SPIGOLANDO......

Tutto quello che non riguarda la politica.
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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

Montale- Ho sceso dandoti il braccio...

""Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtĂ  sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue. ""
&&&&

Montale attraverso la metafora del viaggio, ribadisce
la proprio concezione dell'esistenza. La realtà non è
quella che si vede con gli occhi e si percepisce con i
sensi, fatta di impegni e di quotidianità, ma è qualcosa
che va al di lĂ  delle apparenze, un senso profondo del
reale che si riesce a cogliere con gli occhi dell'anima..
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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

La formica produttiva....

Tutti i giorni, molto presto, arrivava in ufficio la Formica produttiva e felice.

LĂ  trascorreva i suoi giorni, lavorando e canticchiando una vecchia canzone d'amore.

Era produttiva e felice ma, ahimè, non era supervisionata.

Il Calabrone, gestore generale, considerò la cosa impossibile e creò il posto di supervisore, per il quale assunsero uno Scarafaggio con molta esperienza.

La prima preoccupazione dello Scarafaggio fu standardizzare l'ora di entrata e di uscita e preparò pure dei bellissimi report.

Ben presto fu necessaria una segretaria per aiutare a preparare i report, e quindi assunsero una Ragnetta, che organizzò gli archivi e si occupò del telefono.

E intanto la formica produttiva e felice lavorava e lavorava.

Il Calabrone, gestore generale, era incantato dai report dello Scarafaggio supervisore, e così finì col chiedere anche quadri comparativi e grafici, indicatori di gestione ed analisi delle tendenze.

Fu quindi necessario assumere una Mosca aiutante del supervisore e fu necessario un nuovo computer con stampante a colori.

Ben presto la Formica produttiva e felice smise di canticchiare le sue melodie e cominciò a lamentarsi di tutto il movimento di carte che c'era da fare.

Il Calabrone, gestore generale, pertanto, concluse che era il momento di adottare delle misure: crearono la posizione di gestore dell'area dove lavorava la Formica produttiva e felice.

L'incarico fu dato ad una Cicala, che mise la moquette nel suo ufficio e fece comprare una poltrona speciale. Il nuovo gestore di area - ebbe bisogno di un nuovo computer e quando si ha più di un computer è necessaria una Intranet.

Il nuovo gestore ben presto ebbe bisogno di un assistente (Remora, giĂ  suo aiutante nell'impresa precedente), che l'aiutasse a preparare il piano strategico e il budget per l'area dove lavorava la Formica produttiva e felice.

La Formica non canticchiava piĂą ed ogni giorno si faceva piĂą irascibile. "Dovremo commissionare uno studio sull'ambiente lavorativo, un giorno di questi", disse la Cicala.

Ma un giorno il gestore generale, al rivedere le cifre, si rese conto che l'unitĂ , nella quale lavorava la Formica produttiva e felice, non rendeva piĂą tanto.

E così contattò il Gufo, prestigioso consulente, perché facesse una diagnosi della situazione.

Il Gufo rimase tre mesi negli uffici ed emise un cervellotico report di vari volumi e di vari milioni di euro, che concludeva: "C'è troppa gente in questo ufficio." E così il gestore generale seguì il consiglio del consulente e licenziò la Formica incazzata, che prima era produttiva e felice.

MORALE:

Non ti venga mai in mente di essere una Formica produttiva e felice. E' preferibile essere inutile e incompetente. Gli incompetenti non hanno bisogno di supervisori, tutti lo sanno.

Se, nonostante tutto, sei produttivo, non dimostrare mai che sei felice. Non te lo perdoneranno mai....
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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

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COLPO DI FULMINE...

La guardava estasiato, l'aveva tanto desiderata,
che quasi quasi non credeva ai suoi occhi. Ed
invece si, Lei era li accanto a lui splendida ,
desiderabile come non mai. Il suo aspetto reso
possente dalla sua sfolgorante bellezza
lo intimidiva, gli incuteva quasi un senso di
timore e di inadeguatezza. Quante notti aveva
trascorso insonne, con quel chiodo fisso nella
testa, “la voglio, la voglio” “la faro' mia a
qualunque costo", a "qualunque prezzo”. Quanti
giorni aveva trascorso in sua adorazione mentre
Lei sdegnosa e indifferente esibiva la sua bellezza
davanti a tutti. L'abbraccio' ancora una volta con
lo sguardo, consegno' l'assegno al concessionario,
mise in moto e con un rombo feroce, quasi un urlo
di felicita' volò via con la sua Yamaha....

G.
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Re: SPIGOLANDO......

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Musica e poesia

La musica e la poesia: un binomio essenziale. Pacato, soffuso. Mai isterico. Mai forzato. Talvolta secco, aspro ma mai cattivo. Non fino in fondo, almeno… La musica è armonia, le parole, la poesia, riempiono i suoi spazi, le sue fragilità, le sue piccole e bellissime imperfezioni. E quando ci si riesce, quando la “missione” musicale è compiuta, abbiamo di fronte un momento, un attimo, un istante lungo qualche minuto fatto di brividi, efficace, musicale, melodico, appassionato. Parole, versi, strofe che, languide, scivolano all’interno del mare dolce, acqua di lago, profonda e sincera, vera e reale più della realtà, in cui cullarsi, navigare lenti, sospinti dal vento dell’amore.

Musica e poesia vanno a braccetto: l’una è imprescindibile dall’altra. Dai tempi dei tempi. Da eoni. Canti, ballate e melodie canticchiate, giunte sino a noi, come fonte di conoscenza, di storia, di preziosa verità. L’essenza di vivere, i ricordi, il nettare dell’anima e del passato. La poesia dona alla musica i suoi versi, divenendo assieme canzone: parola sincera, amica, che graffia, ruggisce, domina le note e gli ascoltatori tutti. Senza troppa ferocia, troppa aggressività. Le canzoni non sono mai vigliacche. Dicono il vero. O lo immaginano. In rima o in libertà. Musica e poesia già forti da sole, ma che, unite… divengono imbattibili. La prima può, da sola, donar emozioni vivide, articolate. La seconda, in solitaria, può regalare sensazioni mai provate, battere in petto cambiandole ritmo. Ma assieme… assieme cosa possono fare… cosa possono dare… Un’esperienza unica, incontenibile, che vibra s’innalza, s’impenna e poi precipita sul corpo di chi l’accetta, di chi apre il suo cuore e le sue orecchie alla musicalità di testo e strumenti. Perfetto. La perfezione. La perfezione assoluta. La musica è vita. La vita è poesia. Che non manchi mai nella mia e nella vostra esistenza.

Stefano Labbia
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Re: SPIGOLANDO......

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giaguaro
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da giaguaro »

grazia ha scritto: ↑16 mag 2020, 19:49 La formica produttiva....

Tutti i giorni, molto presto, arrivava in ufficio la Formica produttiva e felice.

LĂ  trascorreva i suoi giorni, lavorando e canticchiando una vecchia canzone d'amore.

Era produttiva e felice ma, ahimè, non era supervisionata.

Il Calabrone, gestore generale, considerò la cosa impossibile e creò il posto di supervisore, per il quale assunsero uno Scarafaggio con molta esperienza.

La prima preoccupazione dello Scarafaggio fu standardizzare l'ora di entrata e di uscita e preparò pure dei bellissimi report.

Ben presto fu necessaria una segretaria per aiutare a preparare i report, e quindi assunsero una Ragnetta, che organizzò gli archivi e si occupò del telefono.

E intanto la formica produttiva e felice lavorava e lavorava.

Il Calabrone, gestore generale, era incantato dai report dello Scarafaggio supervisore, e così finì col chiedere anche quadri comparativi e grafici, indicatori di gestione ed analisi delle tendenze.

Fu quindi necessario assumere una Mosca aiutante del supervisore e fu necessario un nuovo computer con stampante a colori.

Ben presto la Formica produttiva e felice smise di canticchiare le sue melodie e cominciò a lamentarsi di tutto il movimento di carte che c'era da fare.

Il Calabrone, gestore generale, pertanto, concluse che era il momento di adottare delle misure: crearono la posizione di gestore dell'area dove lavorava la Formica produttiva e felice.

L'incarico fu dato ad una Cicala, che mise la moquette nel suo ufficio e fece comprare una poltrona speciale. Il nuovo gestore di area - ebbe bisogno di un nuovo computer e quando si ha più di un computer è necessaria una Intranet.

Il nuovo gestore ben presto ebbe bisogno di un assistente (Remora, giĂ  suo aiutante nell'impresa precedente), che l'aiutasse a preparare il piano strategico e il budget per l'area dove lavorava la Formica produttiva e felice.

La Formica non canticchiava piĂą ed ogni giorno si faceva piĂą irascibile. "Dovremo commissionare uno studio sull'ambiente lavorativo, un giorno di questi", disse la Cicala.

Ma un giorno il gestore generale, al rivedere le cifre, si rese conto che l'unitĂ , nella quale lavorava la Formica produttiva e felice, non rendeva piĂą tanto.

E così contattò il Gufo, prestigioso consulente, perché facesse una diagnosi della situazione.

Il Gufo rimase tre mesi negli uffici ed emise un cervellotico report di vari volumi e di vari milioni di euro, che concludeva: "C'è troppa gente in questo ufficio." E così il gestore generale seguì il consiglio del consulente e licenziò la Formica incazzata, che prima era produttiva e felice.

MORALE:

Non ti venga mai in mente di essere una Formica produttiva e felice. E' preferibile essere inutile e incompetente. Gli incompetenti non hanno bisogno di supervisori, tutti lo sanno.

Se, nonostante tutto, sei produttivo, non dimostrare mai che sei felice. Non te lo perdoneranno mai....
Smiling

Il guaio è che, per mantenere in vita tutta quella organizzazione burocratica, i calabroni, spesso politicanti superacrobatici, provvedono a tassare alla grande tutte le povere formichine produttive e felici, con la conseguenza che finiranno per rimetterci, non solo la salute ed il pane che cercano di guadagnarsi con grande fatica, ma anche la vita!

Bye
Non posso insegnare niente a nessuno, posso solo cercare di farli riflettere - SOCRATE
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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

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il "VALORE" questo sconosciuto....a volte...

VALORE


Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario,
la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrĂ  piĂą niente e quello
che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordare di che.
Considero valore sapere in una stanza dov'è il nord,
qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto

ERRI DE LUCA
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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

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C’è una sola cosa che si scrive solo per se stesso, ed è la lista della spesa.
Serve a ricordarti che cosa devi comperare, e quando hai comperato puoi distruggerla perché non serve a nessun altro.
Ogni altra cosa che scrivi, la scrivi per dire qualcosa a qualcuno.

Umberto Eco
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Re: SPIGOLANDO......

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Invettiva di Timone....

il quale, dopo avere dissipato i suoi beni per generositĂ  verso coloro che credeva amici, e da questi respinto nel momento del bisogno , si ritira in una grotta odiando tutti e tutto.....


""Ch'io mi volga indietro a guardarti. O tu, muraglia che ricingi quei lupi, sprofonda nella terra e non proteggere più Atene! Diventate incontinenti, matrone! L'obbedienza sparisca nei fanciulli! Schiavi e pazzi, strappate i grinzosi senatori dai loro seggi e amministrate le leggi in loro vece! In pubbliche bagasce mutatevi all'istante, fresche virginità! Fatelo sotto gli occhi dei vostri genitori! Voi, falliti, tenete duro, e invece di pagare, fuori i coltelli e tagliate la gola dei vostri creditori! Servi giurati, rubate! I vostri austeri padroni sono ladri a man bassa e saccheggiano in nome della legge. E tu serva, va' nel letto del padrone, poiché la tua signora è di bordello. Figlio sedicenne, strappa la gruccia imbottita del tuo vecchio padre zoppicante e con essa spaccagli il cervello! Pietà, timore, devozione agli dei, pace giustizia, verità, domestica reverenza, riposo notturno, buon vicinato, cultura, costumi, arti e mestieri, gerarchie, riti, consuetudini e leggi, decadete nei vostri deleteri opposti, e solo viva il caos! Pestilenze che colpite gli uomini, ammassate le vostre potenti e infette febbri su Atene, matura alla rovina! E tu, fredda sciatica, storpia i nostri senatori, così che lussuria e libidine, nel cuore e nel midollo della nostra gioventù, in dissolutezza! Rogne e pustole, disseminatevi sul petto degli Ateniesi e la loro mèsse sia una lebbra universale! L'alito infetti l'alito, sì che la loro società, come la loro amicizia, sia solo veleno! Da te voglio portar via nient'altro che nudità, o città detestabile! Prendi anche questa con innumerevoli maledizioni! Timone se n'andrà nelle foreste dove troverà bestie selvagge molto più miti dell'uman genere. Confondano gli dei (uditemi voi tutti. buoni dèi!) gli ateniesi, dentro e fuori queste mura! E concedano che con la vita di Timone cresca anche il suo odio per tutta la razza degli uomini, grandi e umili! Amen.""

William Shakespeare -Timone d'Atene
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Re: SPIGOLANDO......

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ER TESTAMENTO D'UN ARBERO

Trilussa

Un arbero d'un bosco
chiamò l'ucelli e fece testamento:
“Lascio li fiori ar mare,
lascio le foje ar vento,
li frutti ar sole e poi
tutti li semi a voi.
A voi, poveri ucelli,
perché me cantavate le canzone
ne la bella staggione.
E vojo che li stecchi,
quanno saranno secchi,
fĂ ccino er foco pe' li poverelli.
Però v'avviso che sur tronco mio
c'è un ramo che dev'esse ricordato
a la bontĂ  dell'ommini e de Dio.
Perché quer ramo, semprice e modesto,
fu forte e generoso: e lo provò
er giorno che sostenne un omo onesto
quanno ce s'impiccò.”
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Re: SPIGOLANDO......

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POSSO PORTARE IL MIO CANE?
Kark Albrecht


Un signore scrisse una lettera a un piccolo albergo di una cittadina che prevedeva di visitare durante le vacanze.

Scrisse:

Mi piacerebbe portare con me il mio cane.
E' pulito e ben educato.
Mi consentireste di tenerlo nella mia camera durante la notte?
----------------------------------------------------------------------
Immediata giunse la risposta del titolare dell'albergo che scrisse:

Gestisco questo albergo da molti anni.
In tutto questo tempo non ho mai visto nessun cane rubare asciugamani, coperte o argenteria o quadri appesi alla parete.
Non ho mai dovuto cacciar via un cane in piena notte per ubriachezza molesta.
E non ho mai visto un cane andarsene senza pagare.
Sì, effettivamente il Suo cane è il benvenuto, nel mio albergo.
E se il Suo cane garantisce per Lei, anche Lei sarĂ  il benvenuto.
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Re: SPIGOLANDO......

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Perchè ci vogliono le regole in una società civile...


C’era una volta un complesso di sette strumenti musicali: erano un pianoforte, un violino, una chitarra classica, un flauto, un sassofono, una cornetta e una batteria.

Vivevano nella medesima stanza, ma non andavano d’accordo. Erano così orgogliosi che ognuno pensava di essere il re degli strumenti e di non aver bisogno degli altri. Non solo, ma ciascuno voleva suonare le melodie che aveva nel cuore e non accettava di eseguire uno spartito. Tutti ritenevano ciò una imposizione intollerabile che violava la loro libertà di espressione.

Quando al mattino si svegliavano ognuno cominciava a suonare liberamente le proprie melodie e per superare gli altri usava i toni piĂą forti e violenti. Risultato: un inferno di caotici rumori.

Una notte capitò che la batteria non riuscisse a chiudere occhio per il nervoso. Per passare il tempo cominciò a scatenarsi con le sue percussioni. Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Per la prima volta tutti gli strumenti si trovarono d’accordo su una cosa: la decisione di andare ognuno per conto suo.

Stavano per uscire quando alla porta bussò una bacchetta con uno spartito in cerca di strumenti da dirigere.

Parlando con garbo e diplomazia chiese loro di fare una nuova esperienza, quella di suonare ognuno secondo la propria natura, ma con note, ritmi e tempi armonizzati.

“Con un occhio guardate lo spartito, con l’altro i miei cenni, dopo che avrò dato il via, disse la bacchetta”.

Un po’ perché erano molto stanchi del caos in cui vivevano, un po’ per la curiosità di fare una nuova esperienza, accettarono.

Si misero a suonare con passione dando ognuno il meglio di se stesso e con una obbedienza totale alla bacchetta… magica.

A mano a mano che andavano avanti si ascoltavano l’un l’altro con grande piacere. Quando la bacchetta fece il cenno della fine un’immensa felicità riempiva il loro cuore: avevano eseguito il famoso Inno alla gioia di Beethoven.


Morale della favola:

L'essere umano non e' nato per vivere da solo, dunque per vivere in una comunita' sono importantissime le regole che comportano diritti e doveri. La liberta' assoluta non puo' che andare a ledere la liberta' degli altri, per cui e' necessario trovare dei compromessi affinche' si rispettino gli altri ed al tempo stesso gli altri rispettino noi,

Da qui l'importanza dell'insegnamento dell'educazione civica, sin dai primi mesi di vita da parte dei genitori , della scuola e della comunita'.

Chi urla forte pretendendo i propri diritti in genere e' proprio chi i diritti degli altri li calpesta, accecato dal proprio IO nemmeno se ne rende conto...

Come chi racconta tutto fiero che la fa in barba allo stato evadendo, non si rende conto che lo stato sono gli altri ed arreca loro danni, magari al proprio vicino che tanto gli e' simpatico e che non riesce a tirare a fine mese ma paga fino all'ultimo soldo le proprio tasse.



D.I.
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

Sorridi e la vita ti sorriderĂ . Il sorriso rallegra i cuori ...


Carofiglio,
ti scrivo queste poche righe perche tu sappia che ti ho scritto. Se ricevi questa lettera, vuol dire che è arrivata. Se non la ricevi, fammelo sapere, così te la rimanderò. Scrivo lentamente perché so che tu non sai leggere in fretta.
Qualche tempo fa tuo padre ha letto sul giornale che la maggior parte degli incidenti capitano entro un raggio di un chilometro dal luogo di abitazione.
Allora abbiamo deciso di traslocare un po' più lontano. La nuova casa è meravigliosa. C'è una lavatrice, ma non sono sicura che funzioni.
Proprio ieri ci ho messo dentro il bucato, ho tirato l'acqua e poi il bucato è sparito completamente.
Il tempo qui non è troppo brutto. La settimana scorsa ha piovuto due volte: la prima volta per tre giorni e la seconda per quattro.
A proposito della giacca che mi avevi chiesto, tuo zio Piero mi ha detto che spedirtela coi bottoni sarebbe stato molto caro (per via del peso dei bottoni).
Allora li ho staccati. Se pensi di riattaccarli, te li ho messi tutti nella tasca interna.
Tuo fratello Gianni ha fatto una grossa sciocchezza con la macchina: è sceso e ha chiuso di scatto la portiera lasciando dentro le chiavi. Allora è dovuto rientrare a casa a prendere il secondo mazzo di chiavi, e così anche
noi abbiamo potuto scendere dalla macchina.
Se vedi Margherita salutala da parte mia. Se non la vedi, non dirle niente.

La tua mamma che ti vuole tanto bene!

P. S.: volevo metterti anche un po' di soldi, ma avevo gia chiuso la busta.
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Re: SPIGOLANDO......

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Shakespeare- dall'Amleto
Polonio, ciambellano di corte, da dei consigli al figlio Laerte (fratello di Ofelia)
che sta per partire.


""Ancora qui, Laerte?... A bordo, a bordo!
Il vento s'è già assiso da padrone
in cima alla tua vela, e lĂ  t'aspettano.
Va', figlio, con la mia benedizione,
e imprimiti a caratteri di stampa
nella tua mente queste poche regole:
mai non prestare lingua ai tuoi pensieri,
mai prestar mano a pensieri avventati;
gli amici di provata fedeltĂ 
aggrĂ ppateli saldamente al cuore
con uncini d'acciaio; ma sta' attento
a non scaldarti il cavo delle mani
trattenendovi nuovi uccelli implumi
schiusi appena dal guscio.
GuĂ rdati dal mischiarti in tafferugli,
ma se t'accada d'esservi coinvolto,
agisci in modo che il tuo contendente
abbia a guardarsi bene dai tuoi colpi.
A tutti porgi orecchio, a pochi voce.
Accogli sempre l'opinione altrui,
ma pensa a modo tuo. Il tuo vestire,
per quanto può permetterti la borsa,
sia di buon prezzo, ma non stravagante;
ricercato, ma non troppo fastoso,
ché l'abito rivela spesso l'uomo,
e in Francia le persone di buon ceto
sono assai ricercate nel vestire
ed hanno classe, specialmente in questo.
Non chiedere né dar danaro in prestito:
col prestito si perde, molto spesso,
il danaro e l'amico, e il fare debiti
ottunde il senso della parsimonia.
Ma soprattutto tieni questo in mente:
sii sempre, e resta, fedele a te stesso;
ne seguirĂ , come la notte al giorno,
che non sarai sleale con nessuno.
Addio, figlio. La mia benedizione
trapianti e faccia maturare in te
questi pochi precetti di tuo padre.
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

Nelson Mandela, piccolo grande uomo....
....del ventesimo secolo, che ha sconfitto l'Apartheid e ha ridato dignitĂ  alla sua gente.

Dai suoi scritti:

“Chiunque voglia privarmi della dignità è destinato a perdere”
“Ho percorso questo lungo cammino verso la libertà sforzandomi di non esitare, e ho fatto alcuni passi falsi lungo la via. Ma ho scoperto che dopo aver scalato una montagna ce ne sono sempre altre da scalare. Adesso mi sono fermato un istante per riposare, per volgere lo sguardo allo splendido panorama che mi circonda, per guardare la strada che ho percorso. Ma posso riposare solo qualche attimo, perché assieme alla libertà vengono le responsabilità, e io non oso trattenermi ancora: il mio lungo cammino non è ancora alla fine.”

LA LIBERTA'
La strada verso la libertà non è mai agevole e molti dovranno
attraversare valli spazzate dal vento della morte prima di arrivare
in cima alla montagna dei propri desideri.
(1993)

LE DIFFICOLTA'
Le difficoltĂ  piegano alcuni uomini ma ne rafforzano altri. Non esiste
ascia abbastanza affilata da tagliare l'anima di un peccatore che
coltivi la speranza di potersi redimere
(1975)

IL LEADER
I veri Leader devono essere pronti a sacrificare tutto per la libertĂ 
dei loro popoli
(1998)

IL SENSO DELLA VITA
Ciò che conta non è il semplice fatto di aver vissuto, ma il cambiamento
che siamo stati in grado di imprimere alla vita degli altri
(2002)

LE AVVERSITA'
Ho scoperto che nella vita, dopo aver superato la collina, uno trova
solo altre colline da scalare.
(1994)

LA SAGGEZZA
Si raggiunge la maturitĂ  solo facendo tesoro sia delle esperienze
positive che di quelle meno piacevoli.
(1997)

IL POPOLO
Sono sempre piĂą convinto che a fare la storia siano le persone comuni.
La loro partecipazione alle decisioni che riguardano il futuro è la sola
garanzia di democrazia e libertĂ .
(1990)

L'AUTORITA'
In tutta la vita non ho mai considerato alcun uomo come mio inferiore
né dentro né fuori dal carcere.
(1976)

L'EREDITA'
Sarebbe egoistico da parte mia dire come vorrei essere ricordato.
Lo decideranno i Sudafricani. A me basterebbe una lapide con la scritta "MANDELA"
(1997)
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