatti suoi, degli anglo naturalmente.
Guerrafondaio e' la nazione che CREA le guerre non per difendere il suo territorio ma per suo interesse personale(vendita di armi, diffondere il suo sistema politico, contrastare una aazione nemica attraverso guerre di altri e cosi via). Il tipico Paese guerrafondaio corrisponde agli USA essendo stato involto nella maggior parte delle guerre combattute negli ultimi 50 anni.

Pacifista e' un termine non appropriato, ma puo essere esteso a ogni nazione che si ADOPERA per creare condizioni di pace come oposte ad azioni militari sue e di altri Paesi.

Visto cosi, anche l' Italia e' un Paese guerrafondaio, in vista che ha fatto NULLA per favorire niziative di pace, ed ha accettato senza discussioni la richiesta di dare armi a un belligerante. Pacifista, anche se poco effettivi< per questa guerra potrebero essere considerati Turchia, Israele e il Papato, e forse, se si muovesse, la Cina avendo evitato finora di aiutare con armi, le nazioni belligeranti.
Per me l'unico "pacifista" è Putin. Ho visto oggi il filmato completo dello parata per il 9 maggio.
Mi ha colpito in particolare la sua espressione dopo la deposizione della corona di fiori. Era un'espressione anomala per Putin, che di solito ha, nelle pubbliche manifestazioni, un'aria fredda, "istituzionale" direi. In quel momento mostrava invece un'espressione sofferente, o meglio commossa. Qualcosa di inusuale per il Presidente della Federazione Russa. Io credo denoti una sofferenza interiore per le conseguenze della "operazione militare speciale", tanto per le vite russe quanto per quelle ucraine (tranne per gli "Azov" ovviamente, quelli sono nazi da "denazificare").
Credo che soffra in maniera indicibile per ciò che ha dovuto ordinare. Ma era purtroppo inevitabile di fronte a una minaccia esistenziale per la Russia…
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Re: Pacifisti e guerrafondai?

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nerorosso ha scritto: 9 mag 2022, 23:12
Sayon ha scritto: 7 mag 2022, 20:19

Guerrafondaio e' la nazione che CREA le guerre non per difendere il suo territorio ma per suo interesse personale(vendita di armi, diffondere il suo sistema politico, contrastare una aazione nemica attraverso guerre di altri e cosi via). Il tipico Paese guerrafondaio corrisponde agli USA essendo stato involto nella maggior parte delle guerre combattute negli ultimi 50 anni.

Pacifista e' un termine non appropriato, ma puo essere esteso a ogni nazione che si ADOPERA per creare condizioni di pace come oposte ad azioni militari sue e di altri Paesi.

Visto cosi, anche l' Italia e' un Paese guerrafondaio, in vista che ha fatto NULLA per favorire niziative di pace, ed ha accettato senza discussioni la richiesta di dare armi a un belligerante. Pacifista, anche se poco effettivi< per questa guerra potrebero essere considerati Turchia, Israele e il Papato, e forse, se si muovesse, la Cina avendo evitato finora di aiutare con armi, le nazioni belligeranti.
Per me l'unico "pacifista" è Putin. Ho visto oggi il filmato completo dello parata per il 9 maggio.
Mi ha colpito in particolare la sua espressione dopo la deposizione della corona di fiori. Era un'espressione anomala per Putin, che di solito ha, nelle pubbliche manifestazioni, un'aria fredda, "istituzionale" direi. In quel momento mostrava invece un'espressione sofferente, o meglio commossa. Qualcosa di inusuale per il Presidente della Federazione Russa. Io credo denoti una sofferenza interiore per le conseguenze della "operazione militare speciale", tanto per le vite russe quanto per quelle ucraine (tranne per gli "Azov" ovviamente, quelli sono nazi da "denazificare").
Credo che soffra in maniera indicibile per ciò che ha dovuto ordinare. Ma era purtroppo inevitabile di fronte a una minaccia esistenziale per la Russia…
Da questo post, dal discorso di Puin e una visione del mondo che ci circonda, io vedo la MOSTRUOSITA" di una informazione desviata appunto come l' articolo del corriere postato da Albatros. L' articolo vuole covincerci di qualcosa del tutto errato: ovvero che chi non vuole la guerra, sbaglia ed ha sbagliato in passato. Ma questo lo puo' fare solo perche' si e' data una spiegazione SBAGLIATA di quello che avvenne in passato, basata , come sempre, su di una visione 'occidentale" degli episodi. Io direi invece che allora negli anni 30-40 non eravamo "maturi" per imporre la pace, come purtroppo lo siamo ancora oggi. La PACE si IMPONE rinnegando i propri capi di governo (nel nostro caso Draghi) se rivolti a niziative di guerra. La PACE si IMPONE uscendo da alleanze come la NATO che hanno finalita' di guerra. La PACE si IMPONE esigendo che si partecipi a trattative di pace. Quindi, dispiace per il Corriere anch' esso ormai venduto alle opinioni di parte, ma esistono e come nazioni GUERRAFONDAIE. Nel caso presente gli USA, gli UK e l' Italia, Paese che per motivi contingenti sta appunto prendendo iniziative contrarie alla pace e pubblicando articoli fuorvianti quali appunto quello del Corriere.
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Re: Pacifisti e guerrafondai?

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Una persona è pacifista sino a che non gli si tocca le sue priorità di vita , per alcuni è mantenersi in vita percui si sottometteranno , altri la propria libertà e combatteranno per essa, sostanzialmente siamo tutti pacifisti fino a che non vengano lesi i nostri interessi.
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Re: Pacifisti e guerrafondai?

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Ieri, per la prima volta, mi è piaciuto il comportamento di Macron.

1) il senso della revisione dei trattati europei (maggioranza e non unanimità) e distinzione fra unione politica ed unione Monetaria.

2) questione russa. Riavvicinare i contendenti e "non umiliare la Russia".

Io spero che questo porti all'integrazione in Europa (politica) della Russia, per un reciproco vantaggio, quello di ristabilire un bilanciamento di forze fra Eurorussia e USA, anche per ridimensionare lo strapotere cinese. Solo così le armi potranno tacere in ogni controversia politico/commerciale.

Nell'attesa dell'abolizione dell'ONU, e la creazione di una NATO mondiale condivisa e non a sola trazione americana.
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Re: Pacifisti e guerrafondai?

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etabeta255 ha scritto: 10 mag 2022, 7:56 Una persona è pacifista sino a che non gli si tocca le sue priorità di vita , per alcuni è mantenersi in vita percui si sottometteranno , altri la propria libertà e combatteranno per essa, sostanzialmente siamo tutti pacifisti fino a che non vengano lesi i nostri interessi.
Vero. Ma quali sono i nostri interessi in un caso estremo come quello di un'invasione da parte di una forza militare troppo superiore alla nostra? Resistere fino allo stremo può significare la distruzione totale del nostro territorio e la morte di milioni di persone. E allora non si tratta più di essere "pacifisti", ma semplicemente di fare un calcolo sui danni da subire. Non è che sia cosa da condannare dover scegliere il male minore, con l'aiuto possibile esterno riguardo le trattative. Le guerre non dovrebbero esistere, purtroppo invece ne esistono tante, magari si trascinano per anni, alla fine perdono tutti. Come fare per perdere il meno possibile? E soprattutto: in genere i conflitti nascono da situazioni che per troppo tempo si è evitato di affrontare. E quindi le colpe non sono mai da un'unica parte.
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Re: Pacifisti e guerrafondai?

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albatros ha scritto: 10 mag 2022, 9:40
etabeta255 ha scritto: 10 mag 2022, 7:56 Una persona è pacifista sino a che non gli si tocca le sue priorità di vita , per alcuni è mantenersi in vita percui si sottometteranno , altri la propria libertà e combatteranno per essa, sostanzialmente siamo tutti pacifisti fino a che non vengano lesi i nostri interessi.
Vero. Ma quali sono i nostri interessi in un caso estremo come quello di un'invasione da parte di una forza militare troppo superiore alla nostra? Resistere fino allo stremo può significare la distruzione totale del nostro territorio e la morte di milioni di persone. E allora non si tratta più di essere "pacifisti", ma semplicemente di fare un calcolo sui danni da subire. Non è che sia cosa da condannare dover scegliere il male minore, con l'aiuto possibile esterno riguardo le trattative. Le guerre non dovrebbero esistere, purtroppo invece ne esistono tante, magari si trascinano per anni, alla fine perdono tutti. Come fare per perdere il meno possibile? E soprattutto: in genere i conflitti nascono da situazioni che per troppo tempo si è evitato di affrontare. E quindi le colpe non sono mai da un'unica parte.
Essere consapevoli dei propri limiti e ammettere gli sbagli non è disonorevole, vuol dire salvare molte vite.
Ci sono molte variabili per dichiarare guerra, quelle attuali presto finiranno per qualcosa di più deleterio ......i virus.
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Re: Pacifisti e guerrafondai?

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etabeta255 ha scritto: 10 mag 2022, 14:19
albatros ha scritto: 10 mag 2022, 9:40

Vero. Ma quali sono i nostri interessi in un caso estremo come quello di un'invasione da parte di una forza militare troppo superiore alla nostra? Resistere fino allo stremo può significare la distruzione totale del nostro territorio e la morte di milioni di persone. E allora non si tratta più di essere "pacifisti", ma semplicemente di fare un calcolo sui danni da subire. Non è che sia cosa da condannare dover scegliere il male minore, con l'aiuto possibile esterno riguardo le trattative. Le guerre non dovrebbero esistere, purtroppo invece ne esistono tante, magari si trascinano per anni, alla fine perdono tutti. Come fare per perdere il meno possibile? E soprattutto: in genere i conflitti nascono da situazioni che per troppo tempo si è evitato di affrontare. E quindi le colpe non sono mai da un'unica parte.
Essere consapevoli dei propri limiti e ammettere gli sbagli non è disonorevole, vuol dire salvare molte vite.
Ci sono molte variabili per dichiarare guerra, quelle attuali presto finiranno per qualcosa di più deleterio ......i virus.
Invasione,invasione. Ma chi ci potrebbe invadere. e perche'? C'e una sola nazione che po' avere interesse a farlo, e che ci ha gia' invaso .Gli USA che in questo preciso momento hanno piu di 32000 soldati, centiniaia di aerei, decine di bombe automiche e una porta-aerei nei nostri porti. Ma questo potrebbe non avere importanza se restiamo in buoni rapporti. Il problema pero esiste che coi no rappresentiamo il Paese piu logico da colpre per ogni altro Paese ostile agli USA. E' questo a nostro vantaggio? Che liberta' abbiamo di sceglierci I Paesi che riteniamo utili al nostro sviluppo se questi non sono graditi al nostro invasore?
Considerando che PAGHIAMO pure per mantenere le loro basi militari ed essere parte della NATO stiamo letterlmente gettando i soldi al mare. Possibile che queste assurdita' non posonoessere mai discusse seriamente? perche' ci piace tanto restare in uno status di vassallaggio, senza alcun vero beneficio?
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etabeta255
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Re: Pacifisti e guerrafondai?

Messaggio da leggere da etabeta255 »

Sayon ha scritto: 10 mag 2022, 17:07
etabeta255 ha scritto: 10 mag 2022, 14:19

Essere consapevoli dei propri limiti e ammettere gli sbagli non è disonorevole, vuol dire salvare molte vite.
Ci sono molte variabili per dichiarare guerra, quelle attuali presto finiranno per qualcosa di più deleterio ......i virus.
Invasione,invasione. Ma chi ci potrebbe invadere. e perche'? C'e una sola nazione che po' avere interesse a farlo, e che ci ha gia' invaso .Gli USA che in questo preciso momento hanno piu di 32000 soldati, centiniaia di aerei, decine di bombe automiche e una porta-aerei nei nostri porti. Ma questo potrebbe non avere importanza se restiamo in buoni rapporti. Il problema pero esiste che coi no rappresentiamo il Paese piu logico da colpre per ogni altro Paese ostile agli USA. E' questo a nostro vantaggio? Che liberta' abbiamo di sceglierci I Paesi che riteniamo utili al nostro sviluppo se questi non sono graditi al nostro invasore?
Considerando che PAGHIAMO pure per mantenere le loro basi militari ed essere parte della NATO stiamo letterlmente gettando i soldi al mare. Possibile che queste assurdita' non posonoessere mai discusse seriamente? perche' ci piace tanto restare in uno status di vassallaggio, senza alcun vero beneficio?
Perchè a noi manca un leader, uno che abbia carattere e determinazione, con i "politici" attuali li potremmo usare come facchini ai mercati generali, intendo tutti, anche perchè li in mezzo non c'è nessuno che mi rappresenta. :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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