Non si da una casa al proprio popolo , togliendola agli altri. Secondo me siamo arrivati a un bivio. Ed e' troppo tardi per tornare indietro. Se si segue la strada della guerra, andremo verso una catastrofe annunciata e sicura. La guerra e' il MALE assoluto, suscitera' la violenza in ogni popolo, e terminera' in una guerra nucleare, forse proprio ad opera della stessa Isreale. In un bivio c'e' sempre un'altra via, cuella del BENE, che puo' sembrare difficile ora ma che e' ancora possibile cambiando i personaggi politici che stanno distruggendo il mondo. Anche ui sono gli stessi ebrei che possono darci la soluzione. Sbattere via Netanyahu il suo governo sionista e' una priorita' ed installare un governo moderato che cerchi, come fece Rabin con Arafat, una soluzione pacifica con l' intervento delle UN ma anche di Stati che negozino la pace. Il dialogo, fatto in un periodo di distensione militare, sotto l' egida delle UN puo' portare a soluzioni positive. Solo il 47% della popolazione di Israale e' al 100% ebrea, e si potrebbe puntare a una nazione unita e multiculturale che includa ebri, palestinesi ed immigrati stranieri. Gerusalemme deve essere una citta' libera come previsto anche dalle UN nel 1948, e come anche la Cristianita' reclama. In pratica, dobbiamo abbandonate il suono pestifero delle armi, sostenuto dagli USA e abbracciare il suonodella pace delle UN.Vento ha scritto: ↑25 mag 2024, 14:04Mi sono letto la voluminosa indagine storica di Solgenitsin sulla presenza degli ebrei in Russia e ho capito che purtroppo sono un popolo che non sa stare al suo posto di minoranza ospitata, come sanno fare i cinesi e altri, ma si impiccia subito di politica, di potere. Non essendo in casa sua, non sentendosi russo o tedesco ma ebreo, cerca di conquistare lo stato che lo ospita. Per questo è stato tra i protagonisti dei movimenti rivoluzionari internazionalisti e antistato, come i comunisti e oggi i globalisti. Non c'è niente da fare. Per questo è importante che abbiano, tutti i popoli semiti, la loro casa, dove possono sfogare il loro forte senso di identità, altrimenti distruggeranno le case altrui, come hanno cominciato a fare in Russia e come hanno fatto in Germania. Netaniahu, a differenza di Hitler, riuscirà, glielo auguro, a dare una casa al suo popolo, offrendo una alternativa alla molesta diaspora.Sayon ha scritto: ↑25 mag 2024, 11:58
Cuesto conferma che il ruolo di un ebreo di cualsiasi nazionalita' e' cuello di essere parte e partecipe della nazione nella cuale e' nato,come del resto fanno cristiani, mussulmani, taoisti, atei e buddisti e tantissimi ebrei.
La creazione di una nazione basato sul principio sionista che 2000 anni fa esisteva uno stato ebraico, e' stato l'
errore che ci ha portato alla situazione attuale. Per rimediare all' errore occorrono trattative di pace e di integrazione, e non di brutale sopraffazione.
Siamo a un bivio? Seguiamo la strada della pace, o scompariremo tutti.