I dem globalisti ovvero i marxisti transgenici
- porterrockwell
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I dem globalisti ovvero i marxisti transgenici
https://www.inchiostronero.it/marx-e-an ... -new-york/
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La società capitalistica globale ha realizzato le principali promesse del marxismo, seppur distorcendole: nella globalizzazione ha realizzato l’internazionalismo contro le patrie; nell’uniformità e nell’omologazione standard genera uguaglianza e livellamento universale; nel dominio globale del mercato ha riconosciuto il primato mondiale dell’economia sostenuto da Marx; nell’ateismo pratico e nell’irreligione ha realizzato l’ateismo pratico marxiano e la sua critica alla religione; nel primato dei rapporti materiali, pratici e utilitaristici rispetto ai valori spirituali, morali e tradizionali ha inverato il materialismo marxiano; nella liberazione da ogni legame naturale e da ogni ordine tradizionale ha realizzato l’individualismo libertino di Marx, liberato dai vincoli famigliari e nuziali. E come Marx voleva, ha realizzato il primato dell’azione sul pensiero. Lo spirito del marxismo si realizza in Occidente, facendosi ideologicamente radical, economicamente liberal, geneticamente modificabile.
L’ultima frontiera del marxismo si ritrova nelle porte aperte agli immigrati, dove un nuovo proletariato, sradicato dai paesi d’origine, sostituisce le popolazioni d’occidente, a sua volta sradicate. La lotta di classe cede alla lotta antisessista, antinazionalista e antirazzista. La difesa egualitaria dei proletari cede alla tutela prioritaria delle minoranze dei “diversi”.
Il marxismo vive sotto falso nome ma si muove a suo agio nella società global made in Usa; un marxismo al ketch-up, transgenico. Marx con passaporto americano sembra strizzare l’occhio ai dem di Biden. Noi ci attardiamo da anni a celebrare il suo funerale, ma è un caso di morte apparente.
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La società capitalistica globale ha realizzato le principali promesse del marxismo, seppur distorcendole: nella globalizzazione ha realizzato l’internazionalismo contro le patrie; nell’uniformità e nell’omologazione standard genera uguaglianza e livellamento universale; nel dominio globale del mercato ha riconosciuto il primato mondiale dell’economia sostenuto da Marx; nell’ateismo pratico e nell’irreligione ha realizzato l’ateismo pratico marxiano e la sua critica alla religione; nel primato dei rapporti materiali, pratici e utilitaristici rispetto ai valori spirituali, morali e tradizionali ha inverato il materialismo marxiano; nella liberazione da ogni legame naturale e da ogni ordine tradizionale ha realizzato l’individualismo libertino di Marx, liberato dai vincoli famigliari e nuziali. E come Marx voleva, ha realizzato il primato dell’azione sul pensiero. Lo spirito del marxismo si realizza in Occidente, facendosi ideologicamente radical, economicamente liberal, geneticamente modificabile.
L’ultima frontiera del marxismo si ritrova nelle porte aperte agli immigrati, dove un nuovo proletariato, sradicato dai paesi d’origine, sostituisce le popolazioni d’occidente, a sua volta sradicate. La lotta di classe cede alla lotta antisessista, antinazionalista e antirazzista. La difesa egualitaria dei proletari cede alla tutela prioritaria delle minoranze dei “diversi”.
Il marxismo vive sotto falso nome ma si muove a suo agio nella società global made in Usa; un marxismo al ketch-up, transgenico. Marx con passaporto americano sembra strizzare l’occhio ai dem di Biden. Noi ci attardiamo da anni a celebrare il suo funerale, ma è un caso di morte apparente.
Scorra come acqua il diritto e la giustizia come un torrente perenne. Amos 5,24
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Il Marxismo, o meglio "i marxismi", che attenzione non è l'analisi marxiana, ma le sue derivazioni politiche (Marx analizzava in senso economico, non politico), è nemico del capitalismo, ma quest'ultimo è proteiforme e mutante per natura propria, e in grado di assorbire tranquillamente qualunque elemento da qualunque altra cultura, purché funzionale ai propri interessi.
Mi pare un'analisi un pò tirata per i capelli, e condizionata da "pregiudiziale anti", in questo caso anticomunista.
- nerorosso
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Re: I dem globalisti ovvero i marxisti transgenici
L'analisi marxiana dei rapporti di produzione è sempre valida in presenza del modo di produzione capitalistico. Pur presentandosi questo in forme nuove.porterrockwell ha scritto: ↑22 apr 2022, 19:41 https://www.inchiostronero.it/marx-e-an ... -new-york/
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La società capitalistica globale ha realizzato le principali promesse del marxismo, seppur distorcendole: nella globalizzazione ha realizzato l’internazionalismo contro le patrie; nell’uniformità e nell’omologazione standard genera uguaglianza e livellamento universale; nel dominio globale del mercato ha riconosciuto il primato mondiale dell’economia sostenuto da Marx; nell’ateismo pratico e nell’irreligione ha realizzato l’ateismo pratico marxiano e la sua critica alla religione; nel primato dei rapporti materiali, pratici e utilitaristici rispetto ai valori spirituali, morali e tradizionali ha inverato il materialismo marxiano; nella liberazione da ogni legame naturale e da ogni ordine tradizionale ha realizzato l’individualismo libertino di Marx, liberato dai vincoli famigliari e nuziali. E come Marx voleva, ha realizzato il primato dell’azione sul pensiero. Lo spirito del marxismo si realizza in Occidente, facendosi ideologicamente radical, economicamente liberal, geneticamente modificabile.
L’ultima frontiera del marxismo si ritrova nelle porte aperte agli immigrati, dove un nuovo proletariato, sradicato dai paesi d’origine, sostituisce le popolazioni d’occidente, a sua volta sradicate. La lotta di classe cede alla lotta antisessista, antinazionalista e antirazzista. La difesa egualitaria dei proletari cede alla tutela prioritaria delle minoranze dei “diversi”.
Il marxismo vive sotto falso nome ma si muove a suo agio nella società global made in Usa; un marxismo al ketch-up, transgenico. Marx con passaporto americano sembra strizzare l’occhio ai dem di Biden. Noi ci attardiamo da anni a celebrare il suo funerale, ma è un caso di morte apparente.
Il Marxismo, o meglio "i marxismi", che attenzione non è l'analisi marxiana, ma le sue derivazioni politiche (Marx analizzava in senso economico, non politico), è nemico del capitalismo, ma quest'ultimo è proteiforme e mutante per natura propria, e in grado di assorbire tranquillamente qualunque elemento da qualunque altra cultura, purché funzionale ai propri interessi.
Mi pare un'analisi un pò tirata per i capelli, e condizionata da "pregiudiziale anti", in questo caso anticomunista.
SLAVA ROSSIJA!!! 
- porterrockwell
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Re: I dem globalisti ovvero i marxisti transgenici
Forse, ma quello che accomuna il vecchio ed il nuovo è l'elitismo, il dominio dei (presunti) migliori. Quello che faceva si che nel PCUS si entrasse per cooptazione per cui solo un dieci per cento fosse membro del partito unico quindi privilegiato e regolante ogni aspetto della vita del popolo. A ben vedere l'elitismo dem non è molto dissimile: si comporta come fonte di ogni etica e chi non è d'accordo, ovvero il politicamente scorretto, è emarginato di fatto. Non solo, gli si toglie pure la parola "bannandolo".nerorosso ha scritto: ↑22 apr 2022, 20:11L'analisi marxiana dei rapporti di produzione è sempre valida in presenza del modo di produzione capitalistico. Pur presentandosi questo in forme nuove.porterrockwell ha scritto: ↑22 apr 2022, 19:41 https://www.inchiostronero.it/marx-e-an ... -new-york/
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La società capitalistica globale ha realizzato le principali promesse del marxismo, seppur distorcendole: nella globalizzazione ha realizzato l’internazionalismo contro le patrie; nell’uniformità e nell’omologazione standard genera uguaglianza e livellamento universale; nel dominio globale del mercato ha riconosciuto il primato mondiale dell’economia sostenuto da Marx; nell’ateismo pratico e nell’irreligione ha realizzato l’ateismo pratico marxiano e la sua critica alla religione; nel primato dei rapporti materiali, pratici e utilitaristici rispetto ai valori spirituali, morali e tradizionali ha inverato il materialismo marxiano; nella liberazione da ogni legame naturale e da ogni ordine tradizionale ha realizzato l’individualismo libertino di Marx, liberato dai vincoli famigliari e nuziali. E come Marx voleva, ha realizzato il primato dell’azione sul pensiero. Lo spirito del marxismo si realizza in Occidente, facendosi ideologicamente radical, economicamente liberal, geneticamente modificabile.
L’ultima frontiera del marxismo si ritrova nelle porte aperte agli immigrati, dove un nuovo proletariato, sradicato dai paesi d’origine, sostituisce le popolazioni d’occidente, a sua volta sradicate. La lotta di classe cede alla lotta antisessista, antinazionalista e antirazzista. La difesa egualitaria dei proletari cede alla tutela prioritaria delle minoranze dei “diversi”.
Il marxismo vive sotto falso nome ma si muove a suo agio nella società global made in Usa; un marxismo al ketch-up, transgenico. Marx con passaporto americano sembra strizzare l’occhio ai dem di Biden. Noi ci attardiamo da anni a celebrare il suo funerale, ma è un caso di morte apparente.
Il Marxismo, o meglio "i marxismi", che attenzione non è l'analisi marxiana, ma le sue derivazioni politiche (Marx analizzava in senso economico, non politico), è nemico del capitalismo, ma quest'ultimo è proteiforme e mutante per natura propria, e in grado di assorbire tranquillamente qualunque elemento da qualunque altra cultura, purché funzionale ai propri interessi.
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Re: I dem globalisti ovvero i marxisti transgenici
Sempre notevole Veneziani. Quadro ineccepibile. Per questo non ho mai smesso di chiamare comunisti i comunisti nostrani, incontrando le critiche di Nerorosso e di Sayon, che sostiene che sono semplicemente degli speculatori che seguono le mode per avere consenso, cosa vera che però non toglie che siano estremamente fedeli alle loro radici, reinterpretate, attualizate come Veneziani ci spiega. E questa è la loro forza: non solo lo zoccolo del 20%, ma la superiorità che gliene deriva, riconosciuta anche dai loro avversari, che fiutano il potere come davanti al boss mafioso. Basta vedere come nelle tv berlusconiane i pd siano di casa e l'attitudine servile dei conduttori verso di loro, con l'eccezione di Giordano.
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by Victoria Nuland

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